Messaggi di Eirene

    Vi ringrazio tutti per i vostri commenti, mi hanno illuminato e chiarito che non devo fare assolutamente nulla, perché rischio seriamente di essere fraintesa e di passare per la persona che non sono. Tanto la verità non ha bisogno di difensori, si fa sempre strada da sola.

    Sì ha famiglia, marito e figli. Probabilmente mi sto facendo troppi problemi per una questione che alla fine non mi tocca direttamente. Se potessi, semplicemente la eviterei ma condivido con lei degli spazi di frequentazione obbligati... per quieto vivere farò finta di niente e via.

    Le tue parole mi hanno fatto riflettere molto... il senso di smarrimento che provo probabilmente più che dal fatto in sé (che comunque interessa una mia conoscenza e non un familiare o una persona a me particolarmente vicina) deriva proprio da questo senso di minamento delle certezze quotidiane... se può essere tutto e il contrario di tutto, allora cosa è reale? Cosa è la verità? Per questo spero di essere smentita e, in caso contrario, cerco nel disturbo mentale una scusante a quello che ora non riesco razionalmente a spiegare.

    Lavoro in un ambito affine e sono venuta in contatto con alcune persone che lavorano nella sua presunta università e nessuno la conosce... e comunque le figure dei ricercatori sono pubbliche, sono indicate negli organigrammi delle università, lasciano tracce su internet con ricerche, pubblicazioni, convegni... lei è inesistente... e io spero ogni giorno di essere smentita, di aver preso una cantonata ma per il momento la situazione è questa. Non è una cosa che fa solo con me, questo è ufficialmente il suo lavoro da anni ma di questo suo presunto lavoro non esiste traccia, mi sembra una cosa assurda.

    E comunque ho letto la trama del film da voi citato e mette i brividi pensare che sia ispirato a una storia vera, la mente umana può essere davvero imprevedibile.

    Buonasera, vi scrivo perché mi sento in difficoltà per una situazione che si è creata con una mia conoscente. Ci frequentiamo da un po', lei ha sempre sostenuto di lavorare come ricercatrice in un'università e, ogni volta che ci vediamo, mi racconta dei suoi numerosi impegni quotidiani, delle sue corse per conciliarli con gli impegni familiari, ecc. Fatto sta che da un po' (ahimè) ho scoperto che non è vero. Non ha mai lavorato come ricercatrice, non ha mai conseguito il dottorato e ho anche dubbi sull'effettivo conseguimento della laurea (ma di questo non sono certa).


    Questa cosa mi sta turbando: può una persona arrivare a mettere in scena per anni una cosa così grande con amici, familiari, conoscenti? Potrebbe avere qualche disturbo per cui è veramente convinta di quello che racconta, anche se non è palesemente vero? E soprattutto, come mi devo comportare con lei? Per il momento sto facendo finta di niente, ma mi sento veramente a disagio e sento che questa cosa mi sta allontanando da lei.

    Non voglio farti venire il mal di pancia, ma il tuo mancato intervento nella mente di tuo figlio potrebbe aver inconsciamente configurato una sorta di "complicità" con il gesto di quella donna (probabilmente becera e bigotta).

    Hai fatto bene ad evidenziare questa cosa, probabilmente quello che mi fa più male adesso di questa faccenda è proprio il dubbio di non aver reagito io in maniera corretta nei confronti di mio figlio.. Subito dopo l'episodio ho cercato di rassicurarlo il più possibile ma dentro me resta l'amarezza perché forse avrei dovuto fare di più, tutelarlo di più. Però in quel momento non volevo appesantire ulteriormente la situazione, avvertivo anche il disagio dell'altro bimbo e mi premeva chiudere la questione il prima possibile. Istintivamente ho reagito così. Farò tesoro di questa esperienza per il futuro.

    Se veramente tuo figlio ha rivolto parolacce e brutti gesti al suo, mi sembra comprensibile che questa mamma abbia reagito di conseguenza. Certamente sarebbe stato meglio lo avesse fatto in privato coinvolgendo anche te, probabilmente ha reagito per un istinto di protezione materna. Io francamente sorvolerei, anche per non farla diventare magari una semplice questione di orgoglio ferito.

