In realtà sono inferocito con Dio perché prima ci inganna facendoci credere la sua esistenza. Poi, quando scopriamo la verità (= non esiste) crolliamo.
Il modo in cui il concetto è espresso è provocatorio... Ma passatemelo.
In realtà sono inferocito con Dio perché prima ci inganna facendoci credere la sua esistenza. Poi, quando scopriamo la verità (= non esiste) crolliamo.
Il modo in cui il concetto è espresso è provocatorio... Ma passatemelo.
Bè, un conto è l'accettazione della morte, un altro è non aver paura della morte. A meno che una persona non stia in una condizione di sofferenza tale da vedere nella morte una soluzione, gli uomini hanno timore della morte; fa parte dell'istinto di conservazione, non della cultura.
Una volta parlavo con una persona, molto credente, che ricordava la perdita del padre.
L'ha descritta 'una bella esperienza di fede'.
Lo ripeto: chi ha una fede così salda mi ispira rabbia e una enorme invidia.
Hanno creato un meccanismo perfetto: credono a un qualcosa che risolve in gran parte IL problema dell'esistenza, ma non potranno mai avere le prove che tutto ciò sia vero.
Ciao, dillo a me...sono arrabbiato con Dio, forse perché lo accuso di non esserci e di lasciarci nel dolore.
Io lo accuso per avermi ingannato per anni facendomi credere che esiste. Ci avevo quasi creduto. Poi l'inganno si è rivelato tale. Grande invidia per chi ci crede veramente.
Credo inoltre che il "distacco" sarà molto più difficile da affrontare quanto più la vita sarà stata ricca di affetto e di bei ricordi.
Si. E' la matafora della festa. Ne temi di più la fine tanto più ti stai divertendo.
Credo anche che una causa della tristezza sia quella di rendere la festa 'insana' in modo da proteggersi dal momento in cui il padrone di casa ti caccia via. Credo.
E come si fa a dirti che hai torto? Hai ragione, la morte è un problema assolutamente reale.
Posso solo dirti: cerca di trovare in vita qualcosa per cui moriresti, un valore superiore alla morte, che sia una persona, che sia un'idea, dipende da te.
Se qualcosa vale più della tua vita, la morte perde valore e in tale perdita di valore della morte potresti forse trovare una tua pace. Non sarà il top, perché il problema della morte permane, ma è meglio di niente.
Si... guardarla in faccia, sfidarla e (in un certo senso) batterla. E' il contrario di ciò che ho tentato finora e cioè velarla distraendomi con altro...
Spesso ci viene inculcata l'idea che la positività sia sempre e comunque la risposta migliore a qualsiasi situazione. Ma questa visione, se portata all'estremo, può trasformarsi in una vera e propria gabbia emotiva. La positività tossica, infatti, ci spinge a negare le nostre emozioni negative, a minimizzare le difficoltà e a fingere una felicità che non sentiamo.
Sono più che d'accordo! E' per questo che non sopporto una certa (sempre più consistente) scuola di pensiero degli psicologi (cognitivo comportamentali in primis ma non solo) che (con terapie brevi e mirate) ti convincono che è tutto OK. Poi ti accorgi che non lo è e ti ci senti pure in colpa.
Ma allora se la risposta è ovvia, cosa ti affligge? Hai esordito nel tuo post dicendo che cominci a sentire il peso del tempo e a sentire la solitudine, e in definitiva non riesci più a essere felice.
In queste condizioni la morte non dovrebbe più essere un'angoscia. La morte, come dici bene tu, fa paura a quelli felici. A chi soffre che paura vuoi che faccia? Al massimo è un sollievo.....
È esattamente il contrario. La vita mi gira bene. È per questo che la paura della morte sale.
In poche parole, un ateo di 55 anni che sente il corpo che inizia a perdere colpi e che amici e parenti più o meno lontani se ne sono andati (o meglio non esistono più) e altri li seguiranno a breve, ma come fa ad essere anche solo vagamente felice?
Siamo, nella infinita materia cosmica, la parte (anche se insignificante dal punto di vista quantitativo) nella condizione più orribile: siamo grumi di materia organica autocosciente di se stessa e della propria vocazione alla morte. Peggio di così...
55 anni... Direi che se va bene tra 25 non ci sarò più. Quanti sono 25? Penso a 25 anni fa... L'altro ieri. Il terrore della grande mietitrice sale e non da tregua.
Anzi...vi propongo una metafora, due feste: la prima è triste e noiosa, la seconda è allegra e vitale. Da quale delle due sarebbe un trauma andare via? Risposta ovvia.
Ogni qual volta che le cose vanno meglio (bastano due risate tra amici) il terrore della morte sale. Meglio difendersi con un velo di tristezza che allontana l'angoscia dell'ultima ora imminente. Triste, sì, ma la morte è allontanata, anche se non nel tempo, quanto meno come intensità del terrore che, essendo una voragine che tutto inghiotte, priva di senso e di energia tutto a ritroso.
Non riesco più a vivere. Con gli altri o col lavoro non risolvo ma semplicemente non ci penso... Poi bastano poche ore da solo a non aver nulla da fare e la nera signora torna a trapanarmi di ansia e tristezza.
Scusate lo sfogo.
PS. Vinci la morte con i figli, aiutando il prossimo... Non funziona se non a piccoli tratti.
PPS. sono inferocito con Dio che non mi ha reso credente.
Conan
Cos'è lo schema therapy?
Hai mai provato la psicoanalisi classica?
Conan
In che senso fisico adatto? Nelle classi che frequento io (Hatha yoga) trovi dal ventenne magrolino al settantenne cicciottello.
Uno spunto interessante il tuo....
Comunque il velo che Galimberti squarcia davanti alla verità (o almeno la percepisco tale) mi carica di un'angoscia tremenda,
Detta in due parole: quando un cristiano/occidentale si accorge che il mondo è greco subisce un contraccolpo niente male.
E' vero che Galimberti mantiene alta la testa ma ciò che dice è un aratro nelle nostre (mie) credenze.
Almeno così per me è stato.
Conan
Elisa89, hai fatto una domanda pertinente... i pochi vecchi amici non (mi sembra) di capire lo stato in cui versiamo.
Ho necessità di persone nuove senza pregiudizi... ma è difficilissimo... ognuno nel suo guscio... anche nell'età della comunicazione digitale.
Conan
Hai trovato quello che cercavi?
In caso contrario sappi che puoi effettuare una ricerca all'interno delle decine di migliaia di discussioni presenti sul Forum di NienteAnsia, tra le quali troverai senz'altro una risposta a ciò che cerchi.
Prova.