Messaggi di Melitta12

    - questione relazione sentimentale: tu stesso sei il primo che ha pregiudizi verso di te, ti disprezzi praticamente e questo sicuramente viene comunicato nel tuo modo di parlare, nella postura ecc alle persone con cui ti relazioni. Con la terapia dovresti cercare di affrontare questi sentimenti verso di te, di perdonarti, di accettarti e di amarti. Dopo tutto questo grande ed enorme lavoro ti presenterai al mondo come una persona che si vuole bene, interessante, curioso, equilibrato, gioioso. E questo già ti darà molte più possibilità di farti notare da qualcuno. Ovviamente questo discorso vale anche nell'ambito dell'amicizia: ti assicuro che nei momenti in cui sono serena riesco a conoscere tante persone pur stando da sola in strada, magari da una chiacchiera nasce cosa e ci facciamo la strada insieme. Quando però manca questa "consapevolezza" e serenità di fondo allora gli altri se ne accorgono e tendono a starti lontano. Peggio poi se traspare il tuo forte bisogno di trovare un amico/partner, la tua tristezza nell'essere solo ecc. Questo allontana inconsciamente chiunque.


    Sul trovare una partner non so darti altro consiglio purtroppo. Sono anni che ci provo con scarsi risultati...solo tanta delusione e frustrazione. Credo che soprattutto in questo caso ci voglia tanta tanta fortuna perché senza quella puoi aver fatto il lavoro migliore del mondo di te stesso ma non servirà. Conoscete amici di amici sarebbe auspicabile ma a 30 anni e passa se ci sono gli amici è già tanto, come hai potuto notare. Pretendere che ci siano pure persone da presentarti è troppo. Le app di dating sono un catalogo in cui scegli a caso una tizia e speri sia quella giusta... Praticamente hai le stesse possibilità di vincere la lotteria. Sempre che tu riceva qualche match. E anche fosse portare avanti una conoscenza così per me, almeno, è davvero difficile.

    Conoscere qualcuna per caso bah, può accadere ma è sempre e solo questione di fortuna.

    Ciao wired1, ho letto tutta la discussione e posso dirti che mi dispiace molto per la situazione in cui ti trovi. Purtroppo ci sono passata anche io e conosco altre persone che la affrontano.


    Dopo i 30 anni mantenere e costruire relazione diventa un terno al Lotto. Da fuori sono tutti capaci a dirti che non ci voglia poi molto, da dentro è un altro paio di maniche.


    - questione amicizia: ho seguito anche io i consigli scritti qui, devo dire che con me hanno funzionato solo in parte. Iscriversi a un corso sembra relativamente facile (ovvio che bisogna trovare qualcosa che piace), peccato che io mi sia ritrovata tra gente di età non adatta, oppure erano quasi tutte coppie. In più spesso in questi corsi non sono previste uscite di gruppo, se non rare, e le persone non sono poi cosi interessate a stringere amicizia oltre il corso. Sarà sfortuna ma a me è capitato spesso così.


    Io nel corso di anni e con tanto impegno sono riuscita a conoscere nuove persone seppur la conoscenza non è certo profonda come quella che avevo al tempo con i miei amici. Ho utilizzato un'app di "eventi" vari in città, fatto viaggi, partecipato a gruppi di lettura, trekking ecc. Un impegno assurdo, ti assicuro. E nonostante ciò devi comunque avere fortuna a trovare questi eventi e sperare ci siano persone giuste e volenterose. E poi comunque si deve creare un gruppo in cui vi sentite spesso e uscite anche oltre agli eventi. Insomma capirai che non è scontato. Il tuo impegno è necessario ma purtroppo non sufficiente.

    Questa accusa avresti dovuto evitarla. E' vero che farebbe piacere un interesse di questo tipo, ma non puoi pretenderlo.

    Lui non ha nessun dovere nei tuoi confronti, così come non ne hai tu.. siete dei perfetti sconosciuti, dopotutto.


    A questo punto chiedigli direttamente una seconda uscita (quando sarà tornato dai suoi giri).

