Pulmino73 marlep Vi ringrazio e vi do ragione su tutto. La mia decisione è dovuta ad un evento recentissimo che ovviamente sto catastrofizzando nella mia mente, ma solo fino ad un certo punto perché non è un pensiero "irreale" come gli altri. Per la prima volta dopo anni mi sento sull'orlo di un baratro, e mi immagino a dover vivere con questa sensazione per non so quanto tempo... Purtroppo sono una persona che tende ad abbattersi, e questa nuova difficoltà è più grande di me. Sentendomi sull'orlo della disgrazia, non riesco a pensare ad altro, soprattutto a costruire qualcosa. Non nego che le cose potrebbero anche migliorare, ma vivere nell'incertezza mi fa impazzire, e in questo stato d'animo tendo ad annullarmi finché dura, servissero giorni, settimane, mesi o anni... So bene che non è un ragionamento comprensibile per menti che funzionano meglio della mia, specie quando un aiuto psicologico sarebbe orientato proprio ad insegnare a gestire meglio certe situazioni difficili. So che sbaglio, forse è solo il profondo sconforto che provo adesso.
Messaggi di tartufello
-
-
Ciao tartufello, ci siamo sentiti sul mio post quando mi hai commentato. So di non avere grande esperienza in merito, dato che ho iniziato da un paio di mesi a convivere con questi pensieri catastrofici, simili ai tuoi, che poi si sono trasformati in fissazioni e nella paura di far del male alle persone a me care. Posso dirti, però, che da quando ho iniziato a razionalizzare tutto e a capire che più avevo paura di questi pensieri intrusivi, più riuscivo a star bene, ho cominciato ad autoconvincermi che sono il contrario di ciò che la mia mente mi suggeriva. In realtà, io sono sempre lo stesso.
Per quanto riguarda le catastrofizzazioni, ho trovato conforto in una frase di un altro utente, che a sua volta l’aveva sentita da uno psichiatra: "La vita va presa con leggerezza." Da quel momento mi si è accesa una lampadina e ho ricordato perché, da ragazzino, ero così spensierato e vivevo la vita giorno per giorno. Semplicemente, non mi proiettavo nel futuro a pensare ai problemi e alle conseguenze.
Mi sono reso conto che vivevo sempre con la mente proiettata nel futuro, senza godermi il presente, e ciò mi creava paura e ansia per eventi che non erano ancora successi. Ora i pensieri ci sono ancora, ma sto notando che stanno diminuendo e non sono più così insistenti come prima. Quando mi vengono in mente, penso a quanto la vita sia bella, alle cose positive che mi sono accadute, e quei pensieri angoscianti si trasformano in gioia nel giro di due secondi. Ad esempio, se mi passa per la testa una catastrofe come "ho lasciato il rubinetto aperto, chissà che danno potrei fare," mi ricordo semplicemente che la vita va presa con leggerezza, che i danni capitano a tutti e si risolvono, e vado avanti.
So che le mie parole potrebbero sembrarti inutili, perché magari rispetto a voi non sto affrontando un ostacolo insormontabile, ma ho il tuo stesso problema. Credo che tutto dipenda da come si affronta il problema.
Me lo avete ripetuto in molti: è un problema che ci siamo creati noi, e solo noi possiamo uscirne. Io ci credo davvero ed è grazie a questo pensiero positivo che non sto peggio, ma ogni giorno che passa mi sento più felice e sento di riuscire a sconfiggere sempre di più questi pensieri.
Fate affidamento su voi stessi: la vera forza l’abbiamo dentro di noi.
Ciao marlep e grazie. Purtroppo questi meccanismi sono radicati in me e pensare positivo non mi aiuta... ci provo e talvolta funziona, ma solo per pochi secondi, e francamente nella mia vita non ho molto di positivo a cui aggrapparmi... L'anno scorso è stato un brutto anno e questo è cominciato peggio, e rispetto a poco fa temo che non mi interessi nemmeno più migliorare la mia vita e sentirmi bene. Ho deciso che continuerò a convivere con la mia psiche senza aiuti esterni, e lascerò le cose come stanno, perché cercando di migliorarle ho sempre finito per peggiorarle, arrivando al punto in cui sono ora.
-
Ciao speranza24 grazie per il messaggio, penso che hai ragione su tutto. Nel pubblico ho avuto un'esperienza pessima in passato, piuttosto che tornarci preferisco aspettare di avere la disponibilità economica per permettermi altri specialisti. Intanto ho giornate in cui sto meglio ed altre in cui sto peggio, e quando catastrofizzo cerco di distrarmi. Magari sto bene e mi basta leggere o sentire una parola per farmi sprofondare nello sconforto, all'inizio non capisco nemmeno il perché, come se il subconscio facesse i suoi collegamenti all'istante e a me arrivassero in ritardo di qualche secondo.
-
Mi è apparso tra i suggerimenti su un social un conoscente. È un ragazzo con evidenti problemi relazionali, ma sempre gentilissimo e a modo, però scorrendo i suoi post ci sono solo volgarità, bestemmie, insulti come risposte a sconosciuti.... Che roba, dietro la facciata siamo fermi all'età della pietra...
