Messaggi di delicek

    Non sono d'accordo sul fatto che i concorsi pubblici possano essere superati solo grazie a "raccomandazioni", anzi oggi le modalità sono diverse e superare le prove con aiuti non è così semplice; sicuramente il tipo di laurea fa la differenza, così come il tempo libero a disposizione per studiare e la fortuna. Per queste ragioni continuo a ribadire che la strada dei concorsi pubblici non può essere l'obiettivo principale da porsi. Le opportunità nel pubblico impiego per chi non ha laurea non sono sostenibili, i posti vacanti sono al nord dove il costo della vita non è allineato allo stipendio.

    Mi sono ripetuto, ma l'idea non era quella di aprire un thread per discutere dei concorsi pubblici.


    Spero che arrivino contributi utili più affini al tema di questa discussione.

    Grazie.

    Non ho detto che possono essere superati solo tramite raccomandazione (se pur è una realtà, ed è inutile negarla), ma molto spesso, quando ci sono concorsi di 1 o 2 posti, vengono proprio indetti per sistemare qualche persona interna, che magari già lavora e vuole salire di ruolo; per farlo legalmente bisogna usare il concorso pubblico, oppure, ahimè, per inserire qualche parente di dirigenti. Per questo meglio puntare a concorsi con molti posti, perché lì è più difficile che possano fare tramini.

    Laurea generica ti permette di partecipare a concorsi per tutti i profili amministrativi nelle aziende sanitarie e negli enti locali.

    Nel nord Italia, esempio Piemonte Veneto, i concorsi per entrare in sanità nei profili non Medici, sono gestite da quelle che si fanno chiamare "azienda zero".

    Sulla carta tutto è possibile, ma la realtà è un pochino diversa. Pochi posti, spesso i concorsi vengono indetti per sistemare gli interni, molti requisiti. Le lauree che contano sono economia e giurisprudenza, sia perché danno accesso a più concorsi, sia perché danno più competenze per la preparazione. Ormai vogliono corsi e corsetti per aumentare il punteggio, che sono quasi tutti a pagamento. La maggior parte del pubblico impiego poi, è al nord e con lo stipendio medio che offrono (a meno di ruoli dirigenziali) si sopravvive a stento. Sono un terno al lotto, ok volerci provare ma non possono essere il piano a. Purtroppo a 40 anni, almeno in questo paese è dura. L'unica è puntare su ciò che già si sa fare, o se si ha la possibilità aprire una p. Iva. Anche i vari corsi e corsetti del centro per l'impiego sono fumo negli occhi, a meno che non siano qualcosina in più per accrescere nel proprio campo ma una professione da 0 con quei corsetti non è proprio possibile impararla.

    Sì, assolutamente. Soprattutto se quel lavoro non ti piace, si viene pagati poco, o si vivono situazioni di mobbing. 8 ore comunque sono davvero troppe, inoltre con l'automazione crescente non vedo perché non si possa ridurre il numero di ore, ed inserire mano a mano un reddito di base universale. Inoltre oggi ci sono diversi lavori che potrebbero essere svolti totalmente o quasi totalmente da remoto, ma qui in Italia siamo indietro.

    Sicuramente mayra, potrebbe anche fare così, ma credo che l'ausiliario sia una figura molto meno richiesta, proprio perchè accessibile a chiunque. Marco stesso lamentava questa difficoltà tipo nel settore della logistica dove ha lavorato per un breve periodo, dove va via uno e se ne prende un altro. Non c'è cosa peggiore di andare a lavorare in situazioni simili dove ti senti uno fra i tanti e per questo sei sostituibile in qualsiasi momento. Nella situazione di Marco forse gli potrebbe essere utile più che altro un impiego che non sia per tutti e che gli assicuri con un corso una certa professionalità non facilmente rimpiazzabile, ma gli serve anche solo per risollevarsi moralmente. Per questo mi sono permesso di ribattere la tua vecchia proposta sul corso per OSS.
    Inoltre credo che chiunque col suo lavoro faccia del bene al prossimo, difficilmente troverà probelmi a svolgere determinate mansioni. Ci sono situazioni affaticanti, ma anche soddisfazioni da mettere sul piatto della bilancia. Il recupero di un paziente, o lo stesso rapporto che si instaura con lui, può essere molto remunerativo anche per Marco stesso, lo aiuterebbe a vedere il suo momento di difficoltà in maniera diversa.
    A volte ci chiudiamo nel buio dei nostri problemi, e magari lo troviamo anche rassicurante. Spesso è questo che ci impedisce di metterci di nuovo in discussione facendoci forza per cominciare percorsi nuovi e dare una svolta in positivo a tutto.
    Mi auguro che Marco ci legga e che si renda conto che non è finito nulla finchè non lo deciderà lui, quindi non si deve mai rassegnare, anche se sta vivendo un momento difficile da anni, deve trovare la forza per risollevarsi da solo.

