Kyntho non devi fare null'altro rispetto a ciò che già stai facendo
... scrivere, semplicemente scrivere, ciò che ti passa per la testa...
ti sembra tu sia vuota di contenuti ? eppure qui sei riuscita in modo molto efficacie a fare il punto della situazione
magari appunto.. parti da un blog, fa una sorta di esperimento.. scrivi quello che ti viene in mente o episodi anche banali di vita quotidiana..poi è come la vita..le cose si svilupperanno da se, non è che tu debba fissarti chissà che obiettivi, fallo per il puro piacere di scrivere e far si altri possano leggerti
Io spero davvero questo sia uno spunto positivo per te.. siamo vivi , non l'abbiamo chiesto noi, eppure siamo qui
Messaggi di PrettyNoose
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Kyntho...perdonami.. ma dal modo in cui scrivi tu mi sembri tutto fuorchè una persona spenta o svuotata d'energia.. rileggiti con attenzione.. c'è forza nel tuo modo di buttare fuori il disagio.. usi parole e formule verbali assai chiare ed appropriate che non stancano il lettore
hai mai valutato la possibilità di scrivere racconti ?
No.. te lo dico..perché di solito quando qualcuno si dilunga in complicate elucubrazioni ho la tendenza a stancarmi nel continuare a leggere, sopraggiunge la naturale noia di fronte al piagnisteo fine a se stesso
...ecco, nel tuo caso, ciò non si è verificato.
. ti ho trovata molto lucida ed appassionata mentre spieghi come ti stai sentendo..magari perché non trasformare questa tua peculiarità in un piccolo lavoro ? apri un blog, oppure prova a scrivere per testate online o come ghostwriter
Scusa se mi permetto di darti un suggerimento di natura pratica, però magari è una piccola spinta ad andare oltre questo periodo buio -
si..
ma perchè? -
provo esattamente la stessa cosa anch'io.....
come se l'organo interiore che presiede agli stimoli ( vogliamo chiamarlo Anima?) si fosse usurato o in qualche modo spento.. non provo più desideri particolari, ma il bello è che non sento neanche nessuna mancanza.. e questa sensazione, non saprei come definirla altrimenti, spazia dal materiale all'immateriale ..
non sono minimamente attratta dalla corsa folle all'acquisto compulsivo, non provo nessun piacere nel desiderare oggetti o beni materiali, e mi sento distante quando mi rapporto con individui "normali " che invece sembrano dare molto valore a tutto questo, o comunque si vede siano sinceramente compiaciuti.. di contro non riesco neanche ad empatizzare con loro quando si lamentano per i debiti che hanno,dovuti proprio a questa cultura consumistica di cui sono dipendenti
Amavo molto musica, libri e cultura in generale... ma forse ci siamo stancanti anche di tutte queste forme d'arte..perché sono state incamerate da un industria ?
voglio dire... prima dell'avvento della globalizzazione, di internet, della cultura di massa, l'artista produceva nel chiuso della propria stanzetta, garage etc etc...opere d'arte genuine che nascevano dal cuore, cose fatte proprio per esternare i propri sentimenti.. non spazzatura prodotta per denaro..prendi la musica .. ascolta uno o due brani di adesso, da una qualunque radio.. e dimmi se riesci a distinguere differenza di melodie, temi trattati, tonalità della voce.. sembra tutto omologato, industrializzato...ecco perché non esiste catarsi di fronte a questa presunta "arte ", c'è solo fastidio e voglia di spegnere tutto e passare oltre.. godersi il silenzio, o i suoni della natura.
Discorso analogo riguardo i libri.... ecco, forse l'unico ambito artistico che ancora mi appaga è la fotografia
Questo senso di distacco lo provo anche nei confronti dei sentimenti... forse è questa la parte che maggiormente mi spaventa.. provo ancora amore, compassione, rabbia, etc etc... ma in misura decisamente moderata, non sono sentimenti forti ...tutto lascia il tempo che trova
Ora, io vorrei leggere tutto ciò attraverso questa chiave :
dato che noi siamo la testimonianza vivente che in questo determinato periodo storico si sta verificando una modifica percettiva , chiamiamola così, ( già siamo in 4 ad aver descritto qui la stessa cosa ) , io ritengo tutto ciò sia da ricondursi ad un salto di Coscienza, a livello gobale.. senza tirare in ballo teorie esoteriche o altro... io penso semplicemente che la coscienza umana ( è scientifico ne esista anche una a livello collettivo) stia tenacemente lottando per espandere se stessa.. di qui la depressione, l'ansia, il panico, e tutte le patologie annesse... internet ha avuto un grandioso impatto sui cervelli umani ed io ritengo che anche questo abbia innescato una sorta di processo ....evolutivo o involutivo ? questo è tutto da vedersi -
Michele ti parlo di mondo REALE e non di teorie o condizioni ideali
se mi sento attaccata ingiustamente o prevaricata senza motivo ( senza che io mi sia permessa di invadere lo spazio altrui ) se permetti mi viene da difendermi..
