Messaggi di alexb

    Al netto delle considerazioni generali su cui potrei anche essere d’accordo, a me la moglie di Alex pare comunque un po’ squilibrata.

    alexb ma i suoi attacchi vertono sempre su questioni di famiglie vostre? Oppure in assenza di queste trova comunque scuse per attaccarti?

    Praticamente l'argomento famiglia ha l'esclusiva per le liti di un certo spessore. Ovviamente ci sono altre discussioni per la vita quotidiana (non so, una cosa lasciata fuori posto, una dimenticanza, ecc) ma sono liti di poco conto.

    Sicuramente è descritta come una pazza isterica, e tutto è possibile.

    Ma io se sapessi che ci sono rapporti tesi coi familiari e che ogni volta che li metto assieme ci sono problemi, mi considererei fortunata ad aver passato indenne il Natale e per le altre festività mi sarei organizzata per conto mio. Mi sembra che l'opener usi moltissime energie per fare andare bene una scarpa numero 34 ad un piede numero 42. Allora la domanda è: perché?? Chi glielo fa fare? Detto che è pieno il mondo di rapporti familiari non idilliaci, perché ostinarsi a far funzionare uno scenario che già abbiamo visto essere deleterio?

    Ma io gliel'ho detto più volte: sono i miei genitori, li frequento io, vedono il nipote e tu non hai nessun obbligo.

    Poi lei li invita da noi per capodanno o per il compleanno di mio suocero, dicendo che a suo padre fa piacere che vengano.

    Io da esterna continuo a vedere un incredibile invischiamento: voglio dire, perché passare tutte le feste con suoceri a casa? Non basta Natale? Perché non partite per i fatti vostri, dopo il 26? Perché fare anche Capodanno tutti insieme, essendoci rapporti a mala pena passabili? Non avete degli amici, magari con bambini ed esigenze simili alle vostre?

    Onestamente io non ho mai passato tanto tempo nè con i miei parenti nè con quelli di mio marito, noi quando abbiamo del tempo libero ci organizziamo per i fatti nostri o con amici, ok Natale in famiglia poi baci e abbracci e ognuno per sè. L'equilibrio che cerchi non può assolutamente esistere, se continuate su questa strada continuerete anche a litigare, mi sembra chiaro e scontato. Se vi sentite soli, legate con altre famiglie, amici con bambini che hanno le stesse vostre esigenze.

    Beh i miei suoceri non vedevano figlia e nipote da quest'estate, quindi sono venuti qui un paio di settimane.

    I miei sono stati da me il 25 e 26, poi hanno solo fatto qualche giro con i miei suoceri mentre noi eravamo al lavoro e il bambino al nido.

    Il 31 l'abbiamo passato soli, senza i miei. Il pranzo di capodanno è stata un'idea di mia moglie, così come invitare i miei.

    Anche il padre di lei trova la situazione insopportabile; è una cosa buona per te, perché, se te la senti, puoi confrontarti con lui e vedere di aiutarvi, senza tirare in ballo ancora la tua famiglia.

    Onestamente, appena ho avuto la cognizione che stavano litigando ho abbandonato io la discussione. Se dovessi trascinare mio suocero passerei per "vittima" e per uno che mette zizzania, vorrei evitare. Oggi lei è al lavoro, io sono con i miei suoceri, siamo tranquilli ma non siamo tornati in argomento.

    Buongiorno a tutti, non so se vi ricordate la mia storia, ma eccomi di nuovo qui.


    Allora, questi mesi sono andati abbastanza bene, se si esclude qualche lite con mia moglie per via dei miei genitori, motivi che io ritengo assurdi, ma liti che erano molto sporadiche e terminavano subito. Le feste le abbiamo passate sempre insieme, i miei suoceri sono da me per questo periodo e i miei sono venuti durante i vari pranzi; tutto è andato serenamente.


    Fino a ieri.


    Insomma, durante il pranzo di Capodanno mio suocero, che tra qualche giorno compirà gli anni, dice che vuole festeggiarlo in un ristorante in cui sono andati con i miei un paio di estati fa. Mio padre gli fa presente che è un po’ lontano e che, essendo praticamente in montagna, c’è il rischio di trovare le strade non proprio praticabili, dato che è possibile che nei prossimi giorni nevichi. Mio suocero si dice d’accordo e quindi opta per una soluzione più vicina.


