Messaggi di chiacchieralibera

    Credo di essere empatica, abbastanza almeno. E' una qualità che mi aiuta molto nel lavoro che faccio, ovvero quella di affiancare e sostenere a scuola bambini con problemi comportamentali, emotivi e di apprendimento.

    Forse per il mio vissuto, sono cresciuta in una famiglia disfunzionale con padre narcisista patologico... e madre passivo-aggrassiva a lui totalmente sottomessa, una madre anaffettiva.

    Quindi per sopravvivere ho dovuto sviluppare questo "potere" ovvero quello di annusare ed intercettare i loro stati d'animo, le loro "paturnie" per mettermi in salvo e sopravvivere.

    Riesco quindi a percepire gli stati d'animo delle persone, a leggere oltre.

    Ma non sempre è una cosa positiva.

    Le soluzioni che mi avete proposto non fanno per me. Non m'interessa visitare Malta, né fare volontariato chissà dove, né viaggiare con sconosciuti o partecipare a tour organizzati. Probabilmente penserete che sono incontentabile e non mi va bene nulla, ma la vacanza non è un obbligo, la faccio se trovo la compagnia giusta per farla nel posto dove mi piacerebbe andare, decidendo io assieme agli altri l'itinerario.

    Più che altro a me interessava capire quelli che viaggiano da soli. Partono con l'idea di conoscere qualcuno oppure solo di visitare un posto? E se non conoscono nessuno e il posto li delude, che succede?

    Io farei una vacanza con attività programmate.

    Del tipo "tour enogastronomici". Sono vacanze di gruppo con itinerari già fissati nei quali sono previste degustazioni. C'è così un tema di fondo di cui parlare. E' più facile rompere il ghiaccio.