Messaggi di _LucyInTheSky_

    Canterei più forte di lei qualcosa tipo "tromba che ti passa, l'acidità non ti sollazza" :D

    Questa è una genialità di cui sono un po' invidiosa :D

    a livello economico, un commerciante bada alla sua bottega

    Non c'è dubbio su questo. E comprendo, anche se non condivido, l'atteggiamento competitivo ostile. Non condivido perché nel lungo periodo non paga, almeno non quanto una collaborazione, anche fra attività concorrenti. Ma questo è un altro discorso.

    Mi preme sottolineare che l'azienda per cui lavoro non è in competizione con la sua. Quindi, se posso tentare di capire l'attacco ai commercianti concorrenti, davvero non ha senso mettersi in lite con la moglie del titolare, o con me, che sono una semplice dipendente. Perciò l'aspetto umano e quello di commerciante non sono affatto scissi in questo specifico caso.

    Oltretutto non si tratta di un qualcosa fatto per screditare il prodotto/servizio dell'azienda per cui lavoro, ma per prendere in giro proprio me, come saluto le persone, l'intonazione che uso.

    Sul modo di provocare, parlando in senso generico, non ci vedo nulla di strano.

    Personalmente trovo alquanto bizzarro vedere una donna di 55/60 anni usare una comunicazione, un linguaggio da bambina delle elementari. D'altro canto se una persona adulta parlasse con una vocina da bambino/a, dubito che non ci sarebbero occhi sgranati attorno.

    Parlando esclusivamente sul modo di provocare in generale, non ci avrei visto nulla di strano se avesse usato battute al vetriolo.

    Più che il modo, sarebbe interessante conoscerne il motivo

    Devo dire che è effettivamente l'unica cosa che un minimo mi incuriosisce.

    In questo caso, conoscendo alcuni suoi pregressi anche personali, tipo che l'hanno sorpresa al supermercato a rubare, a mio avviso c'è una componente patologica, unita a un certo piacere nel vedere l'altro fallire.

    se una persona non mi fa stare bene, la evito il più possibile. Forse non è il modo migliore

    Mi ritrovo molto. La mia soluzione di fatto si muove in questa direzione.

    Ma perché dici che non è il modo migliore?

    Secondo me invece è la via più sensata in questi casi. Sto ovviamente pensando al soggetto in questione, non lesina piazzate, scenate, con urla e insulti, ultimo proprio qualche settimana con la commessa di un altro negozio, con tanto di minacce di denuncia. Perché perder tempo prezioso a discutere con qualcuno che è geneticamente, o forse solo educativamente, incapace di dialogo? Perché discutere con qualcuno che non ha un problema reale con te e quindi non cerca risoluzioni?

    Episodio di colore.

    Qui vicino alla mia sede di lavoro, c'è il negozio di R, una commerciante con una personalità bizzarra e ostile, almeno con gli altri commercianti: ha pressoché litigato con tutti. So che ha avuto delle discussioni anche coi genitori e la moglie del mio datore di lavoro.

    Le discussioni hanno perlopiù a che fare con il fatto che per lei tutte le altre attività commerciali non avrebbero titolo a vendere prodotti che possono entrare in competizione coi suoi. In questi ultimi due anni ha aperto diversi negozi, dall'abbigliamento alla cosmesi passando per prodotti enogastronomici, e quindi avrebbe la pretesa che nessun altro negozio trattasse questi prodotti. Quindi ogni scusa è buona per attaccar briga.


    Ha poi un modo strano di provocare. Quando le passa accanto qualcuno che non le va a genio inizia a canticchiare. Per esempio, a una ragazza un po' sovrappeso che ha una profumeria, alla cantilena canticchiata aggiungeva un "guarda quanto è bella" sarcastico e ovviamente sempre canticchiato. Anche quando questa ragazza era incinta, causandole forte stress emotivo.


