Apro questa discussione perché sono ossessionata, nel caso dovessi iniziare una relazione, dalla possibilità di contrarre una qualche malattia sessualmente trasmissibile. Premetto che sono anni che non ho rapporti sessuali dopo la mia separazione e nelle poche frequentazioni che ho avuto non sono mai arrivata ad un rapporto completo. Mi sembra fuori discussione pretendere l'uso del preservativo... ma durante i preliminari si può comunque contrarre anche una banale infezione genitale. Ecco, io ho paura di questo e temo che il terrore che potrei provare possa in qualche modo impedire di lasciarmi andare. Per non parlare del sesso orale: col preservativo per un uomo non è la stessa cosa e lo posso capire, ma il mio pensiero va subito alla possibilità di prendermi una qualche infezione al cavo orale. Questa cosa mi angoscia non poco e credo che comprometta anche la mia disponibilità ad iniziare nuove conoscenze per fare nascere qualcosa. Penso sempre a qualcosa di grave, tipo HIV o altre malattie, non sapendo le esperienze sessuali dell'altra persona, che potrebbe anche avere un passato o anche un presente sessuale promiscuo. Come ne esco da questi pensieri? Avrei anche pensato, se il rapporto si dovesse stabilizzare, di fare entrambi i test per le MST in modo da stare sereni entrambi. Scusatemi per queste paturnie, perché sono paturnie in quanto: 1. devo trovare un uomo che mi piaccia e che ricambi; 2. deve andare a buon fine la frequentazione; 3. devono iniziare i rapporti con tutte le precauzioni possibili. Al momento non sono nemmeno al punto 1 ma il terrore c'è comunque! Grazie a tutti!

Malattie veneree, come evitarle?
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Per non parlare del sesso orale:
Puoi chiedere conferma, ma pare che dopo l'esplosione di contagi di HPV il sesso orale sia il più rischioso in generale.
Comunque anche se probabilmente esagerate le tue paure non sono "fuori dal mondo", poiché la recente iper-liberalizzazione sessuale ha aumentato i rischi a tal proposito.
Per esempio da qualche anno a questa parte si è rilevato che l'epidemiologia del virus HPV colpisce in maggioranza le donne sotto i 25 anni e meno le più adulte (e meno ancora gli uomini). Nonostante la mancanza di fondi, questo fatto ha reso necessario attivare campagne di vaccinazione per alcuni specifici ceppi di HPV nei ragazzi attorno ai 12 anni (età bassissima, ma stimata dal SSN come precedente all'attività sessuale).
Ora, paure irrealistiche a parte: se non l'hai ancora fatto (non ricordo la tua età) forse è il caso di farci un pensierino. Costa qualche centinaio di euro, ma per le donne dovrebbe essere gratis.
https://www.salute.gov.it/port…pagne&p=dacampagne&id=167Quasi tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili sono talmente evidenti che se conosci il partner prima di farci sesso dovresti avere modo di capire se è sano o meno. Le altre non virali dovrebbero essere banali, tanto che puoi anche prenderle e poi passano (banali infezioni batteriche o fungine).
Se chiedi alla ginecologa o anche al medico di base sono tenuti a darti informazioni ufficiali. Io sto solo riportando le indicazioni del ministero e dell'ISS.
https://www.epicentro.iss.it/hpv/
https://www.epicentro.iss.it/hpv/epidemiologia-mondo
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Ti ringrazio Bruce delle informazioni riguardo l'HPV, sapevo del vaccino. Io comunque sono over e periodicamente faccio lo screening, il ginecologo non mi ha proposto il vaccino forse proprio per questioni anagrafiche. Per quanto riguarda malattie più gravi, tipo HIV, come faccio ad accorgermene? È di questo che ho paura, che il lui in questione abbia qualcosa, grave ma anche meno grave, e me lo trasmetta. E con questa paura non mi godo il momento. Comunque è vero, tra i giovani c'è una promiscuità sessuale paurosa, tanta ignoranza e superficialità nei riguardi della propria salute. Io alla mia ci tengo, sono sana, faccio i controlli periodici di routine, ma il timore più grande è quello della sfera sessuale.
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Se alla base c'è un livello esagerato di ansia (e lavorerei quantomeno in contemporanea su tale aspetto) non ti vivresti serenemente nemmeno un rapporto dove il partner è letteralmente attaccato ad una macchina che con un algoritmo predittivo ti dice se dopo 20 anni si prenderà un raffreddore.
Scusami ma la percezione nel leggere il thread è stata questa.
Detto ciò, non sono un medico che tratta malattie a trasmissione sessuale quindi taccio.
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Ciao, non credere di essere la sola, io sono come te e conosco altre donne preoccupate per le stesse ragioni o ipocondriache.
Adesso sto frequentando un uomo e ho preteso da subito l'uso del profilattico, il problema sono i rapporti orali come dici tu, però credo che niente sia obbligatorio.
