Grazie
Beh quando dicevo mai soddisfatto in amore, intendevo che mi sono innamorato solo due volte e son state due pseudorelazioni travagliatissime, mai ricambiate del tutto, quindi diciamo che è come non esser mai stato davvero 'normalmente' in coppia.
Comunque quel che mi dici rafforza il fatto che l'importante è imparare a essere sereni per conto proprio e non far 'dipendere' il proprio valore dagli altri, che siano amanti o amici. Noi abbiamo un valore intrinseco che prescinde dalle persone con cui passiamo il tempo, dobbiamo ritrovarlo e poi da lì, eventualmente, parte ogni altra cosa sana potremo sperimentare nella vita.
Messaggi di PaulVerlaine
-
-
Moltissimi amici e amiche sincer* e di qualità, che vedo spesso, ma in compenso mai stato veramente soddisfatto in amore, può essere un buon bilanciamento? In ogni caso bisogna sempre imparare, o puntare a imparare, a stare bene con noi stessi.
-
Ciao Kowalski_93, dal tuo racconto sembra che l'unica cosa che a un certo punto ti dia serenità sia pensare di 'essere un errore'. Potresti provare ad abbracciare questo tuo 'destino', diciamo così: se sei un errore, prova a prenderlo come obiettivo, o come missione. Mostra al mondo che ci sono anche gli errori, che non c'è solo la perfezione, che non tutto in natura può combaciare perfettamente come un puzzle, e che anche gli errori hanno il loro diritto ad uno spazio ed una estetica ed anzi, hanno molto da insegnare (solo dagli errori si impara!). Prova cioè da ora in poi a vivere fino in fondo la bellezza di essere totalmente un errore. "Se sei nato coniglio, per quanti sforzi tu faccia e per quanto impegno tu ci metta, non potrai mai diventare una tigre. Però puoi essere un coniglio felice". Oppure un errore felice e fiero, che fa tanto per gli altri 'perfettini e giusti'. Ti abbraccio.
-
Ciao Ludwig, se non hai da spendere è meglio che tu non spenda, o spenda il minimo possibile, ma di sicuro ci sono tante cose che possono tirare su e aiutare a strutturare il tempo che non costano molto, alcune idee: un libro, la musica sui servizi di streaming web, una camminata fuori porta o in posti nuovi, scrivere (basta comprare un quaderno).
Riguardo il non poter uscire di casa, tieni conto che comunque rispettando il distanziamento, all'aperto non si rischia molto, e in bus e negozi se ti igienizzi bene le mani e tieni la mascherina, idem. Quindi puoi uscire con una ragionevole sicurezza di non prendere il covid, rispettando le regole. -
C'è un periodo, in ogni malessere psicologico, in cui si è deciso che ci si fa schifo, che la nostra condizione è immutabile, e che le cose non cambieranno mai. In quel periodo, qualsiasi input razionale e/o positivo viene raccolto, e anche cercato a volte, solo per il gusto di smentirlo. Mezzouomo e La mente mente sono in questo periodo, nel pieno, che è normale, ci sono passato anch'io e penso ci siamo passati tutti. Quando ne avranno abbastanza, decideranno di volerne uscire, e allora saranno piu' ricettivi ai discorsi razionali e propositivi. Per averne abbastanza però, l'unica cosa che può accelerare tale elaborazione, è 'assecondarli', anche se può sembrare controproducente non lo è. Dire loro che hanno ragione, non usciranno mai da questa situazione, è la fine, non possono farci nulla. L'Universo è stato cattivo con loro, il destino è stato crudele, possono solo soccombere alla tenebra che li circonda.
Il dimagrimento fisico fa bene a prescindere da ciò che gli altri vedono, l'essere sovrappeso o obesi aumenta di moltissimo il rischio di malattie cardiovascolari etc. e morte precoce. Però, sempre nell'ottica di cui sopra, se una persona sovrappeso non vede altra salvezza che nelle relazioni con altre persone, e non vuole né le persone che lo possono apprezzare (es. chi apprezza il fisico grosso), né le persone che NON lo possono apprezzare (e non c'è nulla di male, ciascuno ha diritto ad avere i propri gusti), è un corto circuito. Sono tre opportunità di uscirne, ma vengono tutte rifiutate, quindi c'è poco da fare. Sarebbe importante che il soggetto in questione capisse che HA tre opportunità di uscirne e le sta rifiutando tutte, ma la cosa viene reinterpretata come il non avere una via d'uscita, perché appunto è questo che si è deciso. Bisogna prendere una decisione diversa per poter migliorare la propria condizione. -
Dire a uno che ha avuto una vita tragica che è tutto colpa sua non mi sembra il massimo.Opinione mia,con tutto il rispetto.
