Messaggi di Liberato

    Come intendi procedere, quindi?

    E' già da parecchio che mi sto adoperando, tra un paio di mesi dovrebbe realizzarsi il sogno, anche per questo forse mi sta prendendo un po' di ansietta, lei ha paura di non riuscire a fare nulla, anche trovare un lavoro o le cose più banali, dato che non è mai vissuta nella normalità, nulla è stato normale nella sua vita, io cerco di rincuorarla ovviamente.

    Ho scritto anche per avere delle dritte, consigli, conforto anche, per alcune paure che ho riguardo il tutto, è un salto nel vuoto ma lo voglio con tutto me stesso, non credo di aver mai voluto qualcosa/qualcuno così tanto.

    Ma chi te l'ha fatto fare di prenderti questo guaio?

    L'amore immenso che provo per questa ragazza, questo racchiude tutto. Se ami davvero qualcuno non credo che lo si lascia perché la sua situazione è più complessa di altre, fai di tutto perché stia bene, perché poi starai bene anche tu. Qualcuno lo farebbe ma quel qualcuno di certo non conosce il sentimento di cui sto parlando, non sono il primo uomo che ha conosciuto, ma forse (come me) la prima persona amata così intensamente. Mi sento strafortunato di averla incontrata e di avere la possibilità di amarla e di aiutarla, non poteva succedermi nulla di più incredibile nella vita.

    L'adorazione per i piedi può provenire secondo me da un'idealizzazione per la donna, un'intrinseca sottomissione dell'uomo al cospetto dell'oggetto adorato. Io sono moderatamente feticista, non li metto al centro della sessualità ma ne subisco il fascino, ma generalmente solo con la donna con cui sto, non vado alla ricerca di immagini/video legati al feticismo, mi sono completamente indifferenti. Però se la mia compagna ha bei piedi è sicuramente un plus.

    Quindi loro sono a conoscenza delle condizioni in cui versa la casa, ovvero dell'accumulo compulsivo? Liberato, è davvero difficile dare consigli in questa situazione: il disturbo da accumulo compulsivo (hoarding) è estremamente difficile da curare. A questo punto, porta la tua ragazza a vivere con te altrove e metti almeno lei al sicuro. Ho capito che la situazione è dura: possono litigare e urlare quanto vogliono, ma resta il fatto che la madre ha un problema serio, e la tua ragazza da sola non può fare nulla. Chi deve intervenire è soprattutto l'ASL, su richiesta del condominio. Forse così si potrebbe smuovere qualcosa.

    Ormai è giusto parlare al passato, chi poteva e doveva intervenire non lo ha fatto in maniera adeguata. Non c'è solo un problema di accumulo, se fosse solo quello sarebbe già qualcosa. Io mi sono già adoperato per portarla via di là, ma perché il nostro obbiettivo di andare a vivere insieme sarebbe stato lo stesso anche senza questa sua problematica ma certo rimango scioccato dal vuoto istituzionale. E' nata in una famiglia indecente e ne ha pagato tutte le conseguenze del caso. Tra l'altro c'è anche un brutto giro a livello di famiglie affidatarie che sono a stretto contatto con gli istituto e ci prendono contributi e almeno dalla sua esperienza non sono persone valide, non ho idea se questo sistema negli anni sia cambiato, parliamo di un periodo tra gli anni 90 e i 2000.

    Ti racconto alcune esperienze vissute direttamente per evidenziare come stanno operando servizi sociali e psichiatri.


    Anni addietro lei si rivolse al centro anti violenza perché aveva avuto dei problemi con uno stalker (ovviamente se vivi nel disagio ne attirerai tant'altro) e solo lì le dissero che lei stava subendo una violenza psicologica già all'interno delle mura domestiche e lei ne era del tutto inconsapevole...

    Quando ebbe l'opportunità di parlarne con lo psichiatra (della violenza che stesse subendo in casa) lo psichiatra le rispose "E CHI LO DICE?" come se la mia ragazza non vivesse fattivamente quella violenza e lo psichiatra minimizzasse completamente la cosa.


    Un altro aneddoto: Recentemente gli hanno staccato la corrente (per circa 60 ore) per problemi con le bollette, la madre è andata a stare da uno degli uomini che lei frequenta e lei era sola a casa con un disagio in più, quello di farsi da mangiare (che è già un grosso disagio) senza corrente. L'unica cosa che io ho potuto fare è stato di chiamare la guardia medica, che mi ha assistito ed ha redatto un rapporto che è arrivato ai servizi sociali. Loro sanno tutto da anni della situazione, per esempio una cosa che avrebbero dovuto assolutamente sapere è che la madre non dovesse sapere che la figlia avesse chiamato la guardia medica, dato che ogni cosa che fa la figlia tipo di rivolgersi a qualcuno viene percepito come una minaccia dalla madre e la cosa poi si ripercuote negativamente su già inesistente benessere familiare.


    Quindi questo psichiatra ha da subito messo in difficoltà la mia ragazza che alla fine è riuscita a districarsi raccontando sostanzialmente la verità, ovvero che la mancanza di corrente l'avesse portata a chiedere aiuto.