concordo con te che una piena maturità emotiva vorrebbe che questa difesa personale avvenisse magari con toni più pacati.. e su questo punto colgo il tuo suggerimento di lavorare sull'autocontrollo
Forse dovrei semplicemente non dare valore a determinate situazioni, ignorarle ed andare avanti per la mia strada -
Grazie a tutti per i vostri pareri e i vostri suggerimenti,
Come Taigi ed Elettra , anch'io ritengo che l'emozione "Rabbia " , se saputa dosare e doverosamente incanalata, può essere la spinta necessaria per tirarsi fuori dal pantano....
appunto è la nostra parte animale che per istinto innato ci permette di difenderci , è la parte istintuale che se repressa, inibita o soppressa per troppa educazione può trasformarsi in qualcosa di ben più pericoloso...
io preferisco una persona schietta che magari sbotta mandandomi a quel paese...piuttosto che uno ben educato che mostra una maschera imperturbabile ma magari si sta rodendo dentro e porta rancore
appunto forse è il tipo di società in cui viviamo che dirige tutto sul reprimere emozioni come queste... perchè fa più comodo avere una massa ben addormentata e repressa.. di qui a mio avviso i molti casi di stati depressivi più o meno latenti.. curati a suon di psicofarmaci.. se ci fossero rapporti umani basati sulla sincerità e non sulla formalità ecco che ognuno avrebbe lo spazio sufficiente per la propria evoluzione personale.
Filobaso anch'io ho una dinamica familiare simile alla tua..
questi scatti di rabbia mi vengono di fronte alle ingiustizie in generale..se io percepisco mancanza di rispetto su di me o su qualcun'altro.. tu dirai...ma perchè non ti fai i c... tuoi ?
ecco..forse per quieto vivere dovrei imparare questo...però mi sembrerebbe di tradire me stessa , i valori ai quali non voglio rinunciare -
non pensavo ad essa in accezione ne negativa ne positiva Michele..
essendo anche la rabbia nella gamma di emozioni naturali provate da un essere umano , ovviamente qui ti sto parlando di uno stato d'animo espresso a parole non mi riferisco ad atteggiamenti violenti o lesivi , ne tantomeno reazioni immotivate
Mi succede se mi sento prevaricata o se percepisco che qualcuno vuole usarmi ..allora non riesco a fare buon viso a cattivo gioco, ed esprimo il mio pensiero...probabilmente il punto dove devo lavorare sta proprio nel come lo esprimo..lasciandomi travolgere dall'emotività.......quindi passando dalla parte del giusto alla parte del torto proprio per non aver saputo dosare le mie emozioni
sono d'accordo con te che la perdita di autocontrollo è solo un dispendio di energie inutile
e cercherò come suggerisci di lavorarci su -
Carla ma tu questa cosa come la vivi ? come uno sfogo legittimo oppure dopo ti penti di aver magari reagito in modo esagerato?
Io di fondo sono sempre stata per il quieto vivere, paradossalmente ho sempre evitato conflitti etc, e mi lasciavo scivolare tutto....
adesso non ne lascio passare una.. anche se poi a mente fredda mi rendo conto che avrei potuto evitare e che poi il malessere resta solo a me -
Quanti di voi vivono la loro situazione di disagio emotivo ( chiamatela depressione, chiamatela come volete ) esplodendo in accessi di rabbia ?
Ho notato , anche dando una lettura ai post presenti, che un buon numero di persone subisce passivamente il proprio disagio, anche con difficoltà di esternarlo a parole, ponendosi in una posizione passiva rispetto a questo...il classico stereotipo del depresso schiacciato dal proprio dolore...appunto uno stereotipo...
Per varie ragioni, in particolar modo a causa di una situazione lavorativa precaria, mi rendo conto di essere diventata inflessibile se mi sento prevaricata o nel mio cervello immagino mi si stia facendo un torto.. e mi difendo con accessi di rabbia...poi a mente lucida mi dico che avrei dovuto esprimermi con maggiore freddezza..ma non ci riesco... sto diventando una bisbetica
a voi succede ? oppure vi tenete tutto dentro? -
non è che ho la palla di cristallo...eh...
però tra le righe io leggo che non vuoi più essere trattato come un bambino e ti sei accorto che il ruolo adesso comincia a starti stretto
posso sbagliarmi eh..magari sono conclusioni sbrigative o affrettate
se ti va di stare da solo fallo , non c'è nulla di male, non forzarti in nulla... comincia anche a dire dei bei NO se non ti va di fare una cosa