forse per sopravvivere la soluzione è quella di essere meno severi con noi stessi..
di darci tregua..perché questo continuo rimuginio a quanto pare non porta a nulla, porta solo ad esaurirci , in particolar modo quando poi per forza di cose devi interagire con la società, allora , non volendo come dici tu indossare una maschera, la sensazione di malessere schizza alle stelle..
ti racconto questa : a me viene una tristezza terribile ad andare al supermercato , le luci del supermercato , la coda del supermercato, le facce stanche che si vedono così bene al supermercato, mi scatenano una rabbia profonda ed irrazionale... la frenesia di prendere, i rumori... tutto mi deprime e mi da ai nervi...eppure non è che io abbia molta scelta, poi rifletto e mi inc∙∙∙o con me stessa perchè mi pare di perdere tempo dietro queste inutili sensazioni e perchè sto diventando così inflessibile ed arrabbiata...mi dico : ma dopotutto con che diritto giudico gli altri ? io sono poi così migliore di loro ?
Cerco esempi positivi di gente che sta comunque, anche in questa nefasta contingenza, provando a rimanere fedele a se stessa.. ce n'è..esistono anche storie buone e positive, se non le vedessimo correremmo il rischio di inaridirci completamente
La mente è strana...come dice Riccio...per la vita ci vorrebbe un bel libretto di istruzioni, ma non lo abbiamo : ) per cui forse dobbiamo imparare ad essere più clementi verso noi stessi e gli altri e continuare a cercare qualcosa di buono ( in fondo sappiamo che c'è da qualche parte !)
Messaggi di PrettyNoose
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Capisco cosa intende Eagle.. non è nostalgia di metodi educativi obsoleti , è nostalgia di rapporti umani semplici e sinceri.
Probabilmente ci siamo fatti sfuggire di mano la situazione, o questa presunta pseudo libertà, del posso avere tutto e subito, ha logorato qualunque cosa , siamo individualisti ma senza riuscire a coltivare l'ndividualità sana , quella che dovrebbe far di noi soggetti unici, siamo individualisti omologati alla massa. Di qui il senso di malessere..perché il tentativo di sfuggire a questo meccanismo si fa ogni giorno più complesso.
Subentrano poi obblighi familiari etcetera che ci impediscono di dare quel doveroso taglio netto che potrebbe ancora salvarci.. un atto di coraggio se vuoi ..allora si cade nel circolo vizioso di cercare di tenere in piedi una situazione traballante che non ci soddisfa più, anzi è castrante, con le forze che vengono meno , ed un senso di vigliaccheria perchè non si ha il coraggio di prendere una decisione drastica...ed un terzo tranello ancora , il chiedersi : ma per andare dove poi ?
è una strana situazione.. spero ne potremo uscire presto in qualche modo -
Eagle64 e UtenteAnsiosa avete entrambi descritto in maniera dettagliata la situazione in cui ci troviamo aimè in tanti. ( la fascia d'età a mio avviso più colpita è proprio quella dai 35 ai 50 anni )
Com'è si sia arrivati a questo punto non saprei.. non si tratta soltanto di una crisi economica ( certo.. la mancanza di lavoro o la precarietà sono una componente ) qua sta succedendo qualcosa di una portata diversa.. vorrei rimanere razionale , e non spingermi ad elucubrare su fantasiose teorie complottistiche, ma mi chiedo come sia possibile descrivere nei minimi dettagli ,come ha fatto ora Eagle, lo stato d'animo e la dinamica bloccante dentro la quale in molti siamo caduti..
Ogni giorno che passa ci isoliamo sempre più chiusi in una bolla di dolore, accumulando rabbia e disprezzo per una società disumanizzata e disumanizzante, dove non sembra esserci posto, come dite entrambi, per la sensibilità d'animo, anzi è caratteristica da occultare
eppure se diamo na lettura a questo forum ci rendiamo conto di non essere soli .. che probabilmente anche il vicino, che ad una prima occhiata ci da tanto ai nervi con l'apparenza di una vita soddisfacente, stia covando in realtà gli stessi cupi pensieri che Eagle ha così ben descritto
Questa situazione si è venuta a creare in davvero pochi anni.. a mio avviso l'exploit esagerato delle nuove tecnologie ( paradossalmente anche l'utilizzo di strumenti comunicativi nuovi come questo forum ) ci sta lentamente disumanizzando
ci sono parecchi studi a riguardo, che però non vengono granchè pubblicizzati, riguardo tecniche di controllo di massa e sull'utilizzo di onde elettromagnetiche che inciderebbe sugli stati cerebrali e sull'umore.
