Messaggi di Gardox_1986

    Perchè in principio aveva tagliato poi i ponti con tutti e stando sempre insieme ho detto fra me e me "forse è veramente cambiata": voleva avere la password dei miei social, guardare WhatsApp, avere accesso libero al mio cellulare come io al suo. Da li ovviamente di sospetti ne avevo zero anche perchè non aveva nemmeno il tempo materiale per fare cavolate, o era con me o con la sua amica (che mi aveva promesso di riferirmi se faceva ca∙∙∙te).

    Poi andava a pescare chat del mio passato e partiva una gelosia non sana, perchè appunto appartenevano al passato!! Chat con ragazze del 2012/2013/2014, ragazze troppo vistose le dovevo cancellare da facebook e poi una incredibile gelosia verso la mia ex ragazza con cui sono stato 7 anni. Si è sempre sentita minacciata da lei in modo insensato in quanto ero stato io a lasciare perchè non provavo più sentimenti. Parlando di lei le dissi in principio che la stimo e che dopo 7 anni ho dei bei ricordi, che però non suscitavano assolutamente sentimenti.
    Non l'avessi mai fatto. Partivano litigi feroci quando LEI tirava fuori la mia ex storica, metteva sullo sfondo del desktop foto che andava a pescare in cartelle che non andavo a vedere da anni di me e lei insieme. Ha preteso che le cancellassi tutte (col cavolo, le ho nascoste in un altro hask disk).

    Allora andai a pescare pure io nelle sue chat vecchie, visto che si era permessa di farlo. E ne vidi di tutti i colori, mentiva spudoratamente a tutti.. diceva di essere fidanzata non ufficialmente con uno ma si sentiva con me e altri 20 (cifra indicativa, potevano essere anche di più), a turno li vedeva e alcuni dormivano pure da lei, degli sconosciuti a volte! (ancora non ci frequentavamo in quel periodo, inizialmente la vedevo come.. un'amica che poi ha cominciato a provocare da un giorno all'altro mandando foto in lingerie.. ma non solo a me). Con alcuni non ci faceva nulla, con altri.. si. E quando gli facevo notare che il comportamento, che tu sia uomo o donna, non è un bel comportamento incominciava a dire che lei è giovane, si deve divertire, che se è troppo bella non era colpa sua e che prima di me tutti i ragazzi che ha avuto li ha presi in giro, ma con me era diverso perchè per la prima volta sentiva di essere innamorata.

    Nei litigi io non stavo zitto, sia chiaro, per farmi passare l'incazzatura ci mettevo di più, lei invece da un momento all'altro cambiava e voleva interrompere il litigio risanando il danno molte volte sessualmente. Come se riparasse tutti i mali.
    Ma lei è stata anche gentile, affettuosa, faceva regali e a volte premurosa (solo quando mi ammalavo o si verificava una problematica che rientravano nelle problematiche che riconosceva).

    Però quando si parlava della mia infanzia travagliata: del fatto che a 9 anni mia madre morì e mio padre mi disse in faccia che non ci saremmo più visti perchè in realtà non mi aveva mai voluto (dopo 3 giorni dal funerale di mia madre) che ho dovuto vivere da una famiglia di un compagno di classe per 2 anni finchè i miei nonni non diventarono i tutori miei e di mia sorella.. che questo mi ha sviluppato poi dei disturbi come quello ansioso/depressivi e di sembrare costantemente un peso per tutti.. lei mi diceva: "queste cose dovevi superarle subito perchè un uomo deve essere sempre forte, mia sorella minore cosa deve dire che ha la madre lontana e sta con mia sorella maggiore?" Non capiva che lei i genitori li ha ancora e che li vede e li sente, non aveva nessuna sensibilità sotto questo punto di vista.. infatti ero esterrefatto della sua incomprensione e immensa superficialità (glielo dissi 5 mesi dopo che ci fidanzammo, prima non me la sentivo di parlarne).