    Concordo in tutto. Mai pretendere nulla da entrambe le parti. Dopo un'uscita non si è nella condizione, in caso di incertezza si rischia solo di fare allontanare l'altro. A questo punto aspetta un po' e poi molto tranquillamente scrivigli che a te farebbe piacere fare un'altra uscita. Se accetta bene, se non risponde o accampa scuse vai al prossimo.


    Comunque, per curiosità, come mai alla sua risposta "al prossimo giro" hai interpretato male? Io ad esempio l'avrei presa lì per lì per una risposta buona, nel senso che si prefigurava un'altra uscita e che quindi almeno la prima era andata bene.

    Ho letto con curiosità tutto... Che dire, la situazione ormai è così per tutti. Tra 200 che trovi in chat, nessuno o quasi scrive. Chi scrive, magari, è un "ciao" e poi sparisce, o se si intavola una discussione, pare ti stia facendo un favore. Ti fanno passare la voglia.


    Poi c'è quel qualcuno che perlomeno ti contatta ed è in grado di parlare decentemente. E qui si presenta l'altra incognita: che senso ha parlare se non fa mai la prima mossa? Fidati che, contrariamente a chi ti dice che se l'uomo ti scrive è interessato, ti dico, dopo un bel po' di esperienza, che non è così. Tanti scrivono per noi, poi non hanno intenzione di incontrarti, altri spariscono e si fanno risentire quando sono andati in miseria. Quindi generalmente ormai tocca a te chiedere di uscire, e già partiamo male perché, come anche tu hai fatto prima, si danno tanti segnali in questo senso che però non vengono raccolti. Quindi alla fine ti chiedi se quel sì sia effettivo o se te lo abbiano detto quasi per farti un favore e non perdere la chat.


    Veniamo all'appuntamento (che, di questi tempi, se c'è, è già un traguardo visto il percorso a ostacoli di sopra). A volte ti accorgi che davanti hai un perfetto sconosciuto e che, anche fosse un mese di chat, dal vivo siete comunque estranei. Ecco, parlare così tanto in chat per me è controproducente, alimenta solo false speranze, perché quando ci si incontra dal vivo, comunque si resetta tutto.


    Può anche accadere che l'appuntamento vada benissimo per te. Lo vedi anche interessato, divertito. Un incontro piacevole. Ma fidati che, se non ti scrive lui e in tempi anche celeri, la cosa è destinata a finire lì. Alla fine, tu che fai se esci con qualcuno che ti piace? Gli scrivi, no? Non vedi l'ora di riuscirci, anzi hai pure paura che, se non ti dai una mossa, nel frattempo quello potrebbe uscire con altre. Ecco, per gli uomini suppongo sia la stessa cosa, magari può starci un po' di strategia per testare il terreno, ma se non si dà una mossa, è un brutto segno.


    Ti dico per esperienza ormai di anni che è sempre così. E andrà anche sempre peggio. Comunque mi successe anni fa una cosa singolare: l'uscita con questo tizio andò benissimo, confermata anche da lui. Davo per scontato ci rivedessimo (solo quello è, non è che nel frattempo mi ero già immaginata il matrimonio!). Lui non proponeva nulla, proposi io e puntualmente c'era sempre un impedimento. Dopo un po' mi sono stufata. Da allora mi scrive, noncurante di tutto, a intervalli di 3/4 mesi e mi chiede di uscire. Gli ho fatto notare che se fosse stato interessato avrebbe accettato da subito. La sua risposta fu "adesso sono interessato". Dopo 2 anni :D sottotetto "adesso non ho nessuno e provo con la lista".

    In tutto ciò mi sento anche bloccata, tra le altre cose, da una "relazione" che risale a quasi tre anni fa. O meglio, era sì e no una frequentazione, perché nel momento in cui ero riuscita a fidarmi di questa persona e, pur con tutte le situazioni avverse, avevo almeno iniziato a credere che potessimo fare un tentativo... Una delle pochissime volte che mi piaceva qualcuno. E niente, la cosa si è interrotta nel giro di qualche mese per suo volere, e lì ho scoperto che non era stato affatto sincero con me, che dietro c'era una situazione più grande di lui e che probabilmente non era neanche in grado di saperla gestire. Ovviamente ho troncato subito e credevo fosse finita lì, se non che ogni tanto questa persona "riemerge" e dice di voler essere nella mia vita, di aver risolto e di pensare ancora a me.


