secondo voi...

  • ma secondo voi...quale può essere una strategia poco infantile per far capire ai genitori che i figli hanno sviluppato una propria personalità?vivo in una famiglia molto tradizionalista, almeno con me che sono primogenita e donna , ma loro preferiscono dire "femmina".il loro senso di protezione è soffocante, ma ciò che più mi da seriamente fastidio è che ragionano per principi (tu sei femmina e cosa deve dire la gente di te...)roba del genere.non riescono o non vogliono capire che ho il mio carattere , la mia personalità l'ho costruita con talmente tanta fatica, per le varie cose successemi, e loro lo sanno,perchè erano con me...e ora non si rendono conto che sono proprio loro ad opprimermi.non ce la faccio più, mi sento in trappola e non vedo uscita e credo sia qst la causa delle mie crisi d'ansia , i miei scatti di ira.non è proprio da me. dopodomani ho appuntamento con uno psichiatra, spero capisca.

  • non è facile x un genitore (sono mamma) comprendere e lasciare il giusto spazio ai propri figli, soprattutto se questi ultimi hanno avuto prb o situazioni poco piacevoli da affrontare. il senso di protezione è forte e oscura l'obiettività, capisco anche i figli (sono ancora figlia) che si sentono oppressi da questo amore oppressivo a volte invadente dei genitori. è un pò come il gatto che si morde la coda, come un circolo vizioso! ma dal momento che sei tu quella che accusa maggiormente questo disagio, per risolvere la cosa dovresti prima di tutto ampliare la tua soglia di comprensione nei loro confronti, in modo da non arrabbiarti troppo facilmente, e poi utilizzare una certa diplomazia nel porti loro. voglio dire che un genitore può cambiare presto idea se preso nella giusta maniera ma soprattutto se capisce che il proprio figlio/a stà maturando ed è sicurò di sè.
    nella mia esperienza di vita, ma c'è voluto un bel pò di tempo, ho capito che spesso l'irritabilità è segno di insicurezza, di conseguenza chi ti ascolta non percepisce niente altro che quella e non riesce a darti fiducia.....
    poi certo se si tratta di genitori "bigotti" la tua dose di pazienza deve essere MOLTO forte.
    ti vogliono bene, aiutali a vedere in te non solo la bambina ma la donna che stà crescendo.
    a presto

    La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia.

  • grazie lully...chiaramente non ho spiegato bene la situazione nè tantomeno l'ho detta tutta.e tu hai ragione.
    a maggio compirò 23 anni, sono anche adetta loro, una persona responsabile, non gli ho mai dato grattacapi, mai un vizio , mai una pretesa, sempre tutto per il quieto vivere di casa;qst perchè l'atmosfera familiare non è tanto semplice...papà col suo stress e il suo carattere sopporta poco, mia madre deve avere sempre l'ultima parola e quindi ti lascio immaginare con che frequenza ci sono litigi.così io per non dare ulteriori problemi non ho mai fatto nulla che li potesse far star male peggiorare la situaz.
    li ho sempre capiti e dico sempre loro che un giorno, se DIO vorrà rendermi madre, sarò forse anche peggio di loro (proprio perchè li capisco).ma ora che ho i miei interessi, non sopporto la cultura ottusa in cui nel mio paese si vive, ho un ragazzo da 3 anni , non riesco più ad essere così paziente.poi sai qual'è il colmo??!!che mio fratello essendo "maschio" ha diritto afare esperienza...fa cose che io sogno di fare...e ha appena compiuto 18 anni.non so se sono io...
    non posso nemmeno pensare di fare un viaggio economico con amiche o con il mio ragazzo +amici, non vado in disciteca, sanno che non farei nulla altro che ballare e divertirmi in maniera sana.da 2 sabati son riuscita a guadagnare 1 ora in più il sabato sera.lully sono sempre stata quella, nelle comitive, che doveva andar via prima, quella che non andava in pizzeria , quella che non poteva salire sul motorino con amiche perchè per salire dietro devi apriree le gambe, e non era nemmeno pensabile con gli amici.ogni pass fatto da me ha avuto il preavviso:li chiamavo per dire cosa andavo afare e a che ora sarei tornata....e ancora adesso se il sabato supero l'una di notte li chiamo e avverto che va tutto bene.mio fratello quest'estate ha dormito in una tenda in un boschetto con i suoi amici per assistere ad un concerto raggae.qst solo per farti avere un'idea.

  • e allora visto che sei sempre stata comprensiva nei loro riguardi, parlagli francamente (al limite scrivigli se servisse a farli star zitti ed ascoltare) digli esattamente le cose che hai scritto a me, mantenedo però un atteggiamento ed un tono deciso e dolce allo stesso tempo. e poi sei grande abbastanza x "ribellarti" a qualche loro decisione, senza sentirti in colpa, ma solo perchè lo ritieni giusto. sono d'accordo se li avvisi quando tardi, ma se ti và di farti un giro in motorino.....vai che tanto se ti dovessero vedere che male ci sarebbe, anzi fallo e poi glielo dici, secondo me x almeno 5 minuti rimarrebbero a bocca asciutta. insomma rispetta le "disposizioni" che ritieni giuste e sensate, le altre pian piano con naturalezza falle, senza nascondersi ma apertamente: pensi che sarebbe troppo per loro? che ti potrebbero fare, rinchiudere dentro casa? hai 23 anni, forse è il caso che ti lascino vivere e fare esperienze, chiedigli fiducia, sono certa che l'otterrai un pò alla volta.
    auguroni

    La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia.

  • grazie lully!cercherò poco alla volta di ribellarmi...dolcemente al loro "finchè sei in questa casa fai quello che ti diciamo di fare".daltronde mia madre non può capirmi...alla mia età aveva una casa di proprietà con mio padre e me nel pancione.considero le tue opinioni sagge anche leggendo tue risposte su altri argomenti come quello con piccolina.
    grazie ancora e buon proseguimento:)

  • sono io che ringrazio te x avermi dato la possibilità di esprimermi, sai a volte i consigli che mi viene spontaneo dare sono rivolti soprattutto a me stessa........;)

    La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia.

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