    Le passioni? Prima di me andare in discoteca a fare casini con più uomini, bere come una spugna (anch'io sono bevitore ma lei sempre oltre ogni limite) guardare film e stare su facebook/WhatsApp. Poi ha sviluppato le mie di passioni: Coltivo un orto a casa con i peperoncini e lei subito si è attaccata a questa "passione". Sono un tifoso della Juventus e lei è diventata una fan sfegatata della Juve e mondo del calcio, tanto che aveva pianificato di andare allo stadio quest'anno. Giocavo ogni tanto con un videogioco? Lei si è appassionata pure su quello e ci giocava. Le mie passioni erano diventate le sue passioni. Io da questo punto di vista dicevo "cavolo sembra quasi un sogno che le piaccia tutto quello che faccio e si interessi così tanto!"

    Ovviamente dopo l'allontamaneto di fine giugno automaticamente queste passioni sono SPARITE e sostituite dalle passioni del suo collega (infatti si è appassionata a cose che prima non avevo mai visto, da li mi venne il primo sospetto).

    Ma ciò che mi fa più "sorridere" ora è che tempo fa notava che diversi ragazzi o ragazze che ha conosciuto in Italia sono andate o vanno da uno psicologo. E disse sempre "in Moldavia viviamo molto peggio ma nessuno la va dallo psicologo, infatti è una professione che va poco, qua in Italia siete tutti problematici e viziati, quelle che avete sono seghe mentali che si devono risolvere da soli, non spendendo soldi". Però adesso lei ci va dallo psicologo, sono seghe mentali anche le sue? non penso proprio.

    Inizialmente io ero più duro e cercavo spesso di lasciarla ma poi non ci riuscivo. Mi aveva come stregato, come se io non ci fossi la sua vita fosse finita. Ma poi col tempo, soprattutto verso fine storia mi sono inzerbinato del tutto. Le ho perdonato cose che se ci penso, non avrei mai perdonato a nessun'altra.

    Di una cosa sono certo.. in futuro questi tipi di persone le saprò riconoscere e ci starò alla larga, visto come sono ridotto adesso.

    Chiaramente ogni persona, borderline o meno, è un mondo a sè. La mia esperienza è diversa dalla tua, nonostante ci siano dei tratti comuni (in particolar modo l'ossessione nei confronti dell'abbandono, che poi ironia della sorte hanno invece trasferito a noi, abbandonandoci) ma il dolore è lo stesso. La persona che fino alla sera prima diceva di amarti con tutta se stessa e ti scriveva lettere e poesie che in confronto Neruda era insignificante, la persona che ti implorava di non abbandonarla, che non riusciva a stare nemmeno un'ora senza te, improvvisamente ti lascia con un tale gelo, con un'indifferenza che ha del sadico. Questo è veramente uno shock, è un trauma d'abbandono. Il modo in cui passano da tutto a niente è mostruoso. Dove va a finire tanta profondità, sensibilità, tanta bellezza? In questi giorni sto leggendo tanto in rete (piuttosto che andare avanti con la mia vita...), siamo in molti a vivere questo dolore. Non so veramente che dire, non saprei cosa consigliarti, forse di smettere di aspettare che torni a farsi sentire; hai chiesto in che modo comportarti se dovesse tornare, perché in realtà ci speri che ritorni,sotto qualsiasi forma. Anche per me è così, vorrei che tornasse lui e che tornassero le cose come prima, allo stesso tempo ho una forte rabbia e vorrei solo vendetta, ferirlo in qualche modo, schiacciarlo restituendogli tutto il male che mi sta facendo con gli interessi, ma penso che sia tutto inutile, dannoso nei confronti miei prima di tutto, e poi tutto sommato questa persona mi fa pena, sto iniziando a vederlo per quello che è e cioè un malato, e non ne vale proprio la pena. Non cambierà mai. Ha avuto una persona disposta a stargli vicino, ad aiutarlo, ad accettarlo e amarlo, e lui ha deciso di andarsene, come se ne è andato sempre in qualsiasi relazione con qualsiasi persona. Non cambierà grazie al mio amore e nemmeno grazie al mio odio o sofferenza. Come ha detto saggiamente qualcuno in questa discussione, bisogna smettere di stare a chiedersi il perché e il per come. Non lo capiremo probabilmente mai, e in ogni caso non vale la pena perdersi la propria vita per stare dietro a persone che ci possono portare solo alla distruzione. E basta distruggersi noi stessi per primi. Lo so che è difficilissimo da accettare, te lo giuro io sto malissimo, mi alzo la mattina piangendo, non dormo la notte, non riesco a mangiare, nè a studiare nè a lavorare nè a credere più in niente, nè a sognare, nè a voler vedere un futuro. Bisogna rialzarsi. Non so come nemmeno io ma so che voglio farlo, nonostante sia distrutta e completamente a pezzi

