Buongiorno,
la riduzione e la sospensione di venlafaxina può essere problematica perché come lei giustamente ha scritto può attivare astinenza. Tuttavia, solitamente non è consigliato ritornare a venlafaxina dopo la sospensione per gestire l'astinenza perché significa non risolvere il problema ma posticiparlo alla volta successiva in cui tenterà di sospendere.
Fiammetta Cosci
Università di Firenze
Buongiorno, l'ansia spesso si manifesta più volte nel corso della vita. L'importante è imparare a gestirla attraverso la psicoterapia cognitivo-comportamentale. Allora non è più un demone.
Buongiorno,
la letteratura scientifica suggerisce di ridurre lentamente gli antidepressivi ma le evidenze a supporto di ciò sono ancora limitate.
Il cosiddetto protocollo tartaruga in realtà non è stato testato con studi pubblicati.
Fiammetta Cosci
Università di Firenze
Buongiorno,
potrebbe essere una ripresa della patologia di cui ha sofferto in passato o potrebbe essere una riacutizzazione da rimbalzo da sospensione di fluvoxamina.
Fiammetta Cosci
Università di Firenze
Buongiorno,
la riduzione di SSRI è sempre consigliato farla. Può essere utile effettuarla più lentamente o meno a seconda delle caratteristiche del paziente, della patologia e dell'eventuale comparsa di sintomi astinenziali. La letteratura scientifica comunque non assicura che una riduzione lenta o ultra-lenta prevenga completamente la comparsa di astinenza.
Fiammetta Cosci
Università di Firenze
Buonasera,
il passaggio da un farmaco all'altro potrebbe aver determinato la comparsa di sintomi astinenziali da riduzione del primo.
Fiammetta Cosci
Buongiorno,
forse può esserle utile documentarsi sull'astinenza da sospensione di SSRI.
Fiammetta Cosci
Università di Firenze
Buongiorno,
l'aumento del farmaco potrebbe non migliorare il quadro. Una strategia utile è la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.
Fiammetta Cosci
Università di Firenze
A volte il passaggio da uno psicofarmaco ad un altro può attivare sintomi astinenziali.
Un saluto cordiale,
Fiammetta Cosci
Università di Firenze
Buongiorno,
la secchezza delle fauci, che spesso si percepisce come sete, è un possibile effetto collaterale di escitalopram.
La riduzione del farmaco aveva normalizzato il quadro, tuttavia in alcuni casi gli effetti collaterali possono avere fluttuazioni e ripresentarsi nel tempo.
Fiammetta Cosci
Università di Firenze
