riflessione

Senza volere volare, in ufficio, un pò stanco del tanto, scrivo per il piacere di scrivere ....

Confermare un dubbio è attendere l’avvenire dell’evento, guardarlo perché accaduto, sopportarne il peso.
Assumere razionale convinzione che sognare è una forma di continua perversione, un regalo malizioso della natura agli uomini.
E’ la tortura, quella continua ed implacabile forma di speranza del divenire che rende l’essere schiavo dei propri desideri.
Icone aleatorie svolazzanti sopra una realtà comune con gli altri animali, non un regalo ma un supplizio per illudere indefinitamente fino all’ultimo respiro.
Accettare la forma realistica del presente per non attendere il futuro quale rivelazione, è una reale elevazione dall’assuefazione mentale comune, chi riesce nell’intento di rendersi nullo è o eremita o folle.
Ambedue comunque pensano, giudicando con compassione l’irrazionalità dei cosiddetti normali, senza inutili sorrisi attendono disinteressati, boccheggiando il loro poco ossigeno disponibile.

sonosolo

..il silenzio, la tranquillità, la pace, tutto è così piacevole, tiepido e poi all’improvviso…
Cosa potrebbe venire dopo, in quanti se lo sono chiesto, ho lottato parecchio per questo risultato non permetterò mai ad un parassita succhia linfa di papparsi quella cosa solo mia che una volta ottenuta cercherò di far maturare con e dentro di me più che posso e finché sono. Pensavo a queste parole,
rilette oggi, a distanza di tempo. Ci ho pensato meglio. Oggi che sento dentro quella brezza che a tratti ti solletica l’animo. Non sai cosa sia di preciso, ma la senti e non ti lascia stare, ti pizzica continuamente, ti stuzzica con insistenza, si fa sentire, fa vibrare ogni tua piccola particella di materia di cui sei composto e che si fa anche chiamare anima, forse per essere meno “materiale”. Sentire la voglia di fare qualcosa, esprimere qualcosa… Già ... ma… Cosa?
Non sempre riesci a capire, a decifrare i segnali. Almeno non subito.Devi ascoltare attentamente, è l’unica cosa da fare. Se ne hai il coraggio, ardita voglia che non riesce proprio a farsi oscurare dalla paura.. se ne hai il tempo. Ed ecco che ritorna lui, il Tempo. Il tempo padrone che ci comanda, ci piega e ci inganna, ci induce ad agire, a sbagliare, a ingannarci e a confonderci. Padrone e tiranno.
Magnifico fu quel mio tempo …. ora che ho tempo per ricordare
Sono fortunato. Io ho Tempo. Ora. Ne ho abbastanza, ne sono ricco. Dispongo. Preziosità di un fruttuoso oziare che produce. Noia benevola che induce ad agire - o re - agire – campanello d’allarme di un anima in tumulto, fermata da un errato scambio di binari che non si divergono mai al tempo giusto. E allora ho terrore. Tristezza per quando e quelli che non ne hanno il tempo. Per un potenziale patrimonio di bellezza e pienezza che non ha modo di essere compreso, espanso, coltivato, scoperto. Perché troppo obbligati ad aggiungere materia materiale a quella che pare essere la sola capace di farci esistere. E di desiderare. I sogni sono dunque manifestazioni consce ed inconsce delle più remote speranze, miste al sangue di chi non aspetta altro che il taglio per berne avidamente prima che passi; o finisce quel desiderio in noi o finiamo di esistere noi dentro quel desiderio, o forse è quello che non esiste che ci si ostina a desiderare.
Temo fortemente il momento, se mai verrà, in cui non potrò più disporre del mio tempo.

sonosolo