Mille e una fantasie erotiche...

  • Pianista... mi chiedi cosa provo.

    (Non lo so...)

    (Di primo acchitto non provo nulla...)

    (Ma quando arriverò a mille e più fantasie erotiche... forse, la situazione cambierà).

    In realtà, nelle fantasie che vorrei scrivere quì, c'è la mia fantasia e la mia creatività.

    Ma non ci sono "sensazioni fisiche".

    .........

    Sia chiaro... io mi sono ritratto nella fantasia numero 4.

    Fisicamente sono diversissimo (sono obeso, miope, quasi calvo, un Calibano bruttissimo).

    (Avendo parenti in Belgio e Francia però mi sento partecipe di quella cultura).

    Mein Herz, halt Dich an mir fest

  • N°6.

    La spiaggia.

    Costa Tirrenica.

    Hanno lasciato la Bugatti lungo la costa.

    Lei tiene i suoi sandali di corda (siamo a Capri, sono gli anni venti) in mano.

    La destra è stretta forte nella mano di lui. Il mare (ecco la villa di Tiberio) è musica classica, un'onda sinfonica che sommerge la natura, poesia che grida e che, pure, sà essere silenziosa.

    Lui è un professore tedesco. Heidelberg. I suoi capelli chiari come il gioco della luce sui spruzzi delle onde che si infrangono sono luminosissimi. Lei, è innamorata. Chiudete gli occhi. Immaginate la ruvidezza della roccia sulla vostra pelle.

    Licheni, gli odori del mare, il vento dei pini, la sabbia finissima che accarezza la pelle, le grida dei gabbiani. Lui stende un grande asciugamano di cotone. Lei piano si scioglie la cintura di rafia. Lui si toglie gli occhiali da sole e li getta nella borsa di agave che teneva sulla spalla. Le si toglie la gonna.

    Sotto è nuda. Gocce di mare schizzano sul suo vello dorato, le onde, i flutti, irradiano la sua pelle di tantissime perle di una rugiada aromatica e colma di profumi. Lui toglie la sua camicetta di lino. Lei scioglie la sua casacca... e ci regala il suo seno. Il suo seno... i suoi capezzoli. Turgidi, eretti. Capezzoli che esigono di essere baciati, leccati, accarezzati, desiderati.

    Lui si toglie i pantaloni e no, apprendiamo, che non indossa mutande. Il suo pene, lungo la passeggiata per arrivare in questa cala segreta, era accarezzato dal tessuto dei pantaloni. Come in una splendida fotografia di van Gloeden, ci soffermiamo sul suo glande. Un glande meraviglioso. irradiato di sangue con una piccola perla di sperma lì... in cima. Siamo affascinati dalla sua erezione.

    Fauno, Dio amato su quest'isola... Fauno, con le ghirlande di fiori tra le corna, li osserva oltre la rocca. Ecco i suoi amanti, ecco un uomo e una donna che, tra un attimo, sposeranno le parole che dicono del sesso. Fauno (lo immaginate? Dannunziana presenza intrisa di fiori di pino?) suona il suo flauto di canne.

    E sorride.

    In questa fantasia, penso, apprendiamo quanto, nell'erotismo, siamo importante la classicità.

    Il sorriso degli dei latini.

    Non ci soffermeremo a guardare il loro amore.

    La bellezza di Capri ci accompagna nelle nostre meditazioni.

    Mein Herz, halt Dich an mir fest

  • N°7.

    E' nel cassetto.

    Lei sistema casa.

    E' luglio, è sola. Lui tornerà solo domani.

    Stà passando il piumino sui quadri. Una veste da camera, delle mutandine di cotone semplice.

    Si ferma... (la luce del pomeriggio di Roma arriva attraverso le veneziane e, oggi, è straordinariamente silenziosa).

    Si ferma è pensa alla linea del suo pube. La sua vagina, le labbra del suo sesso. Il monte di venere... lo sente pulsare.

    Sente un bisogno violento di lui. Ma lui, ora è lontano (è a Palermo, nella moresca Palermo, oltre un mare, oltre una concepibile distanza).

    Nella camera c'è un tepore dolce... odore di albicocca (perché?). Lei allora socchiude gli occhi. E sente, immagina, percepisce la presenza di lui.

    Nella casa. Gli oggetti, vedete... gli oggetti di una casa hanno un loro incanto. Ci dicono tanto... e lui, avendo una forte presenza autoritaria, ha donato alla casa la sua forza.

    Lei accarezza il tavolo e pensa alle volte in cui hanno fatto l'amore lì. Ecco le sue cosce aperte, i fianchi latini del suo amante, il suo pene turgido che la penetra e si sente mancare... le manca il fiato.