    Con me nello specifico, non c'è mai stato alcun episodio del genere. Inizialmente si comportava in modo amichevole, anche se era palese che cercava di caripre informazioni sull'azienda e allo stesso tempo, per qualche strana ragione, cercava di convincermi che avrei dovuto lasciare quel lavoro. A un certo punto ha smesso di parlare e salutare. Di conseguenza l'ho fatto anche io.


    Stamattina passo davanti al suo negozio che è vicino all'ingresso dell'azienda per cui lavoro. E mentre ero davanti a lei inizia a canticchiare cantilenando. Vedo un signore che conosco e lo saluto sorridendo come faccio di solito: "Ciao M!". A questo punto lei inizia a cantilenare usando la stessa intonazione che ho usato io per salutare M.

    Rido praticamente in faccia a M che immagino si sarà domandato se fossi pazza o meno. Ma non posso che sorridere di fronte a una donna vicina ai sessanta che si comporta come una bambina di dieci anni potenziata con la perfidia di un'adulta incattivita dalla vita.


    Ovviamente le sue sono solo provocazioni, rispondere sarebbe controproducente: potrebbe sempre nascondersi dietro al fatto che non stava facendo nulla, canticchiava e basta per conto suo, che sono gli altri eventualmente a essere pazzi.


    Però ecco, stamattina ero di buon umore dopo la palestra, mentre andavo mi sono goduta un'alba bellissima, quindi tutto sommato ci ho riso su. Ma magari la giornata storta è dietro l'angolo e un episodio come questo può aggiungere veleno. Quindi dalla prossima settimana mi munirò di cuffie e AC/DC a tutto volume per non sentirla e al contempo toglierle anche la soddisfazione di vedermi ascoltare passivamente queste sciocche, insensate, immotivate, infantili provocazioni.


    Ma secondo voi, perché una persona adulta dovrebbe comportarsi così? E, sebbene abbia individuato la mia soluzione, voi cosa fareste di fronte a situazioni di questo tipo?

    A volte ho paura che, crescendo, apprenda da lui questi modi di fare

    Credo che la paura sia concreta: i bambini apprendono dall'esempio molto più che dalle parole. La sua tara relazionale sarà costruita attorno alla sua normalità. In questo caso, un papà che disprezza la mamma.

    A volte ho la sensazione che, per non litigare, dovrei far finta di nulla e continuare in silenzio così, accettare tutto e aspettare che magari rinsavisca e mi tratti con gentilezza, amore e rispetto, o che mi lasci tra 10, 15 anni

    Saresti davvero pronta ad annullarti completamente fino a questo punto?

    Mi ha detto che non gli piaccio più. Mi chiedo perché ancora stia con me e mi tenga in questo limbo

    Proverei a cambiare il soggetto della tua domanda indiretta.

    Non ti sto accusando assolutamente di nulla: so bene cosa voglia dire sentirsi senza via d'uscita in una relazione. Ma fidati: una via d'uscita c'è.

    Quest'uomo ti ha detto chiaro e tondo che non gli piaci più. Il perché stia ancora con te, a questo punto, è irrilevante: non fa molta differenza se resta con te per il bambino o per evitare le conseguenze economiche e legali di una separazione, o entrambe; la differenza la fa perché TU resti ancora accanto a una persona che dichiaratamente ammesso che non gli piaci più e quasi ti colpevolizza, col suo atteggiamento, per restargli accanto.

    È su di te, sul perché del tuo restare accanto a una persona che dimostra disprezzo, che ragionerei come primo passo.

    Purtroppo mi sento bloccata

    Lo capisco. È una sensazione che ti toglie il fiato, che non ti fa vedere con lucidità ciò che è davanti ai tuoi occhi, ti toglie forza vitale, magari contribuisce pure al senso di inadeguatezza.

    La soluzione c'è sempre. Il difficile è ammetterlo a noi stessi, da qui nasce il blocco.

    Grazie comunque per il vostro sostegno e scusate i miei sfoghi

    Non chiedere scusa, siamo tutti qui per un confronto.

