Invece ti assicuro che la percentuale è molto alta. Frequento molti forum a riguardo.
Messaggi di conchiglia
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Non puoi sapere se una persona sta facendo uno sforzo sovrumano per adeguarsi alla società e quindi scherzare coi colleghi, uscire ecc. fanno parte di questo sforzo. Come ha scritto prima qualcuno, a volte ci si fa violenza su sé stessi pur di sembrare appunto normali.
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Credo che una persona autistica ad alto funzionamento, asperger, faccia fatica a socializzare perché la socialità implica tutta una serie di convenevoli e pratiche che l'autistico trova fastidiose, noiose, banali, oppure difficili da comprendere, oltre al fatto che le interazioni sociali implicano per l'autistico un grande stress sensoriale o emotivo.
Online è ovviamente facile socializzare perché ci si può prendere il tempo per rispondere, pensare, ci sono meno stimoli, e si può staccare la spina quando si vuole. Dal vivo tutto risulta cento volte più stressante, le relazioni vengono percepite come invasive degli spazi dell'asperger, e quindi se da un lato l'asperger sente teoricamente il desiderio di una connessione profonda con un'altra persona, dall'altro lato pratico cerca al contrario di evitare queste connessioni, in quanto fonte di stress.
Questa è la mia opinione personale. Anche se ora che l'ho riletta sembra scritta con l'AIForse dovrei preoccuparmi.
Interessante. E come spieghi che moltissimi Asperger siano fidanzati o sposati? La coppia implica un rapporto continuativo, a differenza dell'amicizia, in cui ci possono essere anche lunghi periodi in cui non ci si vede. E la maggior parte degli Asperger sono fidanzati o sposati con neurotipici, quindi non vale nemmeno la risposta "si fidanzano con persone simili a loro". Se la connessione è fonte di stress, come fanno a sopportarla tutti i giorni?
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Sono semplicemente obiettiva. Tutti noi ci sentiamo diversi. È brutto avere la convinzione che gli altri si sentano normali invece, non è carino nei loro confronti.
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Io ci andrei piano col concetto di normalità. Ti definisci diverso, ma una vita sentimentale l'hai. Qui tanti uomini, anche di 50 anni, non sono mai nemmeno usciti con una ragazza. Se tu non sei "normale", loro cosa sono? Inoltre, che ne sai che gli altri si sentono compresi? Io sento dire spesso: "Non mi sento capito o capita da nessuno".
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Io sono proprio come si descrive Stregatta@ e infatti non ho mai avuto un fidanzato né avventure, né nemmeno un bacio a più di 40 anni. La pressione sociale non c'è, appunto perché traspare molto la mia autonomia. Ho pochissimi legami con persone molto simili a me.
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Non mi piacciono per nulla i calvi. Per il resto preferisco quelli non alti a quelli alti.
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Oppure cerca amici nella comunità lgbt. Molto spesso sono persone sole ed emarginate e cercano compagnia per uscire e viaggiare.
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Allora usa le chat anche per conoscere nuovi amici.
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Ciao a tutti,
Non sono mai riuscoto a socializzare con le persone, conoscenti, colleghi alcune volte mi costa tanta fatica ma solo con persone giuste.
Vorrei trovare magari un aiuto per affrontare questa mia difficoltà.
Sono diventato molto introverso da adolescente ho cominciato sempre più a chiudermi in me e a nascondermi ed essere pressoché muto non ho mai capito il motivo di questo mio cambiamento, forse cambiando scuola e cambiando compagni o forse mi rendevo più conto del mio carattere oppure mi sentivo troppo diverso dagli altri che volevo starmene chiuso nella mia mente forse per protezione verso giudizi altrui.
Avevo nell'infanzia una cerchia di amici di vicinato da appartamenti più o meno circa le stesse età, di divertivamo tanto per anni, poi mi allontavarono sempre di più lasciandomi in disparte e ignoravano, sempre per quel periodo dove mi sono chiuso tanto, loro forse se ne sono accorti e non volevano più la mia compagnia perché ero un peso morto che rideva alle battute degli altri e basta.
Con il tempo e maturando mi sono sbloccato leggermente ma faccio fatica sempre a farmi considerare dagli altri e a parlare con la gente. Le persone a me vicine tendono a ignirarmi anche se non ho fatto nulla e vorrei che le persone accettassero il mio strano comportamento e mi aiutassero a convolgermi di più , per me è più semplice socializzare con più confidenza.
Vivo con una compagna in cui parliamo poco perché io sono propenso ad ascoltare lei e tutte le persone mentre ne lei e ne nessuno ascolta me.
Siamo assieme da parecchi anni e lei mi trova una persona magnifica, unica e non mi ha mai ignorato al contrario, il nostro rapporto è più su sensazioni e squardi e ci si comprende.
Molte volte però vorrei comunicare come si deve dopo gli ultimi anni con vari problemi mentali ho bisogno di confidare tante cose e questo io non riesco un po' per pensieri su di me che rischio di stare ancora più solo e la maggior parte l'introversione del mio carattere chiuso.
Anche con il lavoro io resto in solitaria e mi estraneo dal resto dei colleghi e loro mi ignorano, qualche volta mi parlano e dico qualcosina ma poi ricominciano ad ignorarmi e a non considerarmi come quasi tutte le persone del resto. Sono anche io che un po' me la cerco di non parlare molto per paura di dire qualcosa di sbagliato oppure offendere involontariamente la persona o mille altri motivi e per non pensarci mi costa tanta fatica e alla fine il mio pensiero è di rimanere nelle mie e non mi interessano più le persone attorno a me che danno bastidio con parole una sopra l'altra battute e alzate di voce che mi fanno spaventare come se si arrabbiassero.
D'altro canto vorrei instaurare un discorso e condividere la giornata o un pensiero o un esperienza, se la persona è giusta ci riesco anche se con fatica e scherzo pure.
Domanda: come hai fatto a socializzare con la ragazza che poi è diventata la tua compagna se descrivi tutte queste difficoltà?