    Nelle ultime tue parole mi ci ritrovo io adesso, oltre il fatto di essere ancora shockato e di aver sviluppato una sorta di anoressia sessuale. Dopo un mese ancora sto a pensare al cambio della persona, all'assenza di sentimento che ho notato, che è disarmante. Io ero già depresso/ansioso e ora mi si è amplificato il tutto, sto cercando di non riprendere il sereupin perchè per quanto mi aiutò.. per quanto fu duro interromperlo. E' spaventoso il vortice in cui ti catapulti dentro e come riescano a tenerti stretto.. non sono mai stato così manipolato. E non pensavo che nessuno potesse riuscirci.
    Le domande se le fanno anche i miei.. che la vedono 8 giorni prima con le lacrime agli occhi, facendo il teatrino che non ha chiesto nessuno.. per poi lasciarmi non capendo le motivazioni.. perchè sinceramente ha detto che "era meglio per me, lo avrei capito un giorno" (e in realtà stava palesemente mentendo, era meglio per lei perchè si era tra l'altro sistemata e io non ero più necessario nella sua vita).
    Un mio amico che ha finito psicologia la etichettava più sull'istrionica (ovviamente non sapeva degli attacchi di rabbia e incontenibili che aveva, propensione al litigio, cambiamenti dell'umore repentini, contraddizioni continue e cambi di idee sul futuro della sua vita) perchè già in anticipo mi diceva che che mi stavo sciupando e che non era la vita che dovevo fare.. ma vi giuro sembravo in trappola, come se io mi sentissi bene quando in realtà stavo soffrendo. Sono dovuto arrivare all'esasperazione per poi.. sentirmi abbandonato io.. sembra veramente qualcosa di assurdo.
    Poi non si è interessata minimamente sul fatto del lavoro: sapeva che ne avevo bisogno più che mai, aveva predisposto tutto per farmi entrare e fissato il colloquio per dopo ferragosto.. si è inventata una fesseria per non farmi entrare. Ovviamente poi ho saputo del collega e non ci vuole la scala.. oltre abbandonato anche lasciato a piedi. Nemmeno un minimo senso di colpa, zero di zero. Cioè se io avessi fatto una roba del genere nei suoi confronti?? Non oso immaginare.
    Adesso ci vuole il tempo per riprendermi. Cercare lavoro, con gli amici ci esco.. il problema è quando sono da solo: li incomincia a macinare la testa e non riesco a pensare ad altro.. e non riesco a dormire un tubo. Sembra che io sia diventato dipendente da tutto ciò che si era creato prima. E' passato un solo mese, chissà quanto tempo dovrà passare perchè torni quello di una volta (esco, sempre col sorriso stampato in faccia, molte volte è un sorriso falso e doloroso).. mentre lei è già proiettata al futuro dall'ultimo allontanamento di luglio..
    Hilali.. anche io vorrei vendetta. Ma veramente, io non sono mai stato così ostile verso una persona, da pacifico come sono. Sono stato fidanzato diverse volte, non ho mai avuto un trascorso simile.. con le mie ex precedenti sono in buoni rapporti e certo, anch'io ci sono stato male per eventi passati, ma nulla che si avvicinasse a questa entità. Io vorrei essere curioso di sapere se prima o poi queste persone proveranno mai nella loro vita veri sensi di colpa.. ma come dici tu bisogna vederli come malati, non possono provare questa sensazione.
    Perchè la storia si è ripetuta pure con il suo collega.. e lei proiettata verso nuove mete. Non si sente in colpa di nulla, mai, avanti per la loro strada.. invidio come loro ci riescano.

    DE' un mese che mi sono lasciato con la mia ex. Io sono in cura per ansia e depressione da uno psicologo dove da poche settimane ci va pure la mia ex (mi chiese il numero per un'amica, ma era per lei). L'amica mi confida che non ci va affatto ma ci va la mia ex e hanno parlato di questo "borderline" nei suoi "disturbi" e mi ha invitato a leggere un link. Vi giuro che ho tuttora i BRIVIDI per quello che ho letto in rete.. perchè rispecchia per una buona parte il suo essere.

