Messaggi di salvarmi

    Ciao, certo che puoi fidarti. Spero tu riesca a lavorare bene con lei, ma mi collego alla risposta che hai scritto a Randomguy dove dici che nessuna terapia funziona e che sei destinato ad essere un malato cronico ecc. ecc. Ancora non hai trovato la giusta psicoterapia, o non hai trovato la piena fiducia e collaborazione con lo psicoterapeuta giusto. Ma non partire da sconfitto, c'è sempre un modo per ritrovare serenità e tornare a stare bene. Devi avere pazienza.

    Ciao Ciccio, volevo dirti che ho cominciato la terapia breve strategica. Ho fatto già due sedute e sto quasi peggio di prima, che cosa assurda!

    Ciao, con l'occasione chiedo scusa per non aver risposto alle persone che mi hanno dato il loro aiuto quando scrissi quello sfogo.

    Sono uscita da quella situazione e sono cambiata, sto meglio, molto meglio!

    Se dovessi spiegare come è accaduto nessuno mi crederebbe, cosa che sto appurando di recente, ma non importa, l'importante è che ci creda io.


    P.S. se ho destato curiosità, posso dire che è stato uno di quei fatti che se rivelato nel 1600 sarei stata condannata per eresia e bruciata viva in una piazza.

    Mi fa davvero piacere che stai bene, sono curioso di sapere come sei riuscita ad uscire da questo loop.
    Io purtroppo è più di un anno che convivo con pensieri intrusivi ossessivi riguardo al suicidio, ho una paura folle di perdere il controllo e di poter commettere qualcosa di grave, perché la sofferenza che provo è troppa e proprio per colpa di quest'ultima la mia paura inerente alla perdita di controllo aumenta.
    Non so più che fare, seguo psicoterapia e anche terapia farmacologia ma ad oggi nulla è cambiato se non poco e le mie speranze di guarigione si assottigliano sempre più :(

    Ciao, per fortuna ho ancora tre cose che mi tengono lontana dalla morte e sono la musica il cibo e le sigarette, non credo che durerà ancora per molto e la cosa che più mi fa soffrire è l'idea che io non sia mai esistita davvero, quasi mi piace immaginare che i miei genitori e mio fratello piangeranno alla notizia, sono così egocentrica che mi toglierei la vita solo per avere il dispiacere di qualcuno, un essere così distorto ha una maggiore ragione per sparire, di fronte a tutta l'immensità non ho saputo eguagliarla nemmeno con una briciola del mio potenziale, almeno potrò rendergli onore con una scelta coraggiosa...

    Ciao vanillasky, sono passati un paio di mesi, come stai oggi?

    Lo so, pure io pensavo le stesse cose e penso di aver provato più farmaci e terapie di te. Eppure sono ancora qua! Sul serio ti capisco perché per tantissimo tempo ho sperimentato le stesse cose che dici tu. Dai che non sei solo e ce la farai!

    Tu adesso come ti senti? Avevi anche tu paura di perdere il controllo e di poter commettere qualcosa di grave? Di disinteressarti della vita, di pensare che alla fine nulla ha senso? Di provare apatia?

    Il fevarin su di me ha avuto un ottimo effetto. Insieme al wellbutrin poi, mi ha fatto rinascere. Ho utilizzato anche un terzo farmaco in realtà ma era più per l'ansia anche se off label. Comunque anche il lavoro o lo studio aiutano in certi casi, soprattutto se svolti in un contesto dove si è a contatto con altre persone ma tutto questo in un momento successivo. Ho assunto talmente tanti farmaci nel corso del tempo che nemmeno li ricordo tutti e nel giro di un anno ho cambiato 4 volte terapia. Non avevo solo pensieri ma ho tentato anche di farla finita. Mesi e mesi senza speranza, tachicardia costante anche da disteso 24h al giorno. Insonnia devastante (anche 3 giorni e 3 notti senza chiudere occhio). Le terapie farmacologiche poi mi hanno portato gravi effetti collaterali e cambiare di continuo mi ha peggiorato la situazione. Se ce l'ho fatta io ce la puoi fare anche tu. Devi trovare la giusta terapia ma credimi, ce ne sono tantissime, quindi una via d'uscita c'è sempre.

    Ciao, grazie per avermi risposto. La cose che più mi rattristano sono:

    1) nessuna terapia funziona per me e questo significa che ormai sono un malato cronico e prima o poi per porre fine alle sofferenze commetterò quella cosa che tanto mi fa paura.

    2) mi sento una persona che a questo punto non può fare a meno dei farmaci e che è una cavia, considerato che ne sto cambiando così tanti :crying_face:

    A mio avviso il problema è cercare di avere troppe certezze cerebrali, in realtà siamo perfettamente attrezzati per vivere senza tali certezze. Un modo per pensarci di meno può essere fare attenzione ai nostri sensi fisici e sviluppare un senso di gratitudine verso di essi, in modo da impegnare la mente in qualcosa di positivo e legato alla concretezza. Si può allargare la gratitudine all'aria, all'acqua, al calore, alla terra, ai vegetali, alle foglie, ai fiori, agli alberi, alla Luna, ai colori, ai profumi, ecc... Non è sbagliato pensare tanto, solo che forse bisogna trovare un equilibrio anche degnando di attenzione le cose semplici, che spesso si danno per scontate anche se rincuorano. In fin dei conti siamo pur sempre animali e non meritiamo di chiuderci in anguste celle mentali.

