Messaggi di giac8

    In Svizzera forse c'è qualche chance, ma un medico dovrebbe prima prendersi la responsabilità di diagnosticarti la depressione (se di questo si tratta) come irreversibile.

    Ciao, faccio una prima fase di lettura e integrazione con altre fonti, con lezioni dei prof e cose varie. Poi inizio la ripetizione, di solito ripeto il programma la prima volta per fissare i concetti, poi la seconda volta per rafforzarli e saper fare un discorso più o meno completo. Se c'è tempo e in base alla difficoltà della materia eventualmente ripeto anche una terza volta.

    Hai mai pensato di usare Anki, data la mole di informazioni da memorizzare? Altri software utili per lo studio sono Remnote, che ti permette di convertire appunti fatti da te o importati in flashcards, o Obsydian, che ti permette di fare collegamenti ipertesutali tra le materie. Per medicina il leggi e ripeti è molto (forse troppo) dispendioso in termini di energie e tempo. Consiglio di ricorrere al testing (flashcards) abbinato ai ripassi programmati. Anki in primis è ottimizzato per questo, infatti spopola tra gli studenti di medicina in USA e UK. Su internet in inglese poi è pieno di siti con database di lezioni e domande da usare per il testing e pensati apposta per le med schools (e.g. Osmosis). Altri due consigli, se non le conosci già: 1) imparare a schematizzare per parole chiave 2) imparare a usare le mnemotecniche, in particolare il palazzo della memoria abbinato al link method, che sono game-changers per memorizzare dettagli non logicamente deducibili di materie con molti elenchi di informazioni da sapere (mi vengono in mente farmacologia o anatomia patologica, ma le puoi usare per qualunque materia).

    Io sono stato nella vostra situazione fino a qualche anno fa, ossia ero studente di Medicina fuoricorso, al compimento dei 30 anni ho fatto un bilancio della situazione, ho provato a cercare un lavoro ma sondando il terreno ho capito che non avevo prospettive, per cui sono passato ad una professione sanitaria giusto per dare un minimo di senso a tutti gli anni trascorsi e sperando finalmente di lavorare. Vedendo la situazione dall'altra parte della barricata, mi dico che ho fatto una c∙∙∙∙∙a a lasciare Medicina, anzi, ancora prima, a trascinarmela nel fuoricorsismo (col senno di poi ecc. ecc.). Ma non riuscivo più a sostenere la situazione in cui ero e alla fine ho rinunciato. Me la sono cercata. Un mio amico e ex compagno di studi, 32 anni e fuoricorso a Medicina, cerca di andare avanti anche per mancanza di alternative, ma non fa una bella vita (è praticamente sempre chiuso nella sua camera a casa dei suoi genitori, che non gli rivolgono più la parola, esce solo per passeggiare ed è sempre in uno stato di ansia somatizzata). Comunque da un certo punto di vista vi invidio, perché se riuscirete, come spero, a laurearvi, avrete dimostrato un carattere che io non ho saputo tirare fuori quando ne ho avuto l'opportunità. Se posso un consiglio, evitate di isolarvi, non fatevi bloccare dalla vergogna, sennò peggiorerete la situazione.

    Non che Medicina sia un percorso adatto a chi sia spinto solo da calcolo utilitaristico, nel senso che, prima di tutto, deve piacere studiarla e richiede un ottimo livello base di dedizione e di metodo di studio; farla solo perché poi il lavoro è sicuro e farai il benestante non basta per laurearsi in tempi e stati psicofisici "fisiologici".

    Quello che dici è vero per qualunque laurea, le aziende hanno delle soglie di età sull'assunzione, generalmente non si va oltre i 28 anni per un neoassunto e comunque tra uno di 23 e uno di 28 a parità di requisiti si predilige il più giovane per ovvi motivi (non fosse altro che mediamente avrà più tempo da dedicare al lavoro e sará più "formabile").

    Poi ci sono i "casi", esistono casi che escono dallo standard, ma ogni caso ha il suo perché, ovvero non è un caso. Non vedo come possa essere consigliabile laurearsi "tardi" in una professione sanitaria; già per entrare nelle scuole di specializzazione c'è una competizione tremenda e pure lì...avanti il più giovane a parità di requisiti. Onestamente ritengo utile laurearsi al di fuori dell'età standard solo per propria cultura, senza aspettative lavorative, oppure per accedere a concorsi il cui esito è comunque incerto.

    Tutti quelli che conosco che si sono laureati a 30 o più anni in medicina o in una professione sanitaria lavorano tutti o in libera professione o tramite concorso pubblico. Io stesso ho più di 30, mi sono iscritto a tecniche di radiologia dopo un percorso non terminato a medicina per non buttare via totalmente gli esami dati, mi sono riciclato in questo percorso con la speranza in primis di lavorare subito, non avendo chance in tutti gli altri settori non sanitari. Per quel che può valere la mia opinione basata sulla mia esperienza, a notahappygirl consiglierei di entrare a odontoiatria ora che è ancora relativamente giovane, a patto però che abbia la seria intenzione e, non secondariamente, un ottimo metodo di studio per dedicarcisi con impegno, perché medicina e odontoiatria, se nel breve termine sono percorsi pesanti e stressanti, nel medio-lungo termine danno soddisfazioni di gran lunga superiori sotto tutti i fronti (intellettuale e materiale) a quelle delle altre professioni sanitarie. Parere personale.