    Premetto che non sapevo classificare questo disturbo che aveva.. perchè lei aveva e ha un problema che avevo individuato. Ogni volta, fin dall'inizio, quando le facevo notare qualcosa che non le andava bene.. partivano delle incazzature allucinanti, ma anche dal nulla!

    Lei era (è) una mentitrice seriale (la verità su molte faccende è oscura, si è confidata con me all'inizio su un mucchio di cose ma.. chissà quante cose sono state distorte), una addescatrice incredibile quando la conobbi (e tuttora è peggio).
    Pensavo che la nazionalità (Moldava) e l'età (21 anni) erano la giustificazione alla persona che era, che la si ha una mentalità diversa ma ciò che vi racconterò vi farà capire come non era qualcosa di normale questa storia.

    La frequentai per puro caso per 4 settimane (sesso incredibilmente disinibito ed esagerato come prime volte, ero esterrefatto!) ma scoprii subito che si sentiva con un'esagerazione di ragazzi, li provocava e cercava di addescarne il più possibile nonostante eravamo vicini al metterci insieme. Nonostante le prove sotto il naso riusciva a girare la frittata in qualsiasi modo come se la colpa non fosse mai sua e che lei era così.
    Quando tentai di chiudere... impazzì quasi, ripetendomi mille volte di non abbandonarla. Io pensavo che fosse veramente pentita di quello che fece.. ma ora conoscendo il disturbo capisco perchè era ossessionata dal "non mi abbandonare".
    Incominciò una storia travolgente e passionale i primi mesi, dicendomi ti amo troppo spesso, troppo velocemente ed ero costretto a rispondere perchè se non era così diventava seccata, se non furibonda. I primi miei ti amo non erano assolutamente veri, dopo neanche 3 settimane non poteva essere amore.

    Si voleva ubriacare ogni qual volta ce ne era la possibilità. E li l'aggressività diventava esagerata, se non con me, con qualsiasi cosa le desse danno in quel momento. Cercava si il divertimento da alticcia ma altrettanto lo scontro, pure con amici miei..

    Nei primi mesi, oltre momenti di passione travolgenti c'erano momenti di litigi esagerati ed insensati partiti sempre da lei per motivi.... INESISTENTI!! (io sono una persona estremamente pacifica, difatti cercavo sempre di calmarla e dopo poco ci si riconciliava).
    E io adottai questo metodo: Se lei esagerava nelle litigate prendevo su e me ne andavo. Facendo così in lei scattava qualcosa, non capivo se fingesse o meno di essere dispiaciuta perchè diceva costantemente... "non mi lasciare sola, non mi abbandonare". Ma io alla fine dopo poco tornavo indietro.. più che per la mia convinzione fu per quello che poteva combinare se non tornavo.

    Dopo la prima vera litigata ragazzi.. ho incominciato a comprendere che a lei questi momenti non dispiacevano, anzi.. sembrava che ne avesse bisogno: Quando andavamo in discoteca capitava SEMPRE un casino, scatti d'ira nei quali facevo fatica a tenerla ferma verso certe persone che parlavano non bene di lei (ed erano in parecchi, tutte ex vittime rimaste male).

    Episodi di narcisismo smisurato passando delle ere davanti allo specchio, non accettando paragoni nemmeno con le modelle o le showgirl, dovevo idolatrarla in qualsiasi modo. Non potevo fare un commento positivo verso nessuna ragazza, era gelosa persino della sua unica amica.. una cosa che non può essere normale dato che eravamo spesso tutti e 3 insieme e la chiamava lei!

    Inutile dire che i consigli che le davo, nella vita di tutti i giorni, se non corrispondevano al suo pensiero erano fonte di litigate o umiliazioni (a parole) nei miei confronti. Al festeggiamento del terzo mese, al ristorante, incominciò a inveirmi incontro dicendo che i miei gusti in fatto di donne fanno schifo e non capiva come avevo fatto per una volta a trovarne una veramente bella come lei. Invece di festeggiare.. poi bevendo bicchieri di troppo.. riuscì a rovinare in parte la serata.