    Il medico e l'infermiere sono due percorsi che richiedono anni di formazione per potervi accedere, è vero che soprattutto nel caso del medico questo spesso venga scelto per una questione meramente economica, ma è altrettanto vero che difficilmente una persona che sceglie di fare il medico si trova alla canna del gas. È un percorso che dura anni, e se uno realmente portato non lo è se ne accorge e molla il colpo. L'OSS invece viene vista come l'ultima spiaggia, ma non dovrebbe essere così, non può essere un ripiego, non è come mettere roba su uno scaffale. Si ha a che fare con malati, anziani, persone problematiche. Inoltre è un lavoro fisicamente molto pesante, e anche emotivamente impattante. Tra l'altro anche qui, lavoro buono adeguatamente retribuito ce n'è poco, solamente se si viene assunti nel pubblico, altrimenti si passa dalle cooperative e siamo alla schiavitù legalizzata. Per quello dico io, una persona deve avere una predisposizione per certe cose, poi ci troviamo operatori che picchiano e maltrattano gli ospiti. Magari Marco è interessato, questo non lo so. Se è così buon per lui... però ecco non può essere un ripiego un lavoro del genere. Io gli unici consigli che mi sento di dargli è di iscriversi alle graduatorie ATA che tra poco si apriranno (so che è molto difficile anche lì, ma fare la domanda non costa nulla), e poi contattare gli assistenti sociali per vedere cosa si può fare nel suo caso, magari con qualche conoscenza avendo 50 anni, un lavoro da portierato o similari riescono a trovarglielo e nel frattempo gli danno pure una mano con bollette o altro.

    È uno scenario economicamente insostenibile quindi la via dei sussidi è più che chiusa.

    Il famoso reddito di base (ex reddito di cittadinanza) esiste praticamente in tutta Europa. L'ubi invece inizia ad essere testato in alcuni paesi, e sarà assolutamente necessario in un mondo in cui moltissimi lavori spariranno, e quelli nuovi che verranno saranno altamente specializzati. Già adesso alcune mansioni non esistono più, pensiamo al casellante in autostrada. Ovviamente ci sarà un nuovo tipo di economia, dove ad essere tassato sarà il lavoro della macchina. È una realtà che sarà necessaria, perché un'economia di soli disoccupati non è sostenibile, e nemmeno un'economia capitalistica come è tuttora, in quanto si basa sull'assioma che le risorse siano infinite. Già il sistema pensionistico è al collasso. In ogni caso, in questo passaggio epocale, credo che uno Stato che si professa civile non debba abbandonare un cittadino a sé, soprattutto se quest'ultimo è un over 40, o peggio ancora 50, magari con scarsa professionalità e/o possibilità di reinserimento. Andrebbe accompagnato ad un lavoro consono, anche perché potrebbe avere patologie che di per sé non danno invalidità, e comunque meno energie di un giovane.

    Questo lo penso anche io.

    Ai sussidi sono molto contraria, soprattutto in un paese come l'Italia. Si dovrebbe investire di più in strutture che professionalizzino le persone che restano fuori dal mercato del lavoro e che le aiutino concretamente a reinserirsi.

    Il punto è che saranno sempre più necessari, vuoi perché l'automazione avanza, vuoi perché non è possibile riqualificare tutti, e comunque mentre una persona si riqualifica deve avere di che mangiare. In Italia poi, gli stipendi tante volte fanno concorrenza ad un sussidio di sopravvivenza, il quale andava spesso ad integrare una paga al di sotto della soglia di povertà.

    Non sarà normale ma la prospettiva è questa e non si può ignorare; una persona di 50 anni non è a un passo dalla pensione tutt'altro. Quando si andava in pensione a 50 anni si moriva entro i 70, non si arrivava a 90-100 come oggi, ed è irrealistico pensare di produrre reddito fino a 50-60 anni per un periodo di circa 30 anni e campare per altri 50 anni di pensione; quel sistema ahimè non funziona più e siamo al collasso. Intendo dire che la finestra in cui si produce reddito deve essere mantenuta maggiore della finestra in cui si è mantenuti dall'Inps, altrimenti i conti non tornano.

    Detto questo ritengo anche io che l'oss sia un mestiere estremamente faticoso, impegnativo, e pagato poco, ma certamente è un mestiere che serve e servirà sempre di più e se si ha bisogno di lavorare si fa quello e altro; per me se si sta a spasso da un po' bisogna adattarsi a quello che si trova, c'è un momento in cui si può scegliere e un momento in cui no, io credo che stando senza occupazione da anni non è il momento di scegliere.

    Per me ormai la pensione non ce l'avrà quasi nessuno, non si sa nemmeno se l'INPS reggerà altri 20/30 anni. Penso che l'OSS sia uno di quei mestieri dove una persona debba sentirsi portata, esattamente come il medico o l'infermiere. Altrimenti questo porterà disagio per i pazienti, ed immensa frustrazione per l'operatore. In Italia vi è troppo la cultura dell'arrangio, che purtroppo non ha portato a nulla. Ci vorrebbe un welfare. Ad una persona come Marco andrebbe dato un sussidio e riaccompagnata ad una occupazione in linea con il suo profilo. In certi paesi la gente a 50 anni e passa si laurea e cambia mestiere. In un post parlava di comunità, esattamente non ho capito di cosa si parli. Grave che una persona, soprattutto di una certa età, venga completamente abbandonata dallo Stato.

    Non mille euro al mese? Anche meno! In alcune regioni l'oss non è nemmeno riconosciuto, sono rimasti all'osa e le paghe sono davvero da fame. Un mio amico faceva l'oss in Veneto, prendeva 900 euro al mese. Spesso si lavora sotto coperativa, le quali purtroppo sfruttano. Mio moroso in banca vede diverse Oss e sono alla canna del gas. È un lavoro duro, non per tutti. Inoltre se non sbaglio ora come ora vogliono il diploma, ed il corso costa attorno ai 2mila euro. Non puoi fare quel lavoro per ripiego, altrimenti impazzisci secondo me. Non sarebbe nemmeno giusto nei confronti dei pazienti. A 50 anni non si è giovani, in epoche non tante remote a 50 eri prossimo alla pensione. Il fatto di dover lavorare fino a 70 e oltre non è normale.