Messaggi di Lara11

    Kuu, a me sembra di assistere al teatrino degli animalisti che, per liberare 'finalmente' dalla schiavitù gli animali allevati, dopo averli 'liberati' li lasciano morire di stenti senza alcuna assistenza, lasciandoli morire di fame e in balia di condizioni climatiche dalle quali non possono difendersi.
    Questo agire sconsiderato si che rappresenta il grado di 'inciviltà' umana.
    Dove sta la 'saggezza' di un vegano che vorrebbe tutti gli esseri umani dediti a una dieta senza carne o uova o vattelapesca?
    Liberissimi di cibarsi come meglio credono, loro però! Che si eviti il tentativo di imporre anche solo verbalmente il loro credo (di credo si tratta al pari di una qualsiasi Setta religiosa, inutile negarlo).
    E comunque, due uova la settimana non uccidono nessuno, nemmeno la gallina.
    Sembra di assistere alla creazione delle barzellette (scusate se mi vien da ridere!)... galline di tutto il mondo vi libereremo, sciopero delle uova, da oggi popolerete il mondo di pulcini e nessuno vi ucciderà più... un mondo comandato dai polli... ma questo spesso accade già !

    Domanda diretta, risposta diretta:
    il mio fisico ha necessità di mangiare carne almeno due volte la settimana. Il fisico altrui non lo so.
    Amo le verdure e i legumi, ho molto limitato la carne, ma, per il mio stile di vita, se non potessi mangiarne non starei in piedi.

    Tornando al tuo intervento... non si può prescindere dalle condizioni ambientali (climatiche, lavorative) pur in un discorso generale. Ogni persona vive una propria fisiologia e chi opera in campi faticosi non sempre può ottemperare al suo stesso desiderio di mantenersi vegetariano (come nel mio caso).

    Sono in totale disaccordo sul titolo del thread. Il pianeta si salva con il buonsenso e la misura (anche alimentare), non evitando a priori carne, latticini, uova e pesce. Non siamo erbivori del resto, siamo onnivori e possiamo scegliere l'alimentazione in libertà senza sentirci obbligati ad un regime alimentare anziché un altro. Mi disturbano tutti gli estremismi, compreso il tuo... la libertà è il fondamento del benessere psico-fisico della persona e la salvezza del pianeta dipende dal nostro grado di equilibrio globale.

    Resto fermamente convinta di un fatto: se l'Eschimese non avesse a disposizione la carne di foca per nutrirsi, sarebbe già estinto. L'africano, al contrario, se mangiasse carne di maiale e bevesse vino con 50°C, sarebbe già estinto al pari dell'eschimese, per dissenteria e per pazzia suicida. Il minatore che si alimentasse solo ed esclusivamente con verdure, sarebbe estinto pure lui, per anoressia indotta dall'eccessivo bruciar calorie oltre il reale reintegro.
    Insomma, intendo dire che tutto è possibile, anche una dieta totalmente vegetariana, però ci sono scelte alimentari dettate anche da fattori ambientali e operativi, non solamente culturali.

    Rispetto i Vegani, sicuramente hanno il diritto di mangiare a modo loro, non credo però corretto additare tutti i mangiatori di carne come fossero dei potenziali criminali! Oggi che abbiamo ampie possibilità di scelta, sia nell'alimentazione sia nell'abbigliamento, siamo molto facilitati... ma non sempre! Vorrei vedervi con ai piedi scarpe antinfortunistiche di materiale sintetico, tutti i giorni lavorativi...

    Anche l'abbigliamento quindi ha una sua origine, ambientale e culturale. Necessitati dal clima e coadiuvati dalla tecnologia si è passati dalla pelle al pile (il petrolio non è meno dannoso dell'uccidere un animale)... bene... nei climi freddi in assenza di pile di cosa ci si poteva vestire per difendersi dalla fredda neve, con abiti di cotone? La lana tosata lo sappiamo tutti che non danneggia le pecore, anzi proprio grazie alla tosatura rinnovano il vello!

    In ogni cosa occorre senso della misura e già questo contribuirebbe ad una vita sana. Una dieta equilibrata non danneggia nessuno. Però esistono delle necessità... per esempio, spinti dalla necessità, dopo un disastro aereo sulle Ande (se non ricordo male), i sopravvissuti si sono salvati perché hanno mangiato i loro compagni di viaggio morti. Al posto loro anche noi ci saremmo trasformati in cannibali, forse. Personalmente non mi sento di vedere solo bianco o solo nero.

    a volte vanno "indirizzati"

    non so fino a che punto si possa indirizzare qualcuno verso un atteggiamento differente e meno 'lunatico', credo possiamo ben poco in realtà e al massimo è la persona che dovrebbe rendersi conto di quanto sia difficile rapportarsi con caratteri o personalità del genere. uno sforzo reciproco di comprensione accettazione forse potrebbe spronare verso un rapportarsi più equilibrato. dico forse, perché in effetti non sono certa sia possibile.

