Messaggi di DarioWasserman

    Beh, hai sbagliato a non dirglielo subito, ovvio che ora la loro reazione sia abbastanza rabbiosa. Poi hai pure continuato a mentire, inventando un fantomatico errore della segreteria... non è che sia piacevole farsi prendere per il naso così.

    Dovresti affrontare il discorso davvero, dicendo loro che hai una vera passione e che sei sicuro che il tuo percorso debba essere quello da te scelto... impegnati però al massimo e dai gli esami con buon profitto e cercando di non perdere tempo, sennò non sei credibile.

    Ne ho parlato già tempo prima di iscrivermi all'uni, ma loro sono sempre stati in forte disaccordo, ho esposto tutte le mie ragioni, ma non ho avuto nessun riscontro positivo. Questo è quanto. La questione non è sul fatto di sentirsi presi in giro.

    Scusa, ma avevi detto ai tuoi di esserti iscritto ad un'altra facoltà?

    Si, ma non gli ho detto che fosse DAMS, per paura della loro reazione ho detto di aver scelto informatica. Ma era una cosa che non riuscivo più a tenere nascosta; così ho deciso di confessare la cosa. Non riesco a vivere nella menzogna e inventarmi scuse.

    Buonasera a tutti, finalmente trovo il coraggio di esprimere quel che di concreto sto vivendo da un bel po' di tempo e a cui cerco di resistere.

    Premetto che sono cresciuto in una famiglia molto rigida, "all'antica" diciamo, che devo dire che mi ha permesso di vedere il mondo con uno sguardo critico. Ma andiamo al succo.

    Questa sera mi ritrovo qui a scrivere in quanto i modi di mio padre sono arrivati a essere così opprimenti, da impedirmi di farmi fare una scelta libera all'università.

    Sono un grandissimo appassionato della sociologia e delle materie umanistiche, quindi quest'anno decido di iscrivermi a comunicazione e DAMS, ma inizio l'anno con una fortissima ansia, tale da distogliermi dalle lezioni.

    Mosso dallo stato in cui verso, oggi pomeriggio, decido di telefonare a mio padre, inscenando il fatto di ritrovarmi iscritto al corso, per un equivoco accaduto in segreteria, ma la sua reazione è stata più che aspettata, esprimendo tutta la rabbia verso "l'accaduto" e di risolvere subito, visto che tale corso non mi servirebbe a niente, che è solo una grandissima perdita di tempo...

    È da un bel po' che penso in continuazione alle ripercussioni, alla rabbia e delusione di mio padre nei miei confronti, non riposo la notte, vivo uno stato altalenante fra ansia e agitazione ;( . Credo che stia arrivando al limite della gestione di tutto. Tali emozioni dominano come mostri le mie giornate e mi tolgono la concentrazione da tutto.

    Sono consapevole che le risposte a questo thread non possano essere molte, ma questa sera mi ritrovo a scrivere in quanto confido nel contatto con le persone, sperando che alleggerisca questo mio male di vivere degli ultimi mesi. Saluti a tutti.

    Per fare il mio lavoro (che è un posto pubblico) ho dovuto semplicemente superare due test a crocette. Uno era di logica e lì sono piuttosto bravo, essendo stato un prodigio in matematica, l'altro era di preparazione e bastava andare "a naso", eliminando le risposte più assurde. Non amo molto il mio lavoro, apprezzo il fatto che è stabile, che mi lascia tempo libero, ma è noioso ed alienante, l'unica cosa che mi esalta è vedere decrescere il conto alla rovescia per l'uscita che fisso tutte le mattine.

    Ho la patente, ma guidare mi terrorizza e penso di aver completamente disimparato.

    Provo sicuramente vergogna quando c'è da confrontarsi con chi ha avuto vite più "normali".

    Sono triste perché buona parte della mia vita è andata e, se anche cercassi di recuperare tutte quelle cose, impiegherei moltissimo per impararle, presumibilmente nella maggior parte dei casi fallirei, e comunque mi resterebbe poco tempo per praticarle, visto che la vecchiaia incombe.

    Non affliggerti. Impara a perdonare te stesso e al tuo passato e inizia a valorizzare le tue capacità. Non tutti sono bravi in matematica e molti non sanno risolvere problemi di logica; già tali abilità potrebbero essere dei buoni punti di partenza per rivalutare la tua persona. Non sono molti che hanno avuto vite più "normali", molto spesso è l'apparire di alcune persone, che fa illudere di essere chi le circonda, di essere fortunate o di avere vite normali. Non ti affliggere, ricomincia a piccoli passi e con coscienza a fare ciò che facevi, anche noleggiare una piccola auto e guidare in un posto non abitato può essere un piccolo passo per sbloccare la fiducia di te...