    Finisce la giornata, i miei se ne vanno. Mia moglie comincia a urlare, dicendo che mio padre "fa schifo" in quanto, dopo aver detto a mio suocero delle presunte difficoltà di arrivare al primo ristorante, gli ha detto "comunque decidi tu" e che secondo lei mio padre avrebbe quindi tirato il sasso e nascosto la mano. Io, a questo punto, le rispondo dicendo che lei si fa dei film assurdi; anche mio suocero inizia a litigare con la figlia dicendo che secondo lui non è stato detto nulla di male se non un consiglio dato che, non essendo del posto, non aveva cognizione della lontananza e delle eventuali condizioni della strada, dicendole che anche secondo lui lei si immagina il marcio dove non c’è. Gli animi tra mio suocero e sua figlia si sono scaldati e io ho preferito quindi non continuare la discussione, anche se è da ieri che io e mia moglie non ci parliamo, la quale, come al solito, è rimasta sulle sue idee.


    Vi dico, onestamente, che pensavo fosse ormai tutto passato; si erano creati degli equilibri che sembravano abbastanza stabili. Quello che è successo ieri, però, mi ha fatto pensare molto; non credo di poter sopportare oltre questa situazione. Le parole che sono state dette mi hanno ferito e ho paura di esplodere.

    Ho letto ora I commenti di questi ultimi giorni.

    Allora, il bambino da inizio settembre andrà al nido, era già programmato. Dopo il normale periodo di inserimento, ci resterà tutto il giorno; ho insistito io con mia moglie che lo voleva solo portare al mattino, ma ritengo sia più giusto che abbia tutta la giornata libera.

    Comunque non ci sono state più discussioni, tranne qualche sua uscita del tipo che "i miei non fanno nulla e non devono parlare". Ok, volevo dirgli che i miei non fanno nulla perché quando facevano molto sono stati criticati per l'invadenza eccessiva e non li ha più voluti in casa, però ho evitato per non innescare discussioni a distanza.

    Sì i sensi di colpa ci sono, anche se non per ciò che ho fatto ma per non riuscire a sistemare questa situazione, per non avere il coraggio di affrontarla per paura delle conseguenze.

    Non credo si sia pentita del bambino, no quello lo escludo, è totalmente innamorata di nostro figlio.

    In questi giorni ci sentiamo regolarmente, mi fa un paio di videochiamate al giorno per il bambino ma lei è sempre molto fredda, mentre fino a settimana scorsa, a parte qualche discussione, almeno era un po' più espansiva. Un paio di giorni fa mi ha detto che è ancora molto arrabbiata perché secondo lei ho fatto una cosa gravissima e che la sua fiducia in me è crollata.

    Come ipotizzavo nell'altro thread, i tuoi genitori erano solo una scusa per aggredirti. Lei ha un problema che richiede l'intervento di uno psicologo/psichiatra. Se ti può consolare, da tutto quello che ho letto non credo si diverta a comportarsi così con te, ma non è lucida.

    Vorrei aiutarla, ma non so come...cercare a convincerla ad andare da uno specialista, ok, ma come? Per come la conosco mi direbbe che voglio farla passare come pazza.

    Ah una cosa: i miei ovviamente non c'entrano nulla ma naturalmente sono finiti in mezzo alla sfuriata.

    Sì effettivamente è così: nell’ultima discussioni al telefono, avvenuta un paio di settimane fa: ma tu è vero che lavori dalla mattina alla sera ma poi sei a casa e puoi mangiare e dormire tranquillamente, io invece sono h24 con il bambino, tu adesso puoi guardarti un film o uscire a berti una birra e io no ecc.


    Poi ok, io sto lavorando come un pazzo da un mese 12 ore al giorno, nei 2 giorni di riposo che ho avuto finora ho fatto lavori in casa che mi ero prefissato di fare, sono uscito una sola volta per vedermi con gli amici. Certamente la notte dormo tranquillo e al lavoro, nonostante lavori anche nei fine settimana, non è che spacco pietre ma sto in ufficio la maggior parte delle volte…io gli ho anche detto che comunque non l’ho obbligata io a rimanere dai suoi ma è lei che ha proposto questa soluzione e lei mi risponde che l’ha fatto per me, così io posso lavorare senza stare con il pensiero di tornare a casa, che però non lo farà mai più.

    Ecco forse per cambiare questa dinamica malata potresti provare a parlarne proprio quando lei è calma.

    Non so se ha la depressione post partum, forse si, ma di sicuro questo atteggiamento punitivo è una violenza nei tuoi confronti, e non sto usando le parole a caso.

    La cosa "goliardica" è che io ci lavoro con i casi di violenza. E infatti spesso ci penso. Ma poi concludo che non ammetterò mai di essere una vittima, onestamente la amo troppo e ho la speranza che tutto torni alla normalità di prima.