Messaggi di Girasole22

    Mi dispiace per ciò che stai vivendo. Ma non giudicarti negativamente. Tu non centri con i suoi comportamenti tossici. Dici che hai già subito dei traumi. Hai avuto anche dei sintomi da stress post traumatico (flashback o ricordi disturbanti, incubi)?

    Ciao. Sì, ho attacchi di panico e crisi di pianto dovuti ai ricordi, e oltretutto mi ha risvegliato anche dei traumi passati che mi hanno provocato dei flashback e incubi. Mi ha abbastanza segnata, seppur non dura da tanto. Ero già diffidente di mio nei confronti degli uomini, ora credo non riuscirò mai più a dare un solo briciolo di fiducia a possibili conoscenze future visto che mi ha scosso fin troppo.

    Mollalo. Ti consiglio di cercare un aiuto terapeutico in caso ti fosse difficile. Oppure se hai dubbi sulla terapia inizia a pensare a te stessa, a quello che ti piace fare, ai i tuoi hobby, le tue passioni, agli svaghi, alle amicizie. Inizia a distaccarti dall'idea che lui sia necessario per te. Prenditi cura di te stessa, del tuo corpo, delle tue amicizie, dei tuoi interessi. :hugging_face:


    Fai sport? Lavori? Hai passioni particolari?

    Ciao, grazie per il bel messaggio.

    Sono cosciente del fatto che devo allontanarmi da lui per cercare di riprendermi e ci sto provando. Sono disoccupata da un anno e forse finalmente sono riuscita a trovare lavoro, almeno mi occuperà un po' di ore della giornata.

    Nelle amicizie purtroppo sono sempre stata sfortunata e mi ritrovo ora senza amici con cui uscire. Mai praticato sport.

    Buongiorno,


    innanzi tutto mi dispiace per la tua situazione.

    Volevo chiederti come mai dici che le persone vicino a te ti insultano? Da quello che descrivi mi sembra una situazione difficile ma dalla quale vuoi uscire e che non dura da moltissimo tempo. Già prenderne consapevolezza è un passo, cosa ti spinge a rimanere insieme a questa persona? Hai paura della sua reazione quando gliene parlerai?

    Ciao, mi insultano nel senso che ho ricevuto critiche pesanti da una mia amica e dai miei familiari per la situazione, perché mi addossano la colpa di tutto, di aver continuato la relazione pur essendomi resa conto verso metà mese che fosse tossica e di aver attirato problemi, anche se sono io quella che sta vivendo questa situazione sulla propria pelle, mi sento ancora più in ansia e sola di prima avendo tutti contro.

    Non voglio più restare nella relazione con questa persona, seppur riconosca i suoi lati positivi, il suo comportamento nei miei confronti mi sta facendo soffrire molto e con lui mi sento come se fossi sulle montagne russe, a tal punto da aver perso il sonno, creandomi crisi di pianto, attacchi di panico e stanchezza psicofisica.

    All'inizio volevo stargli accanto perché illusa di poterlo migliorare e che i suoi fossero solo problemi transitori, invece si è rivelato tutto più complesso. Ho in effetti paura della reazione quando gliene parlerò poichè non so come potrebbe reagire, sospetto abbia anche problemi di doppia personalità o qualcosa di molto simile.

    E, nonostante tutto, non vorrei nemmeno ferirlo perché in passato ha subito dei traumi che lo hanno segnato, ma non riconosce di aver bisogno di aiuto magari con un supporto psicologico perché troppo orgoglioso e narcisista per ammetterlo a sé stesso.

    Ma sono sicura di voler terminare la relazione, devo solo trovarne il modo.


    Ciao Gigione, mi ha manipolata emotivamente dicendomi quello che volevo sentire, dandomi affetto e poi freddezza, tutte le decisioni erano nel suo controllo: cosa fare, dove andare e quando. In ogni litigata la colpa non era mai sua ma sempre solo mia, pur essendo lui dalla parte del torto. La prima volta, dopo il sesto o settimo appuntamento, mi ero arrabbiata molto perché non mi ha scritto per quattro giorni e si è rifatto vivo come se nulla fosse.

    Gli ho scritto ciò che pensavo ed ha cercato di rigirare la frittata dicendomi che era troppo preso dal lavoro e stanco. Non gli ho creduto ed è venuto a cercarmi a casa, dove ha fatto la vittima parlando a mia madre di quanto tenesse a me e fosse dispiaciuto, giusificandosi ulteriormente. Mi sono ritrovata sia mia madre che lui contro che mi davano della fredda. Poi lui alla fine ha chiesto scusa e da tonta gli ho dato un'altra chance, che da una sono passate a mille nelle successive occasioni.