Se ti succederà di frequentare qualcuno ti consiglio di parlare apertamente. Però non capsico come mai dici che è fuori discussione l'uso del preservativo...mi sembra una cosa normalissima.
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Ha ragione Sara, ho riletto e vedo che mi sono espressa male. Intendo dire che non si discute sull'uso del preservativo, nel senso che va usato, preteso, almeno fino a quando la relazione si stabilizza e diventa esclusiva (anche se su questo nessuno può esserne certo).
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non capsico come mai dici che è fuori discussione l'uso del preservativo...mi sembra una cosa normalissima.
Credo che vi siate fraintese: Duegoccedichanel intendeva che il preservativo dev'essere usato senza discussioni. Io ho capito questo, se ho sbagliato chiedo scusa.
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Per quanto riguarda malattie più gravi, tipo HIV, come faccio ad accorgermene? È di questo che ho paura, che il lui in questione abbia qualcosa, grave ma anche meno grave, e me lo trasmetta.
Il contagio da HIV e altri virus si previene principalmente col preservativo, mentre per HPV non basta perché passa anche attraverso altre vie più "leggere".
Altre malattie infettive minori possono preoccuparti relativamente. Sono cose che anche se le prendi ti passano in fretta.
Se poi prendi l'abitudine di fare un esame del sangue ogni tot: ti togli il dubbio di avere contratto qualcosa e dormi (da sola o in compagnia) serena.
Purtroppo molte delle malattie sessualmente trasmissibili non lasciano segni evidenti. Anche fonti tipo questa (https://www.humanitas.it/malat…ssualmente-trasmissibili/) consigliano prevenzione attiva, ovvero: conoscere meglio il personaggio ed evitare il sesso occasionale.
Dal punto di vista antropologico/psichico posso dirti di diffidare dai seduttori seriali, perché di solito quelli sono portatori (più o meno sani) per via delle frequentazioni eterogenee. Purtroppo però non ci sono garanzie nemmeno col signore timido e impacciato del terzo piano, perché se questo è andato con una prostituta di strada potrebbe avere anche lui dei problemi.
Di dirò che è una mezza fobia che ho anche io, però visti i numeri dell'ultimo decennio rischia di essere giustificata.
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Apro questa discussione perché sono ossessionata, nel caso dovessi iniziare una relazione, dalla possibilità di contrarre una qualche malattia sessualmente trasmissibile.
Credo che porsi il problema e prendere precauzioni sia non solo indice di prudenza ma anche di intelligenza. Non si può vivere infatti come se questa possibilità non esistesse (specialmente in una società sessualmente sempre più disinibita e promiscua). Le malattie sessuali esistono, fin dall'antichità, e un numero sempre maggiore di persone le contraggono per noncuranza, superficialità, ignoranza, fiducia elargita troppo in fretta e riposta male (in persone che non si conoscono abbastanza), e per una generale disattenzione verso la propria e altrui salute.
In realtà di questo problema sociale e sanitario, tante volte sottovalutato, se ne dovrebbe parlare molto di più e fare informazione e prevenzione. Specialmente fra i più giovani (ma anche gli adulti non scherzano).
Non penso quindi che tu sia in torto o che le tue preoccupazioni siano esagerate, certo non devono trasformarsi in ossessione cieca (della serie che il primo e unico pensiero che fai se conosci una persona nuova e che ti piace è quello di sospettare e temere che possa avere una qualche malattia).
Ma trovo giusto approfondire la conoscenza prima di decidere di avere rapporti (protetti) con qualcuno, per capire (a grandi linee) che tipo di passato abbia avuto in modo da proporre, eventualmente, di fare insieme qualche esame prima di condividere l'intimità.
Non ti nego però che quest'ultima ipotesi possa essere difficile da realizzarsi sempre, perché molte persone (credendosi, in buona fede, sane e in salute) non hanno intenzione di sottoporsi a nessuna analisi.
E chiederlo (o addirittura pretenderlo come requisito essenziale per proseguire e approfondire la conoscenza) può essere vista come un'esagerazione, un'imposizione, una paranoia, un tecnicismo che toglie spontaneità e magia alle prime fasi del rapporto. Con la conseguenza che "fiutando" problemi e cavilli percepiti come seccanti e inutili, molti uomini potrebbero gettare la spugna e fuggire a gambe levate.
In modo molto sincero e non ipocrita, ti dico quindi che anche questa è una possibilità concreta e che devi mettere in conto. La richiesta da parte del presunto partner di sottoporrsi a dalle analisi mediche non è così frequente nella società e potrebbe apparire strana ed eccessiva.
Diciamo quindi che ci vuole anche la fortuna di incontrare la persona giusta, quella che capisce e rispetta i tempi dell'altro, cha ha la stessa visione delle cose o che in alternativa è comunque disposta a scendere a compromessi su alcune questioni. Non è impossibile, assolutamente, ma neanche facilissimo diciamo. Forse per incontrare persone affini alle proprie idee e scale di valori bisognerebbe cercare nei posti giusti, quelli più vicini alle proprie passioni o al proprio sentire personale.
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