Messaggi di cambi24

    Oggi ho scelto che non posso continuare ad odiarmi solo perchè faccio fatica a fare cose che prima erano normali (scrivere, fare decoupage, passare del tempo in camera a rilassarmi).
    Ci sto riprovando da oggi e sto meglio perchè so che mi devo voler bene e non devo fare per forza, soprattutto le cose di un tempo, devo solo vivere il presente

    Sto tentando di uscire della depressione che questo mese mi ha letteralemte schiacchiato e riflettevo sulla parola diversamente.
    Forse è questo un altro modo per uscirne.
    Guardare le cose diversamente con una diversa mente
    Ancora non so dirmi e dirvi come e magari sono le solite frasi che si dicono per riprendersi ma che poi non servono, però mi hanno colpito queste parole contenute dentro la parola diversamente.

    Buon anno

    E' da fine novembre che sto male infatti ho partecipato poco al forum.
    Stavo male perchè sono andata a un pranzo di lavoro e non mi hanno considerato: erano tutti lontani da me e non sentivo i discorsi; solo una collega mi ha detto qualcosa.
    Poi mi ero ripresa e il 7 dicembre sono ricrollata perchè la mia autostima era a terra...
    Adesso credo di in me però mi sono fissata su miei due sogni troppo grandi: aprire una libreria e pubblicare racconti e poesie.
    Questo mi ha messo molto in crisi perchè sono sogno troppo grandi e non riesco a pensare ad altro.
    Fino a ieri ho pianto quasi tutti i giorni.
    Un altro evento scatenante è stato un esercizio che mi hanno dato al corso di scrittura: scrivere la propria vita in terza persona.ù
    Ho pensato che non avevo niente di bello da raccontare e che non ci sarei mai riuscita... Dopo ci sono riuscita ma ho raccontato 27 anni di vita in modo freddo come se non fosse la mia vita, senza voglia, ma con paura... La mia vita mi faceva paura.
    Alla fine sono riuscita a smettere di piangere e ho pensato che la mia vita è stata bella e ho raccontato tutto in 6 pagine e mezzo anche in modo autoironico, all'inizio.
    Comunque non sto bene e non riesco ad essere felice della mia vita presente.
    Penso solo a ciò che non ho.

    Oggi vorrei davvero scegliere di aumentare la mia autostima e di credere che ci riesco.
    Ma certe scelte non sono immediate. Ecco perchè non si cambia.
    Io ero cambiata in meglio, ma ultimamente sono un po' crollata perchè non mi fido più di me.
    Aspetto un cambiamento dalla vita in genere: vorrei svegliarmi e sapere che succederà qualcosa che mi cambierà in meglio.
    Qualcosa che mi faccia sorridere.
    Ma so che sono io che devo sorridere.

    Un abbraccio a tutti quelli che in questo periodo vogliono sorridere.

    :friends:

    Cambi, le citazioni che porti solo bellissime. come le tue idee per rendere bella e varia e piena di spunti questa sezione.

    grazie. :P
    siccome si parla di esperienze personali io posso dire che sto provando a buttarmi nella vita da quando mi sono iscritta ad un corso di scrittura non biografica.
    ho sempre scritto storie personali ed è interessante scrivere del mondo, degli altri, delle piccole cose.
    scrivevo di me perchè è più semplice... se si parla di altro bisogna fare ricerche, osservare, mettersi nei panni degli altri.
    è faticoso ma molto stimolante e anche divertente! come quando ho fatto finta di essere un bambino. :girl:

    8 ) MI RICORDO
    9) SCRIVERE UN TESTO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO
    (1° persona)
    10) ISTRUZIONI PER L’USO (cose banali o assurde)
    11) SCRIVERE COSA SI STAVA FACENDO DURANTE UN EVENTO IMPORTANTE
    12) TEORIA DEL COMPLOTTO (spiegare i motivi per cui una cosa non è successa anche se è successa)

    8 )

