Messaggi di Laonci'

    Mai. Mi è successo lo stesso pattern con la mia relatrice di tesi e con tutte le ragazze con cui ho avuto una relazione o con cui ci provavo. Stesso pattern, stessa assenza di riscontri oggettivi e stessa prosecuzione normalissima dei rapporti. E anche se questa è la realtà, è difficile - con il doc in atto - convincersi. Ah, e stesso livello di ansia!

    La tua paura, dunque, nasce dal poter fare qualcosa di sbagliato che possa allontare le persone per questo controlli e ricontrolli di non aver agito di impulso o aver risposto con rabbia...mi pare di capire che avviene sempre dopo che le persone non rispondono a un tuo messaggio... Quindi... messaggio --> non risposta ---> paura di mandare un ulteriore messaggio di spiegazioni ---> frustrazione ---> paura di non controllarti ---> doc...

    Ti ci rivedi, o pensi che il meccanismo sia diverso?

    Ciao, niente da ridire...hai subito una vera e propria ingiustizia. Tua mamma non ha giustificazioni!

    Non voglio dimenticare perché mi sembra farei uno sgarbo alla me bambina. Io lo so cosa ha vissuto, io non la dimentico.

    La risposta è tutta qui.


    La te adulta sta cercando di proteggere la te bambina, ma nel mentre la te adulta rimane bloccata con quella bambina.

    L'ideale sarebbe che tu riuscissi a prendere per mano la te bambina e accompagnarla in questo percorso doloroso.


    Hai mai provato a scrivere una lettera alla te bambina? Dirle tutte quelle cose che avresti voluto sentire dire da tua mamma?

    Ciao, mi dispiace molto per quello che stai passando. Il DOC è invalidante e tante persone non capiscono bene cosa si prova... Combattere giornalmente con i propri pensieri è una battaglia estenuante... Logorante...

    Da quel che scrivi, mi sembra di capire che si tratti di un DOC relativo alla morale, quindi a pensieri che vanno contro la tua morale, il tuo credo personale. È brutto. Ti capisco.

    L'unico modo per ridimensionare questo tipo di DOC legato ai pensieri intrusivi non è resistergli... Ma penso avrai già provato, andando in terapia (anche se non ho capito se hai un rituale...).

    Io ti dico, da essere umano a un altro essere umano: non c'è pensiero tanto terribile che non possa essere pensato.

    Nessuno.

    Tu non sei i tuoi pensieri, non sei ciò che il DOC ti dice. Anche se penserai la cosa più terribile, disgustosa, amorale... tu non sei quella cosa.

    Hai avuto coraggio da vendere! Per questo ti senti in colpa. Perché nella vita hai dimostrato di poter stare bene anche senza di loro. Di essere migliore di loro. Queste cose fanno male, sono indigeste. Però pensa che probabilmente se loro non fossero stati così anche il tuo carattere non si sarebbe temprato in questo modo. Nella negatività delle loro azioni... è nato un fiore... che deve solo sbocciare definitivamente. Non hanno fallito in tutto, creando te hanno fatto un opera magnifica! Non crucciarti troppo per loro.

    Ciao Laonci', quasi tutti i terapeuti prendono ferie l'intero mese di agosto.

    Anche io sono in terapia (da anni), se i tuoi problemi psicologici non sono totalmente invalidanti, ti consiglio di prenderla come un'opportunità per mettere in pratica da solo/a gli strumenti sviluppati in terapia, e di fare gli esercizi in autonomia.

    Dovesse verificarsi l'eventualità di un malessere molto forte, a quel punto potresti considerare cercare un terapeuta per il periodo di pausa.

    Anche se stai meglio, ti sconsiglio di interrompere il percorso. Suppongo che avrai degli obiettivi da raggiungere per cui vale la pena portare a termine la psicoterapia.

    Sui problemi che hai con il tuo terapeuta, ti consiglio di parlarne con lei/lui.

    Grazie mille per la risposta, sei stata molto gentile e hai ragione su tutto.

    Forse mi sto facendo mille paranoie solo perché ho paura di come andranno le cose.

    Ciao, il tuo thread mi ha colpito molto... Mi dispiace per ciò che ti è successo. Deve essere stata una bella batosta... Hai tutta la mia vicinanza virtuale, anche se non ci conosciamo.

    La dipendenza da pornografia è come tutte le altre dipendenze, e come tale va trattata.

    Non è lui che parla o agisce, ma è la dipendenza che lo controlla nelle azioni.

    Le escort sono la fase successiva... La dipendenza dal sesso.

    Non voglio creare allarmismi, ma le persone che soffrono di questa tipologia di dipendenza sono persone che dovrebbero scavare molto a fondo dentro di loro per capire, ed è un lavoro duro e difficile... Per questo molti non si sentono di affrontarlo.

    Non sono pronti a guardare dentro loro stessi.

    Per te la soluzione sarebbe la rottura della relazione o sei disposta a intraprendere altre strade?

    Ciao a tutti, scrivo in questa sezione anche se non so se è quella giusta. In caso, mi scuso in anticipo.

    Come si può leggere dall'oggetto, vorrei pareri riguardo alla pausa estiva che avrò ad agosto con il terapeuta. So bene che le ferie sono sacre e lo sono ancor di più per chi lavora a contatto con problematiche quali ansia, depressione, traumi and so on...

    Il mio dubbio, più che contestazione, riguarda una pausa che può durare 30 giorni. Il mio terapeuta, nel corso dell'anno, ha già fatto altri stop (nulla da ridire), e sapere che tutto agosto dovrò passarlo senza terapia mi preoccupa per due ragioni:

    1. Se riesco a stare 30 giorni senza terapia e senza sentire il terapeuta, significa che sto decisamente meglio. E la considero un'occasione per smettere di andarci. Non avrebbe senso continuare ad andare a settembre... Fin qui tutto ok, se non fosse che io sento il bisogno di continuare il percorso.

    2. Potrei passare un mese intero a stare male, e in questo caso non so se riuscirei comunque a tornare dallo stesso terapeuta.

    Arriva la domanda:

    Ha senso, nel mentre, sentire un altro psicologo? Cercare un altro approccio terapeutico?

    E soprattutto, anche ora lo psicologo è in ferie... Quindi ci incontreremo solo una volta a luglio, dopodiché se ne parlerà a settembre. Potrebbe essere questa l'occasione per concludere il mio percorso con lui?

    La mia paura è di non riuscire a trovare una persona altrettanto brava. Ma al tempo stesso sento la necessità di cambiare, perché il suo modo di gestire il lavoro non è vicino al mio modo di vedere le cose come cliente.