Vorrei riportare anch'io la mia esperienza con l'insonnia, durata per fortuna solo una decina di giorni. Non avevo mai sofferto di insonnia, se non in casi rari in cui mi trovavo a dover affrontare momenti particolari come esami o eventi speciali, ma durava uno o due giorni al massimo e se non dormivo la notte, recuperavo di giorno.
Una sera invece ho avuto un malore improvviso e da li è iniziato il mio calvario con l'ansia.. Il primo disturbo è stato appunto l'insonnia, non riuscivo a chiudere occhio, nè di notte nè di giorno. Ero arrivata a "dormire" per sfinimento appena due/tre ore ogni 48 ore, me ne andavo in giro barcollando perchè il mio corpo era distrutto e la testa era una pila elettrica. Ogni volta che mi distendevo mi saliva l'ansia e non riuscivo ad entrare nella fase rem, avevo proprio la sensazione che "saltasse" non appena stavo per farvi ingresso. Il medico mi prescrisse dei semplici composti di erbe ( valeriana, melissa,camomilla,tiglio ) che purtroppo non avevano nessun beneficio sul sonno. L'unica cosa che mi aiutò un pochino fu la melatonina. La melatonina è una sostanza che naturalmente possediamo nel nostro organismo e che favorisce il sonno. Lo stress ne riduce la quantità presente in noi e influisce sulla capacità di prendere sonno. In farmacia vendono questi integratori di melatonina che dovrebbero aiutare a regolare il ritmo di sonno/veglia, se presi conn regolarità un'ora prima di addormentarsi. Io sono arrivata a prenderne non più di due/tre compresse e ricordo che se ero un minimo rilassata, riuscivo ad addormentarmi. Tuttavia, seppur la melatonina dovrebbe agire sulla qualità del sonno rendendolo più riposante, io ne avevo cosi tanto arretrato che mi svegliavo comunque stanca e "presa dalla botta". Ad ogni modo la consiglio come tentativo a chi soffre di insonnia, trattandosi di un integratore naturale.
Io ho risolto il mio problema quando ho scoperto la sua causa ovvero l'inizio di una nuova attività lavorativa imprenditoriale col mio ragazzo. La mattina in cui sono entrata nel nostro nuovo locale per fare le pulizie, quella notte stessa ho dormito 8 ore filate.. Da allora dormo normalmente e vi assicuro che c'entra ben poco la stanchezza fisica, semplicemente è la mente che deve essersi liberata di un peso inconscio debellando il sintomo. Peccato però che superata l'insonnia, è arrivata la derealizzazione T_________T e purtroppo ancora oggi è presente... Speriamo di superare anche questa.
Anch'io come voi facevo certi pensieri ossessivi sul sonno, mi aiutava però pensare che in fondo se non dormivo non era poi questa tragedia e che il mio corpo, quando ne avrebbe avuto davvero bisogno, si sarebbe addormentato fisiologicamente da solo.
Messaggi di Hope00
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ciao ylem, anch'io soffro da un paio di mesi di ansia generalizzata e senso di derealizzazione ( senso di distacco dalla realtà e confusione mentale, anche se di fatto sono lucidissima ).. Tutto è partito da un malore che mi ha causato uno svenimento e da allora ho sofferto prima di insonnia per una decina di giorni e poi di derealizzazione. Sto passando un periodo di cambimenti importanti nella mia vita quindi immagino che l'ansia sia dovuta a questo.. Anche se ad essere sincera non capisco perchè la mia testa deve reagire cosi a questi cambiamenti positivi. Sono sempre stata una ragazza forte, determinata, indipendente e che nella sua giovane vita è riuscita ad affrontare a testa alta molti cambiamenti forti e anche negativi. Non ho mai sofferto d'ansia, non cosi almeno, e sono un'aspirante psicologa prossima alla laurea. Tutta questa situazione mi sta debilitando.. Per una con la mia personalità, dubitare della propria testa significa mettere in discussione tutto. Cerco comunque di tenere duro e uso anch'io soli rimedi naturali ( goccine a base di erbe e tisane rilassanti ), faccio la vita di sempre apparentemente anche se dentro non mi sento affatto di stare vivendo davvero.
