Messaggi di remedios1987

    Mi spiego meglio: Quando state male, banalmente male, ad esempio febbre, influenza, dissenteria, tutti casi di quotidiani malanni per lo più innocui, come si comporta la " vostra " compagna?
    Io ad esempio STO BENE QUANDO STO MALE.
    Ho avuto una influenza più o meno pesante che è durata quattro giorni, completamente in solitudine, vivendo da sola, mangiando pochissimo. Non Ho avuto neanche un secondo, mezza somatizzazione, una extrasistole.
    Da stanotte, che stavo già meglio, ho già iniziato a sentire oppressione toracica, fiato cortissimo ed oggi simil attacchi di panico continui ogni ora, che poi riesco a gestire.
    Lo stesso durante gli attacchi di cistite. Soffro di cistite cronica e recidivante, ahimè una condanna mensile, e durante quel giorno in cui sto malissimo non mi è MAI, e dico MAI, in tutti questi anni, venuto un attacco o malori legati all'ansia.
    Per voi è lo stesso? oggi non sono stata capace di uscire a fare la spesa...CHE DISFATTA!

    Ciao Alessandro,
    io somatizzo al cuore. A periodi alterni, anche alla testa.
    Il petto è proprio il punto su cui focalizzo tutta la mia ansia, quindi attenzione, quindi ansia e il circolo vizioso che conosci. Inutile elencarti: dolori, pesantezze, fiato cortissimo, extrasistole, tachicardia.
    Penas che quest'estate avevo la pressione minima alta, ho 27 anni. Andai in panico totale, ovviamente, mi vedevo già morta, avendo un padre iperteso e infartuato. Poi è scesa da sola...In più ho sempre tachicardia, FISSA, media di 90 battiti al minuti.
    Che dirti, sai tutto, sai anche che non hai nulla di patologico. Le nostre sono somatizzazioni patologiche, e ci serve aiuto.
    Io non predo psicofarmaci e non vado ancora da uno psicoterapeuta perchè , sistematicamente e in modo continuativo, non posso permettermelo, e quei consulti singoli allo psicologo dell'asl, diciamocelo, non serve a nulla. Ma se ti può essere di aiuto ti dico cose che ho imparato su di me e per via indiretta ( probabilmente cose che già sai ): il fiato corto è dovuto chiaramente alla tachicardia che ha origini, nel nostro caso, ansiose. Il peso che tu senti al petto è probabilmente dovuto alla compressione del diaframma sui polmoni, evidentemente noi ansiosi non respiriamo affatto bene. Respiriamo di petto, cosicchè il dolore e la pesantezza che senti sono dovute all'uso dei muscoli del petto, sempre in tensione. L'OPPRESSIONE del petto è causata anche dagli organi preposti alla digestione. L'ansia si somatizza anche lì, quindi non è difficile che lo stomaco abbia difficoltà a digerire e metaabolizzare il cibo ( il classico gonfiore di stomaco ), così facendo andrà a comprimere gli organi sopra di lui, quindi il petto, con tutta la catena di sintomi che cotnosci bene.

    Che dire, che dirci, non molliamo. Non ne usciremo mai, ma talvolta capita anche di stare meglio. Dobbiamo educare i nostri pensieri, non spegnere il sintomo, Se puoi evita di prendere ansiolitici. in bocca al lupo.

    Ciao Tayrel.
    Ce li ho tutti, ma prprio tutti e anche più e ti dirò... ce li ho ADESSO mentre scrivo
    Oggi aggiungo anche la sensazione di impazzire, così, tanto per chiudere il cerchio.
    Io soffro da 5 anni di DAP, si dice: NON V'è ALCUNA DIFFERENZA TRA IL PRIMO E IL CENTESIMO ATTACCO DI PANICO, SONO UGUALI.
    Ebbene sì, ti chiedi se può essere SOLO ansia? se questa volta invece è l'ora della disfatta, del malore "reale" che quasi, maniacalmente, aspettiamo. Nel 99,99999 dei casi Sì è solo ansia.a
    Mi chiedo com'è possibile che non riesca ad abituarmici tanto da prevenirla, boh, è un male obbrobrioso e infimo. Ed è nostro, tutto nostro....
    mentre ti scrivo mi pare di calmarmi, ma sì, passerà, come al solito..e passerà anche a te, come ti è passata mille volte..e probabilmente ritornerà, forse domani, forse no. Non sarà mai una novità eppure ci atterra sempre.
    Ti sono vicina.

    Salve ragazzi, soffro di ansia generalizzata e panico da quasi 5 anni.
    In alcuni periodi scompare e in altri, come questo, mi devasta,
    Sono a casa per le vacanze ma ho l'umore a terra, è tornata l'ansia che si manifesta attraverso i soliti sintomi per i quali sarei già dovuta morire da 5 anni: vertigini, oppressione petto, respiro corto, giramenti e tachicardia.
    L'altra sera durante uno di questi attacchi ho misurato la pressione: 148/93.
    oggettivamente alta per la mia età ( 27 anni), Ho aspettato un po' ed è scesa ( 120/84)
    La sera stessa la rimisura ed è successa la medesima cosa: alta e poi, dopo xanax, riabbassata. Il giorno dopo dal medico: 120/83.
    diciamo che non scende mai questa soglia.. Sto aspettando i risultati di alcune analisi, ECG fatto tutto ok. Il mio medico dice che il mio cuore sta bene..Io l'ansia la riconosco bene ma dopo aver visto questi picchi pressori credo proprio di avere qualcosa...
    Può aumentare così la pressione "solo" per l'ansia? esperienze? GRAZIE.