    Io ormai sono andata avanti. Razionalmente mi dico che è meglio così, perché era una situazione davvero complessa e comunque avevo i miei dubbi. Inconsciamente, però, una parte di me si chiede se non possa fare almeno un tentativo, anche fosse solo per convincermi che davvero è andata meglio così e chiudere questa faccenda senza rimorsi (l'unica cosa che temo). Boh... Credo anche che, se a quest'ora avessi trovato una persona e fossi in una relazione, farei molta meno fatica a chiudere definitivamente questa storia.

    Ecco, su questo vi chiedo un consiglio... So che, in modo così generico, è difficile capire come stanno le cose. Diciamo che le persone più vicine, tutte, mi hanno detto di non riaprire questo capitolo.

    È così per tutti. Non ho letto le risposte, ma ti dico la mia: per il solo fatto che tu metti dei paletti, avrai più difficoltà a trovare qualcuno con cui costruire una relazione duratura.

    Ovviamente, il 70% di chi ha tra i 30 e i 36 anni non è single e magari è pure sposato; parlo sia di uomini che di donne. Chi è single magari esce da una relazione andata male e per un po' non vuole impegni seri, ecc. La stessa cosa vedrai che la prova un tuo coetaneo maschio.

    Fatico davvero a trovare qualcuno in questo range di età... Nonostante mi sforzi di andare ad eventi capita sempre di trovare qualcuno sotto i 25 anni, qualcuno altro dai 43 in su... Ma tanti sono sui 50 anni e oltre. Per me è proprio un altro mondo, non ce la faccio proprio. E non è solo la mia esperienza, anche per le mie amiche è lo stesso.


    Per quanto riguarda i "paletti" io non riesco bene a capire... Nel senso da un lato so che sono "protezioni" che metto, dall'altro probabilmente anche paura. Però penso, e ne sono quasi certa, che se trovassi qualcuno di veramente interessante non mi farei fermare da queste cose. E questo lo dico perché in passato è già successo.


    Concordo anche con chi ha scritto che più si va avanti e meno si riesce a "volare"... si rimane disillusi a un certo punto e scommettere tutto per l'incerto fa passare la voglia. A meno che non incontri davvero qualcuno che faccia la differenza... Ma torniamo al punto di partenza del post.

    Petricore


    E quindi quando vado ad appuntamenti con queste trentenni frettolose mi sento come a un colloquio di lavoro. E sembra quasi che, se l'appuntamento va bene, a quello successivo bisogna mettersi subito a scegliere la scuola del nascituro.


    Hai colto bene come mi sento declinandolo al maschile. Immagino che sia anche frequente questo che dici tu. Da donna ti dico che passo da momenti più "spensierati" in cui mi dico che affannarsi è inutile ad altri di panico (generalmente coincidono con annunci di fidanzamenti/ sposalizi e gravidanze). E non nego che se vuoi dei figli iniziare una conoscenza a 35 anni vuol dire per forza di cose non potersi permettere di andare tanto con calma. Detto questo non può essere che ti prendi il primo o la prima che capita... Ed effettivamente conosco gente che intorno ai 30 anni si era messa in testa di procreare e nel giro di qualche mese ha trovato il compagno e poco dopo è nato il bebè... Che dire.

    Per quanto riguarda me ti assicuro che non mi presento a questa maniera, anzi... Con tutti i mille dubbi che ho necessito di tempo per conoscere chi ho davanti e riuscirmi a fidare. Poi certo che vorrei anche capire le intenzioni a lungo termine ma se non altro perché dalla mia esperienza ho imparato che stare in silenzio dando per scontato che quello che desidero io desidera pure l'altro riserva sempre brutte sorprese. E allora seppure pare brutto credo che sia meglio essere diretti quando si capisce che quella persona ci interessa e magari sembra pure che contraccambia.


    Per il discorso figli invece onestamente non so neanche più se li vorrei. Mi fa paura onestamente, per un milione di motivi. Sarebbe una cosa da valutare lì per lì, e ovviamente in base anche al pensiero della persona che ho davanti.

    Non tutti hanno la capacità di capirlo... E loro non sono onesti. Non mi sembra una scusante oltretutto.