    Sono più i litigi che i bei momenti

    Litigi per cosa?

    E tutto questo che impatto ha sul bambino?

    Hai scritto che per i valori in cui credi, in caso di separazione preferiresti rimanere sola, che nonostante ti senta lesa nella tua dignità, provi ancora dei sentimenti per lui e che vorresti provare a recuperare.

    Lo rispetto profondamente.

    Ma nel mentre non siete gli unici coinvolti. Quindi: che impatto pensi abbiano queste dinamiche di coppia su vostro figlio?


    Mi dispiace profondamente tu stia vivendo questo momento.

    Parto dal titolo: "non so come affrontare tutto questo".

    A me sembra che tu lo sappia: lo stai elaborando, per esempio quando dici che restituendo lettere e regali è come se volesse cancellarti; stai soffrendo; stai accettando la situazione. E si parte da qui, dall'attraversare il dolore.

    Non so dirti quanto sarà grande o quanto durerà; non so dirti a cosa ti porterà, cosa ti toglierà e cosa invece ti regalerà.


    Posso però dirti che questo dolore è un percorso di auto-scoperta e comprensione. E niente di questo sarà facile, per questo sarà prezioso.

    dentro la mia testa risuona la parola "questo è abuso emotivo".


    Forse sono esagerata io, abuso è una parola molto forte

    Da quel che hai scritto sembrerebbe proprio violenza fisica, emotiva, sessuale e psicologica.

    Abuso è una parola forte che chi subisce violenza usa al posto di quella più appropriata e pertinente, cioè violenza, per sentirsi colpevole del solo fatto di essere sbagliata, come scrivi tu di te stessa, e non anche per aver permesso a qualcuno di usare violenza nei suoi riguardi. Almeno, questa è la mia esperienza in merito a una relazione violenta lato psicologico, emotivo e sessuale.

    So solo che mi manca l'aria tutte le volte che dico di no, e che se lo rivedo non cambierebbe nulla, ma non so perché non riesco a togliermelo dalla testa

    Per comprendere il perché torni da lui potrebbe essere d'aiuto un supporto psicologico.

    Saresti disposta ad affrontare un percorso di terapia?


    In generale: cosa pensi dell'idea di rivolgerti a un centro antiviolenza?

    Non riesco però ad andare in palestra perché mi sento sempre stanca morta

    Ciao!

    Quando parli di voler mettere su massa immagino tu intenda massa muscolare.

    Se è così, alimentazione e palestra, come ti hanno consigliato, sono sicuramente i due passi fondamentali.

    E tre pasti al giorno generalmente sono un po' pochini per sentirti in forze a sufficienza per poter portare avanti tutte le tue attività giornaliere e lo sport. Te lo dice una che lo scorso anno riusciva a farne due al massimo.


    Aggiungo random che:

    Per quel che mi riguarda, i percorsi fai da te possono essere deludenti se non controproducenti. Se puoi, avvalerti di un professionista sia per l'alimentazione che per la palestra, porta a risultati probabilmente lenti, ma costanti e duraturi.

    Per la crescita muscolare, soprattutto quando lo scopo è prettamente estetico, non c'è nulla come il sollevamento pesi che può trasformare la tua composizione corporea. Non c'è il rischio di diventare enormi: per mettere su un etto di muscolo bisogna davvero fare i salti mortali.

    Ultimo, ma non ultimo, la salute: hai scritto che ti senti stanca, prova intanto ad aggiungere un paio di spuntini. Può essere dello yogurt al mattino e frutta secca al pomeriggio, o quel che ti piace di più, ma prova ad arrivare a 5 pasti. Non conosco le tue abitudini alimentari, ma la stanchezza può anche essere legata a una carenza di carboidrati. Se è così, prova anche ad aumentare la quota di questi macro-nutrienti.

    Beh, un gentleman... bene così.

    Sì, non ci sono proprio abituata. E sono proprio i suoi gesti, naturali, non plateali, estremamente rispettosi che mi hanno fatto capire che forse forse era più la mia mente a farmi vedere la ripetizione di uno schema e la somiglianza col mio ex.

