..ma che tu sappia si frequentano? Cioè.. avrebbe un motivo reale per "confondersi"? Non lo so.. magari è un amico e si sentono spesso, oppure uscite assieme come coppie, o cose così. Inoltre il tuo e il suo nome, sono effettivamente simili e "confondibili", oppure non c'entrano assolutamente nulla tra loro?
Messaggi di Greeny
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.. non voglio fare la "negativa", ma generalmente se qualcuno è veramente interessato, non c'è scusa o difficoltà che tenga e che possa cambiare le cose, se una persona vuole stare con te... ci sta e cerca di trovare il modo più indicato per riuscire a farlo, senza rischiare di non vederti/sentirti più,.. che senso ha?
Credo che tu stessa sappia che non puoi aspettarlo per sempre, non sarebbe neppure giusto, quindi.. prendi tu la decisione: vuoi veramente provare a stare con una persona così (apparentemente) instabile ed egocentrica? Se sì, o se pensi che sia solo "un momento", allora cerca di avere una spiegazione e una risposta, con tanto di soluzione reale e definitiva, ma senza "fissarti" e insistere all'infinito (se non ti risponde, la risposta è ovvia..), oppure.. prova a riprendere in mano la tua vita, cosa che comunque ti suggerirei di fare in ogni caso. -
Be', non mi sembra che abbia molto senso... la cavalleria dovrebbe essere indipendente dalle intenzioni della persona riguardo a una relazione o cose simili...
Non avrà senso, ma a me molti anni fa era capitato, e la motivazione era stata: per "mantenere l'indipendenza" e non cadere nei cliché, che tradotto - anche con i fatti successivi - era che non voleva impegnarsi, una cosa molto simile era successa anche a un'altra mia amica. Io però intendo la divisione del conto: io pago per me e tu per te.
Francesca2812, se lui ti interessa ti suggerirei di provare a continuare a frequentarlo, giusto per non fermarti alla prima impressione, ecco, poi se la cosa dovesse ripresentarsi, magari con gli stessi discorsi ripetitivi, allora probabilmente sì, ci sarebbe un problema da "affrontare".. o da evitare, ma almeno ne saresti sicura. -
..in che senso ha fatto pagare te? Tutto, oppure solo la tua parte?
Se è il primo caso.. sì, è un cafone visto che lo ha proposto lui, mentre se avete "diviso", magari ti ha solo messa "alla prova", c'è chi lo fa, quando non vuole impegnarsi troppo... -
Summertime... non sai quanti pianti ho fatto ponendomi quella domanda, quello che mi frega - come molte suppongo - è la fase in cui è tutto dolce e premuroso, fase in cui tutto sembra andare bene e talvolta sembra quasi che abbia capito il mio punto di vista, accettandolo ed esternando tutte le buone intenzioni per superare l'ostacolo, crescendo lui per primo e cercando di considerare maggiormente anche me, i miei bisogni e punti di vista.
Dopo una settimana, o qualche giorno però, se io torno ad aprire bocca, tutto torna esattamente come prima, scatti d'ira compresi... e quello che mi irrita di più, è che poi accusa me di essere incapace di vivere il rapporto di coppia, sottolineando che sono io quella "disagiata", con seri problemi psicologici che sta rovinando tutto, creando situazioni di nervosismo e problemi vari. -
Summertime in parte credo di averti risposto con il mio precedente post per Cristyna,.. quello che sto cercando di capire io è proprio se lui sarà mai in grado di vivere serenamente un rapporto equilibrato o meno, dato che questa è la seconda volta che ci proviamo, con tante promesse e i sentimenti rinnovati - da parte sua - però nella sostanza l'equilibrio è ancora lontano e più passano i mesi, più mi rendo nuovamente conto che tutto dipende da me: se io accetto di passare sopra a tutto, il rapporto continua come se nulla fosse, altrimenti.. tanti saluti, cosa che mi ricorda continuamente con la sua frase: "io sono così, se non ti vado bene, vattene", o altre frasi simili e se glielo faccio notare, mi rigira tutto dicendo che sono io quella che si lamenta, o che sta male, e che quindi il problema è solo mio, che lui mi vuole al suo fianco, ma che non può certo trattenermi se io "non mi sento a mio agio", facendo palesemente capire che non ha proprio alcuna intenzione di affrontare i problemi modificando atteggiamento, etc.
Come ho scritto inizialmente.. è una persona che non si mette mai in discussione, con NESSUNO, i problemi a suo avviso sono sempre gli altri a causarli, sono gli altri i cattivi della situazione, che cercano di farlo sentire insicuro e nel torto, e da cui sente il bisogno di proteggersi con le sue reazioni fuori misura.