    Non so nemmeno se riesco a spiegarmi, vi garantisco che vive nell'illogico e che i servizi mi dispiace dirlo non sono solo inefficienti ma arrivano ad essere addirittura dannosi (l'ho sentito con le mie orecchie) ed io vorrei con tutto me stesso che la sua storia venisse fuori a qualsiasi mezzo, ho provato anche a parlarne con dei giornalisti che ho trovato su facebook, ma non so a chi rivolgermi e non so cosa dovrei/posso fare per ottenere (non so nemmeno da chi) un po' di giustizia.


    Calcolate che io sono l'unica persona che la sto fattualmente aiutando, altrimenti lei sarebbe da sola con qualche persona (alcune anche tossiche) che conoscono la situazione ma non fanno nulla.


    Mi scuso anche per l'eventuale confusione nel racconto, è davvero dura capire questa situazione.

    Ho già scritto su questo forum parlando di una sfumatura di un rapporto molto più complesso che ho con questa persona. Con questo thread cercherò di parlarvi delle problematiche che sto vivendo in questo rapporto. Premetto che siamo molto innamorati, dei livelli idilliaci e profondi di amore che nessuno dei due ha mai provato e raggiunto, probabilmente anche perché entrambi proveniamo da situazioni di vita particolari, certo non brillanti. La sua in particolare è stata un'odissea, un viaggio nell'inferno dalla nascita causata principalmente da genitori inetti.


    Questa ragazza è stata prima sottratta dai genitori (per motivazioni mai chiarite) quando era ancora bambina, poi "parcheggiata" in istituto (luogo di cui ha un pessimo ricordo) e poi data ad una famiglia affidataria (dove ha invece un ricordo leggermente migliore ma comunque pessimo). Raggiunta la maggiore età sceglie di tornare dalla madre (del padre non si hanno più notizia) e la scelta risulta manco a dirlo peggiorativa. E' alle prese con una donna con problemi mentali (nemmeno questi mai del tutto chiariti da servizi sociali e psichiatra che l'ha in cura), totalmente incurante del benessere della figlia e dell'ambiente casalingo, ridotto negli anni in uno stato ai limiti dell'abitabilità (difficile descrivervi anche solo lo stato della cucina, dove c'è una sovrabbondanza di cibo scaduto, ammassato, più tanta altra sempre ammassata in modo disordinato). Da 16 anni vive in quella casa dove non ha un rapporto sano con questa madre che negli anni ha gettato la figlia in una condizione di forte depressione, ansia, insicurezza, instabilità umorale, mancanza totale di serenità di potersi fare una vita, avere un lavoro etc.


    Le persone le dicono superficialmente "perché non te ne vai?" "come fai a stare lì" etc. etc. anche io sono caduto in questo genere di domande ma ormai la conosco da così tanto che ho capito che la sua vita è stata talmente infernale che è del tutto normale che abbia una vita pesantemente insoddisfacente e che trovare la forza di farcela quando sei completamente lasciato sola a te stessa è un paio di maniche che non tutti possono capire...

    Non sapevo in quale sezione metterla.


    La nostra storia sta evolvendo ed io sto riuscendo a farla venire da me, che sono di un'altra regione, così che potremo coronare il sogno di viverci e finalmente potrà uscire definitivamente da quell'inferno.


    Ovviamente lei ha una miriade di paure, di essere inadeguata, di non riuscire ad essere di aiuto a me e tante altre giuste insicurezze, però vuole farlo, io ovviamente spero che la sua vita possa davvero cominciare, una sorte di rinascita da uno schifo quasi inenarrabile e dovrei scriverci non so quanto per raccontarvi episodi davvero riprovevoli (anche da parte delle istituzioni che avrebbero dovuto tutelarla).


    Ammetto che a volte sono in difficoltà perché ovviamente ogni giorno scarica tutto lo schifo che la madre le fa ingoiare, per farvi degli esempi, le cucina cose scadute, bruciando pentole, affumicando casa e poi magari si offende perché la figlia giustamente butta tutto, oppure invita uomini in casa dalla dubbia moralità (vi risparmio dettagli raccapriccianti) ed io resisto in silenzio non potendo fare, dire o consigliare nulla, preso dall'ansia anche io stesso che praticamente vivo queste cose indirettamente, non vi nego che a volte è proprio dura perché pur amandola da morire, pur capendo la situazione perfettamente, è dura sentire lamentele su lamentele in maniera continuativa, dover ascoltare discussioni con la madre, discussioni assurde e "malate". Non so bene se anche lei possa avere delle problematiche psicologiche oltre quelle che già denuncia e che già sento che lei ha, a volte mi spaventa quando la sento rapportarsi con la madre (siamo al telefono ore ed ore e vivo quasi con lei praticamente).