    E si, anche io che ho solo ventun'anni, ho il rimorso di molte cose che non ho fatto come te, ma ciò che ci deve motivare a "vivere", è riempire un nuovo giorno con qualcosa di nuovo, solo così riusciremo a uscire dalla nostra "zona di comodo" e a rendere la vita più soddisfacente.

    Coraggio, hai tantissimo tempo da vivere e dedicare alle esperienze mancate, datti il tuo tempo e guarda dentro di te, ognuno è diverso e non credo proprio che dovresti deprezzarti rispetto agli altri.

    Si, sempre più che proseguo. Mi scoraggio ascoltando i miei colleghi più bravi di me quando non superano un esame. Non ho aspettative e non ho un'idea precisa di cosa fare nel mio futuro, ciò mi porta a proseguire, anche se molto spesso ci penso e vorrei cambiare il mio percorso universitario con qualcosa di più affine ai miei interessi.

    Carissimo Raskolnikov, per lunghissimo tempo ho anch'io avuto questi pensieri, che talvolta, purtroppo, mi tornano. Ma pensa una cosa: la gente, in generale, tende a dimenticare eventi effimeri, come le brutte figure, le stupidaggini altrui ecc, perché ognuno è impegnato nella propria vita.

    Ognuno di noi pensa i propri insuccessi, ma sono cose che fanno parte di noi, non degli altri; quindi sii forte, non ti affliggere per questo, perché chi avrà assistito a qualche tua "figuraccia", se ne sarà già dimenticato. Di sicuro intuisco che fin da piccolo avrai avuto a che fare con persone o anche compagni di classe che avranno minato la tua stima.

    Il consiglio che ti posso dare è di cercare di dimenticare gli insuccessi o gli eventi del passato, o almeno cercare di giustificarli (esempio: ero troppo piccolo, ecco perché il mio comportamento/modo di fare o vedere le cose era così...), poi cerca di lavorare su te stesso, crea una nuova immagine di te e di come ti vorresti e man mano rafforzando l'autostima. È un percorso di crescita un po' impegnativo, ma una volta che ce l'avrai fatta, sarai pienamente soddisfatto di te; dovrai solo essere costante nel "nutrire" la stima di te.

    Carissima fragola97, lasciati alle spalle il tuo passato e ricomincia a vivere la vita in modo diverso. È veramente dura lo so, ho avuto pensieri simili ma farai del male non solo a te stessa ma anche alle persone a te care. Tieni presente che tu sei una creatura unica e non meriti di fare questa fine. Un Abbraccio <3

    Anche io ho bruciato moltissime tappe durante la mia adolescenza per motivi familiari e di timidezza eccessiva. So come ci si sente.

    Ma ricorda: la vita è come un moto rettilineo; va sempre avanti uniformemente, sono i limiti che ci imponiamo, i nostri pensieri negativi, che non ci fanno vivere bene. Purtroppo la nostra mente tende a concentrarsi su quello che non abbiamo avuto o vissuto.

    Per esempio cose come "il primo sesso" li reputo degli stereotipi a cui la nostra schifosa società primitiva inciampa, facendo sentire inadeguato chi ha vissuto tale esperienza (ho 20 anni ed è una cosa che vivo anch'io).

    Il fatto che sei contento di avere un lavoro che ti piace e di conoscere molte lingue sono buoni punti su cui fondare la tua autostima; sii più riconoscente verso te stesso e a piccoli passi fai sempre qualcosa di nuovo dalla tua routine che ti aiuterà a uscire dalla tua "zona di comodo". Purtroppo la nostra società sembra ancora conservare degli schemi primitivi, cerca di ignorare tutti i falsi valori e gli stereotipi che essa impone, finiranno solo per affliggerti.

    Ognuno di noi è unico e ha i suoi tempi per fare ogni cosa.

    Vai già alla grande così. Sono poche le cose che contano veramente e tu hai già molto; il resto viene con il tempo.

    Presente! Non ne ho mai parlato con nessuno e non so se qualcuno lo sospetta.

    In passato ho fatto l'errore di dirlo al ragazzo che frequentavo e questo lo ha fatto scappare. Onestamente non lo rifarei.

    Adesso ho conosciuto un uomo interessante e se la conoscenza proseguirà non ho nessuna intenzione di dirlo.


    Aggiungo che avendo avuto comunque delle esperienze di petting e preliminare, senza sesso penetrativo, a livello fisico non sono più vergine, ma resta comunque la verginità mentale.

    Beh, direi che il tuo precedente ragazzo è stato poco furbo a scappare, sinceramente non ci vedo niente di strano o brutto nell'avere una ragazza vergine, anzi...