    E' di natura contradditoria, facendo un esempio: Una pubblicità... ma chi è quel cog***** che comprerebbe quella roba?? Il giorno dopo la va a comprare tutta contenta. Potrei elencarvene una marea di queste contraddizioni, come una persona che non le piace e le da addosso, dopo 2 giorni diventa una grande amica, per poi tornare sul suo pensiero base e dirgliene di tutti i colori.

    Aveva dei cambiamenti di umore improvvisi ed incomprensibili in base ad ogni situazione per lei non soddisfacente (con sua sorella e sua madre ci sono spesso litigi.. ma perchè li provocava il 99% lei.)

    Non accettava il fatto che io avessi disturbi di tipo ansiosi/depressivi che mi sono saltati fuori stando con lei (li ebbi anche anni fa ma poi curati), perchè non potevo avere una vita propria: "ah alla sera se esci e mi lasci da sola!" "Quando sei andato a cena con i tuoi amici ho scoperto che c'erano anche 2 fidanzate (non lo sapevo che sarebbero venute) se la prossima volta succede ancora vado con un altro!" "Tu sei un uomo non puoi essere debole, un uomo deve essere forte e sorreggere la propria donna, la depressione ce l'hanno le femmine!" "Come fai a non dormire, basta chiudere gli occhi e si dorme, te non sei normale!" Ogni tot saltavano fuori frecciatine del genere.. che io dopo un po facevo entrare da un orecchio e uscivano dall'altro.

    Ero arrivato al punto di vergognarmi a portarla fuori col mio gruppo di amici perchè lei a socializzare, se non è chi dice lei.. zero assoluto. E se non la portavo dietro dovevo dosare col contagocce le uscite che facevo per non incombere nel suo vittimismo.

    Questi episodi andando avanti nel tempo capitavano sempre più spesso. Dopo 3 mesi e mezzo litigate sul matrimonio (voi italiani aspettate 10 anni prima di sposarvi da noi dopo 6 mesi ci si sposa.. e ha voluto quasi programmare l'evento!!). Ha voluto e ottenuto una convivenza già dopo 5 mesi e io ero totalmente il suo punto fisso, aveva una sorte di amore/odio nei miei confronti e io mi sentivo come "intrappolato nella sua tela".. ero tutto il giorno spesso con lei, perchè se non ero con lei si annoiava facilmente e doveva fare sempre qualcosa che la tenesse occupata se no faceva costantemente la VITTIMA.
    L'unica amica che aveva o l'amava o la denigrava e ci litigava.. e se io mi azzardavo a dare ragione all'amica lei mi faceva un torto. (e il 100% delle volte era lei in preda ad un'incazzatura INSENSATA).

    Dopo un mese e mezzo di convivenza, dove io contribuivo a metà con la madre per l'appartamento e le spese.. esordisce sul fatto che la sua vita fa schifo perchè io studiavo per gli esami microsoft e lavoravo (se pur precario) e tutto il giorno è a casa. Che non ha soldi da spendere (gli davo quel che potevo) e si lamentava costantemente quando andavo a studiare, con una noncuranza di ciò a cui mi dedicavo perchè dovevo tornare a casa prima per stare con lei.. lei da sola NON CI SA STARE.

    Io a giugno, dopo 5 mesi di convivenza scoppiai perchè lei essendo stata raccomandata in una azienda ortofrutticola (manipolandomi come solo lei è riuscita in vita mia) mi aveva imposto di portarla a lavoro di notte tutti i giorni ad orari improponibili, oltre la non curanza dei miei problemi ansiosi/insonnia/lavorativi.. e ho riversato su di lei tutto ciò che ho tenuto dentro da un anno a questa parte e le chiedo un po di distanza (la prima volta che io ho cominciato un litigio e non sottostavo al suo volere in poche parole..)

    Da quel momento li lei è cambiata inesorabilmente, me l'ha fatta pagare in 1000 modi diversi. So solo che ha cercato di lasciarmi definitivamente dopo 20 giorni dove io volevo recuperare il dialogo. Il giorno dopo cambia idea dicendo di amarmi. Torniamo insieme e scopro che lei si è vista con dei ragazzi, baciata con alcuni e andata a letto con un suo collega fidanzato (il quale lo denigrava costantemente davanti a me prima dell'allontanamento, facendolo passare per un povero sciocco ai miei occhi).