    se sento che sto malissimo per questa cosa, e devo vedere qualche persona, semplicemente avverto che non mi sento molto bene, così lo sanno

    già questa mi sembra una cosa buona.

    secondo me è carattere... ed è difficilissimo controllarmi

    se guardassi al 'carattere', pur non essendo lunatica, mi vien da dire che tutti abbiamo bisogno di autocontrollo, anche per superare l'ostacolo creato dall'atteggiamento del lunatico che non dovesse far nulla per mediare la sua situazione in rapporto agli altri.

    E' difficile sopportarmi,lo so

    chi ti ama ci riuscirà sicuramente, gli altri probabilmente meno.

    gli sbalzi di umore non devono per forza di cose avere una causa e non sono esclusivamente negativi.

    a questa frase non so controbattere se non dicendo che anche i non lunatici sono soggetti a sbalzi d'umore non sempre attribuibili ad una causa precisa. finché non danneggiano non sono di certo solo negativi. cosa intendi dire esattamente?

    mi sono trovata in alcune circostanze ad affrontare persone che definisco 'lunatiche' perché i loro 'motivi' li tenevano per se stessi, non comunicavano a nessuno il perché del loro improvviso cambiamento e perciò non potevo spiegarmi nulla da sola. poi, a distanza di tempo, veniva anche fuori la spiegazione, però ormai il tempo era passato e quei momenti restavano per così dire nebbiosi. non è facile rapportarsi con persone chiuse e per esperienza debbo dire che diventa a volte inutile e deleterio -a parer mio- tentare un'apertura non spontanea perché quando si sentono forzate reagiscono anche peggio. allora che fare nel concreto? io non vedo soluzioni degne di questo nome, mi sembra pure che la pazienza non sia sufficiente anche se utile.
    vorrei porre una domanda a chi si auto-definisce lunatico: perché far ricadere un umore nero o poco sereno su chi non è la causa di questo 'rabbuiamento'? non è possibile e preferibile rivolgere quell'umore a chi ne è la causa anziché al mondo intero?

    rispetto a quanto penso e dico mi permetto di correggere il tuo intervento visto che secondo te sarebbero le mie parole:

    quindi il succo e': parlino tutti solo e spero parli anche chi ha esperienza diretta, e per favore, sia esaustivo per aiutare chi ha bisogno, van bene anche i pizzicotti.

    Ci sta'.

    Vuoi raccontarci la tua?

    alla domanda rispondo: certamente lo farò nei threads appropriati.

    Intelligenza (desideri c a p i r e) e Sensazioni (desideri s e n t i r e...). LA MORTE, PER TE, ALLORA, è NEGAZIONE PROFONDA DELL'INTELLIGENZA, DEL TALENTO E DELLE PERCEZIONI.

    l'intelligenza e il sentire 'negano la morte' caro Pavély, l'uomo non è misurabile e la sua interiorità lo è ancor meno. hai mai visto dei giovani handicappati? a volte le loro patologie 'negano intelligenza e sentire' secondo metri di misura scientifici, ma è tutta apparenza, anzi, a volte nella loro condizione sono portatori di un sentire e di una capacità di comprendere cose che noi nemmeno ci sogniamo. forse non sanno ammirare arte e altro ma sanno entrare nell'animo umano meglio di persone dichiarate intelligenti e dai sensi normalmente sviluppati.
    come vedi non la penso come dici.

    La verità, però, è questa: Lara11 tu hai ragione. E anch'io ne ho.

    la vita ha sempre ragione finché è Vita dotata di sensi attivi. non è questione di ragione o torto, perché io posso capire e accettare i tuoi pensieri così come tu dimostri di accettare i miei. entrambe le nostre posizioni meritano rispetto

    Non si può andare contro la nostra natura

    e nemmeno -secondo me- si dovrebbe andare contro natura. Infatti Pavély, se la natura chiama irrimediabilmente la Vita alla fine 'naturale', penso sia addirittura sacrilego farsene Padroni come fossimo Dio.
    ma questo è solo il mio parere personale, ovvio. vale per me e solo per me. per intenderci, se TU fossi attaccato a una macchina, io non staccherei mai, mai, mai la spina. rispetterei il tuo diritto a vivere anche con il cervello piatto e le funzioni compromesse. ma su me, prego la Vita di abbandonarmi piuttosto che vegetare fino a che un generatore elettrico non partisse dopo un fulmine.

    p.s.: grazie per come spieghi i tuoi pensieri, sto imparando qualcosa gradualmente di un Rinascimento e dell'Arte che mi sono sconosciuti. grazie ancora. :)