Messaggi di fuoco_fatuo

    Perché dovete parlare di fatti personali che non conoscete
    quando io cerco di parlare in modo generale?

    assolutamente non era mia intenzione tirare in ballo tuoi fatti personali. ho scritto quella frase come avrei potuto scriverla a QUALSIASI altra utente avesse detto ciò che hai detto tu. il mio pensiero è una deduzione che sorge spontanea quando leggo una banalissima generalizzazione come quella che hai scritto tu, perdonami ma la penso così.

    perché non uscite un po' dai vostri schemini e non incominciate ad analizzare il mondo come si presenta?

    è quello che consiglio di fare a te, visto che reputo la tua analisi errata - e di parecchio

    L'uomo è nato per fecondare più ovuli possibili, è questo il suo compito, è questa la sua natura. Poi a differenza degli animali ha la fortuna di provare anche sentimenti che siano rabbia, amore, felicità etc. Ma il legame, la fede al dito, l'abbiamo inventata noi. Per quali ragioni? Religiose?

    Opinabile.

    Nessuno è nato per accoppiarsi e formare la sacra famiglia della bibbia, se vi mettete in testa questo concetto che ci sta fregando da 2013 anni, forse si riusciranno ad evitare tante nevrosi e tanti dispiaceri.

    E invece, guarda un pò, formare la sacra famiglia e riprodurmi con l'ausilio di UN solo soggetto di essere femminile è proprio il mio obiettivo.

    Detto questo se tu hai sofferto perché la tua donna non ti ha più voluto io non sto qui a dirti parli da uomo ferito e vorrei che tu facessi altrettanto.

    Uh, che delicatezza :D Davvero, non capisco il motivo di tali parole.
    Ripeto, ho citato il tuo pensiero non in relazione a quello che è accaduto a te (che neanche ricordo bene, a esser sinceri). Ho risposto semplicemente a cose che ritengo prive di qualsiasi fondamento. Perchè se scrivi che -riassumendo- "la maggiorparte degli uomini eviterebbero una relazione, se lo fanno è solo per sentirsi qualcuno" mi viene in mente che sei stata poco fortunata nei tuoi incontri per avere un'idea simile.

    un applauso lungo circa un quarto d'ora

    Infatti ho scritto la maggior parte e non tutti.
    Si vede che tu avrai conosciuto quelli che volevano una relazione. Ovvio che esistono.
    Ma tendenzialmente eviterebbero se potessero, ricercano la relazione perché essere fidanzati ti fa sentire qualcuno.
    Comunque, stiamo andando oltre
    volevo solo far capire alla ragazza del topic che molti uomini possono anche volerti bene ma non desiderare un rapporto a due, che tante volte è quasi un imposizione che sentono dentro.

    non basta dirti di non essere d'accordo con te; credo proprio tu abbia una percezione delle cose distorta da sfortunate esperienze

    ma dove sta scritto che per condurre la classica "storia seria" uno debba passare per le storielle? mi suonerebbe più verosimile il contrario..

    è certo invece che più esperienza di coppia "seria" uno ha, meno possibilità ci sono di incappare in errori di, appunto, inesperienza.

    così impari, leopà.

    credimi, ero già strasicuro del finale dal primo post.
    poi, quando ho letto che al secondo appuntamento c'erano già state dolcezze, mi sarei giocato la casa sul fatto che si è trattato solo di un suo capriccio/curiosità/voglia di esperienza nuova da parte sua e una grossa infatuazione tua basata sull'idealizzazione da chat, seguita dai giramenti di testa dopo averla vista in foto e poi dal vivo.

    comunque tutto molto comprensibile e umano.


    basta chat adesso, eh! quantomeno basta chat con l'intento di poter trovare l'anima gemella in rete.

    storia praticamente uguale alla mia, ho riscontrato analogie spaventose. robè, mettici una pietra sopra, fattela passare nel più breve tempo possibile e diffida dei colpi di fulmine.

    Claudia scusami, forse il mio post è stato troppo superficiale. E' chè da mesi sono piccato con me stesso per le scelte che ho fatto nelle mie relazioni passate, soprattutto nell'ultima. Così, quando scorgo casi che somigliano al mio, tendo sempre a "suonare l'allarme" :D

    A parte la frase che ho citato prima, leggendo che dopo pochi mesi la tua relazione è finita, posso supporre una cosa: come anche io ho sempre fatto, scegli con poca attenzione i tuoi partner. Mi pare abbastanza evidente: una relazione iniziata con la giusta coscienza di avere al proprio fianco una persona adatta a sè -a meno di gravi imprevisti ed eventi particolari- non finisce dopo così poco tempo!

    Il semplice piacersi (ovvero: la sensazione di attrazione che proviamo verso una persona conosciuta superficialmente) non è sufficiente per iniziare un percorso. Ci ho messo 28 anni a scoprirlo ma tant'è, e non credo si tratti di mia opinione personale.
    Ha sempre funzionato così: tu mi piaci; io ti piaccio? Perfetto! Pronti, via! Poi, come va, va. Sempre con poca consapevolezza di ciò che l'altra poteva offrirmi in termini fisici, emotivi, di condivisione, caratteriali etc. - e infatti quasi sempre è stato un disastro.

