Normale, sarà pur vero. Il punto è che se una normalità viene vissuta con disagio, non va bene comunque. Sentirsi persone intere e piene è ciò che conta, non avere un senso di dimezzamento.
Quanto a me, ho sempre provato un desiderio fortissimo per il genere femminile, ostacolato però da timidezza e problemi di approccio che mi hanno spesso minato in partenza. Non saprei dirvi quanto possa io essere attraente, posto che non sono chiaramente Brad Pitt, in quanto solo raramente mi sono messo alla prova e sono riuscito a superare i miei blocchi dovuti chissà a cosa. Paura del rifiuto? Ma un rifiuto non è la fine del mondo né la fine di nulla. Lo so a livello razionale, ma purtroppo siamo schiavi delle nostre emozioni irrazionali.
Non ho praticamente mai avuto un vero rapporto con i miei genitori e non abbiamo mai parlato di nulla. C’è un fatto anche: avevo la fimosi, credo sappiate tutti cosa sia. Ed è un problema che ho affrontato solo dopo l'adolescenza, in quanto me ne vergognavo. È stupido, lo so, ma chiunque viva schiavo di paure insensate appare stupido nei suoi comportamenti.
Mi creava una situazione di vergogna, come fosse una colpa, oltre a difficoltà persino a masturbarsi e a impossibilità di rapporti sessuali. Ho comunque risolto il problema, anche se tardivamente. Ho avuto, dopo i 25 anni, due storie d'amore intense, caratterizzate da problemi seri di erezione nella fase iniziale del rapporto. Problemi andati avanti per intere settimane prima che avvenisse uno sblocco. Ora sono single e in una fase apatica. Frequento occasionalmente prostitute.
Ma ciò che importa: sento ancora un blocco dentro di me, come un mattone di cemento.