    Io non giustifico mio figlio perché la prima cosa che gli ho detto è di scusarsi con il suo amico e di non ripetere più quelle brutte parole. Specifico però che durante l'episodio i bambini stavano giocando e scherzando insieme ad altri amici, quando poi l'amico di mio figlio, che per carattere si offende abbastanza facilmente, si è arrabbiato e si è rifugiato dalla mamma. Quest'ultima, si è rivolta a mio figlio dicendo di non trattarlo male e poi ha tirato fuori la faccenda delle parolacce che sarebbe avvenuta non in quel momento specifico ma precedentemente in un altro contesto (con bambini più grandi che abitualmente dicono parolacce e mio figlio, purtroppo, stupidamente poi le ripete..) perciò non è stata la reazione istintiva del momento, della mamma che 'protegge il suo cucciolo', ma aveva proprio questo risentimento dentro, che non aveva mai espresso prima e che ha rigettato addosso a mio figlio in questa occasione.

    Io il mio orgoglio lo metto da parte, credo però che con questo gesto la mamma abbia fatto del male più a suo figlio, che al mio. Io credo che i bambini dovrebbero essere lasciati gestire le loro dinamiche e noi genitori dobbiamo intervenire il meno possibile e solo se necessario. Non possiamo tenerli per sempre sotto una campana di vetro.

    Grazie per le vostre riflessioni. Credo che per il momento metterò da parte il mio risentimento, non le dirò niente (a meno che non prenda lei l'argomento), temo di alzare un polverone a discapito della tranquillità di tutti. Se dovesse però ricapitare, le farò presente subito di non intervenire in questa maniera inopportuna.

    Mi resta un po' di amarezza e credo che io manterrò un po' le distanze con lei, per quanto possibile. I due bambini continueranno a frequentarsi e stare insieme quando vogliono, per quanto mi riguarda. Se invece la mamma ormai è prevenuta nei confronti di mio figlio e ritiene che non sia più una compagnia adatta al suo, sarà lei a prendere le distanze.

    Buonasera, scrivo perché ho bisogno di sfogarmi e magari avere qualche opinione su un episodio abbastanza spiacevole accaduto qualche giorno fa. La mamma di un compagno di scuola di mio figlio di 7 anni, mentre eravamo in una situazione pubblica con altre persone, ha sgridato mio figlio, dicendogli che rivolge parolacce e brutti gesti a suo figlio, portandolo sulla cattiva strada mentre lei cerca di insegnargli a non farlo. Sono rimasta interdetta perché i due bambini sono amici da anni e anche io e la mamma siamo sempre andate d'accordo. Non mi ha mai detto nulla a riguardo prima di questo episodio, ed ha aggredito improvvisamente verbalmente mio figlio, mortificandolo davanti ad altre persone e facendolo piangere. Premesso che naturalmente sono intervenuta con mio figlio, dicendogli che assolutamente non deve più comportarsi in questa maniera né con il suo amico né con nessun altro, mi resta l'amarezza e la delusione nei confronti di questa signora. Per me è stata una persona scorretta e vigliacca, io non mi sognerei mai di prendermela direttamente con un bambino e poi davanti ad altre persone. Se hai un problema con mio figlio, me lo fai presente e insieme troviamo la strategia migliore per superarlo. Non so ora come comportarmi con questa persona, visto che comunque i nostri figli si frequentano quotidianamente ma sono veramente delusa. Sono anche in collera con me stessa perché forse avrei dovuto reagire, difendendo mio figlio e rimettendo la signora al suo posto ma non me la sono sentita di creare ulteriore scompiglio di fronte al disagio dei 2 bimbi, ho solo detto a mio figlio di chiedere scusa al suo amico e di fare pace, poi loro sono corsi via velocemente, tra lo sconcerto delle persone che hanno assistito alla scena. Da quel giorno non l'ho ancora rivista, né sentita e mi sento in difficoltà per quando la rivedrò, non so come comportarmi, vorrei cancellare tutto ma provo anche tanta rabbia, non si tratta un bambino in questa maniera..