    Mi piacerebbe da voi sapere se debba prepararmi ad una convivenza con delle "sorprese". Premesso che abbiamo solo fatto delle vacanzine insieme e insieme siamo stati abbastanza bene ma certo non è come convivere. Mi preoccupa che nonostante voglia andare via da quella casa più di ogni altra cosa al mondo e di volersi fare una vita, una volta uscita da lì possa per assurdo starne male (un po' come il detenuto che esce di galera dopo 50 anni e non sa che fare nella vita perché la sua vita era il carcere), mancarle la zona di comfort. Ho paura che possa andare nel panico lontana da quella casa nonostante le abbia dato solo sofferenze.


    Grazie in anticipo.

    Come faccio a sapere che sono "davvero" innamorato e che lei è quella giusta per me?

    Stavo guardando per l'ennesima volta "alta fedeltà" e quando verso la fine del film il protagonista fa il discorso alla sua compagna mi si è allargato il cuore e ho pianto, di commozione e gioia. Non mi era mai successo con questo film, non mi ricordavo nemmeno che avesse delle parti emozionanti e "strappalacrime".

    Al netto di qualche giudizio che mi ha lasciato abbastanza interdetto, vorrei proseguire con alcune riflessioni che riguardano appunto il mio cuckoldismo. La possibilità che la mia sessualità sia divergente anche per episodi particolari (anche traumatici) c'è sicuramente.

    In adolescenza ho subito degli abusi da mio padre (non immaginate la difficoltà nel definirlo in tale maniera, ma devo pur farmi capire), su cui non approfondirò, non ancora almeno, ma furono episodi schifosi che minarono la mia virilità (a questa conclusione ci arrivai con la psicoterapia). Le mie esperienze con l'universo femminile non è stato dei più rosei, ero di una timidezza cronica e di certo l'atmosfera familiare non mi ha agevolato una crescita (non potevo nemmeno avere un confronto essendo anche figlio unico).


    Quando ero un ventenne ci fu un episodio con la mia ragazza di allora che ritenni umiliante o comunque poco rispettoso nei miei confronti, seppur probabilmente totalmente inconsapevole da parte sua. Tuttavia a distanza di anni da quell'episodio sono nate queste fantasie, che poi ho riportato anche su altre persone con cui andavo a stringere dei legami amorosi/sessuali, insomma, l'idea che altri uomini le possedessero, si eccitassero etc. praticamente non mi ha più abbandonato ma non sono mai riuscito a parlarne con nessuno tranne con la donna di cui ho parlato qui e che anch'essa inconsapevolmente getta benzina su queste mie fantasie (più di ogni altra donna, ma non per motivi "sessuali" come potreste pensare), probabilmente per il suo "spirito libero" (non libertino), la sua capacità di amare il prossimo e tante altre ragioni.

    Ovviamente sono consapevole che ho una divergenza e che è probabilmente anche dovuta ad episodi traumatici (alcuni), particolari/segnanti (altri) etc. ma...non posso modificare il passato, ne la mia sessualità (che ritengo sia ancora da esplorare nonostante non sia più un giovanotto) ma solo accettarla, so anche che non sarà facile. So almeno che la mia donna accetta questo mio lato ed anzi lo "ama", la fa sentire importante e lei non si è sentita molto importante nella sua vita, anzi, si è sempre sentita una nullità, poco o per nulla amata, dai genitori e dai vari partners che ha avuto nel corso della vita.

    Stavo scrivendo una cosa a cui stavo pensando ma poi ho cancellato ed ora invece sto scrivendo di un'altra cosa ancora cui ho cominciato a pensare dopo la cancellazione del messaggio, ovvero al fatto che cancello e riscrivo un sacco di volte, nonostante sia abbastanza abituato a scrivere nei forum da parecchi anni. So anche che questa particolarità è una di quelle che potrebbero rientrare nello spettro dell'autismo, è da un po' di mesi che ho dei segnali (segnali ovvero cose lette e anche test fatti che mi spingono in quella direzione) di questo tipo ma la mia forte pigrizia, più anche il fatto che ho la testa piena di tant'altre cose, mi impedisce di prendere appuntamento per una prima visita psichiatrica.


    So di scrivere anche malissimo, probabilmente non riesco troppo a focalizzarmi sugli argomenti. Però in definitiva scrivere mi piace.

    Lasciamo allora nel dubbio che l'opener specifichi che effetto gli crea, se ne è appesantito o alleggerito.

    Non posso dare una risposta netta, sono entrambe corrette ed entrambe sbagliate. Dovrei proprio andare nello specifico della nostra quotidianità, pesare il tutto fare le addizioni e le sottrazioni. Non sono in grado di tagliare con l'accetta e dire che sono alleggerito dal fatto che siamo entrambi "disfunzionali" (sempre che sia la definizione corretta ma per comodità accetto di usare il termine) ne ovviamente di dire che ne sono appesantito. So che la persona che amo e le motivazioni per cui la amo così tanto risiedono anche nel suo passato terrificante che l'ha resa una persona di una sensibilità unica, "dal letame nascono i fiori", qualcuno diceva, credo che per lei possa valere questa massima, per me non so, dovreste chiederlo a lei se il mio essere disfunzionale possa averla alleggerita o appesantita, spererei soltanto nella prima ma umanamente non credo sia così, ma spero la bilancia pensa dalla parte positiva.