    1 Mi ricordo di quando con la mia amica d’infanzia Daniela volevo costruire una casa sull’albero
    2 Mi ricordo del gioco della famiglia con il mio amico d’infanzia Valerio: io ero la moglie, lui il marito e i bambolotti erano i nostri figli. Le mie stampelle per camminare (chiamati quadripodi) erano il cambio dell’auto
    3 Mi ricordo di quando ho stretto la mano a Flavia una persona importante per me
    4 Mi ricordo delle notti insonni in un centro per disabili dove ero andata per fare riabilitazione alle gambe ma dove, in realtà stavo sempre seduta in carrozzina
    5 Mi ricordo di quando ho comprato i dvd di decoupage alla fiera creativa di Modena
    6 Mi ricordo di quando ho regalato i piatti che avevo decorato con il decoupage alle mie due amiche Stefania e Michela
    7 Mi ricordo dell’ansia dopo due incidenti in macchina, della sensazione d’impotenza
    8 Mi ricordo di quando stavo per cadere da cavallo e lui se n’è accorto prima dell’istruttore e si è fermato
    9 Mi ricordo di quando sono rimasta chiusa nel bagno durante un matrimonio
    10 Mi ricordo del sapore meraviglioso della torta con pasta sfoglia e crema durante un altro matrimonio
    11 Mi ricordo del mio cognome scritto con una lettera sbagliata in un certificato di frequenza di un corso di computer
    12 Mi ricordo del meraviglioso anno di servizio civile
    13 Mi ricordo di quando un collega di lavoro s’inginocchiava di fronte alla carrozzina per aiutarmi ad aprire i poggia piedi e un’altra collega diceva che faceva una dichiarazione d’amore
    14 Mi ricordo della sensazione di pace che mi invadeva ogni volta che Flavia, una persona importante per me mi chiedeva: “come ti senti oggi?”
    15 Mi ricordo di quando schiacciavo l’uva con i piedi dentro una tinozza alla scuola materna
    16 Mi ricordo del gioco 1 2 3 stella alla scuola materna
    17 Mi ricordo delle recite alle scuole elementari e in particolare di quando ho recitato la parte del frigo (parlante) nella recita “Cuore di Ciccia” di Bianca Pitzorno o quando facevo la vagabonda con in braccio la mia bambolotta Simonetta
    18 Mi ricordo la gioia di quando mi sono iscritta a un sito di psicologia
    19 Mi ricordo i miei disegni astratti
    20 Mi ricordo le mie lettere ai corrispondenti quando ancora non usavo le mail
    21 Mi ricordo i colloqui di lavoro finiti male
    22 Mi ricordo di quando inventavo storie con la mamma giocando alle marionette


    9)

    MA QUELLO E’ UN PASSEGGINO?