    Tutto e silenzio e una evidente verità si afferma al tempo. E' lì. E' dentro il cassetto. Di là, in camera da letto. Nel troumeau dei primi dell'ottocento. Sotto il grande specchio di Venezia. Lei non può andare a prenderlo.

    Non può toccarlo, lui è stato chiarissimo. E' un taboo. Una regola. Solo quando lui è a casa, lei può sfiorarlo, amarlo, tenerlo tra le mani, farlo scivolare sulla pelle, appoggiarlo piano tra le grandi labbra del suo sesso, giocare con i perineo e cercare, disperatamente, il suo ano.

    Si sente mancare il fiato. I capezzoli, turgidi, sposi della forza di lui, sono tesi dal desiderio. Vuole andare lì, prenderlo, trasgredire, violare il loro erotico patto d'amore. Sente il bisogno viscerale di stringerlo. Ma non può... i capezzoli, così eretti, le fanno male. Deve spogliarsi. Ora...

    Lo fà. Toglie la veste... toglie le mutandine. E porta la mano ai seni. Li stringe... piano lecca il palmo della mano e li umetta... ha gli occhi chiusi. Sente lo sguardo di lui sulla sua pelle. Lo immagina dietro di sé, mentre ammira i suoi glutei. Lui adore guardare i suoi glutei... lei, spesso, ama mettere il bordo delle gonne vaporose che ama indossare sotto la cintura, stretto dalla cintura.

    In modo da avere sempre il c∙∙o come un dono segreto per lui.

    Non può accarezzarsi.

    Non può andare di là.

    Non può prenderlo...

    E noi, quì, ci scandalizziamo della tensione di questo desiderio.

    Vorremmo andare in camera da letto e prenderlo.

    E darglielo.

    Ma non lo facciamo.

    Non lo facciamo perché il senso del segreto, in amore, è certo la più importante virtù.

    Mein Herz, halt Dich an mir fest

  • hai scritto dei libri, li hai pubblicati? Non ti piacerebbe fare lo scrittore visto che lo sei?



    Eppure se scrivi così significa che perlomeno ci stai bene... almeno puoi dire che provi benessere?

    Judging a person does not define who they are, it defines who you are.

  • Si ho scritto tanto (anche due romanzi).

    Li ho distrutti in una delle mie crisi depressive.

    Non sono affatto uno scrittore e non penso di scrivere bene.

    Scrivo per una ragione... mi diverte.

    Mi diverto a scrivere.

    Provo gioia quando scrivo (l'ho sempre provata).

    Ma, nei fatti, è evidente che non ho alcuna qualità letteraria.

    (Cosa che è chiarissima).

    Però... è anche vero che trovo lo scrivere un divertimento... quell'attimo che mi distende e non mi dice di me.

    Mein Herz, halt Dich an mir fest

  • Ma, nei fatti, è evidente che non ho alcuna qualità letteraria.

    Stasera mi sento più irruento e volgare del solito... :smoker: farò un altro intervento un pò così, speriamo che non mi fanno fuori.

    Pavely, tu hai letto una marea di libri, e sei romano... quindi hai visto Febbre da cavallo... quindi se io ti dico che sta storia che tu non sai scrivere, è la più grossa s∙∙∙∙∙∙∙a da quando l'uomo ha inventato il cavallo, sai di cosa parlo... a Pavely... ma che cacchio stai a dì?? Tu non sai scrivere?? Tu hai letto una marea di libri, è ovvio che sai scrivere!! E tu si... Pavely, sai scrivere!

    Con 4 parole in fila, hai pure stuzzicato Luna... e vuoi dire di non saper scrivere? Non dire strz... :rules:

  • Stasera mi sento più irruento e volgare del solito... :smoker: farò un altro intervento un pò così, speriamo che non mi fanno fuori.

    Pavely, tu hai letto una marea di libri, e sei romano... quindi hai visto Febbre da cavallo... quindi se io ti dico che sta storia che tu non sai scrivere, è la più grossa s∙∙∙∙∙∙∙a da quando l'uomo ha inventato il cavallo, sai di cosa parlo... a Pavely... ma che cacchio stai a dì?? Tu non sai scrivere?? Tu hai letto una marea di libri, è ovvio che sai scrivere!! E tu si... Pavely, sai scrivere!

    Con 4 parole in fila, hai pure stuzzicato Luna... e vuoi dire di non saper scrivere? Non dire strz... :rules:

    :assi:

    ahahah

    E sono a sette fantasie!

    E' troppo divertente.