    Magari la ragazza è ai primi approcci, magari anche se è in là con l'età non ha mai avuto relazioni e non ha la più pallida idea di come interpretare certi segnali. Magari non ha mai avuto qualcuno che la invitasse ad uscire, che le facesse delle allusioni ecc (o non se ne è mai accorta per problemi di grande insicurezza). Magari gli atteggiamenti li vede ma fatica a riconoscerli e crede che indichino solo un reale interesse e che dopo il sesso di sicuro ci sarà altro perché per lei quello è un momento intimo e non immagina che per l'altro sia solo passatempo. E potrei continuare all'infinito.


    Ma poi scusami lei deve rendersi conto che lui vuole solo una scopamicizia ma allora perché non può rendersi conto lui che lei vorrebbe altro? Anche questo è piuttosto evidente 8o


    La verità è che per evitare fraintendimenti basterebbe essere chiari e dire una semplice frase "non cerco storie, solo divertimento". Ma pare brutto eh... E allora che me ne frega se poi l'altro ci rimane male e si aspettava tutt'altro, io sto a posto con la coscienza non dicendo niente e lascio a lei l'onere di capire la situazione. Infatti tante volte succede che la persona di turno semplicemente sparisce dalla tua vita e lascia a te il compito di capire che la frequentazione di mesi che tu speravi fosse per avviare una relazione (ma che non hai esplicitato per non "mettere pressione") per lui era un passatempo e adesso si è trovata un'altra oppure non gradisce i tuoi messaggi e via, perché spiegare se si può sparire.


    Sicuramente questo è OT e non mi riferivo alla storia raccontata qui ma all'esperienza generale.


    P.S. noto che con il procedere delle generazioni si accettano sempre di più comportamenti irrispettosi.


    1 non esisteva neanche la concezione di trombamicizia perché era impensabile utilizzare una persona solo per il sesso (o meglio almeno ti toccava pagare).


    2 diffusione della trombamicizia ma almeno l'obbligo di essere chiari c'era visto che non era un tipo di relazione scontata.


    3 la trombamicizia è così diffusa e accettata come normalità che neanche devi farti il problema di dirlo, cavoli degli altri capire. Tu stai a posto con la coscienza.

    gloriasinegloria io anche vedo tutta questa storia esattamente come la hai descritta. Però se devo essere sincera non riesco a "sentirla" alla stessa maniera tua e dell'opener.


    Nel senso: mi sembra già un comportamento equivoco avere rapporti intimi con uno praticamente sconosciuto, a meno che non si cerchi solo sesso senza alcuna recriminazione, e questo non mi pare il caso.


    Poi mantenere un rapporto di conoscenza per anni con uno con cui si è fatto sesso senza che sia ben chiara la situazione da parte di entrambi.


    Lui che si confida e fa l'amico, dopo esserci andato a letto, senza chiarire il perché ci è andato e cosa prova l'altra persona...ovviamente creando ancora più ambiguità.


    Lei che ci sta ma invece di accettare l'amicizia (che ripeto visti i trascorsi era abbastanza "particolare") immagina che lui possa essere interessato ad altro. Dico immagina perché lui non le ha mai detto niente di niente al riguardo (ovviamente a lui fa comodo non dire nulla).


    La proposta addirittura di un viaggio su queste basi mi pare proprio o da furbo o da disperato. In entrambi i casi lui non ne fa una bella figura.


    Se ha voluto fare il furbo voleva sfruttare la situazione come più gli aggradava (confidarsi, fare sesso, avere compagnia) fermo poi essersi accorto che lei aveva scambiato il tutto per altro (errore della ragazza, ripeto, perché lui non ha mai esplicitato nulla, ma insomma lui non è che si è chiesto PRIMA come poteva essere interpretato quel gesto data l'ambiguità di tutta la situazione).


    Se era "disperato" vuole dire che teneva più al viaggio che a lei e anche lì non si è stato a fare domande.


    Unica consolazione è che capito che lei si aspettava altro ha ripiegato sull'amicizia (e sicuramente così può pure giovarsi effettivamente della sua compagnia senza sentire il peso del distacco). Ma in tutto ciò lui se ne è proprio approfittato dell'ambiguità di questa relazione. Lei ci si è crogiolata e ha sperato ci fosse qualcosa di più.