E' questo il modo che ha di rapportarsi con la vita e francamente.. sto seriamente iniziando a temere che non cambierà mai, proprio perché nella sua testa il problema non è mai lui.. -
Cristyna.. lo hai descritto perfettamente, è lui, che non solo se la prende con me, ma ha con tutti quell'atteggiamento aggressivo,.. sai quante volte ho dovuto calmarlo per evitare che si mettesse in una brutta situazione con gente assolutamente estranea? Una volta si è addirittura messo ad urlare fuori dalla finestra, con uno che aveva suonato al citofono, passando subito al tono duro e rabbioso, con tanto di minacce verbali, tirando dentro anche eventuali denunce, tutto perché questo agente immobiliare aveva suonato un po' di più, volendo entrare nell'appartamento sotto al nostro, ma avendo dimenticato le chiavi, questo però è solo un piccolo esempio, lui si scalda subito.. arrivando ad usare parole veramente pesanti e sempre urlate ovviamente, e talvolta avendo anche gesti nervosi un po' violenti sugli oggetti.
Per quanto mi riguarda.. inizialmente restavo esterrefatta, perché presa di sorpresa, quindi tacevo e basta, poi purtroppo c'è stato un periodo in cui mi sono "adeguata" alle sue reazioni, finendo per urlare a mia volta, cosa che non solo creava più tensione, ma che fomentava anche un certo clima "violento" e non solo da parte sua, dato che più volte, in quelle occasioni, mi sono ritrovata a trattenere uno schiaffo, o a spingerlo contro il muro per evitare che lui avesse la possibilità di essere "rude" con me, perché in quei momenti... arrivata proprio a farmi paura, dalla tensione nervosa che si veniva a creare.
Ovviamente capendo che in quel modo non si poteva ragionare e che anzi, non solo si trasformava lui in una persona orribile, ma che lo facevo anche io,.. ho smesso, ho iniziato a cercare di tornare ad essere me stessa, calma, pacata, con il tono di voce perennemente basso, anche in quei momenti in cui mi urla addosso di tutto e che ora cerco di smorzare non dandogli "soddisfazioni", quindi non abbassandomi al suo livello e cercando di ignorarlo il più possibile, andandomene anche dalla stanza, fino a quando la sua ira incontrollata si placa un po',... questo però calma solo gli animi, ma purtroppo non fa cambiare la sostanza, nel senso che alla fine si fa comunque come vuole lui, almeno per le cose più importanti, e francamente lottare sempre, per ogni cosa, mi sembra assurdo, anche solo per riuscire a parlare tranquillamente di noi, o di un qualcosa che a me non sta bene, quindi ovviamente un qualsiasi argomento che lo contraddica (totalmente o parzialmente), cosa che dal suo punto di vista sembra essere un tabù enorme, dato che a suo avviso se io voglio parlare per affrontare un problema o per contraddirlo, vuol dire solo che cerco la lite e che quindi sono una grandissima rompi scatole che ha come unico scopo nella vita il rovinargli la giornata, cercando di metterlo in discussione,.. cosa che a quanto pare lo autorizza a trattarmi male e a dirmi di tutto, per poi dimenticarsene poco dopo... e se io non faccio la stessa cosa, allora la lite riprende, perché io al contrario di lui, sembro non aver alcun diritto di arrabbiarmi, offendermi e/o "tenere il muso".Citazione"Allora se pensi che quest'uomo sia davvero la xsona giusta, fa la valigia e va via. Se tornerà a prenderti è in quel momento che potrai dare una svolta al vs rapporto, cercando innanzitutto tu di dare le impostazioni al rapporto, ma non x imposizione, ma x creare le regole fondamentali della civile convivenza e del rispetto che non tutti ben conoscono."
...l'ho già fatto e mi è già venuto a riprendere, qualche mese fa, con la promessa che tutto sarebbe cambiato, dicendo che aveva capito di amarmi davvero e che voleva stare solo con me, mentre prima a quanto pare era indeciso sulla convivenza,.. aggiungendo di aver compreso i suoi errore e che le cose sarebbero andate decisamente meglio, dato che mi sarebbe venuto "in contro" anche lui, e via dicendo. Il problema è che poi tutto è tornato esattamente come prima, o meglio, lui ha cercato di cambiare alcuni suoi atteggiamenti, che avevano a che fare con "altre persone" e con la sua perenne presenza sui social network, però nella coppia.. non è cambiato molto, gli scatti d'ira ci sono sempre, così come la sua mania di fare il ricattino finale, con l'unico scopo di zittirmi e di non essere messo in discussione, motivo per cui talvolta usa altre parole pesanti per cercare di sminuirmi, spostando così l'attenzione da lui.. a me e relative "colpe".