    Se può consolarti credo di sapere perfettamente cosa intendi per "fastidio al petto", ne soffro anche io.
    Fai bene a fare accertamenti, ma sono certa che sia ansia.
    E' pesantezza, fastidio, come se ci fosse qualcosa dentro che non va. Talvolta è dolore ma passa. E' il peso del nostro male.
    Oltre che, essendo ansiose, tendiamo a contrarre tutta quella muscolatura ed è probabilmente per quello che senti quel fastidio che si irradia alle spalle e al collo.
    Ti capisco perfettamente, anche io eco ecg, esami sangue, tutto ok. Ho un cuore forte, mi disse il cardiologo.
    A volte c'entra anche lo stomaco, una cattiva digestione, ansia che si canalizza lì, e il fastidio lo senti fino al petto.

    Ti leggo e le lacrime stanno per sgorgare ma rimangono come intrappolate..
    La domanda che mi pongo sempre è : " Perchè non posso sentire di meno? Perchè questo frastuono.."
    Sono a casa, ho studiato tutto il giorno, dovrei essere fiera di me, invece mi trovo nel post attacco..Ho avuto un forte attacco d'ansia senza alcun apparente motivo un'ora fa che è appena passato..Ho ordinato una pizza, mi rimetterò sui libri..Sono da sola e questa gabbia mi sta uccidendo.
    Nei giorni in cui sto meglio mi sembra tutto assurdo ma poi torna all'attacco come nulla fosse. Sento di avere un aìhandicap, di essere menomata, so che non dovrei dirlo..Anche una passeggiata da sola mi spaventa.
    Ho 27 anni e sono un disastro.
    Non ti conosco ma ti sono vicina, ti abbraccio.

    mi sento meno sola.
    Il fatto è che sono ben consapevole che è ansia e non mi accadrà niente di male..ma quest'oggi non ce l'ho proprio fatta, forse non avevo voglia di uscire...a volte mi capita anche quando sono a piedi, sotto casa..
    Andava meglio nei mesi scorsi, ora invece...Devo lavorare per forza, anche se il posto sta ad un'ora e mezza da casa mia, non ho scelta!

    Maledetta agorafobìa...
    Avevo un appuntamento col mio compagno, avrei dovuto farmi un'ora di mezzi..Non ce l'ho fatta, ho disdetto inventandomi una scusa.
    Sono arrivata alla fermata ma non sono salita, ha vinto lei... Così non mi era mai capitato, al massimo salivo e tornavo indietro, questa volta non c'ho nemmeno provato.Mi sono sempre sforzata di vivere ogni attacco come isolato e ripartire daccapo il giorno dopo ma adesso mi sento umiliata, vinta, inetta...
    Tra poco inzierò a lavorare e come faccio se non riesco a prendere i mezzi?
    Non mi capita sempre, per fortuna..ma vorrei tanto piangere e non ci riesco.

    Non so se sto già digerendo.La mattina è sempre tutto più difficile.
    Non respiro, mi sveglio con le lacrime e il magone. mI MANCA, lo so che anche se mi dico di no, spero si faccia vivo.
    E' una sofferenza che ho paura faccia troppo male al mio precario stato mentale.Ieri sera credevo andasse un pochino meglio, ma oggi siamo punto e daccapo. Anche se siamo a distanza, lo vedo ovunque, ogni cosa mi parla di lui. E penso che una settimana fa eravamo insieme e mi giurava amore. sono passati 4 giorni solamente, e il tempo passa troppo lentamente...

    Grazie ragazzi!
    La verità è che mi ha lasciata per telefono, ma due giorni prima era venuto da me e in effetti ne avevamo discusso ma lui alla fine mi ha detto che senza di me non poteva vivere, che ero la donna della sua vita e che mai mi avrebbe lasciata. Dopo due giorni ho dovuto tirargliele io dalla boccale parole.
    è stato vigliacco, ed è molto immaturo, e forse questo lo sapevo. Ho pensato di andare da lui, gliel'ho anche detto, ma lui non vuole. Non andrò, perchè so che mi ha cancellata definitivamente. Non ho dubbi, solo una leggera speranza che è fisiologica. Sono passati tre giorni e sto una pezza, l'ansia è tornata, sto male, ma inizio a vederlo distante e sconosciuto.
    Ho capito che era uno psicolabile, che mi ha amato forse in maniera ossessiva e alterata, io però credevo che fossi io a fare la differenza e che mi amasse in quel modo così forte e impegnato perchè fossi IO speciale. Non è stato così. Mi ha mollata da un giorno all'altro dicendomi che era da tempo che ci pensava, però una settimana fa eravamo insieme e io l'ho visto negli occhi, l'ho guardato, e sembrava mi amasse. Non ci sono state avvisaglie.
    Ci vedevamo spesso, ma lui diceva che non bastava xchè vivevamo ovattati nel nostro mondo e non vivevamo una vita in comune, o tutto o niente. Mi ha detto che soffre troppo.
    Forse è vero, forse no, cosa cambia?!
    Ma non adnrò da lui per sapere quello che già so perchè adesso andare da lui sarebbe andare a elemosinare qualcosa, chiedergli di tornare insieme. Lui è stato categorico e io l'ho capito sin da subito.
    Si è vissuto questa storia solo con la pancia, con la passione, mi amava sicuramente, ma come si ama un giocattolo che poi ti stufa. Era esagerato nelle manifestazioni d'affetto e mi accusava di essere fredda, mi ha venerata come una dea, fino a una settimana fa. Cosa è rimasto? solo il mio dolore. E ho paura, paura di stare da sola, se mi trovo da sola mi vengono attacchi di panico.
    Grazie ragazzi, vi abbraccio anche io