Buongiorno,
innanzi tutto mi dispiace per la tua situazione.
Volevo chiederti come mai dici che le persone vicino a te ti insultano? Da quello che descrivi mi sembra una situazione difficile ma dalla quale vuoi uscire e che non dura da moltissimo tempo. Già prenderne consapevolezza è un passo, cosa ti spinge a rimanere insieme a questa persona? Hai paura della sua reazione quando gliene parlerai?
Ciao, mi insultano nel senso che ho ricevuto critiche pesanti da una mia amica e dai miei familiari per la situazione, perché mi addossano la colpa di tutto, di aver continuato la relazione pur essendomi resa conto verso metà mese che fosse tossica e di aver attirato problemi, anche se sono io quella che sta vivendo questa situazione sulla propria pelle, mi sento ancora più in ansia e sola di prima avendo tutti contro.
Non voglio più restare nella relazione con questa persona, seppur riconosca i suoi lati positivi, il suo comportamento nei miei confronti mi sta facendo soffrire molto e con lui mi sento come se fossi sulle montagne russe, a tal punto da aver perso il sonno, creandomi crisi di pianto, attacchi di panico e stanchezza psicofisica.
All'inizio volevo stargli accanto perché illusa di poterlo migliorare e che i suoi fossero solo problemi transitori, invece si è rivelato tutto più complesso. Ho in effetti paura della reazione quando gliene parlerò poichè non so come potrebbe reagire, sospetto abbia anche problemi di doppia personalità o qualcosa di molto simile.
E, nonostante tutto, non vorrei nemmeno ferirlo perché in passato ha subito dei traumi che lo hanno segnato, ma non riconosce di aver bisogno di aiuto magari con un supporto psicologico perché troppo orgoglioso e narcisista per ammetterlo a sé stesso.
Ma sono sicura di voler terminare la relazione, devo solo trovarne il modo.
Ciao Girasole22
Non sarò io a dirti di se continuare questa relazione o interromperla, questa deve essere una decisione tua.
Se il rapporto con il tuo ragazzo è genuino o nocivo, questo solo voi potreste arrivare a dirlo.
Fai le tue valutazioni se ne vale la pena.
Però posso consigliarti di non fare l'errore di stare con una persona a tutti i costi (qualora non ne valesse la pena), per paura di rimanere soli.
A volte questo capita anche perchè si è dipendenti affettivamente.
La priorità tua in questo momento è di star bene, e risolvere le tue fragilità, anche se dovesse chiedere tempo e percorsi psicologici.
Quando starai bene allora capirai veramente cosa cerchi in un partner.
Detto questo sarebbe interessante capire meglio in che modo ti ha manipolato, sminuito, ed in che modo questa relazione ti ha lasciato traumi.
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Ciao Gigione, mi ha manipolata emotivamente dicendomi quello che volevo sentire, dandomi affetto e poi freddezza, tutte le decisioni erano nel suo controllo: cosa fare, dove andare e quando. In ogni litigata la colpa non era mai sua ma sempre solo mia, pur essendo lui dalla parte del torto. La prima volta, dopo il sesto o settimo appuntamento, mi ero arrabbiata molto perché non mi ha scritto per quattro giorni e si è rifatto vivo come se nulla fosse.
Gli ho scritto ciò che pensavo ed ha cercato di rigirare la frittata dicendomi che era troppo preso dal lavoro e stanco. Non gli ho creduto ed è venuto a cercarmi a casa, dove ha fatto la vittima parlando a mia madre di quanto tenesse a me e fosse dispiaciuto, giusificandosi ulteriormente. Mi sono ritrovata sia mia madre che lui contro che mi davano della fredda. Poi lui alla fine ha chiesto scusa e da tonta gli ho dato un'altra chance, che da una sono passate a mille nelle successive occasioni.
Un'altra cosa che mi aveva già allarmato è che è ossessionato dalla pratica del chocking, di mettere le mani al collo e stringere, ha iniziato a farla dal quarto o quinto appuntamento. La mia colpa è stata di non aver pensato subito a problemi nascosti ma solo ad immaturità e visione di troppi film hard vista la sua età...
Negli ultimi appuntamenti alternava un'umore da normale a scontroso, passava dai complimenti sul mio aspetto all'insultarmi, tirando fuori tutti i miei difetti e sminuendomi dandomi della stupida.
Con lui non andava mai bene nulla, se mi preoccupavo per lui vedendolo giù di morale si infastidiva e mi respingeva, se dicevo no delle volte al sesso se la prendeva sottoponendomi al trattamento della freddezza apatica, per poi calmarsi da solo e ritornare il solito poco dopo.
Ci ho litigato altre volte perché non mi andava bene il tono scontroso con cui mi rispondeva senza alcun motivo, ma anche in quel caso non era colpa sua e cercava giustificazioni.
Sono arrivata alla conclusione che ha subìto dei traumi in famiglia fin dall'infanzia (e tuttora) che hanno inciso sulla sua formazione, ma non lo ammetterà mai e nemmeno si farà seguire da un professionista.
Ho cercato di stargli accanto provando a capirlo meglio e magari aiutarlo ma non ce la faccio più, è un carico troppo grande per me che mi farà solo affondare ancora di più di quanto non lo stessi già facendo io in precedenza da sola.