Non riesco a capire dove abbia sbagliato. Fin da quando ero piccola, ho sempre cercato di mostrarmi disponibile verso gli altri, di essere quella altruista e gentile, perché pensavo che fosse la cosa giusta da fare: ogni volta che le mie amiche avevano bisogno di confidarsi, di un passaggio o di una mano in una materia scolastica in cui io andavo meglio, ero sempre disponibile ad aiutarle, spesso mettendo le loro esigenze davanti alle mie. In questo modo mi sentivo utile e credevo che loro mi avrebbero apprezzata di più e avrebbero fatto lo stesso con me, ma non è stato così. Mai una volta che sia stata io a confidarmi o a chiedere aiuto per i compiti! Non ho mai dato troppa importanza alla cosa, perché sono una persona molto orgogliosa, a cui non piace parlare di sé, perciò pensavo che il loro atteggiamento dipendesse dalla mia riservatezza. Ovviamente, quando hanno trovato di meglio, mi hanno messa da parte, come se fossi un'amica "usa-e-getta" e hanno continuato a cercarmi quando conveniva a loro e, nonostante tutto il rancore che stavo accumulando dentro, ogni volta tornavo più disponibile di prima, sperando che mi chiamassero anche quando era ora di divertirsi. Ma ovviamente non lo hanno mai fatto. Solo dopo un lungo periodo in cui non ho mai parlato con una (quella che conosco dall'asilo e a cui volevo bene come una sorella, che mi considerava un'egoista perché per la prima volta avevo pensato prima a me stessa) e ho completamente ignorato l'altra, le cose hanno iniziato a cambiare e siamo tornate amiche come prima, anche se in modo molto diverso. Pensavo che fossero semplicemente delle opportuniste, ma, a quanto pare, il vero problema è il mio. Perché anche adesso tutti mi danno sempre per scontata e mi trattano come se io fossi completamente al loro servizio e non avessi altro da fare? Non sono più gentile come prima, o meglio, lo sono solo con chi voglio io e in molte occasioni mi sembra di comportarmi da st****, allora perché sono sempre io quella che ci rimette, che si dà tanto da fare e alla fine ci rimane sempre male? Non capisco dove sbagli..

Ruota di scorta.
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ci sono passata e ci passo tuttora con alcune persone è sempre così, in questi casi è valido solo il prendere o lasciare.
devi solo essere sempre te stessa, se trovi qualcuno e ci sono persone così che ti accetterà pienamente..altro che ruota di scorta, appena avrà un secondo libero verrà da te.
ci vuole un pizzico di fortuna. -
No cara, il problema non è in te...
La gente purtroppo "funziona" così, è una cosa che fa parte della natura umana... se si è sempre altruisti e disponibili, purtroppo, anziché essere apprezzati a livello umano per tali qualità, spesso si viene invece classificati come "fessi", come polli da spennare. Inoltre, come ti sei accorta anche tu, gli altri fanno presto a trasformare questa cosa in una sorta di regola, come se la gentilezza e la disponibilità, in breve tempo, iniziasse a spettare loro di diritto, così gratuitamente, senza che debbano dare nulla in cambio.
Ti capisco perché anch'io ho avuto spesso esperienze come le tue, e per quanto mi ripeta che a volte dovrei essere un po' meno disponibile, soprattutto con chi non merita la mia disponibilità, non riesco a fare a meno di comportarmi in un certo modo.
Ma questo succede perché non è possibile modificare la propria natura. Tu sei fatta così, sei una persona gentile ed altruista, ed è una cosa bellissima, non sei certo tu quella che sbaglia. Ma purtroppo hai avuto la "sfortuna" (lo scrivo tra virgolette perché in realtà non si tratta di sfortuna, ma semplicemente di qualcosa di statisticamente ovvio, vista la natura umana) d'incontrare soprattutto persone che tendono a sfruttare il tuo modo di essere.
E queste persone non possono certo essere definite tue amiche, questa non è amicizia. I veri amici, le vere amiche, saranno quelle persone che sapranno apprezzarti in maniera incondizionata, e che sentiranno il bisogno della tua compagnia solo perché staranno bene accanto a te, perché avranno voglia di condividere qualsiasi momento con te.
