Messaggi di boccaccio

    mi accodo alla passione per i thriller e i gialli (ma non l'horror)! Il mio genere preferito in assoluto.

    Amo tutta la filmografia italiana anni '70: Bava, De Martino ma soprattutto Fulci e il primo Dario Argento. Poi sui libri ci sarebbe da approfondire un bel po', dal romanzo gotico- ottocentesco in poi.


    e in passato anche a me calmavamo...ma non adesso.

    io faccio un esercizio di rilassamento che mi ha dato il mio psicologo. A Dire il vero ad 9gni seduta aggiunge un pezzo..

    Ma è molto utile.

    Anche io vorrei imparare queste tecniche però il problema è che ultimamente i miei attacchi di panico derivano da forti stati di angoscia. Cioè il panico viene proprio alla fine è come se prima mi attanagliasse la tristezza più profonda. E però anche lì ci deve essere qualcosa che funzioni , che la diminuisca... Però non ho bisogno di controllare la respirazione ecco

    io ho una situazione generale più facile della tua eppure passo dei giorni parecchio instabili, un momento mi sento forte un secondo dopo vorrei scomparire per la paura che sento, per la paura del vuoto, del panico. Bisognerebbe, dico bisognerebbe eh, comunque concentrarsi su quello che abbiamo, volersi bene e imparare a essere più indulgenti con noi stesse e con la nostra vita. Io mi massacro invece, mi sento spesso inadeguata e anche ingrata, vorrei essere diversa , più sicura intraprendente spigliata. Ma non lo sono. Questa spirale è deleteria. Sicuramente questo periodo passerà, riuscirai a riprendere in mano la tua vita ma arrovellarsi non anticipa questo momento né ti sarà utile al momento opportuno. Lo so che sembra una frase del c. ma respira e cerca di volerti bene nonostante il periodo di m.

    probabilmente nel pubblico a volte è così. Sarebbe troppo costoso prolungare incontri di psicoterapia e cercano di velocizzare con il farmaco. Poi c'è da vedere a che scuola appartiene lo psichiatra, se è organicista tipo la scuola di Cassano di Pisa la cura è solamente farmacologica. In quel caso anche i privati fanno così

    ne sei uscito adesso? Io vorrei davvero arrivare a stare bene ma adesso mi sembra sempre e solamente di mettere una pezza a un malessere che non se ne va. È vero che in tanti altri momenti sono stata bene ma perché allora crollo di nuovo?


    Il meccanismo cardine è proprio questo.


    Io inizio a provare ansia alla guida quando mi trovo in circostanze da cui non posso facilmente fuggire... i tratti autostradali senza frequenti uscite, i lunghi ponti, le lunghe gallerie... però se iniziassi ad evitarli è certo che l'ansia inizierebbe a comparire anche nei tratti extraurbani e poi persino in città...


    Per me la soluzione resta sempre quella... non indietreggiare... non concedere nuovi spazi all'ansia... e di fronte alla crisi ricordare che le crisi precedenti sono sempre finite, senza far nulla, in tempi brevi e senza conseguenze...

    il problema grosso è che in questo momento la mia è generalizzata, mi può prendere ovunque anche in casa. Parte da un pensiero una sensazione


    Ciao Boccaccio, forza che sta passando.💪❤

    Come ti capisco, che sensazioni tremende. Cerca di circoscrivere e relativizzare l'accaduto. Parlane con la tua psicoterapeuta non perchè sia grave (specifico perchè se hai ansia forte, puoi pensarlo) ma perchè potrà consigliarti eventualmente tecniche per affrontare questi momenti di panico. Ti posso dire che ti sono vicina, so cosa provi, qui ci siamo passati o ci stiamo passando tutti. Ci si spaventa da morire si pensa di perdere il controllo e di impazzire ma ciò non accadrà, e lo sai anche te in fondo❤ Cerca di riposare e domani mattina ripartire alla grande, cercando di non pensarci e di distrarti dall'ansia (paura della paura).

    Un abbraccio e forza che ce la fai!💪

    grazie ❤


    Non so se possono esserci degli elementi in comune...Pensando ai tantissimi anni in cui ho sofferto di ansia ed attacchi di panico, ho cercato di trovare in me delle spiegazioni che in fondo non ho trovato nelle varie terapie che si sono susseguite negli anni (penso siano servite in modo piuttosto relativo).

    ora ne sei uscito?

    Ci sono psicofarmaci potenti e dai pesanti effetti collaterali tra cui l'assuefazione fisica che è un problema serio di cui bisognerebbe tener conto, non c'è solo la dipendenza psicologica.

    Purtroppo però i protocolli rendono spesso questo percorso lungo, essendo i medici tutelati legalmente solo se il paziente assume la cura farmacologica.

    Il malato non è un automa in mano alla classe medica. La maggior parte è consapevole dei rischi fisici e psicologici dell'assunzione dei farmaci ma li sceglie perché con il farmaco sta meglio. È sbagliato? Ognuno sarà pur libero di fare le proprie scelte, nessun medico ti obbliga alla cura a meno che uno non abbia avuto un tso. In casi di patologie molto gravi probabilmente i benefici del farmaco sono molto maggiori dei danni collaterali quindi il problema non si pone.