Non voglio appunto affidarmi ad ipotesi fantasiose...però..caspita.. i quesiti da porsi sono tanti se depressione ed ansia stanno diventando fenomeni di massa , epidemie !
e non voglio rassegnarmi sarà così per sempre.. noi valiamo molto, a prescindere da quello che vogliono farci credere per renderci più manipolabili, stiamo vivendo questa fase regressiva dal punto di vista dei rapporti umani , ma usciremo da tutto ciò, ne sono certa -
Ciao Rafiki,
mi ritrovo molto nella dinamica da te descritta , anch'io negli ultimi tempi ( da quando non lavoro ) ho assunto un atteggiamento evitante per non dover dare spiegazioni o perché mi da ai nervi dover giustificare la mia difficoltà , e cado nel circolo vizioso del confronto , del io dovrei essere ma non sono.. etcetera.. pensieri che invece di aiutarmi a trovare una soluzione mi mandano in un loop continuo , come girassi a vuoto per ritornare ogni giorno allo stesso punto.
La questione è che probabilmente agli altri non frega in realtà nulla del fatto che non lavoriamo o non abbiamo uno status sociale definito..
siamo noi a caricare questa faccenda all'inverosimile, è come se, non corrispondendo alle aspettative degli altri, la nostra stessa esistenza non fosse abbastanza preziosa in se o come dovessimo sempre giustificare le nostre scelte.. non è così.. è solo il tarlo dell'insicurezza
Noi non dobbiamo giustificare nulla a nessuno..come gli altri non giustificano nulla a noi.. la gente proattiva e apparentemente felice e realizzata e sicura di se non viene a spiegarti il perchè di una determinata scelta.. agisce senza pensare al giudizio degli altri.
Tu ora hai bisogno di una pausa, hai bisogno di darti un po' di respiro..non sentirti in colpa per questo.. ne hai diritto, e non sentirti un vile perché quando sarà il momento agirai mi auguro con le idee ben chiare ma per gratificazione personale non perché si tratta di dover rispettare l'aspettativa altrui ( fosse anche tua madre ) -
allora così, facendo psicologia spicciola da due soldi, non è che questo atteggiamento sia determinato dal fatto " io per loro sono un ectoplasma " ?...voglio dire, probabilmente stai esercitando una forma di difesa verso una relazione che percepisci frustrante ( in questo caso nei confronti di un mondo femminile che ritieni inaccessibile per X motivi, convinzioni, modi di percepire te stesso in rapporto a questo mondo ) perché al momento non hai una chiave d'accesso a questo mondo .
Se vuoi saperlo io sono femmina eppure da sempre trovo a me estraneo il modello femminile imperante, non me ne frega di passare ore a comprare scarpe trucchi vestiti..non ci trovo nulla di appagante..quindi se è il lato frivolo delle donne a spaventarti ..tranquillo.. non so quanti anni hai..ma mi sembri molto giovane.. col tempo ti capiterà di rapportarti in maniera spontanea con molte donne fuori dal canone
A me non è il genere maschile/ femminile a creare problemi, più che altro, come Sogno2007, per varie vicende della vita ho sviluppato una forma di stanchezza nel portare avanti rapporti umani in genere..ma questa è un'altra storia.. ( io penso che stiamo cadendo tutti in depressione per motivi molto banali : mancanza di lavoro, mancanza di fantasia, troppe ore davanti a computer / telefonino ) -
ho il sospetto risponderanno in maggioranza donne a questo 3D
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ma questo astio tu come lo manifesti ? è su un piano puramente fisico ? ( che ne so.. ti scatta un moto di fastidio a vedere una donna camminare per strada) oppure questo astio è provocato da discorsi etc ?
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Cara Fogliame, così, leggendo tra le righe, tu mi sembri una persona molto intelligente e sicuramente prima o poi imboccherai il sentiero giusto per trarre il meglio da questa "dote" ! Magari tu in realtà sei una scrittrice ! Non so se hai mai provato a scrivere...ma se crei dialoghi con una simile fluidità nulla di strano che se provassi a metterli nero su bianco ne verrebbe fuori qualcosa di davvero buono dal punto di vita artistico.. ecco.. io penso che tu non debba vedere questa "dote" come qualcosa di cui tu debba necessariamente liberarti, ma solo trovare il modo di incanalarla in un ambito reale.
Potresti provare a scrivere dei racconti..magari facendo la voce narrante che si intervalla ai dialoghi
Ti auguro una buona serata !! -
e se tentassi uno stratagemma ?
Nel senso, dato che a quanto ho capito si tratta di dialoghi interiori, perché una volta non provi a dare voce a questi dialoghi ?
Voglio dire, se provassi a pronunciare ad alta voce ( in un luogo per te sicuro, dove, se ti senti più a tuo agio, non puoi essere sentita ) questi dialoghi, magari è come se li facessi emergere da uno stato subcosciente , li butteresti fuori da te , forse l'ascoltare il suono della tua voce ti permetterebbe di interromperne il flusso.
Non so se è un suggerimento valido per il tuo caso, spero ti sia d'aiuto