    Nonostante avessi tutte le prove in mano... lei era impassibile e mi diceva che mi ero meritato tutto perchè l'ho abbandonata in un momento in cui aveva bisogno, non era in lei, quindi la colpa era la mia e lei si sentiva a posto con se stessa. Anzi, mi raccontava pure dei dettagli del ragazzo con cui è stata con un'insensibilità che non avevo mai visto in vita mia, come se raccontasse i dettagli a una sua amica, sorridendo pure!!!!!!

    Quando scoprì che fu proprio il collega a dirmelo.. scatenò l'inferno. MInacce a lui, frasi impietose verso di me e verso la "razza" italiana, minacce di dire tutto alla fidanzata, lei in quel periodo era carica/euforica per tutto quel casino che aveva combinato. Sembrava goderne di quella situazione.. disastrosa. E minacciandolo costantemente lui lo disse alla sua ragazza (con cui stava da 3 anni, ma doveva essere di sua volontà anche se è stato giusto così per il mio punto di vista.)

    Fine della fiera.. lei dopo cerca di recuperare venendosi a scusare pure con i miei famigliari (sembrava veramente dispiaciuta e affranta.. ma era un teatro come tanti altri??) e promise di mettermi a lavorare li da lei così si sarebbe sistemato tutto.
    Non so come abbia fatto a manipolarmi a tal punto da perdonare quello che mi aveva combinato, perchè solitamente è contro i miei principi.

    Come è finita? Mi ha lasciato per il collega (scoperto io) dicendo che io dovevo avere fiducia in lei e non gliela davo più come prima ed ero troppo sospettoso. Ed ora il collega (che conoscono alcuni miei amici) è già nella situazione dove lui è stato sedotto, incomincia a provare sentimenti per lei.. ma lei è in un momento euforico dove si contorna di un'esagerazione di ragazzi, avendo attenzioni continue un po da tutti e andando a letto a destra e a sinistra con il primo che gli capita a tiro o su cui si fissa.

    Io sono arrivato a fine di questo rapporto preso in giro, logorato, sciupato, distrutto e mi sento totalmente abbandonato.
    Per lei.. è come se non fosse successo nulla in un anno intero. NULLA. Come se non fossi esistito, come se l'amore non ci fosse stato!
    Sono stato tipo super idealizzato e poi tipo scaricato/svalutato nel giro di un niente (potrà una litigata innescare una reazione simile????)

    Scopro dall'unica sua amica che lei prova rancore nei miei confronti perchè non ho una bella immagine di lei e l'ho detto a persone che conosciamo in comune.. e domani sera se mi becca in discoteca (visto che ultimamente esce), ci scommetto quello che volete, se qualcuno non la ferma mi spacca una bottiglia in testa perchè è successo diverse volte in passato che ci provasse con alcuni ragazzi e ho dovuto contenerla più e più volte!!!!

    Ora vorrei un consiglio.. io oltre averla bloccata ovunque (social, telefono) perchè continuava a tampinarmi di messaggi e chiamate per parlare di se stessa e delle sue conquiste, del fatto che mi hanno lasciato a casa da lavoro e che invece lei lavora ed è indipendente.. come mi devo comportare se parte all'attacco inferocito??

    A un mese e passa.. anche se scotta parecchio.. mi chiedo come possa aver fatto a stare dietro a lei per un anno intero. Come ho fatto a sopportare tutti i suoi comportamenti, modi di fare che andavano contro i miei principi senza dare un taglio netto in anticipo.

