Messaggi di MariaSud

    Scusami, hai ragione. Col senno di poi, riflettendo su ciò che ho scritto, mi sono accorta anch'io che il mio intervento nel tuo discorso era fuori luogo.


    È che, quando vivi in un paese di provincia, dove tutti credono di conoscere tutti solo per sentito dire, fare amicizie è veramente difficile, sia da piccoli che da adulti. Le scuse sono mille, ma la verità è che chi non riesce a fare amicizia è perché ha qualcuno che la sconsiglia, magari anche per pura antipatia o raccontando pettegolezzi poco chiari, tanto da far rinunciare a quel rapporto. Perché, in fondo, se si tratta di persone cattive o poco raccomandabili, alla fine si vede, quindi non c'è bisogno di sconsigliarle.


    Tutti abbiamo persone a cui non siamo simpatici, parenti con cui abbiamo litigato o magari abbiamo avuto qualche discussione con qualcuno, ma questo non toglie che, rapportandoci con gli altri, potremmo comunque essere dei buoni amici. Ecco perché ho fatto il mio esempio.


    Ne so qualcosa. Ho cercato, sin da quando i miei bambini erano piccoli, di socializzare con le mamme, ma erano sempre impegnate o impossibilitate a partecipare a qualche iniziativa. Di fondo c'erano sempre terze persone che decidevano se interagire o meno. Preferivano il figlio di chi già conoscevano o di genitori di un certo livello.


    Tornando al tuo intervento, mi scuso di nuovo. Alla domanda iniziale di Blossom rispondo che non è facile, ma se avrai un po' di pazienza saranno loro ad avvicinarsi a te. Forse, essendo nuova, vogliono semplicemente capire meglio come sei. Però poi, piano piano, vedrai che cambierà. Magari un episodio o un imprevisto ti coinvolgerà, e inizieranno a conoscerti. Ci sono già passata quando i ragazzi erano piccoli.

    Concordissimo, e aggiungo: anch'io non mi sono mai sentita "bella", ma è un dato di fatto che il mio "successo" l'abbia sempre avuto.

    Qualche anno fa, essendo praticamente ossessionata dalle richieste di uscire-fare-andare di una donna che aveva l'età di mia madre, ma che era stata una bellona e soubrette di avanspettacolo nella Roma della "Dolce Vita", chiedevo a un amico molto viveur, e che ironizzava su 'sta cosa, quale in effetti potesse essere la ragione di questa ossessività, atteso che per la tipa fosse del tutto fuori campo la componente omosex e che ella fosse rimasta una indomita cacciatrice di uomini.

    Ebbene...l'amico viveur fu rapidissimo ed efficace nel rispondermi "ma è ovvio! se esce con te che attrai...ha ottime possibilità che chi cerca un aggancio con te...pur di invitarti a qualcosa...se sei con l'amica...porta anche lui l'amico suo...e per la signora è sempre un'opportunità che da sola non avrebbe mai avuto!" ^^

    Ecco, vedi? Forse anche ad altre dicono queste cose e le isolano. Puro bullismo adulto.

    Anche a me dissero male di una donna qualche decennio fa. Eravamo adulte, sposate e con i figli grandi, quindi più libere. Quasi le stesse cose mi dissero, addirittura che era lesbica. Però io le diedi la mia amicizia lo stesso, avendo non pochi problemi. Poi ci siamo allontanate perché cambiò città.

    Ho capito, con questa esperienza, che è bello essere più amiche di se stesse. Infatti, non ho più problemi ad ascoltare i soliti pettegolezzi di quartiere.

    Hai presente quando prendi due piccole calamite e le metti con i poli uguali uno di fronte all'altro? Non si uniscono, scivolano via. Eppure sono uguali, ma in quel momento è come se gridassero entrambe e quindi nessuna ascolta l'altra.


    O ancora, piove e la terra è stanca di ricevere solo acqua. Quando l'acqua finisce, la terra si accorge che i suoi campi fioriscono. L'acqua non era una nemica, ma un'amica.

    Ciao, io non lo festeggio da anni, non solo il compleanno. Però in quel giorno sto male. Vorrei che fosse un giorno speciale, vorrei che ci fossero tutte le persone che conosco e che sorridessero tra loro, non per me, ma per il fatto di stare insieme e festeggiare qualcosa.

    Sono sempre stata vista come una persona fredda e chiusa in sé stessa, ma non hanno mai capito che in me c'è tanta vita da contagiare il mondo.

    Proprio oggi ho ricordato il giorno dei miei 15 anni. Avevo un'amica e compagna di classe che mi invitava sempre a casa sua. Era una bella casa, aveva già la TV a colori. Io vivevo nelle case popolari a Milano, una casa piccola per tantissime persone, però pulita e in ordine. Così pregai mia madre di farmi una torta e di poter invitare la mia amica. Lei mi accontentò. Venne a casa mia, ma lo fece svogliata. C'eravamo solo noi e mia madre. Mangiò la torta e ce ne andammo.