    Hanno suonato alla porta e mi precipito a vedere. So che c’è Carolina e io la conosco molto bene, è un’amica della mia mamma e mi sta molto simpatica.
    Ma quando la mamma apre vedo che c’è anche un’altra persona… ma chi è quella?!
    Perché la mamma non mi ha detto che veniva anche lei?! Cosa vuole?
    E’ una nemica di sicuro! Presentandomela mi hanno detto che si chiama Francesca. Bò.
    Poi perché sta seduta su quella sedia strana con ruote grandi? E se mi pesta i giochi e i colori per terra?!
    Mi piace molto disegnare e la mia mamma mi fa disegnare per terra su dei cartoni.
    La cosa che preferisco disegnare sono le farfalle.
    Francesca mi fissa mentre disegno e questo non mi piace per niente.
    A un certo punto mi ha chiesto cosa stessi disegnando. Non mi interessava rispondere anche perché si vedeva quello che stavo disegnando.
    Le ho risposto: “Questo è mio!”.
    C’è rimasta male ma voglio che capisca che questa è casa mia e non voglio che in casa mia vengano delle persone che non conosco. Soprattutto persone che non s’inginocchiano vicino a me per disegnare con me ma restano sedute sulle loro strane sedie.
    Mi fa anche paura questa amica della mamma!
    Anche quando ho tirato fuori il faro soprammobile, regalato dai miei nonni per farlo vedere a Carolina, Francesca mi ha chiesto: “Mi fai vedere il faro?”. Uffa! Ma perché vuole vedere e toccare tutte le mie cose?! Le ho ripetuto che è mio.
    A un certo punto la mamma, Carolina e Francesca iniziano ad avvicinarsi al tavolo… mangiano a quest’ora?! Io ho mangiato alle 19 30 una pastina in brodo. Loro invece mangiano il riso africano… le zucchine non mi piacciono ma tutti gli altri ingredienti sì.
    Il riso poi è il mio piatto preferito così chiedo alla mamma se me ne dà un po’. “Sì” mi risponde “ma poco perché hai già mangiato prima”. Non mi importa se ne posso mangiare poco, sono contento lo stesso e vorrei mangiarlo con le mani ma appena sto per farlo la mamma mi guarda male e mi ricordo che mi ha spiegato che i bambini devono mangiare il riso con il cucchiaio per non far cadere i cicchi in terra. Uffa! Che brutto essere bambini! Tutte queste regole!
    Mentre mangio di gusto molti cicchi mi cadono in terra lo stesso perché faccio fatica a tenere dritto il cucchiaio; sarebbero più comode le mani! Francesca mi osserva ancora e sorride… spero che non lo dirà alla mamma… no, non lo dice… bene.
    La osservo anche io… inizio a ragionare: “Ma perché la Fra mangia con la forchetta?”, così decido di chiederlo ad alta voce.
    Lei mi risponde: “Mangio con la forchetta perché ho le zucchine e tu no, e con la forchetta si prendono meglio”.
    Rimango in silenzio per un po’ e penso che quello che mi ha detto è una bugia.
    La mamma mi chiede come mai la domanda era rivolta solo a Francesca e non anche a lei e all’amica, nonostante anche loro mangiassero con la forchetta.
    Non ho risposto, io sapevo il perché della domanda, ma non mi andava di dirlo ancora. Dovevo ancora ragionare e osservare. Durante la cena guardavo la strana ospite sempre con aria molto seria, infatti mia mamma ha detto: “Ma che sguardo serio!”.
    Ero così concentrato a guardarla mangiare che non mi ero accorto che non era più seduta sulla sua strana sedia con ruote grandi che mi fanno paura, ma era seduta su una sedia… Nella mia testa ho ancora mille domande e dopo aver visto questo ne ho ancora di più.
    Così trovo il coraggio di chiedere, indicando quella sedia così diversa da tutte le altre: “Ma… quello è un passeggino?”.
    C’è stato un luogo silenzio e mi sono spaventato: cos’ho sbagliato?
    Forse non hanno capito il perché della mia domanda? Io ero sicuro che fosse una domanda semplice e pensavo che così la mamma e Carolina avrebbero capito che non sopportavo la Fra e che per me lei ha veramente un brutto passeggino e solo i bambini stanno sul passeggino.
    Ho paura che mi ruba i giochi e i colori!
    E poi se lei era una bambina avrebbe dovuto usare il cucchiaio come me e non la forchetta! Uffa!
    Finalmente Francesca mi risponde: “Sì, è un passeggino per grandi che hanno dei problemi alle gambe e fanno fatica a camminare”.
    Rimango un po’ frastornato da quelle parole… Dopo cena si è seduta di nuovo sulla sua sedia e mi sono avvicinato di più a lei e a quelle grandi ruote, non mi stava ancora simpatica, ma ero meno preoccupato di prima, anche meno spaventato e arrabbiato.
    Ho preso i miei colori e ho provato a vedere se riuscivo a disegnare una farfalla sulla ruota… Ho spinto un po’ ma non si riesce… che peccato!
    Alzo gli occhi e vedo un sorriso.
    Alla fine forse la Fra non è un pericolo per me!