    Mi interrogo chiedendomi.. oltre l'estetica.. da cosa veramente ero preso? Dal nulla, o meglio, dalla situazione malata che si era creata. Quando avevo bisogno io.. lei era come se fosse un fantasma.

    che dirti...a 39 sono in una situazione simile, altro rapporto finito, ma io ancora coglionamente innamorato, storia depressiva che mi accomapgna più o meno silente da molti anni...e la mattina...odio la mattina, tutto il dolore è concentrato nella prima parte del giorno. Ti posso dire solo che dobbiamo tenere duro, come sempre. Vedere, obbligarci a vedere, quando di forte e valido è presente in noi. Non siamo solo il nostro dolore, non solo la nostra fragilità, siamo anche energia e profondità, cosa rare oggi. Le donne...capitolo meraviglioso e tragico per me. Ammetto che si tende a proiettare tanto del nostro benessere a loro, alla loro bellezza al loro amore, ma è a doppio taglio. L'ideale sarebbe conoscere persone nel momento peggiore, almeno nel mio caso. Ho sempre imposto il mio lato forte e "brillante" sotterrando l'altro, ma ho paura che esse s'innamorino solo del primo...e il secondo prima o poi esce fuori prepotente.
    Tieni duro.

    MI dispiace che tu sia nella mia stessa condizione.. è qualcosa di frustrante e che invade la mia giornata, dalla mattina alla sera.. e stanotte in bianco quasi al 100%. Se sto in casa è la fine, se esco riesco a sopravvivere meglio.
    Leggendo meglio su internet.. Io, oltre il problema lavorativo che da ansia e tutto il resto, sto soffrendo di una "sindrome di abbandono" che vi giuro, riaffiorano a mente i momenti in cui morì mia madre, la mia bisnonna che mi accudì fino agli 11 anni... quando dissi addio alla mia ex dopo 7 anni insieme (ma in quel caso fui io a lasciare perchè erano finiti i sentimenti, fu tutto più leggero ovviamente perchè non ero io l'abbandonato e pure lei soffri della mia stessa sindrome per un'adolescenza simile alla mia... e sapere che le ho fatto così male mi vengono sensi di colpa a distanza di 1 anno e passa.) E pensare che sono passati 10 giorni e ci vorrà chissà quanto per riprendermi da ciò... io spero al più presto, ovviamente...

    riccioinletargo: è la cosa che cercherò di fare anche se mi manca sempre lo spunto per prendere l'iniziativa a fare qualsiasi cosa.. Fossilizzarsi so che è di un controproducente totale, la mia prima depressione l'ho affrontata malissimo perchè non mi alzavo quasi più dal letto.. e sempre questo psicologo cognitivo/comportamentale da cui sono in cura mi rialzò da terra senza più prendere il sereupin... ma fu un percorso lungo e difficile..

    Grazie davvero a tutti per le risposte. Essere così negativi non è mai stato da me nonostante la continua lotta all'ansia e alla depressione. La gente mi percepisce come uno pieno di vita quando dentro, in realtà, ho questo macigno al petto che mi condiziona le giornate. So che probabilmente i miei sono degli sciocchi problemi rispetto a gente che ha figli e non riesce a mantenerli o chi è sul lastrico veramente e non ha un tetto sotto al quale stare. Infatti mi detesto anche per questo, perchè c'è gente che avrebbe 1000 volte più ragione di me di star male e invece sono io quello che ha momentaneamente mollato.
    Oltre a ciò mi autoinfliggo del danno: la ex si fa sentire e nel frattempo so che si frequenta col collega di lavoro. Forse la prospettiva rosea che avevo è diventata nerissima.. noto almeno, con piacere, che se esco con amici e mi svago tendenzialmente non ci penso.
    La mattina è, come quasi sempre nei casi depressivi, il momento peggiore:
    pensiero della ragazza a letto con un altro (si, dopo ben 10 giorni è capitato e scoperto da me) che mi lacera.. poi arrivano i pensieri del lavoro.. poi i pensieri di fallimento e di non rialzarsi.
    So, perfettamente, che a me stesso io non devo questo. Non devo lasciarmi andare in questo modo e dovrei trovare il modo di reagire ma.. il blocco momentaneo è inevitabile.
    Devo accettare il periodo e accettare tutte le delusioni, i pensieri che si formano inevitabilmente. Forse devo fare un attimo di pausa dalla ricerca estenuante di un lavoro e godermi la fine dell'estate con i miei amici, tanto le aziende non cercano in questo periodo ma solitamente da settembre.
    Devo capire di avere la fortuna di ciò che ho e che altri non hanno. Vi giuro che ci sto provando ma sono momentaneamente schiacciato dagli eventi successi tutti in una volta.. e credo in tutte le persone che mi dicono che quando uscirò da questo stato.. vedrò la vita in maniera totalmente diversa!!!

