Messaggi di RebMas

    Forse sono la persona meno indicata a dare consigli, quantomeno positivi, poiché io sono stata tradita e per quanto abbia provato ad andare avanti, non ci sono riuscita. Inevitabilmente pensavo a cose tipo "perché lei?", "Cosa gli dava che io non gli davo?". E ancora peggio quando provavamo ad avere rapporti intimi, pensavo "starà pensando a lei, si immaginerà che il corpo anziché il mio sia il suo?". Non credo che non si possa superare un tradimento, ma dipende davvero come sei tu a livello caratteriale. Una cosa è certa, se decidi di passarci sopra devi farlo davvero, ciò significa nessuna frecciatina in merito a quanto accaduto, non voler continuare avere spiegazioni (io le cercavo, e non erano mai abbastanza per me, non colmavano né placavano la mia sofferenza e rabbia) quindi evitare il discorso e chiuderlo una volta per tutte.

    Dicono che l'amore ti fa superare ogni cosa, non sono d’accordo, quindi non ti sentire in colpa se non riesci, non significa che tu non lo ami perché se lo amassi lo perdoneresti e bla bla bla... mi sono sentita dire anche questo e sai cosa? Quando avevo provato a superarla, e ci ho provato per due anni, mi ha tradita altre due volte... Il lupo perde il pelo ma non il vizio, difficilmente succede. Esistono le eccezioni, e puoi capirlo dal modo in cui è avvenuto, se è stato casuale (una serata alcolica ma non mi pare) o se è stato pensato e costruito. Nella prima ipotesi può essere che davvero non lo rifaccia più, nella seconda... un po’ meno.

    Ciao, mi dispiace per la tua situazione. Hai una laurea spendibile? Io ti consiglierei di sparigliare le carte: inizia a cercare un lavoro all'estero e parti appena trovi qualcosa. Allontanarti da un ambiente che ti ha fatto del male non può che giovarti.

    Concordo pienamente. Andare via da quel posto è l'unica soluzione. Ripartire da zero, in tutti i sensi.

    Prima di qualunque consiglio per me è fondamentale stabilire se lui è un soggetto pericoloso e se sì, in che modo: violenza fisica, verbale, le ruba i soldi, eccetera.

    Le fa violenza psicologica, ad esempio una delle tante storie è la seguente: l'ha spinta a licenziarsi dal precedente lavoro perché ANNI PRIMA di lui, lei aveva avuto un flirt senza nessun seguito con un suo collega. Lui l'ha obbligata a confessare tutto tramite e-mail a quella che era l'attuale ragazza in quel momento, creando così dispiacere inutilmente in quella famiglia. Poi ci sono altre situazioni, ad esempio ora si è iscritta a tennis per cercare di passare un po' di tempo oltre il lavoro, e lui le ha fatto notare che sarebbe stato meglio se prendeva un istruttore donna. Nello stesso giorno, un suo amico di lunga data (nonché ex di una sua cara amica) ha messo like a un suo post di Instagram dove nemmeno c'era lei ma il cane, e ha iniziato a chiederle chi fosse dicendole che se lei fosse una buona compagna lo bloccherebbe, tutte situazioni del genere. Mia sorella ha avuto un'amica che dopo anni di matrimonio le ha confessato di provare attrazione per un altro che non era suo marito e, secondo lui, avrebbe dovuto allontanarla perché non dovrebbe circondarsi di persone che pensano e fanno certe cose. In un'altra occasione ancora, mia sorella inizialmente trasferitasi a Londra ha conosciuto una ragazza che, a distanza di anni, si è fidanzata e ha avuto un figlio con il vicino di casa dei miei genitori. Questo ragazzo di 34 anni (lei 30) frequentava mio papà, a volte andavano in giro insieme, insomma si facevano compagnia e, a suo avviso, mia sorella non avrebbe dovuto frequentare più questa persona perché era "moralmente sbagliato" che una sua amica si accompagnasse ad un "amico" di mio padre.


