Mostra di PiùLo dissi in un altro post.
Quando andai in burnout, mandai a quel paese tutti e mi presi un mese di malattia.
Presi la mia Opel Manta, quindi l'auto che tenevo come un oracolo (come le altre auto d'epoca che ho, ma in quel momento scelsi lei), caricai qualche straccio, i ricambi dell'auto che potevano usurarsi, e andai nelle Marche a riscoprire me stesso. Mi feci due settimane con il telefono praticamente spento, quello del lavoro lasciato a casa, computer e ammennicoli tecnologici "in un fosso" e stop.
Siccome IO (inteso come noi nel singolo) sono la persona più importante della mia vita, presi il mio spazio nel mondo. Con la forza.
Lì scoprii cose di me che non conoscevo. E SOLO TU puoi scoprirle. Visitai musei, camminai per chilometri, girai in lungo e in largo tra Senigallia, Corridonia, Urbino, Fano, Fabriano, ecc. Andai in spiaggia, mangiai, bevvi, fumai la pipa nel totale relax, conobbi sconosciuti, condivisi esperienze in un paio di locali, ebbi una breve storia e feci l'amore con una ragazza conosciuta per caso con cui condivisi un momento di stacco (chiamalo destino).
Fu il mio primo grande reset, lasciandomi andare e scoprendo chi sono veramente.
E mi diede una mano. Poi, purtroppo, altri eventi avvenuti dopo mi rimisero in una brutta situazione mentale, ma quella è un'altra storia....
Il mio consiglio quindi? Stacca. Ma stacca veramente senza mettere "MA" alla cosa.
E quando sei rientrato cosa è cambiato? Sei cambiato te, scoprendo nuovi livelli di energia che ti hanno permesso di superare le difficoltà precedenti oppure hai cambiato la situazione in cui vivevi?
Io per scelta personale non sono voluto "scappare" (per me quella sarebbe stata la concezione). Di sicuro mi hanno aiutato periodi di stacco come lunghe ferie estive o natalizie, ma l'unica cosa che è cambiata è stata un po' di consapevolezza nel capire che ne ho bisogno di più (in vita mia, per farvi capire, non credo di aver fatto mai più di 4 o 5 volte ferie estive perché non ce lo si poteva permettere, per cui quella mentalità l'ho mantenuta anche da lavoratore, insomma sempre rinunciato alle vacanze che quindi sono diventate in automatico qualcosa di cui poter fare a meno).
Ho, però, scoperto che per compensare tutto lo stress avrei bisogno di concedermi tante di quelle cose per cui non mi basterebbe lo stipendio
La domanda un po' provocatoria è: ma voi vi siete mai sentiti "ciclicamente" esausti? La mia paura è di partire alla ricerca di un qualcosa che non troverò mai perché qualsiasi cosa io faccia mi ritrovo sempre con forti periodi di "svogliatezza", per combattere i quali sento proprio il mio corpo produrre adrenalina che appena mi fermo mi fa stare male, con palpitazioni e agitazioni.