Se rileggi i miei post vedrai che non l'ho scritto da nessuna parte.
Tutti nella vita abbiamo tragedie e difficoltà. Se ascolti bene le altre persone, per qualche giorno, invece di concentrarti solo su te stesso, te ne accorgerai.
Quello che ho scritto è che quello che decidiamo di fare per REAGIRE alla vita tragica che abbiamo avuto, è una nostra decisione. Non ho mai neanche parlato di 'colpa'. Quella l'hai aggiunta tu da solo, evidentemente perché te la dai tu da solo. Ho solo parlato di decisione, di responsabilità.
Nessuno è colpevole delle tragedie che ha subito, ma nessun altro a parte noi stessi è responsabile del modo in cui reagiamo a tali tragedie, e ci facciamo affossare o piuttosto le trasformiamo in motori per un cambiamento positivo. Pur con FATICA. -
Io so però che alla mia di sofferenza non c'è soluzione seria
No Mezzouomo, rispondevo proprio a te nel mex precedente all'ultima quote; ma tutto il resto del mex comunque valeva anche per te.
Tu -hai deciso- che al tuo problema non c'è soluzione seria. Bene, renditene consapevole e 'goditela', almeno ci stai bene dentro. Se decidi diversamente fatti risentire. -
Non si tratta di una mancanza temporanea di altre persone, una singletudine periodica, bensì di una condizione cronica.
Ma come sopra, questa suona come una tua decisione, non è una malattia che ti è stata diagnosticata. Se ti va bene così autodiagnosticatela come stai facendo ora, ma non venire a dire che l'universo ti impedisce di cambiare le cose. Te lo stai facendo tu da solo.
per poter conoscere e approcciare ragazzi meno superficiali dovrei subire una caterva di porte in faccia e rifiuti (talvolta umilianti) che io non intendo subire, ammetto di avere una psiche troppo fragile e una autostima troppo bassa per poter sopportare tutto questo. E' un mio limite che non faccio fatica ad ammettere. Gli unici elementi peggiori sono coloro che
sono attratti dagli uomini corpulenti (i c.d. chasers). E' chiedere troppo instaurare una relazione con qualcuno che ci ama per come siamo e non perché siamo il loro feticcio?'Non intendi', benissimo, sei tu che non vuoi. Qui siamo a un buon punto.
Cosa credi che le persone che tu chiami 'normali' trovano alla prima l'amore della vita? O non credi che caterve di porte in faccia e rifiuti umilianti non le passano tutti? Prova a ascoltare un po' gli altri, invece che solo te stesso e i tuoi rimuginii, e vedrai che tutti hanno sfilze di rifiuti, fallimenti e tristezze prima di arrivare a un affetto stabile. Fa parte del gioco, se non vuoi giocarci non puoi vincere. Ma è una tua decisione. Psiche fragile e autostima fanno parte degli aspetti caratteriali che si possono migliorare lavorandoci su, ANCHE subendo un po' più di rifiuti e porte in faccia, anche giocandoci un po', ma comunque muovendosi, non certo restando fermi a autocommiserarsi. Forse ti farebbe bene seguire il consiglio di certi 'guru' della seduzione, cultura che io aborro, ma su una cosa hanno ragione: dicono che per acquisire sicurezza bisogna forzarsi a prendere almeno un rifiuto al giorno. Il che significa muoversi e provare a attaccare bottone e un contatto con una persona nuova al giorno, almeno, e farsi rifiutare. Se cominci a farlo vedi che cambiamento avrai dopo 2 settimane.
E' normale che le persone si incontrino in base ai loro 'feticci' e non in base al gusto della massa, lo ricordi tu stesso no? Se a me piacciono le persone con le lentiggini qual è il problema? Non tutte però diventeranno mia moglie, ma dovrò comunque trovare la 'mia' cara lentigginosa tra tante. Così come è diritto di coloro che vivono il bdsm come top o sub cercarsi la felicità in un partner del loro tipo, e non c'è nulla di male, anzi. Ma naturalmente per un top non qualunque sub va bene, quello sarebbe un feticcio e basta, ma dovrà trovare il 'suo' sub, con cui si trova bene e con cui costruire una vita insieme. Là fuori forse c'è, tra tanti, il 'tuo' chaser. Qual è il problema a farti trovare?
