Messaggi di grilloparlante

    Buongiorno Molecolare. Ti scrive un 65enne che ha vissuto alcune tappe della sua vita facendosi aiutare da uno psicologo e, negli ultimi anni, da un bravo psichiatra per superare un momento piuttosto difficile di ansia e depressione.


    Ma veniamo alla tua domanda. Secondo la mia esperienza, sì. L'aiuto psicologico può essere utile anche alla tua età. E sai perché? Perché ti ritroverai a vivere dei momenti tutti tuoi, a parlare di te e a riflettere sulla tua vita, gioie e difficoltà. Sono sicuro che dopo ogni seduta ti sentirai meglio, sollevata, magari con orizzonti illuminati e insospettabili. Se poi i problemi, l'ansia e la depressione dovessero prendere il sopravvento, c'è l'aiuto farmacologico. Di questo potrei parlare un'altra volta, se necessario (della mia esperienza piuttosto positiva a riguardo). Spero di esserti stato un po' di aiuto.


    P.S. Da ragazzo e poi da adulto ho sempre pensato che con l'età avanzata, con la piena maturità, le ansie e le fobie potessero essere meglio gestite, e che l'età agisse come un attenuatore degli effetti. Non è così purtroppo, anzi, per alcuni aspetti si acuiscono. Per questo, secondo me, l'aiuto psicologico è sempre valido, a qualunque età.

    Ciao. Eccoci qui a parlare di ipocondria. Io ci convivo da anni. Pensavo che con l'età, e la maggiore consapevolezza di se stessi abbinata alle esperienze della vita tutto si attenuasse. Invece, arrivato ai 60, quasi tutto inalterato. Solo piccoli passi avanti. Il principale è avere acquisito che la mia è una "ipocondria consapevole", nel senso che per la maggior parte dei sintomi avvertiti do una spiegazione razionale, ma che non mi aiuta affatto a scacciare quel pensiero fisso che si instaura dentro e non riesci a mandare via. L'aiuto psicologico è un grande sostegno, ma spesso non risolutivo.

    E la soluzione, allora ?

    Io, dopo anni di "lotte", ho messo a punto alcune strategie...forse banali ma che mi aiutano a sopravvivere e soprattutto a non soccombere, cercando così di vivere una vita quasi normale.

    Quando si presenta l'evento, cioè il pensiero che fa partire l'allarme, cerco di non concentrarmi su questo perché altrimenti l'ansia aumenterebbe, nel senso che il pensarci non aiuta ma anzi accentua il disagio. Aspetto, provo a distrarmi con altre cose, pensieri. Esco, vivo. Mi tengo occupato.

    Se il sintomo è solo "immaginario" in poco tempo passa... Se invece quel giorno mi trova particolarmente vulnerabile, allora mi aiuto con un ansiolitico (da anni vado benissimo con il Tavor): stronca l'attacco di ansia e riesco ad andare avanti.

    Solo quando tutto ciò non risulta risolutivo, allora, ma solo allora, mi rivolgo al medico esponendo il mio problema, ma soprattutto la mia paura associata a quel sintomo. Se il medico è bravo e soprattutto empatico, ti fornirà quella rassicurazione che stai cercando. Si, perché è quella di cui hai bisogno.

    E vado avanti, fino al prossimo episodio. Così, nel bene o nel male, riesco a vivere....

    Queste sono le mie strategie.

    Ampliando il discorso, sappiamo tutti che l'ipocondria è il sintomo di un disagio interiore. E' su questo che bisogna lavorare quando si è più lucidi, meno coinvolti dai sintomi e dalle paure. E qui il discorso si complica e bisogna affrontare un discorso di introspezione. Non si possono "curare" solo gli effetti, bisogna concentrarsi sulla causa. Cosa c'è che non va in noi. L'aiuto psicologico è indispensabile.


    Un abbraccio.

    Ciao Sha,

    sicuramente non hai niente. O meglio, qualcosa nella tua testa c'è, ma non quello che temi. Prima di tutto devi accettare le diagnosi degli specialisti, che non sbagliano così facilmente (anche se sicuramente tu pensi il contrario). Questo è il primo passo.

    Secondo, fatti prescrivere un ansiolitico per abbassare la fase parossistica dell'ansia che dovrebbe essere la causa del tuo malessere.

    Poi riprendi in mano la tua vita, piano piano. Cerca di stare all'aperto quando c'è il Sole, che aiuta molto soprattutto per l'umore.

    Piccoli passi, uno alla volta, non è difficile venirne fuori.