    Ti è indispensabile un percorso di psicoterapia con supporto farmacologico, altrimenti rischi di buttare tempo nell'immobilismo il che peggiorebbe solo la situazione. Te lo dico per esperienza personale. Tieniti impegnata con un corso professionalizzante, tipo corso di segreteria o contabilità, ne fanno anche per inoccupati/disoccupati over 30. Leggere e passeggiare va bene ma non basta a zittire i pensieri negativi. Possibilmente datti piccoli obiettivi a breve termine in qualcosa che ti dia qualche competenza e non ti faccia schifo, anche migliorare l'inglese o cominciare poco a poco un'altra lingua va bene. L'importante è che non stai senza fare niente. Sforzati di alzarti la mattina, è dura lo so, ma se non lo fai lo rimpiangerai. Nel frattempo candidati per lavori anche non qualificati che ti non facciano proprio schifo. Il motivo è sempre uno: non dare spazio libero alla tua mente altrimenti ti porta giù con lei. Prima inizi meglio è ovviamente. Bacchette magiche non ce ne sono. La vita è talmente bastarda che se finisci col c∙∙o a terra rischi di rimanerci se hai comunque modo di placare la sete e la fame, finisci a vegetare in uno stato larvale il che è il peccato peggiore che possiamo commettere, il male più grande che possiamo fare a noi stessi. Te lo dico col cuore perchè ci sono stato per anni e ora ne sto pagando le conseguenze con tutti gli interessi.

    Buon pomeriggio,
    sono nuova del gruppo e cerco un sostegno riguardo un argomento di cui fatico a parlare. Ho sempre avuto un carattere insicuro e ho faticato a prendere decisioni senza ansia. Ho spesso tenuto in considerazione "ciò che gli altri avrebbero pensato" o "se ci sarebbero rimasti male". Purtroppo la mia mamma è molto ansiosa e credo che ciò un pochetto abbia influito. Arriviamo al dunque. Attualmente sono riuscita finalmente a fare un po di chiarezza in me stessa ed ho provato il test di ammissione ad una facoltà che mi interessa molto. Purtroppo per due punti non ci sono entrata e difficilmente con gli scorrimenti riuscirò. Il problema è che sono iscritta ad una facoltà in ambito sanitario da tantissimi anni e non sono riuscita a portare a termire il mio percorso perchè il tirocioni pratico e quindi il lavoro futuro mi creano ansia, quindi ho ripreso e lasciato gli studi. Tutti dicevano che stavo sbagliando perchè questo percorso mi avrebbe assicurato un lavoro, ma io credo che se mi porto dietro da 10 anni questo fardello ci sia inconsciamente un motivo, altrimenti avrei già concluso.
    Adesso devo decidere definitivamente cosa fare perchè sono una over 30enne e vorrei riprovare ancora il test per la facoltà per cui mi sento portata, ma ovviamente nessuno mi garantisce che il prossimo anno lo passerò. Nle frattempo tutti dicono che sia meglio continuare la facoltà a cui sn iscritta per non buttare tutto per aria ed alla fine non trovarmi con nulla in mano per poter lavorare.
    Adesso vorrei un consiglio spassionato . . secondo voi cosa sarebbe piàù opportuno fare per vivere meno angosciata e decider ciò che è meglio per me?

    Stessa situazione. Ho tre anni meno di te e dal 2008 fino a due mesi fa ero iscritto a Medicina, ma in dodici anni sono riuscito a fare registrare nel libretto solo un terzo degli esami. Il motivo non lo so nemmeno io fino in fondo, infatti sono tuttora convinto che sia la laurea migliore che esista eppure non sono stato abbastanza determinato da portarla a termine e non posso nemmeno ignorare le sofferenze che mi sono inflitto standoci dentro, cadendo in uno stato larvale che ho perpetrato per anni fino alla diagnosi di depressione cronica. Quando ho deciso di lasciarmi alle spalle questo progetto fallito era già troppo tardi per lavorare, a 30 anni senza competenze nè esperienza sei finito ancora prima di cominciare, aggiungici pure che mi candidavo a lavori che non farei mai se potessi scegliere ma l'angoscia di non trovare più lavoro mi stava logorando e mi incalzava a candidarmi lo stesso. Alla fine, sempre seguito e confrontandomi con la mia psicologa, sono passato a tecnico di radiologia. Non nego che per me sia un ripiego, lo percepisco ogni giorno a lezione dal livello di approfondimento delle materie e dalla gente che lo frequenta (incomparabili con quelli di medicina) ma avendo già ampiamente dimostrato di non essere all'altezza delle mie aspirazioni, non posso che ingoiare il rospo e puntare ad avere un lavoro più o meno stabile con questo nuovo percorso triennale. Il fatto di diventare un semplice tecnico e non un medico radiologo mi brucia molto, ma alla fine ho cercato di essere razionale dicendomi che se in 12 anni ho combianto così poco un motivo ci deve essere stato, inconscio o meno che sia.

    Complimenti per il post, è molto interessante, soprattutto per chi come me che ha superato i 30 e non è soddisfatto dell'attuale situazione lavorativa ha voglia di reinventarsi. Ma all'estero, un avvocato come me ad esempio cosa potrebbe fare? Il titolo non potrei assolutamente spenderlo.

    Magari un master in giurisprudenza applicata alla finanza potrebbe essere un inizio.