Non hai motivi, quindi, per sentirti un catorcio.
È la depressione che ti limita nell'agire? Non pensarci, perché per tutto il resto vali tanto.
Non solo, ho anche un problema fisico, che non si vede ma si sente. È più per quello che mi definisco un catorcio, anzi, mi chiedo quanto in realtà influenzi la mia "pigrizia" da sempre; è una cosa di cui ho preso consapevolezza di recente facendo due più due tra vari elementi. Non che sia grave, ma è stancante. Con il senno di poi, il fatto che quando ho lavorato io fossi così distrutta, mentre altri colleghi con una forma fisica apparentemente molto peggiore della mia non lo erano, penso possa avere a che fare con lo stesso problema, anche se all'epoca ero anche più giovane, essendo stata sulla ventina. Adesso ho passato la metà dei trenta e, in meglio, non si va invecchiando. D'ogni modo, se è quello che penso, un integratore dovrebbe poter sistemarmelo per tre quarti e, per il resto, potrei pensarci io con un po' di ginnastica. Se dovessi mirare a lavorare, vorrei prima mettermi più in forma fisicamente, perché se ci andassi come sono ora, so che finirei di nuovo per mollare tutto, e questo umore a parte.
Liquidarti perché mi hai confessato il tuo problema di maggiore rilievo che ti fa rifugiare nell'immobilità? Ma scherziamo?! Io non sono abituato a trattare le persone come burattini di legno che prendo e accantono a seconda delle mie voglie del momento.
Non pensarci proprio a quella cosa lì, perché ti dico che vai fuori strada.
Thank you.
Io, in tutta sincerità, vorrei distaccarmi da questa monotonia che non è in grado di regalarmi nessuna emozione.
Sogno per me una vita diversa e più appagante sotto tutti i punti di vista.
Ma gli avversari, con cui devo duellare io, sono molto più agguerriti rispetto ai tuoi.
Uno in particolare mi fa dannare parecchio e tu sai chi è.
Sono maggiormente ostacolato e più distante, quindi, dalla speranza di potercela fare.
Sì, ma quasi per tutto si può trovare qualche soluzione, e nel frattempo adottare soluzioni raffazzonate alla meglio, che comunque schifo non fanno, magari sono pure meglio di altre.
Il più malvagio dei miei nemici è un farabutto nato, con quanta arguzia mi carica di desideri allettanti che non sono capace, poi, di poter soddisfare.
Questo un po' anche io, perché comunque, essendo che i miei problemi non si vedono, ho sempre mediamente la sensazione di non avere niente in realtà. Poi però mi ci scontro in varie situazioni.
Un turbinio di pensieri che si accavallano mandandomi ogni volta in confusione.
Io vorrei viaggiare più adagio, ma senza perdere, però, del tutto la lucidità mentale.
La calma che non manda fuori di giri e la lampadina dell'intelletto.
Per la calma aiuta l'integratore di magnesio, e penso potrebbero anche gli integratori GABA di cui abbiamo discusso.
A chi chiedere grazia per essere modellato in quella precisa maniera?
Alla Madonna, per caso? E quella si frega di me... Vediamo, allora, che cosa si può trovare al di fuori della spiritualità... Percorro quella strada e trovo sempre davanti a me delle opzioni alquanto contraddittorie.
Alla scienza, ma quella senza la "h" finale, ovvero governata da un po' di pazienza, buon senso e spirito critico individuale.
Equivoche perché pare che mettano a freno il sovraffollamento di pensieri, non con la calma, che aiuta ad essere più giudiziosi e meno impulsivi, ma con una certa astenia che nuoce gravemente alla creatività e alla voglia di fare.
Ma certo, ai problemi va trovata una soluzione decente, non una superficiale e frettolosa tanto per lavarsene le mani, che aggiusta da una parte e poi rompe dall'altra.
Non sono sicuro di quello che ho scritto, ma nemmeno tanto dubbioso: l'esperienza negativa, avuta dal mio compagno delle medie, ha contribuito a snellire le mie incertezze.
In quale modo? Intendi l'amico di cui mi avevi parlato?
Ma che idee ti saltano per la mente?!
Eh sai, mi sono beccata varie declinazioni verbali di "inutile" in vita mia con il fatto che non lavoro. Per carità, erano anche parole dette per dare fastidio, ma un fondo di verità c'è. Tanto più che ho preso consapevolezza tardi dei miei problemi.
Ti saluto che vado a farmi una passeggiata all'aria aperta, che oggi da noi il tempo è buono.
Scrivi se vuoi e quando vuoi tu, Milo. Ciao.