    Per esempio, durante le nostre uscite abbiamo parlato, tra le altre cose, di un piccolo concerto qua in zona a fine mese. Ieri pomeriggio mi invia i biglietti su WhatsApp dicendomi che non è ancora sicuro se riuscirà a venire o meno, ma vorrebbe comunque che io andassi con chi voglio nel caso lui non potesse.

    Mi ascolta, mi vede, agisce. E questo è qualcosa a cui non sono abituata e che mi fa davvero partire di testa.

    È presente, si prende il suo spazio lasciandomi il mio.

    Sto bene in sua presenza.

    Vediamo.

    Penso soltanto che un ruolo enorme sia giocato anche dall'età/maturità/esperienza di ognuno.

    Nel senso che da ragazzini-giovanissimi è normale quello che si direbbe "colpo di fulmine", e che dopo lo sia molto meno, perchè non è più un dettaglio a generare l'imprinting, ma si viene più o meno coinvolti dall'insieme di sensazioni che ci provengono dall'altro (e viceversa)

    Sì, credo che cambino proprio i parametri che ci guidano nella scelta delle relazioni, di qualsiasi tipo.

    A 20/30 anni oltretutto c'è quella sensazione di avere ancora tutta la vita davanti, perciò il "vediamo come va" ha il sapore di avere tutto il tempo per ravvedersi e per cambiare strada, pur con la speranza che sia la storia della vita.

    c'è stato un lato del suo carattere che lo ha reso finalmente attraente

    Non solo.

    Nel frattempo ieri sera si presenta in pantalone di lino bianco, t-shirt antracite, occhiali scuri.

    Ha organizzato una serata davvero piacevole.

    In questi mesi ho avuto problemi alla macchina, l'ho dovuta cambiare in fretta e furia, in più ho avuto difficoltà di altro genere, sempre economiche; aveva proposto un ristorante inizialmente, gli ho detto che fino alla fine del mese vorrei fare attenzione per capire l'impatto di queste difficoltà; perciò prenota in un posto davvero easy per venirmi incontro e offre comunque lui, poi ci spostiamo in macchina verso una città lì vicino, passiamo da un suo amico che ha un locale e a cui aveva affidato una bottiglia di Champagne da tenere al fresco, prendiamo due calici, usciamo dal locale e ci sediamo su un muretto e sopra di noi la vista della città illuminata di notte e ce la beviamo al fresco della sera. Poi andiamo in un altro locale per un'altra bevuta, questa volta voglio offrire io.

    Rientriamo al parcheggio dove avevo lasciato la mia macchina, vuole farci un giro per provarla. Ridiamo, parliamo, stiamo bene.

    Mi bacia. Era emozionato. Dolcissimo. Quasi ad assicurarsi di avere sempre il mio consenso, quasi ad assicurarsi che fosse reale.

    E io ero estremamente attratta. Tutta la sera non ho fatto altro che osservare i suoi polsi, i suoi avambracci.


    Tutte queste attenzioni, l'impegno per mettermi a mio agio e passare del tempo insieme, la delicatezza con cui fa domande, quella con cui si avvicina fisicamente, le idee alternative quando le proposte non sono interamente accolte, la sua vita in generale, mi sta mostrando una capacità di spirito d'iniziativa che mi sta piacendo da morire.


    Probabilmente anni fa avrei guardato più le sue spalle. Oggi, dopo le esperienze vissute, mi fanno impazzire queste attenzioni.


    Non so se sono sulla strada giusta, se sto osservando le cose giuste.

    Ma ieri sera avrei davvero voluto che quel bacio in macchina non finisse lì.

    Al tuo posto cambierei immediatamente.

    Non per l'efficacia o meno della terapia, non per la professionalità o meno della psicologa.

    Semplicemente perché manca la fiducia nel suo approccio, legittimamente, e questo compromette il percorso.