Buonasera a tutti, finalmente trovo il coraggio di esprimere quel che di concreto sto vivendo da un bel po' di tempo e a cui cerco di resistere.
Premetto che sono cresciuto in una famiglia molto rigida, "all'antica" diciamo, che devo dire che mi ha permesso di vedere il mondo con uno sguardo critico. Ma andiamo al succo.
Questa sera mi ritrovo qui a scrivere in quanto i modi di mio padre sono arrivati a essere così opprimenti, da impedirmi di farmi fare una scelta libera all'università.
Sono un grandissimo appassionato della sociologia e delle materie umanistiche, quindi quest'anno decido di iscrivermi a comunicazione e DAMS, ma inizio l'anno con una fortissima ansia, tale da distogliermi dalle lezioni.
Mosso dallo stato in cui verso, oggi pomeriggio, decido di telefonare a mio padre, inscenando il fatto di ritrovarmi iscritto al corso, per un equivoco accaduto in segreteria, ma la sua reazione è stata più che aspettata, esprimendo tutta la rabbia verso "l'accaduto" e di risolvere subito, visto che tale corso non mi servirebbe a niente, che è solo una grandissima perdita di tempo...
È da un bel po' che penso in continuazione alle ripercussioni, alla rabbia e delusione di mio padre nei miei confronti, non riposo la notte, vivo uno stato altalenante fra ansia e agitazione
. Credo che stia arrivando al limite della gestione di tutto. Tali emozioni dominano come mostri le mie giornate e mi tolgono la concentrazione da tutto.
Sono consapevole che le risposte a questo thread non possano essere molte, ma questa sera mi ritrovo a scrivere in quanto confido nel contatto con le persone, sperando che alleggerisca questo mio male di vivere degli ultimi mesi. Saluti a tutti.