Sempre che tu non voglia rimboccarti le maniche e dimagrire, cosa, come ti ho già detto, possibilissima se tiri fuori la volontà.Coltivo già numerosi passatempi, purtroppo nessuno di essi è particolarmente figo da essere motivo di interesse nei miei confronti. Mi piacerebbe molto parlare con qualcuno delle mie passioni, renderlo partecipe di ciò che faccio, di quello che mi piace. Ahimé mi è stato rinfacciato in più occasioni che il motivo ultimo della mia asocialità fosse il fatto di coltivare interessi che "appassionano solo me e di cui non frega niente a nessuno". Quindi a cosa dovrei volgere la mia attenzione per attirare gli altri? Forse secondo te dovrei rivolgermi a quello che segue la "massa", rinunciando al poco che mi smuove dalla mia apatia?
Ma se vai a cercare di condividere le tue passioni con gente a cui non frega nulla è ovvio che riceverai risposte del genere no? Devi darti un po' da fare a cercare coloro a cui invece interessano, e fare nuove conoscenze. Se non ne hai voglia, siamo a bomba: è una tua decisione, di rinunciarvi.
Ho affermato fin dall'inizio della discussione di essere depresso, con nessuna motivazione per andare avanti ed emotivamente stanco, e chi l'ha mai negato? Semmai ho elencato le cause che mi hanno spinto a questo stato, non le ho certo usate come scuse per trincerarmi dietro un facile vittimismo.
Benissimo, ora basta elencare le cause che ti ci hanno portato, cominciamo a fare qualcosa per uscirne. Eh?
Per quanto riguarda l'affetto,quello sicuramente è un qualcosa che mi mancherà sempre.
Anche questa, come sopra, suona come una tua decisione. Non te l'ha diagnosticato il dottore. Rimboccati le maniche e comincia a innestare circoli virtuosi, oppure accetta che questa è una tua decisione e stacci bene dentro.
-
No certo, né repressione né balia totale, l'equilibrio che dicevi di cercare sta nel mezzo. In una libera espressione di pulsioni ed emozioni, ovviamente la pulsione sessuale non sempre si può esprimere del tutto liberamente se si è single, e non ci interessano le scappatelle o incontri occasionali, e se poi si è innamorati di qualcuno che non è disponibile (come me) la cosa diventa tragicomica (ridiamoci su), però si può cercare di esprimerla in modo artistico, o attraverso le emozioni, anche l'attività fisica aiuta a scaricare le pulsioni. E poi trovare delle passioni che ci assorbano un po' e ci diano entusiasmo per qualcosa di diverso, è oro.
Tutte queste cose sono alla tua portata e sono sicuro che migliorerebbero molto il tuo stato complessivo nel giro di poco tempo. Serve appunto la decisione di guardare in faccia al problema e un minimo di forza di volontà all'inizio, poi si innesta un circolo virtuoso e le cose pian piano si avviano da sole. -
Ciao anonimotriste. E' bene ogni tanto condividere anche i momenti positivi. Ti rispondo però per dirti che capisco benissimo i sintomi del tuo momento di apatia, anche se in realtà io cose che mi entusiasmano ne ho e ne faccio. Però questo non basta al momento a 'salvarmi' dall'ansia o, quando manca quella, dalla demotivazione perenne. Anche io vorrei fare più cose, lavorare di più e meglio, fare più attività fisica come in passato ero abituato, ma puntualmente mi trovo a procrastinare o annullare certi impegni o lasciarne perdere altri.
In compenso vorrei sentirmi come te riguardo al desiderio sessuale, nel senso che ho avuto una frequentazione un po' come la tua, con una ragazza di cui mi sono innamorato, lei però non si sentiva pronta per una relazione vera e propria con me, per vari motivi (anche comprensibili), e ho dovuto chiudere. Al quadro si aggiungeva il suo comportamento da borderline bipolare o narcisista (o entrambe) però questo conta relativamente se non per il fatto che dopo la chiusura mi ha trattato molto male e sembra avermi cancellato nel giro di poco, mentre io dopo un anno sono ancora qui che ci sto male e mi manca. Avrei voluto poter vivere serenamente un rapporto solo 'parziale' e semiplatonico come il tuo ma proprio non ce l'avrei fatta (e non ce la farei neanche adesso), non rimpiango le mie decisioni, ma è una perdita che mi fa male ogni giorno che passa.
Finché ci riesci viviti questo rapporto che mi sembra ti stia facendo molto bene. Io non riesco a trovare una 'cura' a questo mio stato di limbo emotivo, che mi porta a rinunciare a tante cose e a perdere un sacco di tempo, però si dice che il tempo trangugia tutto.