    Però si può comunque pensare, anche in modo elaborato e fuori dall'ordinario, allora pure nel pensiero secondo me ci vuole equilibrio. Ad esempio se ipotizzo che gli altri non abbiano coscienza posso allo stesso pensare che siamo tutti sulla stessa barca, tutti possiamo essere pieni di dubbi sugli altri e su noi stessi; insomma se estendo e distendo le problematiche che mi vengono in mente la cosa potrà essere meno opprimente. In fin dei conti pure se la vita fosse solo un film saremmo tutti attori, e lo saremmo insieme. Se ci creiamo un film possiamo gestirne la regia, la sceneggiatura, la fotografia, scegliere se creare qualcosa di ossessivo, drammatico, tragico, neutro o perfino avvincente. La nostra mente ha tante risorse e possiamo decidere se creare scenari più ampi, meno martellanti.

    Difficile, pesante, invece è ossessionarsi nel voler stoppare certi pensieri, imporsi la negazione non funziona bene, in quanto ricorda la cosa che si vuole negare e in più le aggiunge pressione. Si va a finire che si cerca di scappare all'impazzata da mostri che noi stessi creiamo... ma possiamo fare qualcosa di diverso: girarci, sorriderli, abbracciarli e non ci mangeranno, perché loro si nutrono solo della nostra fuga.

    Tutto quello che hai detto è una verità assurda. Più o meno mi ricorda molto un libro che ho letto intitolato “accade sempre qualcosa di meraviglioso”. La cosa frustante è che però, nonostante io riesca a comprendere appieno la teoria, mettere in pratica tutto questo mi viene incredibilmente difficile e ritorno li, a ruminare, rimuginare ed a cadere nella trappola, con angoscia e paura immensa!

    Ma è solo una terapia farmacologica oppure è accoppiata ad una psicoterapia (cognitivo comportamentale, analitica, ecc)?

    Entrambe le cose.


    Ciao. Parlo sempre da paziente, ma cambiare 3 o 4 terapie in 6 mesi è assolutamente assurdo. Qualsiasi antidepressivo ha una latenza che va dalle 2 alle 4 settimane, e in questo periodo si inizia l'innalzamento del principio attivo fino a portarlo, se necessario, al massimo consentito, e si lascia così per almeno 2 settimane affinché raggiunga uno stato di equilibrio nel corpo.


    Dopo aver verificato l'inefficacia, si inizia lo scalaggio e si passa ad un altro antidepressivo con peculiarità diverse (depressione ansiosa, catatonica, ecc.), e si inizia nuovamente la "prova". Trovare la giusta cura al primo tentativo è una questione di fortuna. Ricorda sempre che se non sei soddisfatta dello specialista, puoi sempre cambiarlo. Personalmente, preferisco quelli che operano in ambito ospedaliero.


    Come sempre, in bocca al lupo e per qualsiasi domanda non esitare :)

    No, ma infatti io ho sempre fatto lo scalaggio dei farmaci e poi magari iniziata una nuova cura. La mia psichiatra non è affatto una persona che azzarda. Al prossimo controllo, mi ha chiesto di portare tutte le sue relazioni scritte dall'inizio fino alla fine, per vedere cosa potesse fare.


    In questo anno ho preso il Cipralex (che prendevo già da anni), poi l'Anafranil e adesso sto assumendo il Fevarin... quindi staremo a vedere.

    Ciao. Le terapie richiedono aggiustamenti di dosaggio, in quanto è provato che a distanza di qualche anno l'efficacia inizia a scemare. Rimanere con lo stesso dosaggio per anni senza un netto miglioramento denota proprio quanto sopra.

    Contatta lo specialista, unica persona deputata a cambiare farmaco o dosaggio.

    Come sempre in bocca al lupo e per qualsiasi domanda non esitare :)

    A pensare che in 6 mesi ho cambiato 3/4 terapie senza risultati… questo quindi non fa che farmi preoccupare ulteriormente facendomi credere di essere incurabile.

    Ciao Rox, diciamo che io, 5 anni fa, ho cominciato a soffrire di ipocondria e anche lì ho vissuto un periodo che non ti dico. Tutto è iniziato ovviamente dopo un attacco di panico, e per diverso tempo ho combattuto contro questa cosa. Poi, grazie al supporto psicologico e ai farmaci, ho cominciato a migliorare la mia vita. Proprio come hai detto tu, non senza ansie, ma in modo davvero gestibile.


    Poi, poco più di un anno fa, improvvisamente ho cominciato a soffrire di questi pensieri che giorno dopo giorno sono diventati sempre più intrusivi e logoranti. Purtroppo, come hai detto tu, oggi vedo tutto nero. Certo, però vedere e sentire persone che ce l'hanno fatta o che stanno facendo progressi mi dà un po' più di speranza, anche se le rassicurazioni in questo caso durano davvero poco. So già che dopo aver scritto tornerò a ruminare e rimuginare.