Lo so che è sempre la stessa storia ma di recente il mio psicoterapeuta se n'è saltato fuori dicendo che il mio orientamento sessuale è colpa, poi si è corretto, dicendo "responsabilità" dei miei genitori e che non è certo una questione genetica (ipotesi che non mi è mai neanche balenata nel cervello). E' da un po' che secondo me voleva andare a parare lì ma confesso che mi ha spiazzato e che l'ho vissuto come un tradimento dell'alleanza terapeutica e come l'entrata in terapia dei pregiudizi del medico. Secondo voi è legittimo attribuire ai genitori la responsabilità dell'orientamento sessuale dei figli? Freud non è stato cassato da un po'?
Orientamento sessuale responsabilità dei genitori?
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Ma per orientalmente sessuale intendi omosessualita oppure altro?
Comunque non capisco perche si parli di responsabilita,quasi come se consideri negativa la tua diversita. -
Citazione
Freud non è stato cassato da un po'?
Eh, direi!
Ammetto di avere qualche carenza riguardo l'argomento, ma per quel che so l'affermazione sostenuta dal tuo terapeuta non è altro che una teoria, come è una teoria l'omosessualità genetica. Non penso quindi si possa essere certi al 100%.
Dunque vedi di soppesare tu la veridicità di tale affermazione riflettendoci, anzi penso che su questo piano l'idea che matura il soggetto di se stesso sia la più importante tra tutte le altre. -
L'orientamento sessuale dipende in strettissima misura dai modelli di uomo e di donna che i genitori trasmettono al figlio, quindi Freud non c'entra per nulla.
Il tuo terapeuta ti ha semplicemente detto la verità. Il maschile e il femminile sono delle identità che il bambino apprende osservando e imitando i genitori, sia attraverso il comportamento con lui che in interazione tra di loro.
La confusione sul proprio orientamento sessuale deriva da una mancanza/carenza di questi modelli vissuti nell'autenticità del loro ruolo, da una sopraffazione dell'uno sull'altro, da una assenza di uno dei due, o da un'ipertrofia eccessiva sul figlio da parte del padre o della madre (più frequentemente quest'ultima).
Il problema che si pone a questo punto è che molti figli si rifiutino di "accettare" questa realtà. Ti consiglierei quindi di iniziare a prenderci confidenza, senza scansarla. La conoscenza delle tue origini e di eventuali errori accaduti nella tua famiglia, ti consentirà anzi di avere una bussola per capirti meglio, e per spiegare determinate tue inclinazioni.
In bocca al lupo! -
Io invece credo che l'orientamento sessuale dipenda in grandissima parte dai geni, altrimenti sarebbe tutto molto matematico, che ne so: madre iperprotettiva, iperprotagonista e padre assente = figlio gay (come nel più comune stereotipo, si veda anche l'illuminante canzone di Povia di qualche anno fa al riguardo). Invece, sorpresa! Non sempre è così, e questo a mio modo di vedere significa che ognuno "ci mette del suo".
Al limite la famiglia può reprimere o incoraggiare (magari anche inconsapevolmente) determinate caratteristiche che però erano già lì, nel dna dell'individuo, e probabilmente sarebbero venute fuori lo stesso! -
noooo...
ho sempre pensato, ne sono convintissima, anche se non è scientificamente dimostrato che l'omosessualità sia "casuale" e genetica.
Non credo assolutamente che l'orientamento sessuale sia responsabilità dei genitori.....allora, mi vien da pensare...i bambini cresciuti in un orfanotrofio sin dalla nascita che modello hanno?
Martinpescatore , perchè hai sentito l'entrata in terapia dei pregiudizi del medico? -
L'orientamento sessuale dipende in strettissima misura dai modelli di uomo e di donna che i genitori trasmettono al figlio, quindi Freud non c'entra per nulla.
Il tuo terapeuta ti ha semplicemente detto la verità. Il maschile e il femminile sono delle identità che il bambino apprende osservando e imitando i genitori, sia attraverso il comportamento con lui che in interazione tra di loro.
La confusione sul proprio orientamento sessuale deriva da una mancanza/carenza di questi modelli vissuti nell'autenticità del loro ruolo, da una sopraffazione dell'uno sull'altro, da una assenza di uno dei due, o da un'ipertrofia eccessiva sul figlio da parte del padre o della madre (più frequentemente quest'ultima).
Il problema che si pone a questo punto è che molti figli si rifiutino di "accettare" questa realtà. Ti consiglierei quindi di iniziare a prenderci confidenza, senza scansarla. La conoscenza delle tue origini e di eventuali errori accaduti nella tua famiglia, ti consentirà anzi di avere una bussola per capirti meglio, e per spiegare determinate tue inclinazioni.
In bocca al lupo!Ci leggo anche,l'omosessualita é anormalita o é solo un mio sospetto?
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La genetica può essere una variabile da prendere in considerazione. Del resto anche fra fratelli ci sono delle diversità, e questo è un dato di fatto.
Ciò non toglie che la famiglia di origine ha il "peso specifico" più importante nel determinare le certezze individuali, e il processo di identificazione sessuale passa comunque per l'imitazione di un modello preesistente (quello genitoriale).
Se questo processo incontra degli ostacoli, o non ha modo di compiersi all'interno della psiche del bambino/adolescente, si possono innestare delle situazioni problematiche. Che vanno, naturalmente, analizzate caso per caso. Non c'è una ricetta standard.
Bisognerebbe conoscere un po' meglio le dinamiche familiari, e soprattutto le relative personalità dei genitori. -
Mah, secondo me dipende moltissimo dalla genetica e in parte dalle esperienze vissute (quindi anche, ma non solo, dai modelli trasmessi dai genitori).
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Non entro nel merito dell'origine dell'identità sessuale.
Non sono per niente d'accordo sulla parola "responsabilità". Sbagliatissima. Responsabilità vuol dire adempiere a un preciso compito ed eventualmente "risponderne". I genitori hanno la responsabilità di nutrire il bambino, di proteggerlo, di curarlo, di istruirlo. Ma non possono mettersi a compiere il lavoro di coltivare la sessualità del figlio.
Il quale invece se la formerà da solo, sia come sia l'ambiente familiare.
E allora fra due fratelli, se uno si rivelerà gay, cosa vuol dire, che i genitori hanno lavorato bene col primo e hanno sbagliato col secondo?
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