Se volete un parere da chi ha un pò di nozioni di psicologia/psichiatria/psicopatologia/psicoterapia, ciò che fa la differenza in ogni malattia, mentale o fisica che sia, è il carattere. Ognuno ha una personalità diversa che si è formata in un determinato ambiente sociale e affettivo e reagisce agli eventi attribuendogli un impatto di portata diversa. La forza del proprio Io, quella fa la differenza. C'è chi ha avuto determinate esperienze che l'hanno portato a sviluppare basi solide del proprio Io e chi invece ha avuto esperienze negative che hanno determinato un Io più fragile. I farmaci esistono per aiutare la gente, non per renderla schiava. Ci sono situazioni problematiche che necessitano un aiuto "chimico" perchè sono vissute in modo cosi forte da chi le sperimenta, che non gli permettono di trovare la lucidità per reagire. Superata la fase "acuta" e recuperato un pò di senno, si può iniziare a lavorare su se stessi. Ritengo che l'uso di farmaci debba essere sempre associato alla terapia psicologica perchè la causa del disagio è sempre dentro di noi e solo li trova risoluzione. Il farmaco deve essere usato quando si ritiene davvero di averne la necessità, perchè al di là degli effetti di dipendenza che può dare, assume anche un determinato senso psicologico nella nostra psiche che non sempre è positivo. Se viene vissuto come una sconfitta o accentua la sensazione di essere "malati" può essere vissuto come nemico e non come un aiuto, accentuando il problema.
Finchè si ritiene di poter resistere senza l'uso di farmaci, è giusto continuare su questa strada, specie se si riesce a svolgere la propria vita in modo più o meno efficace. Cosi come bisogna superare i propri pregiudizi sulla terapia farmacologica quando si ritiene di non potercela fare se la propria vita sociale ne risente in modo invalidante, al fine di evitare una cronicizzazione del problema. Bisogna trovare la soluzione più adatta a se stessi, alla propria personalità, alle proprie vicende emotive passate e presenti.
Personalmente sto "aspettando" di riuscire ad uscirne da sola.. Avevo contattato uno psiocolgo in un momento di forte sconforto ma poi non me la sono sentita di affrontarlo perchè non mi sentivo pronta. Per adesso sono in una fase di riflessione, in cui cerco di reagire come meglio posso, anche se con disagio e sofferenza. Devo trovare un nuovo equilibrio nella mia vita interiore e non e forse solo cosi potrò riprendere a sentirmi viva. -
stellina capisco perfettamente cosa provi purtroppo.. stare in compagnia delle persone, tenersi impegnati e cercare di fare le cose di sempre aiuta un pochino.. I farmaci andrebbero presi come ultima spiaggia a mio avviso e non come prima ipotesi.. del resto è "solo" ansia ed è tutto nella nostra testa. Bisogna cercare di gestirla come meglio possiamo. Io sto aspettando di vedere come va e se passa man mano che trovo un nuovo equilibrio e qualche piccolo miglioramento l'ho avuto. Cerchiamo di essere fiduciosi.
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oggi va un pò meglio... sono alcuni giorni in cui mi sento un pochino più "collegata" alla realtà, più "dentro" ad essa e mi faccio meno pensieri alienanti. Dover lavorare a contatto con la gente ogni giorno mi sta aiutando a mantenere i piedi per terra. Consiglio a tutti di continuare a fare la vita di sempre, nonostante tutto perchè chiudersi in casa e stare da soli non fa che peggiorare la paranoia che ci portiamo dietro a causa dell'ansia. Anche se sembra che qualunque cosa facciamo sia inutile, bisogna farla perchè è solo vivendo che possiamo uscirne. Spero di cuore che questo piccolo miglioramento sia indice della luce in fondo al tunnel..
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ragazzi a me capita la stessa identica sensazione.. ho la testa che è un pallone che sembra debba esplodere da un momento all'altro.. e non parliamo del senso di irrealtà.. Anch'io faccio tutto come sempre ma vivo questo disagio ormai da un mesetto e mezzo. Sto passando un periodo di cambiamento nella mia vita e spero che una volta trovare un equilibrio, l'ansia passi altrimenti mi rivolgerò ad uno psicologo. Tra parentesi io stessa dovrei laurearmi in psicologia quest'anno.. e credo che le nozioni apprese più suggestionino più che aiutarmi T_T.. Non sono mai stata una persona ansiosa, mai.. come mi sento debole..