Secondo me è sbagliato dare una risposta sulla base della paura, ciò che è diverso e non capiamo e/o non conosciamo ci fa paura, magari invece conosco bene quella persona con quel disturbo e so che il suo disturbo è lieve ed è affidabile nella guida, invece in qualcun altro è più grave e non ci penso neanche, qualcun altro ancora invece sta benissimo, ma guida in modo spericolato e con il cellulare in mano e allora evito.
Chiaramente non sono solita accettare passaggi da sconosciuti.
Secondo questo ragionamento anche un ansioso potrebbe essere potenzialmente più pericoloso di un non ansioso alla guida e da evitare...
Messaggi di DaliaBlu
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[quote='Taigi','index.php?page=Thread&postID=793008#post793008']Non so sai? "Se relativo solo ai farmaci"...Immaginiamoci un diagnosticato con disturbo paranoide di personalità, o uno con l'antisociale?
Intanto rispondo a questo, anche se sicuramente avrò fatto un casino a quotare, che sono da telefono e non so come si fa, scusate.
Però chi è diagnosticato con quei disturbi di cui sopra è veramente più pericoloso di altri?
Messa così sembra quasi che queste persone non aspettino altro che la minima provocazione o presunta tale per tirare sotto la macchina qualcuno che gli sta sulle scatole oppure per lanciarsi ad alta velocità contro un albero per mettere fine alla propria e/o altrui esistenza.
A me invece non sembra così probabile, mi sembra più un pregiudizio che altro.
A meno che non ci siano dati che la maggioranza dei crimini siano commessi da persone con questi disturbi mentali, ma anche in tal caso ogni individuo è a sé e di fatto gli rendi la vita più difficile per qualcosa che non ha mai commesso e probabilmente mai commetterà, in questo caso la diagnosi sembra assumere le caratteristiche di un'arte divinatoria, quasi, mi ricorda i precog in Minority Report. -
Ma quindi i problemi sono i farmaci o la diagnosi?
Nel secondo caso se non assumo farmaci e faccio un incidente e poi mi vedono che nel sangue non ho niente me lo contestano? Sarebbe da ridere, quasi...
Inoltre sapevo che secondo la psichiatria ufficiale non si guarisce dai disturbi della personalità o dalle psicosi, quindi in tal caso te la sbrighi solo se la diagnosi è sbagliata, che è una cosa molto difficile da dimostrare.
Poi spero di sbagliarmi, spero sia solo un problema di farmaci, come sarebbe giusto che sia.
Ma per caso hai anche qualche ricovero volontario o meno in strutture pubbliche o comunque sei seguito (o sei stato seguito) da psicologi e/o psichiatri nel pubblico?
Perché ho notato che chi è sempre andato nel privato non è incappato in questi problemi. -
Comunque temo che il problema agli occhi della Asl e della motorizzazione non siano solo i farmaci, ma la stessa diagnosi aka (secondo loro) chi ha la diagnosi di malattia mentale è un soggetto potenzialmente più pericoloso degli altri per sé e per gli altri. Su quanto questo sia vero e per chi sia vero è a parer mio abbastanza discutibile.
Inoltre non ho una neppure una conoscenza legale e dell'argomento così vasta da poter affermare quanto espresso sopra con certezza, ma è un'idea che ho maturato in seguito a delle impressioni e letture.
Quindi in un certo senso se tu hai la diagnosi i farmaci li devi prendere se vuoi la patente, perché tengono a bada i sintomi potenzialmente pericolosi della malattia diagnosticata.
Allo stesso tempo i farmaci comportano degli effetti collaterali e anche quelli vanno tenuti sotto controllo. -
Proprio qualche giorno fa sono stata a fare la prima visita medica per la scuola guida.
Anche io prendo farmaci (antipsicotici) e sono seguita da un medico psichiatra da quasi due anni.
Il medico legale mi ha rilasciato la patente per due anni, sempre nel caso riuscissi a superare il quiz e l'esame guida entro tre mesi dal rilascio e ha detto che quello è il massimo consentito per la terapia farmacologica che seguo.
Credo che influiscano più cose, come il modo in cui ti trova il medico durante il colloquio, ciò che ha scritto il tuo psichiatra su come stia andando la tua terapia, i farmaci che prendi e i loro effetti collaterali e anche, ahimè, un pò di fortuna secondo me.