    La mia ultima storia è abbastanza significativa per spiegarmi meglio: due anni fa conosco una ragazza, 4 anni più giovane di me: lei mi piace, io le piaccio. Subentra immediatamente il sesso, fantastico e sconosciuto a tali livelli per entrambi -che proprio due novellini non eravamo, sottolineo- e ciò contribuisce decisamente a far nascere il sentimento. Dopo un paio di mesi, però, nonostante l'innamoramento che sentivo arrivare, noto che con questa ragazza io ho poco a che fare: lei non condivide i miei interessi; io non ho praticamente la possibilità di farlo, non avendone lei di concreti. Sarà stata l'immensa complicità fisica, anche quella discreta mentale e una certa mia predisposizione, naturalmente giunta con l'età, alla relazione seria, impegnativa e stabile... insomma, decido comunque di andare avanti, tralasciando quello che consideravo importante per la mia gioia personale, a favore del benessere di coppia.

    E cosa è successo? Che mi sono spento, mi sono annullato. Io ho una grande passione: la musica -suonata, vista, ascoltata, collezionata-, fulcro ASSOLUTO della mia vita. Ciò non era non solo non condiviso, non solo non valorizzato ma neppure considerato. Ho creduto di poterne fare a meno, ma ciò ha avuto effetti devastanti. Sotto questo punto di vista mi ritengo una persona limitata, ma è così: per sentirmi stimolato, ho bisogno di una persona che almeno apprezzi ciò che piace a me. Altrimenti, altre ad "afflosciarmi" dentro, non riesco neanche ad offrire grossi stimoli all'altro.
    E' successo che dopo un anno e mezzo, con l'appassire della passione carnale -cosa naturale e prevedibile in tutte le coppie- si è sgretolato anche il rapporto, semplicemente perchè era basato su un qualcosa che sì, ci si illude che possa durare per sempre -ovvero, quel semplice e superficiale PIACERSI che è durato pure troppo tempo, nel mio caso!-, ma così non è, MAI. E la maturità di voler affrontare anche i periodi NO che una relazione prevede c'era solo da parte mia. Così sono stato lasciato, senza tanti fronzoli. Quando di mezzo c'era ancora un grande amore da parte mia, perchè se noi umani riusciamo a nutrire amore verso gli animali che qualche limite ce l'hanno, figurati verso una persona con cui si condivide molto tempo. E' finita una storia che credevo dovesse essere quella della mia vita. Credenza che, ripeto, derivava da non so cosa, vista la scarsa compatibilità.
    Oggi ringrazio, se esiste, quell'entità superiore o il semplice destino che mi ha condotto a vivere questa esperienza. A certe consapevolezze sarei voluto arrivare ben prima che alla soglia dei 30 anni, l'età in cui cominci a fare un primo serio bilancio della tua vita, ma meglio tardi che mai. Alcuni ci arrivano in età molto più avanzata quando riprendere la "retta via" è difficile; altri addirittura non hanno conosciuto questa fortuna.

    Chiedo scusa per la digressione, ho scritto fin troppo - forse perchè ho ancora bisogno di sottolineare a me stesso gli errori commessi per non ripeterli.
    Ma quale è la morale della triste favola di fuoco_fatuo?
    Ecco: cercate persone che siano affini, MOLTO affini a voi. Non accontentatevi MAI. E' un errore che rischiate di pagare molto caro.
    Qualcuno che avete conosciuto da poco vi piace? Prima di finirci a letto o che subentri un legame affettivo, magari favorito da un bisogno -naturale e comprensibilissimo- di calore umano, imponetevi di sviscerarlo per bene. Cercate di frenare gli impulsi, vivete il rapporto nascente come un'amicizia, senza paura che l'altro possa fraintendere le intenzioni. Tanto se c'è vero interesse dall'altra parte mica scappano, eh! E se lo fanno, meglio così.
    Capitene il carattere, gli interessi, la personalità. Una volta più chiare le idee, nonostante non si finisca mai di conoscere l'altro, sarà più facile prendere decisioni senza incappare in sofferenze e tranvate varie. Questo è lo "schema" che attuerò d'ora in avanti.
    Credo possa funzionare per tutti.

    "Quasi sempre mi sono avvicinata alle persone, agli uomini, con un meccanismo apparentemente molto "sano" e quasi banale: mi piacciono, io piaccio a loro. "


    Il problema sta qui. Fino ad oggi è stato lo stesso per me. Per fortuna ho scoperto che non basta.

    La butto lì... prova a farlo arrabbiare... provocalo... vedi... osserva le sue reazioni... può darsi che la sua parte "rude" sia solo nascosta...

    orsè, già la femmina media si contorce il cervello di per sè con ste c∙∙∙∙∙e e altre tattichine.. non metterci il carico pure te. :D