    Voglio vedere quando arrivo a duecento e poi a mille...

    :assi:

    Alziamo l'audience del forum!

    :assi:

    ahahahahah!

    ....

    Geppo?

    Non penso che sbatteranno fuori te!

    Sicuramente, sbatteranno fuori me per 'sto post!

    :assi:

    E' buffo...

    Buffissimo...

    Mein Herz, halt Dich an mir fest

  • ... infatti, Geppo, volevo dire che se Pavèly dice una cosa tipo che è evidente che non sa scrivere, quante altre cose dice che non corrispondono, riguardo se?



    Pavèly, ti stanno dando fastidio questi commenti positivi? Anche in questo caso?



    Sappi che non è affatto per fare i complimenti, ma se vuoi che le persone siano oneste con te devi rischiare anche dei riscontri positivi... e non è che siano tanto per incoraggiarti, ma davvero



    MI SEMBRA TROPPO SPRECATO CHE ALTRA GENTE NON POSSA CONOSCERE QUESTO TALENTO, QUESTA PASSIONE



    io so lavorare solo di passione: ciò che mi diverte e mi piace fare/inventare... il guaio è che se non è così non riesco a lavorare (problema odierno e di qualche passato)... un'autentico scrittore si diverte e prende piacere in ciò che fa e così lo trasmette a chi legge.



    DETTO QUESTO, SPERO CHE LA SFACCIATA SINCERITà NON TI BLOCCHI ORA... VAI AVANTI E RACCOGLI CIò CHE QUI ESPRIMI. POI FAI IL TUO LIBRO E FAI LA TUA STRADA...



    Poi speriamo che altri inizino a esprimersi a loro modo, magari qui per rendere questa esperienza davvero unica.



    Sarebbe un modo molto più produttivo di "tirarsi fuori", un modo meno drammatico di vedere i propri problemi. Forse anche un modo più possibile di trovare soluzioni...

    Judging a person does not define who they are, it defines who you are.

  • N°8.

    Milano.

    Un palazzo degli anni venti.

    Oggi. Siamo al secondo piano.

    Lui è un dirigente, ha una giacca di Armani, parla con un CdA, un consiglio di Amministrazione.

    Ha un sorriso sereno. Ecco che gira un grande foglio di carta. Parla piano, risponde con esattezza.

    E' molto sicuro di sé. Il suo corpo è quello di un nuotatore e i suoi denti sono di un candore luminoso.

    Perchè negarlo? Ha un sorriso affascinante. Quegli occhi neri, sono opali australiani. Gioielli che risplendono dei mille segreti della terra.

    Dunque, ci chiediamo... qual'è la fantasia di quest'uomo? È lì, sotto i suoi pantaloni. Non lo possiamo vedere, non possiamo chiedergli di slacciarsi quì i pantaloni, di abbassarsi le mutande, e di mostrarci il suo segreto.

    Ma non chiedetemi come io ne sia venuto in possesso. Bene... quest'uomo che vediamo così sicuro di sé, lì, sotto i pantaloni ha una fascetta di cuoio scuro che stringe, strozza, il suo pene. E' un regalo della sua amante che lui, con amore, chiama Dominatrix.

    Sì, è uno schiavo. Sì, ama il bondage, essere legato da lei, essere p u n i t o, preso a schiaffi. La sua Dominatrix ad esempio ama sputargli sul viso, offenderlo, alcune volte (lo so, è difficile da immaginare), con i suoi stiletto con tacco di tredici centimetri ama prenderlo a calci sui testicoli.

    E vedete quei suoi ricci? Sapete quante volte lei ama stringerli nella sua mano con le unghie laccate di un rosso brillante e strattonarli con forza? E gli schiaffi sul viso e le volte in cui lo obbliga ad indossare, lui, un dirigente della Fiat di Torino, una minigonna in tessuto jeans? E noi siamo quì...

    In questa tiepida mattina di ottobre. Attorno a lui ci sono i membri del Consiglio di Amministrazione. Lui deve essere sempre attento a non fare pensieri impuri. Se per caso cadesse nel tranello di avere una fantasia erotica, il suo pene, crescendo, sarebbe strozzato dalla fascetta in pelle scura. E il dolore sarebbe grandissimo...

    Ma questo è un segreto. Nessuno quì, (una luce piena di pollini e di incanti arriva dalla finestra) conosce il suo segreto. Nessuno può intuire cosa si nasconda dietro questa amabilità, questa sicurezza, questa bellezza.

    Dunque, c'è una lezione importante da apprendere in amore.

    Il sesso esige i suoi segreti.

    Mein Herz, halt Dich an mir fest

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