    Un grande abbraccio

    Eccomi qui, dopo tanto tempo di nuovo con la voglia di parlare su questo sito. Vorrei rispondere soppesando le parole, in modo lieve, ma temo di non essere efficace. Allora ti dico solo questo, per adesso. So di che parli, conosco, purtroppo, molto bene quello stato d'animo. Ho 60 anni, una vita abbastanza vissuta, nel bene e nel male, ma quella sensazione di cui parli me la porto dietro da tanto tanto tempo. In pratica ci convivo da sempre. Ho sperato che con il progredire dell'età passasse. Invece non è così. Sta sempre li, e ogni tanto, in vari periodi della vita, riemerge. Ma si impara a conoscerla, e quindi a gestirla in qualche modo. A volte ti sembrerà di non farcela, altre volte sorriderai pensando a quanti pensieri negativi avevi fatto, e per niente poi. E' un'altalena. Ma si può stare meglio, soprattutto parlando con chi ha conosciuto quelle sensazioni, evitando accuratamente quelli che ti ripetono: ma che hai, non capisco, non ti manca nulla, è solo una questione di volontà ecc.ecc. Si può stare bene. Te lo assicuro. Mettendo in conto che a volte si può "sbandare" un pò....

    Un sorriso e un abbraccio.

    mi sono trovata spesso invischiata in queste dinamiche dove tante volte c'è stato un tentativo di supremazia di uno sull'altro o di richieste fatte per poi non essere ricambiate ecc..
    Mi piacerebbe impostare un rapporto con qualcuno su una base paritaria o di scambio (anche semplici sensazioni, emozioni, espressione di se stessi insomma

    ciao

    se prendo in considerazione queste tue frasi....credo che tu sia una persona sensibile e "profonda"....e con molte aspettative, oltretutto legittime....

    forse un pò di sfortuna a non incontrare le persone giuste con le quali legare veramente...con le quali condividere emozioni, pensieri, stati d'animo.

    Ma è proprio qui il punto....trovare questa cose negli altri è molto difficile, molto, e te ne accorgerai con il tempo,magari dopo aver conosciuto e frequentato decine di persone, alla fine legherai forse solo con una....E' una questione di fortuna, di gruppi di amicizie, o forse, colpa di una "selezione" a priori che già di per sè limita molto le possibilità.

    Non disperare però , e soprattutto non arrenderti, non smettere la ricerca. Quello che desideri è un qualcosa di così bello, pieno, avvolgente, gratificante che quando lo incontrerai, e te ne renderai subito conto di averlo incontrato,avrai un grande sorriso sul volto.

    Forza, continua la tua "preziosa" ricerca. Incontrarsi è difficile, in mezzo a tanti, ma non impossibile !!! Vedrai. ;)

    Il problema di cui parli è un problema reale, che credo coinvolga moltissime persone, ma spesso non se ne rendono neanche conto.

    Da lì credo nasca la solitudine, quel tipo di solitudine che ti fa sentire solo/a anche in mezzo a tanta gente.....L'incomunicabilità...la superficialità...

    Sei giovane, di solito accade più in là con gli anni..

    Non ho ovviamente la soluzione o un rimedio, ma ho vissuto spesso questo stato d'animo, questa sensazione.

    Bisognerebbe capire meglio da cosa può nascere...questo senso di "isolamento" , questa difficoltà di condivisione.

    Parliamone, se ti va....

    ciao

    ;)

    ciao. il centro di igiene mentale costa poco (il ticket). la sua efficacia secondo me è dal medico che trovi...e questo va a fortuna.....eventualmente puoi cambiare...è importante l'approccio con il problema, e con la struttura: se lo prendi come una speranza...può funzionare....altrimenti se parti prevenuto ti sentirai "infastidito" alle prime domande. Ma ciò accadrebbe con qualsiasi terapia psicologica.

    Riguardo al daparox...funziona..almeno in alcuni casi...io l'ho provato per alcuni mesi ...poi 2 anni di stop ..e poi ho ripreso con il dapagut (è lo stesso ma in gocce..). Aiuta moltissimo quando andrà a "regime" a volte 1 mese altre 3 mesi. Ma ti solleva dalle ansie senza darti sonnolenza...ti tira fuori dall'ansia...ti appiattisce però anche un pò le emozioni positive....ma stai comunque molto meglio....Almeno questo è l'effetto che ha fatto su di me. Ritorni a fare le cose con molta più tranquillità. Ma il problema che hai dentro lo devi risolvere con la psicoterapia, guardando dentro di te e lavorando su te stesso. E nel periodo del daparox avrai molta più "lucidità".Altrimenti appena smetti ricomincia tutto come prima...l farmaco purtroppo non ce li risolve i problemi.

    Dai, impegnati che se ne esce fuori !!!!

    ciao

    spero di esserti stato utile..

    ;)