    Mi ritrovo a questa età senza sbocchi.. mi ritrovo in un periodo che penso sia il più cupo e terribile della mia vita e sono comunque seguito da uno psicologo.
    Sono diversi anni che non ho trovato un lavoro fisso, perchè dall'età dei 22 ho conosciuto la depressione e l'ansia. Questa ha minato il mio percorso di vita, soprattutto lavorativo perchè mi ha costretto a lasciare più volte.
    Ho appena compiuto 30 anni, la mia ex ragazza, dico ex perchè lasciato da pochissimo mi avrebbe finalmente trovato lavoro da lei, un lavoro buono e sicuro, prospettive di vita con lei (visto che abitavamo insieme) e mi ha lasciato proprio ora... per un altro.
    Ho sempre avuto difficoltà ad affrontare le responsabilità e sono in un punto dove costantemente il mio pensiero, di giorno in giorno, logorante è: mi sento solo, vivo con i miei nonni (mia madre a 9 anni è morta e mio padre mi ha abbandonato appena lei morì). Questa situazione ha instaurato in me una insicurezza, una paura dentro di me che permane ancora oggi. Come essere un peso. A maggior ragione in questo periodo.. dove varcata la soglia dei 30 trovare lavoro è quasi impossibile per me.
    Perito elettronico 2 anni in una grande azienda, poi 3 anni come bracciante, un sacco di lavori in nero come tecnico informatico, una piccola esperienza di tot mesi con un negozio di informatica e da 2 anni non trovo assolutamente nulla.
    Dormo 3 ore a notte con pensieri che mi stanno distruggendo tra quello sentimentale e quello lavorativo, sono totalmente preso da un dolore dentro di me che non mi permette di reagire.
    I 30 tutti dicono siano belli.. ma per me sono stati la ricaduta totale nella depressione.
    Vorrei lavorare ma allo stesso tempo ho paura degli attacchi che mi possono venire o della forza che mi viene a mancare per questa condizione, penso all'estero come via di fuga ma mi viene male a pensare di partire da solo e sentirmi totalmente spaesato.
    E la colpa di quello che sono diventato è solo mia perchè non ho mai saputo reagire, non ho mai approfittato nei pochi momenti in cui stavo meglio.
    Quando esco di casa ho i primi 10 minuti di terrore, sento il cuore impazzire e poi mi si calma piano piano.
    Sono stato in cura 4 anni con sereupin che mi ha dato effetti collaterali a sfondo sessuale e non mi ha restituito di certo il mio umore, poi xanax, delorazepam.. e ora sono di nuovo qui con xanax e dalmadorm che sembrano non funzionare su di me non perchè ne abbia abusato.. ma perchè il mio stato ansioso/depressivo è davvero estenuante.
    Il fattore sentimentale mi ha dato il colpo di grazia.. e l'autostima mi è scesa sotto i piedi. Ci avevo puntato molto e mi è crollato il mondo addosso, un dolore che prima d'ora non avevo mai provato.
    IO vorrei rimboccarmi le maniche, trovare la mia strada ma ho.. come la paura del tutto. Mi dispero continuamente senza una reazione..
    Un mio amico vorrebbe aprire un negozio e lasciarlo gestire a me.. tempo fa ne ero entusiasta.. adesso ho il terrore che possa andare tutto male. Ho 1 amico in Australia e 1 a Cracovia, entrambe potrebbero raccomandarmi, quest'ultimo potrebbe all'interno di una multinazionale.. Ho il moroso di mia sorella che potrebbe assumermi come barista/cameriere (mai fatto) ma a partire da maggio dell'anno prossimo.
    Tutte queste possibilità mi spaventano, tutto mi sembra impossibile in questo momento. L'unico svago è quando esco con i miei amici, pensavo di iscrivermi in palestra per cercare un'ulteriore carica, visto che ho perso troppi kg e non trovo più stimolo a mangiare.

    Io vi chiedo.. è possibile uscire da una situazione del genere? E' possibile per una persona come me, trovare la forza di reagire?

    Grazie a tutti coloro che hanno trovato il tempo di leggere.. ogni vostro consiglio mi sarà preziosissimo!