    Un'altra cosa che mi aveva già allarmato è che è ossessionato dalla pratica del chocking, di mettere le mani al collo e stringere, ha iniziato a farla dal quarto o quinto appuntamento. La mia colpa è stata di non aver pensato subito a problemi nascosti ma solo ad immaturità e visione di troppi film hard vista la sua età...

    Negli ultimi appuntamenti alternava un'umore da normale a scontroso, passava dai complimenti sul mio aspetto all'insultarmi, tirando fuori tutti i miei difetti e sminuendomi dandomi della stupida.

    Con lui non andava mai bene nulla, se mi preoccupavo per lui vedendolo giù di morale si infastidiva e mi respingeva, se dicevo no delle volte al sesso se la prendeva sottoponendomi al trattamento della freddezza apatica, per poi calmarsi da solo e ritornare il solito poco dopo.

    Ci ho litigato altre volte perché non mi andava bene il tono scontroso con cui mi rispondeva senza alcun motivo, ma anche in quel caso non era colpa sua e cercava giustificazioni.

    Sono arrivata alla conclusione che ha subìto dei traumi in famiglia fin dall'infanzia (e tuttora) che hanno inciso sulla sua formazione, ma non lo ammetterà mai e nemmeno si farà seguire da un professionista.

    Ho cercato di stargli accanto provando a capirlo meglio e magari aiutarlo ma non ce la faccio più, è un carico troppo grande per me che mi farà solo affondare ancora di più di quanto non lo stessi già facendo io in precedenza da sola.

    Ciao, ho 22 anni. Premessa: sono in cura da una psicologa per disturbo d'ansia e depressione da 4 mesi e non mi sta aiutando per niente.


    Ad aprile ho iniziato una relazione (per la prima volta in vita mia) con un ragazzo, 2 anni in più di me.

    All'inizio, primi appuntamenti, sembrava tutto normale, era gentile, simpatico, dolce, premuroso e socievole... un principe azzurro ai miei occhi in quanto ero già in un periodo alquanto molto fragile mentalmente e in solitudine estrema.

    Poi appuntamento dopo appuntamento ho iniziato a vedere che non andava qualcosa in lui.

    Dopo i primi 3/4 appuntamenti ha iniziato a considerarmi subito la sua fidanzata mostrando gelosia e assumendo atteggiamenti sbagliati nei miei confronti... e la mia colpa è stata non fermare la relazione lì, in fondo speravo di sbagliarmi convincendomi fosse normale o che cambiasse.


    Ora ha atteggiamenti manipolatori e narcisisti (sono sicura lo sia), maniaco del controllo, mi fa complimenti per poi sminuirmi, ha sbalzi d'umore improvvisi, è diventato ossessionato dal sesso e ha episodi depressivi quando gli dico no.

    Forse non ho troncato subito perché oltre che farmi sentire male mi faceva anche sentire bene quando passavamo delle giornate insieme, dimenticavo i miei problemi quotidiani e avevo meno ansia. Ha dei lati anche positivi (affetto, empatia, estroversione, perspicaca...)

    ma ormai quelli negativi li oscurano e mi hanno segnata duramente.


    Ho finalmente realizzato (tardi) che ha dei problemi mentali , e forse me ne ero accorta già prima, ai primi appuntamenti, ma lo continuavo a negare a me stessa cercando giustificazioni ai suoi comportamenti mentendomi di continuo.

    Ho bisogno di qualcuno di stabile al fianco nella mia vita, che non ho mai avuto... e credo non avrò mai.

    E voglio uscire da questa relazione tossica che mi ha già lasciato molti traumi.

    Mi sento stupida e ho già ricevuto molti insulti dalle persone vicino me per questo.

    Ciao. Potresti indicare che terapia farmacologica stai seguendo, quale dosaggio e la diagnosi dello specialista?

    Non sono un medico ma un paziente, e quando vedo scritto che a 22 anni non si ha più voglia di vivere ripenso ai miei anni in cui pensavo la stessa cosa.

    In bocca al lupo e facci sapere qualcosa :)

    Mi hanno diagnosticata una depressione maggiore con disturbo d'ansia.

    Sto seguendo una terapia da 2 mesi con xanax, dovrei prendere anche la vortioxetina ma non mi sento sicura al 100% di voler iniziare.

    Lo xanax mi calma per un paio d'ore le crisi di panico, ma quando svanisce l'effetto si ripresentano ancora più forti di prima.

    Sono una ragazza di 22 anni che non vede il senso della vita e nessun aspetto positivo. Non riesco più a provare emozioni, né felicità né tristezza (anche se a giorni la sento). Ho un disinteresse totale nei confronti della vita, delle persone, di tutto...

    Sono già in cura psicologica e farmacologica, che non mi sta servendo a nulla se non a rendermi più irritabile di prima.

    Non mi va di continuare a vivere a lungo.