Infatti, come vedi, anche essendo meno disponibile con loro non è cambiato granché, e questo prova, per l'appunto, che ti cercavano per un tornaconto personale.
So che queste parole, purtroppo, non basteranno a consolarti, però posso assicurarti che, nel corso della vita, troverai diverse persone che desidereranno la tua compagnia solo per il piacere di trascorrere del tempo insieme a te. Ovviamente non ne troverai molte, considerata la natura della maggior parte della gente, ma ciò non dipende certo da te né dai tuoi comportamenti.
Quindi stai tranquilla e continua ad essere te stessa, non cambiare la tua meravigliosa e rara personalità, perché non stai sbagliando nulla. -
Come ho scritto sopra, anche io ho sempre pensato che il problema fosse l'opportunismo delle persone, ma negli ultimi anni mi sono convinta che invece fossi io ad avere qualcosa di sbagliato (anche per altri motivi), perché questi atteggiamenti spesso li vedo solo nei miei confronti, come se fossi l'unica ad essere accantonata quando non serve più. Ovviamente so che non è così, che succede anche a molti altri e che, come dici tu, è quasi "normale", ma questo atteggiamento da parte di alcune delle persone di cui mi fidavo di più ha distrutto la mia autostima e adesso sono sempre diffidente verso tutti, non posso fare a meno di pensare che, se qualcuno mi cerca, lo faccia solo perché vuole qualcosa da me, non la mia compagnia. Mi sono abituata alle amicizie di convenienza, ma adesso mi sono stancata. Se da un lato posso attribuire agli altri la colpa della mia situazione, dall'altro non posso non pensare che anche io debba cambiare atteggiamento.
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Li vedi solo nei tuoi confronti perché sei una delle pochissime persone sempre disponibili col prossimo, e soprattutto perché hai qualcosa di più profondo da offrire rispetto ad una semplice conoscenza superficiale... non sei la classica persona con la quale uscire solo per divertirsi, hai una personalità parecchio più complessa e delle qualità superiori alla media, e purtroppo, nella maggior parte dei casi, la gente non riesce ad apprezzare ciò, ma preferisce, appunto, la compagnia di persone superficiali (e questo, in alcuni casi, cela anche una sorta di complesso d'inferiorità).
In questo senso, non credere che gli altri vengano "usati" meno di te... vengono usati in un altro modo - che forse rende la cosa meno evidente e meno sgradevole - ma si tratta comunque di opportunismo, perché nel momento in cui arrivasse qualcun altro considerato più divertente anch'essi sarebbero accantonati poiché non servono più...
Insomma, la natura umana funziona così: ognuno cerca di "prendere" dagli altri solo ciò che gli serve, senza farsi nessun problema ad abbandonarli una volta ottenuto ciò che si desiderava... da te prendono ciò che sai offrire meglio, e ti accantonano riguardo al resto, come accade esattamente con tutti gli altri... chi viene cercato da tutti perché estroverso e divertente, non verrà certo considerato da nessuno nel momento in cui si avrà bisogno di qualcosa che esso non è capace di offrire, come - a titolo esemplificativo - il supporto morale o l'aiuto nello studio... in quei momenti sono gli altri ad essere accantonati, e la gente si rivolge alle persone come te...
Il vero apprezzamento umano è qualcosa di estremamente raro... e come ti ho già detto, esso non dipende da chi "non riesce a farsi apprezzare", ma soltanto da chi non è capace di apprezzare in maniera sincera...
È sacrosanto che adesso tu sia un po' diffidente e cerchi di essere meno disponibile, questa è una reazione naturale e servirà a proteggerti da eventuali ferite future... però non lasciare che la tua autostima venga distrutta, perché tutto ciò non dipende certo da te... -
da te prendono ciò che sai offrire meglio, e ti accantonano riguardo al resto
Il fatto è che io sono stanca di risultare quella seria, responsabile e disponibile per gli altri.. Detta così, sembra una cosa bella, ma in realtà fa schifo. Voglio avere di più da offrire, qualcosa che vada al di là del supporto morale o dell'aiuto a fare una stupida versione di latino! Perché alla fine è questo che sono, vista dall'esterno, ma io sento che c'è altro in me, non so se bello o brutto, ma la mia personalità non può limitarsi a questo. Ci sono tantissime cose che vorrei fare o dire, ma a cui rinuncio perché so che nessuno se lo aspetterebbe da me e che l'idea che si sono fatti crollerebbe. A volte è come se agissi pensando a cosa farebbe la persona che tutti vedono, anche se in realtà la persona che si nasconde dentro vorrebbe fare altro. Mi sento come se fossi incatenata.