    Rimasi così male, ma è rimasto un ricordo piacevole per me. Mi fa ricordare di aver avuto una vita, perché non amavo molto essere fotografata, quindi non ho foto che testimoniano le varie tappe della mia vita. Ho solo ricordi, però ogni tanto esce qualche foto e ringrazio chi non mi ha ascoltata e l'ha fatta.

    Festeggiare in sé non è una cosa importante, è quello che ne rimane di quel giorno.

    Poi ne ho fatto uno ai miei vent'anni... Anche qui, bello da ricordare, perché c'era mia madre e ho fatto conoscere alcune persone.

    Ho sempre festeggiato i compleanni dei miei figli, invitavo tutti i cuginetti o le zie, purché quel giorno fossimo intorno a una torta. Ricordo una foto di mio figlio con stivali da pioggia e guantoni da giardino che addentava una fetta di torta per provocarmi, perché era grande e non voleva. Verso i dieci anni non hanno più voluto.

    Ciao, io credo che questo tuo sentire, questo tuo male interiore succeda a tutti, o perlomeno a quelli che nel corso della loro vita fanno di tutto per far star bene gli altri senza pensare a se stessi. Si annullano, e a volte le persone a cui danno tutto pensano che sia dovuto, che sia normale, senza rendersi conto di non dare niente in cambio, non cose materiali, ma affetto, amore, stima e comprensione.


    Però, essendo anche tu una persona viva che ha esigenze, sogni e aspettative, dopo qualche anno ti sei svegliato, come è successo anche a me. Vedendo tutto nero, hai iniziato a pensare di vendicarti, di essere cattivo con chi è cattivo, ma poi ti rendi conto che non sei così, che fare del male agli altri ti fa male ancora di più e inizi a desiderare di sparire... ma non ci riesci, perché in fondo sei una brava persona. Lo dimostra il fatto che ti sei esposto, hai chiesto aiuto.


    L'unico consiglio che posso darti è... ricordati come eri quando eri felice, o quando eri piccolo e ignaro delle cose brutte, oppure di quando avevi dei sogni... riprenditi te stesso. Guarda gli altri, non l'apparenza, ma guardali dentro, ascoltali e percepisci che anche loro soffrono e, a modo loro, ce la fanno, o cercano una via d'uscita. Mia madre diceva sempre: "Alla morte non c'è soluzione; finché vivi c'è sempre qualcosa di buono che ti aspetta."

    Auguri in ritardo... ieri mi sono regalata i miei tulipani gialli, nessuno ci ha pensato a regalarmeli. In giardino per anni ho avuto la mimosa, la portavo alle persone che conoscevo. Poi mio figlio divenne allergico e non l'ho mai più avuta. Ho colorato il giardino di giallo: un po' di colore lo metto sempre per colorare la vita. Ho festeggiato così, pensando alle donne forti, a quelle che sono invisibili, a quelle che in silenzio esistono e anche a voi del forum.

    Sai perché penso che la vita è bella? Mi sono lamentata per anni senza risolvere i miei problemi. Tutti mi dicevano che si vedeva da lontano che ero triste e depressa... poi... e qui ci sono molti anni da raccontare... mi sono resa conto che solo trovando le soluzioni che mi facevano stare bene potevo cercare di fare. E anche se non le realizzavo, pensarle già mi bastava e mi faceva stare bene. Perché è vero che se pensi male o brutto, ti arriva solo quello.


    Ora, quando c'è qualcosa di brutto, è istintivo pensare: cosa si può fare per risolvere? Ho fatto gentilezze col cuore, ho perdonato chi mi ha giudicata solo per sentito dire, ho perdonato chi mi ha ferito... anzi, non perdonato: ho compreso il dolore e il male che aveva dentro per aver fatto del male. Quando leggo di critiche o di giudizi cattivi, mi viene spontaneo difendere chi non può difendersi e faccio l'avvocato delle cause perse... Ora, un amico del reale, se leggesse questo, potrebbe dire: "Seee, e quando parlasti male della mia amica? Che dicesti al suo ragazzo che la notte di Capodanno era a festeggiare mentre si erano lasciati?".


    Mi sono sempre sentita male per quella cosa. Io non la conoscevo bene. A me le cattiverie a volte mi vengono spontanee, non perché sono cattiva, ma perché mi pongo sempre domande scomode e a volte ci prendo. Anche se con te forse dissi che le stava bene, ed è stata l'unica persona con cui ho avuto pensieri da giudice severo, era solo perché ero arrabbiata con te che non mi dicevi le cose che volevo sentire...