    Non ho neanche capito cosa vorrebbe lei da lui? Una relazione? Perché se è così dati i presupposti mi sembra improbabile... In ogni caso non è un bel comportamento.


    Lui poteva pure fare "peggio", togliersi di nuovo lo sfizio e poi sparire. Diciamo che si è contenuto ma non mi pare che debba essere motivo di vanto. Dovevano prima, entrambi, avere il coraggio di chiarirsi.


    Ora non so l'età della ragazza che scrive, spero sia giovane e questa sia solo esperienza. Purtroppo fare sesso, parlare, viaggiare insieme, condividere momenti ed esperienze non vuol dire che l'altro sia interessato ad avere una relazione come la intendi tu. Può averlo fatto per 100 motivi.

    Tanti uomini mirano alla scopamicizia ma non hanno la sincerità di dirtelo...

    Ciao, innanzitutto grazie per le tante risposte. Ho letto velocemente tutto e ora cercherò di essere sintetica.


    Ho difficoltà a farmi piacere qualcuno, o almeno ad avere "il classico colpo di fulmine" che perlomeno mi "spronerebbe" a darmi da fare e a superare la mia reticenza iniziale, le mie ansie/ paura. Diciamo che se trovassi qualcuno che da subito mi interessasse immagino sarei molto più sicura e mi darei da fare più attivamente invece di rimanere nell'insicurezza /immobilità del dubbio, che ovviamente viene peggiorata dal fatto che adesso i ragazzi neanche si sforzano loro di chiederti di uscire o di scriverti e quindi mi sento pure in dovere di espormi eccessivamente.


    Problema N2 che mi perseguita: vivo male il "dopo" esposizione. Nel senso dopo essermi sforzata di dare possibilità, approfondire conoscenze (perché se non do possibilità come faccio a capire se una persona mi interessa?) fatico a "slegarmi" da quella persona. E molto spesso non per causa mia. Nel senso, credo, che ci debba essere la maturità da parte di tutti di capire che se una persona che stai frequentando da 2/3 volte ti dice che ha capito che per motivi x preferisce interrompere questa frequentazione la reazione plausibile dovrebbe essere "ok, mi dispiace sia così, se però sei sicura di voler interrompere la cosa non c'è molto altro da fare". Io almeno ho reagito così. Non vuole dire che non ci sia delusione o dolore ovviamente.

    Invece spessissimo mi trovo davanti persone che non si "rassegnano" a questa cosa e periodicamente mi continuano a scrivere tentando un tutti i modi di farmi cambiare idea, spesso innervosendomi anche. E io non ho coraggio di bloccarle ma ad ogni messaggio se va bene rimango scocciata, se va male mi intristisco anche e mi reputo "ingrata"..., provo anche a rispondere in modo carino ed educato ma non vengo comunque capita. E queste storie proseguono per mesi, praticamente durano più queste che le frequentazioni X/ e ovviamente mi fanno anche stare male perché la parte di me più "antica" si sente "colpevole" di non poter ricambiare e accondiscendere queste richieste, e sorgono domande tipo "ma se stessi sbagliando? Allora sono io sbagliata che non voglio mai nessuno, magari me ne pentirò, magari potrei provarci anche se non mi dice nulla, dovrei fare come fanno le altre e "accontentarmi".

    Poi prevale la parte sana e mi ricorda che sarebbe una presa in giro, che ci starei peggio sicuramente, che non farei bene né a me né a lui e perderei solo tempo.


    E questo è uno dei motivi che mi frenano tantissimo nel "buttarmi" nel dare possibilità se vedo che non c'è nulla che mi attiri.


    Al momento sto combattendo con una "storia" così... Questi messaggi mi destabilizzano. E poi c'è un altro che per una mezza storia mai iniziata continua a scrivermi... Ecco questo l'unico che mi interessava, che ho frequentato e che mi ha lasciato dalla mattina alla sera per riprovarci con l'ex (visto che ne parlavate)...

    E ovviamente invece di mandarlo a quel paese nonostante so che sia la cosa giusta tentenno || l'unico che mi piaceva eh...


    Sono proprio scema.