-
Il 2024 è stato un brutto anno per me, da un po' ho il pensiero che lo ricorderò come l'anno in cui ho cominciato a scavarmi la fossa da solo, se non quello in cui me la sono scavata fino in fondo. Nel 2025 vorrei provare ad essere più ottimista e migliorare me e la mia situazione generale, piuttosto che continuare a scavare.
-
Sono gli ultimi colpi di coda di chi decide dietro a Biden... a giorni comincerà il mandato di Trump, vedremo come cambieranno le cose.
-
Hai risolto questi problemi, o continui ad averli?
I farmaci me li hanno placati nel momento peggiore e mi hanno aiutato ad imparare a gestirli, anche anni dopo la fine della terapia non ho più avuto ricadute. Si sono risvegliati in un periodo di forte stress e ora non vivo proprio bene, quindi vorrei riprendere una terapia.
-
Salve a tutti, vi scrivo perché sto iniziando a soffrire di ansia, con diverse paure che, per il momento, riesco a controllare. Questa situazione è dovuta allo stress legato al lavoro e all'acquisto della prima casa con mia moglie.
Tutto è iniziato verso settembre con piccole fissazioni, come il dubbio di aver chiuso la porta di casa o i rubinetti, con la paura di causare danni. Successivamente, queste preoccupazioni si sono trasformate nella paura che i miei cari non stessero bene. Notavo che questi pensieri emergevano soprattutto quando pensavo al lavoro o provavo rabbia per questioni lavorative. La situazione è peggiorata dopo aver fatto la proposta per la casa: ho iniziato a sentire una morsa alla gola e un'ansia costante, accompagnata da pensieri negativi, come l'idea di non farcela o di rimanere solo.
Mi considero una persona molto sensibile alle sofferenze altrui. Cerco sempre di sostenere e aiutare gli altri, soprattutto i miei genitori, sforzandomi di apparire forte e di dare sicurezza, anche se questo significa chiudermi un po' in me stesso.
Attualmente, sto cercando di capire se posso superare questa fase da solo o se sia necessario chiedere aiuto a un professionista. Recentemente, parlando con la ragazza di un mio amico, lei ha menzionato i problemi di sua madre, che soffre di depressione e bipolarismo. Questa conversazione ha innescato in me una forte ansia, perché sentire i suoi racconti mi ha fatto nascere delle paure simili, anche se al momento riesco a gestirle. Nonostante ciò, continuo a pensarci a volte e inizio a fare pensieri negativi sul futuro che sto costruendo con la mia compagna.
Desidero ardentemente iniziare una nuova fase della mia vita con lei, ma questi pensieri ricorrenti mi tormentano, causandomi anche molta stanchezza. Non credo di avere problemi gravi, ma questa fissazione mi sta demoralizzando molto. Per questo motivo, ho deciso di scrivere qui, sperando di trovare consigli e comprensione da parte di persone che hanno vissuto esperienze simili.
Mi rivedo in quello che scrivi, e ci trovo anche le escalation con le catastrofizzazioni che si fanno sempre più gravi. Pure a me succede di più nei periodi di stress, e ciò mi causa stress ulteriore, è un cane che si morde la coda. Ti consiglio di parlarne al tuo medico di base, poi ti consiglierà lui... io per esperienza personale ti posso dire che questi pensieri ti distruggono e non se ne esce da soli.
-
A meno che dietro non ci sia una forte morale religiosa, o hai visto scene di degrado o peggio di sfruttamento, o hai contratto MST incurabili, allora non riesco a capire l'errore e la disperazione che ne consegue...
-
Immaginavo di essere stata troppo distaccata... mannaggia a me. Ancora non si sa se questa tipa la frequenta o meno. Devo scoprirlo.
Voglio comunque fare l'ultimo tentativo, e se non andrà, chiuderò la cosa una volta per tutte. Però ci voglio provare per non avere rimpianti... può andare bene come male. 50 e 50. Però come mi muovo? Gli scrivo io, gentilmente, per un caffè/aperitivo, o lo invito io a qualche evento? Boh.
Visto che ci devi parlare chiedigli di vedervi in un bar, così siete solo voi e state tranquilli. Se accetta sii te stessa e fai capire chiaramente i tuoi pensieri, altrimenti se rifiuta è chiaro che per lui è finita molto tempo fa. Leggendo i tuoi messaggi ho l'impressione che hai fantasticato molto su di voi nell'ultimo anno e mezzo, idealizzando il tutto ("dopo mille richieste all'universo di rincontrarlo, non so come, ma me lo sentivo che sarebbe successo prima di Natale"), e forse se riuscissi a mettere da parte la fantasia per un attimo, non avresti più il reale desiderio di avere una relazione con lui in particolare. Lo penso perché anch'io sono un tipo che fantastica molto, inconsciamente anche per distrarmi dalla realtà, e quando va avanti per molto tempo senza nessun progresso reale, poi mi accorgo che la fantasia ha sostituito il vero interesse. L'immaginazione va per conto suo e utilizza un punto di contatto con la realtà perché è confortante, ma magari la storia con questo ragazzo l'hai già superata.