Tu hai scritto che certe persone possono cambiare, però se ora, dopo anni, stai ancora male e ti senti tuttora "sottomessa al suo carattere", forse non è così vero,.. o sbaglio? -
Ovviamente la prima cosa che veniva in mente anche a me era proprio quella, che ero di troppo e che non sapeva come liberarsi del rapporto, ma questo atteggiamento è sorto da subito, dopo poco tempo dalla convivenza e se alla sua "provocazione".. io rispondo che non ne posso più e che se la mette in quel modo può tranquillamente riportarmi a casa, tutto cambia, inizia a dire che non vuole che me ne vado, che con me sta bene, che lo avevo fatto arrabbiare e cose così, diventando poi dolce, premuroso e quant'altro.
..è un circolo vizioso, il copione è sempre quello, io apro bocca, lui ha i suoi scatti d'ira, anche pesanti, in cui dice di tutto, finendo solitamente con la frase riportata nel post precedente, poi subentrano le scuse, oppure semplicemente si fa "finta di niente".
In questi anni l'ho giustificato molto, visto il rapporto difficile con i suoi genitori, capendo che lui è proprio fatto così e che non si rende conto di ferire e che anzi, spesso dimentica le sue stesse parole dopo pochi minuti,.. ma ammetto di aver sperato in un cambiamento, che però sembra non arrivare mai e oggettivamente sto iniziando a chiedermi se potrà mai arrivare, dato che da quanto ho capito.. ha sempre fatto così anche nei suoi precedenti rapporti, per paura, per insicurezza.. o non so cos'altro.
Per il "perché tu dici che devi incassare ed accettare?".. la risposta è semplice: perché altrimenti non si finisce più di litigare e no, non me lo ha prescritto il medico di stare con lui, ma quando a 30anni decidi di cambiare la tua vita, mollando tutto e andando a convivere in un'altra regione,.. francamente dopo diventa difficile tornare indietro, o quanto meno inizialmente mi dicevo che magari il problema ero realmente solo io e che non potevo "buttare tutto così", senza neanche provare e lottare, inoltre quando ami una persona tendi a lasciare passare molte cose.. con mille scuse. -
Salve,
ho deciso di scrivere qui per capire, o meglio.. per sapere se la mia situazione è realmente normale, o meno, può sembrare un'assurdità, ma quando convivi da circa due anni e dal tuo compagno ti senti sempre dire che "tutto è normale", "che succede ovunque".. e che la strana fuori dal mondo sei solo tu, beh.. alla fine un dubbio ti sorge.
Come ho scritto, convivo da due anni, mi sono trasferita in un'altra regione per stare con lui, lasciando tutto e ovviamente andando ad abitare "a casa sua", in un appartamento in affitto,.. Lui ha 33 anni, io 30.
Il problema sorge quando tento di parlargli, di ogni cosa, specialmente di noi, o quando tento di dire la mia opinione su un qualcosa, un mio stato d'animo, un'azione o su una decisione (che puntualmente prende sempre e solo lui, perché qui è casa sua e attualmente i soldi a casa li porta solo lui,.. così dice), dato che appena apro bocca tenta di zittirmi subito, iniziando ad urlare, dicendo che io voglio solo litigare, anche se in realtà io non alzo mai la voce e il mio intento è solo quello di parlare, per riportare il mio punto di vista,.. aggiungendo poi quella che io ritengo essere una vera e propria "pugnalata finale": "..se questo con ti va bene (se io non ti vado bene, se questa decisione non ti va bene, o qualsiasi altra cosa) tornatene a casa tua, se vuoi ti ci porto io domani, così risolviamo tutti i problemi!".. chiudendo così ogni possibilità di discussione e quindi anche di trovare un punto d'incontro, ritrovandomi ogni volta a dover incassare e accettare.
E' inutile dire che questo tipo di comportamento, in questi anni, mi ha causato una notevole frustrazione, anche perché non riesco a sentirmi a casa mia e a crearmi, costruirmi, dei miei progetti, avendo sempre in testa quel "tornatene a casa tua.." e sentendomi perennemente solo un ospite.
Lui sostiene che è solo un problema mio, che sono io quella strana, non mettendosi mai in discussione,.. mai, perché la colpa è sempre degli altri, mai sua e io sono arrivata in un punto critico, in cui la confusione è talmente tanta da riuscire a distinguere a stento "il Nord, dal Sud", il giusto, dal sbagliato. -
Stessi sogni, ma io li faccio da mesi e sono sempre in forma negativa, o meglio, le mie sensazioni sono negative, di rifiuto, panico e semi-isteria, tanto che spesso mi rifiuto di partorire e quando ciò non è possibile, inizio a sentirmi male, in trappola, con un forte desiderio di tornare indietro..
Non so cosa voglia dire però.. se non un'oggettiva paura per la maternità, magari dovuta anche al periodo che si sta vivendo, in cui magari ci si sente più insicure o estremamente confuse su un percorso intrapreso.