Quello che ho appena scritto non c'entra niente con l'argomento del primo post, ma almeno mi sono sfogata qui, dato che sto per uscire con le mie amiche e per quattro ore sarò quella tranquilla, seria e responsabile. -
ciao , una volta ho letto da qualche parte che le persone cosi altruiste cosi disponibili in realtà potrebbero non esserlo per davvero , l'articolo diceva che quando una persona non ha una buona immagine di se stesso tende a svalutarsi di fronte agli altri e a concedere cosi favori anche impegnativi , a mettere i bisogni degli altri di fronte ai propri e via dicendo.
Pure io mi definisco come te un generoso e un altruista , pure io ho preso le mie fregature pure io ho fatto i tuoi ragionamenti ma quando ho letto quell'articolo un motivo di riflessione mi è venuto , infatti spesso le persone che mi conoscono mi dicono che non credo molto in me stesso e che pur avendo caapacità mi sottovaluto.. quindi tutti quelli che potrebbero rappresentare dei bei pregi potrebbero pure essere in verità il sintomo di ben piu gravi problemi interiori ... ora io nel mio caso non so piu cosa sia vero e cosa sia falso però il dubbio che mi è venuto a causa di quell'articolo rimane e quindi forse ci potrebbe essere qualcosa che dipende daa noi stessi ... -
Questa purtroppo è una trappola nella quale è facile cadere... quando ci accorgiamo che la gente si è fatta una certa idea di noi - bella o brutta che sia - l'inconscio ci spinge a fare di tutto affinché quell'idea non cambi, facendoci comportare sempre allo stesso modo, quasi come se temessimo di deludere le aspettative altrui.
Ciò però si ricollega al solito discorso riguardante il confronto con gli altri, e in particolar modo a ciò che concerne l'accettazione dei nostri comportamenti da parte di chi ci sta attorno, nel senso che, comunque, le nostre azioni sono in qualche modo "filtrate", quindi in buona parte rese poco spontanee, dalla preoccupazione che esse debbano essere accettate dagli altri prima ancora che da noi stessi.
E questa è un'arma a doppio taglio perché, se da una parte vorremmo essere visti in maniera diversa, dall'altra siamo bloccati dalla paura che i nostri lati più sconosciuti possano non piacere, o meglio che gli altri possano trovarli poco confacenti a noi stessi (all'idea che ormai si sono fatti di noi). E quindi, per così dire, preferiamo non uscire dal "territorio conosciuto" per non affrontare eventuali incognite alle quali andremmo incontro.
Ciò che sta all'origine di questo problema, e che contiene anche la chiave per risolverlo, è quindi, come per tanti altri problemi, l'accettazione da parte di se stessi a prescindere dagli altri.
È un lavoro interiore, che se in parte può essere risolto anche con l'interazione sociale (frequentando gli ambienti e le persone giuste, ad esempio) richiede anche una buona dose di esercizio "solitario". Ma questo, le persone come te, lo fanno già di continuo, anche senza rendersene conto. Già il semplice fatto che scrivi dei tuoi problemi, significa infatti che ti stai autoanalizzando, e non hai idea di quanto ciò sia utile. Però ci vuole anche un po' di tempo, quello è indispensabile. Non spaventarti, non serve poi così tanto tempo, solo quello giusto.
Una volta modificato il "punto di vista", iniziando ad amare te stessa per la totalità delle tue caratteristiche (sia per i pregi sia per i difetti, i quali fanno innegabilmente parte dell'unicità di qualsiasi individuo, e quindi sono indispensabili tanto quanto i pregi) ti risulterà sempre meno difficile comportarti in maniera spontanea, diciamo pure istintiva, anche se ciò significasse sorprendere gli altri con comportamenti inaspettati (cosa che, tra l'altro, non sarebbe necessariamente negativa).