    Sono tutti pensieri assurdi. Ad oggi comunque non sono emersi episodi di violenza fisica o altro, e come dicevo all'altra utente lui è distante perché viaggia e probabilmente continuerà a farlo, tornando poche volte l'anno. Addirittura aveva degli orari per parlare con me e doveva anche tradurmi la conversazione in inglese, perché altrimenti si insospettiva se parlavamo in italiano. Potrei elencarne centinaia di episodi.

    Purtroppo, si è circondata di tre persone che hanno anche loro problemi e disagi, brave persone ma piene di mancanze e irrisolte.

    Sembra che abbia il lanternino e quindi non siano positive per lei. Le ho consigliato di uscire di più e soprattutto di tornare a lavorare almeno due giorni a settimana in ufficio, visto che fa smart working, ma non vuole, per comodità e altro. Questo però la isola e non è un bene per lei. Vado a trovarla quando posso, ma appena torno tutto torna come prima. Lei viene qui circa cinque mesi all'anno per le feste e l'estate.

    A volte penso anche che potrei trasferirmi là per una settimana, un mese (non mi è esattamente possibile con il lavoro, però ci penso) ma io non sarò per tutta la vita al suo fianco, quindi posso aiutarla per certi periodi, ma lei deve imparare ad autogestirsi. Ha 33 anni ed è una donna che si è fatta da sola e ha fatto carriera, eppure lui riesce ad annientarla completamente. Appena compare, che ci sia io o meno, lei torna ad essere come prima. Se fosse qui, sono sicura che supererebbe la cosa, ma non vuole tornare in Italia. Non ora, quantomeno.


    Vi ringrazio per il supporto, parlarne con qualcuno aiuta anche me a non esplodere. Non credo che lui sia pericoloso, ma onestamente tutti non lo sono prima di... C'è anche da dire che non ne ha molta possibilità, perché lui è dall'altra parte del mondo e pare volersi continuare a spostare senza fissa dimora (motivo di discussione tra loro e che ha spinto mia sorella più volte a cercare di chiudere). Mi preoccupa di più la violenza psicologica a cui la sottopone, al momento.

    Buongiorno, cercherò di essere più breve possibile ed è il mio primo messaggio sul Forum, quindi spero di non aver sbagliato sezione. Ho una sorella che da circa tre anni è in una relazione tossica: ha una dipendenza affettiva e non riesce ad uscirne, nonostante se ne renda conto. Cerco consigli su come comportarmi perché, ad oggi, ho intrapreso la strada del "con calma e cercando di farla ragionare", senza dare contro a lui perché avevo paura che questo la portasse ad allontanarsi solamente e a chiudersi. Però non ce la faccio più, emotivamente mi distrugge questa cosa e mi ha portato al limite, perché dopo l'ennesima volta che mi dice decisa e pronta di chiudere, appena lui apre bocca lei torna sui suoi passi. Le ha tolto ogni briciola di dignità che le rimaneva, le ha tolto la sicurezza e le ha fatto mettere in discussione ogni cosa.


    Oggi, per la prima volta, non mi sono trattenuta. Le ho detto che sono qui a stare male (oltretutto i miei genitori non lo sanno per mia scelta e sua, perché altrimenti credo che per il dispiacere e l'ansia di quello che potrebbe succedere non vivrebbero più, quindi porto questo peso da sola), mentre lei continua a farsi prendere in giro e a farsi manipolare. Il problema è che riconosce che la situazione è grave, ma come ogni dipendente affettivo non ha la forza e il coraggio per uscirne.


    Le ho detto che se è così che ha intenzione di continuare, allora non ne voglio più sapere niente, perché gli sta rovinando la vita e più andrà avanti più sarà peggio. E io non starò qui a fare da spettatrice se questo è quello che vuole. Non so più davvero cosa fare e ho pensato che, forse, una manovra d'urto, parlandole e sbattendole in faccia la verità, possa farle capire che perderà anche me se continuerà così, nella speranza che si renda conto e dica "cavolo, se persino mia sorella si è allontanata da me allora forse..."


    È in terapia da due anni ma non ha fatto alcun progresso con questa psicologa, di nessun tipo, ma continua a voler andare da lei anche se non in modo continuativo. Datemi consigli per favore. Ah, oltretutto lei vive a Londra da sola, per cui è anche distante e non ha amici. Lui è l'unico punto di riferimento che ha. Grazie.