Intanto, stai tranquilla e cerca di comportarti nella maniera più naturale possibile senza temere il giudizio altrui.
E poi pensa che, quando sentirai il bisogno di parlare con qualcuno, io sarò sempre qui... ma non preoccuparti, non ti chiederò mai aiuto per la versione di latino... -
LuigiB
Io sono esattamente così. L'altruismo è indubbiamente un pregio ed è per questo che io ho sempre cercato di aiutare gli altri, anche quando avevo voglia di fare altro. Penso di aver cercato di costruirmi una personalità che all'inizio non mi apparteneva perché volevo che essere vista in un determinato modo ed essere apprezzata. Con il tempo, però, è diventata un'abitudine e adesso mi sembra quasi di indossare una maschera stretta, perché appaio in un modo, ma io dentro non mi sento così. Se penso a come mi mostro agli altri, vedo una persona altruista, ma io molto spesso, in realtà, mi sento solo una viziata egoista (o almeno i miei pensieri mi fanno credere di esserlo). Mi sono sforzata di essere in un modo (il risultato poi non è all'altezza di quel che desideravo, ovviamente) e adesso non so più chi sono. Anni fa non mi facevo tutti questi problemi.
Emanuele
Io passo la metà del mio tempo ad analizzarmi e a viaggiare di fantasia, anche quando sono con altre persone, spesso con la mente sono assorta nei miei pensieri. Penso anche io che sia utile, però spesso mi incasino ancora di più: anche nei post che ho scritto qui mi rendo conto di essermi contraddetta da sola, di essere passata da un argomento all'altro senza nemmeno accorgermene.. E poi io non so se voglio accettarmi con pregi e difetti, perché vorrebbe dire accettare qualcosa che non mi piace, io non mi piaccio, vorrei essere un'altra persona. -
Il punto fondamentale è capire il vero motivo per cui non ti piaci così come sei: avevamo già affrontato il discorso nel tuo thread "Involucro vuoto?"
Avevi scritto:Citazione da hopefulil fatto è che per una volta non vorrei discostarmi, essere quella che non si omologa, ma vorrei sapere cosa si prova a sentirsi parte di qualcosa.. Forse in questo modo sarei semplicemente una persona fra tante e perderei la coerenza con me stessa, che penso sia l'unico pregio che mi è rimasto
e poi ancora:
Citazione da hopefulanni fa mi sono isolata proprio per evitare di diventare una persona diversa da quella che volevo essere e fare cose che, giuste o sbagliate che fossero, andavano appunto contro la mia natura e il mio carattere.
Quindi, io penso che in fondo tu non consideri poi così tanto sbagliato il tuo modo di essere, però allo stesso tempo non ti piace e non riesci ad accettarlo perché esso non ti fa stare bene insieme agli atri... di conseguenza, anche se riuscissi a cambiare, credo che la cosa non ti piacerebbe del tutto, perché sentiresti di aver rinunciato a una parte di te...
Infatti, come vedi, ora come ora il fatto di esserti mostrata sempre troppo altruista ti sta creando dei problemi, perché ti sei forzata di esserlo anche quando non ne avevi molta voglia (ed è normale aver voglia di pensare soltanto a se stessi a volte, non è necessariamente sinonimo di egoismo, quindi non è un difetto).
Questo prova che cercare di cambiarsi per piacere agli altri ci fa soltanto male, e di conseguenza, stando male con se stessi, si finisce per stare male anche con gli altri. Quindi, alla fine, si ottiene l'effetto contrario a quello desiderato.
Come ti ho già detto, la chiave di tutto sta nel riuscire ad essere spontanei senza preoccuparsi delle reazioni altrui. Adesso non ti dico che devi importi di amare te stessa a tutti i costi, ma, per cominciare, provare soltanto a fare ciò di cui hai voglia.
So che sembra un ostacolo insormontabile, i primi tempi, ma fidati, è più facile di quanto sembri... la spontaneità, a quel punto, ti farà sentire meglio insieme agli altri, e di conseguenza inizierai a piacerti, senza neanche rendertene conto...
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