Messaggi di ad_rte

    È normale avere paura dei cambiamenti, nel tuo caso è anche un cambiamento importante.

    Anziché un'asciugatrice puoi comprare un asciuga panni elettrico, costa poco, quando non lo usi lo sposti in un angolo, e quando cambierai ancora casa te lo porti con te.

    Grazie per il consiglio, non sapevo dell'asciugapanni elettrico.


    Il cambiamento mi fa paura e in questi giorni particolarmente.


    Purtroppo avrò dei giorni in cui dovrò lasciare la camera na non potrò entrare in casa, quindi dovrò tornare dai miei e la cosa mi fa tutt'altro che piacere.... spero che le cose migliorino perché ogni giorno ho meno forze..

    Ciao, quando non si è più giovani è difficile condividere gli spazi. Secondo me hai fatto bene a cercare una casa per conto tuo. Mi sfugge il motivo per cui sei preoccupato per averlo detto a questa persona. Se il nuovo affitto andrà in porto non è detto che tu debba rinunciare all'amicizia con questa persona, potete vedervi fuori o puoi invitarla ogni tanto a casa tua.

    Per quanto riguarda l'asciugatrice, potresti fare un investimento e comprarne una tu, oppure cerca subito una lavanderia a gettoni e porta i panni ad asciugare lì quando non hai voglia di averli in giro per casa.

    Ciao, grazie per il consiglio. L'affitto è andato in porto, ma non so se il proprietario mi permetterà di avere un'asciugatrice in casa. Però, l'alternativa della lavanderia a gettoni mi sembra ottima.

    Sono preoccupato perché per me è tutto nuovo, purtroppo, e quindi dietro ogni cosa vedo un pericolo. Spero di riuscire ad acquisire una maggiore serenità andando a vivere da solo.

    Continuo a essere seguito a distanza dal mio terapeuta, ma fare terapia in casa con altre persone non è il massimo, quindi magari già questo potrebbe aiutarmi. :)

    Ciao a tutti, dopo una storia personale abbastanza triste di traumi e terapia, ho finalmente trovato lavoro anche se lontano da casa e ho iniziato a vivere da solo a quasi quarant'anni senza saper fare nessuna faccenda domestica.


    All'inizio avevo preso una stanza per necessità e per conoscere persone, ma ero finito in mezzo a dei ragazzi che non avevano alcuna voglia di socializzare né di organizzarsi per gestirla assieme.


    Nel frattempo ho cercato amicizie fuori dalla casa e dal lavoro e qualche piccolo passo in avanti l'ho fatto.


    Così ho organizzato la mia fuga e a breve prenderò in affitto da solo una casa piccola senza condizionatori, senza balconi, solo una finestra e senza asciugatrice; infatti, sto iniziando a sentirmi in ansia anche per questo. Vivo in un posto dove l'inverno è molto rigido, c'è molto vento e il clima è pessimo.


    Nel frattempo è arrivata un'altra persona in casa con cui mi trovo molto bene e, per quanto sia difficile dividere il bagno e in generale vivere insieme, stavo iniziando a sentire un po' di calore umano dopo mesi di freddezza.


    A breve andrò a firmare il contratto, se tutto va bene ma spero di sì. Però ho sinceramente paura di rinchiudermi nella mia solitudine, oltre a non saper gestire la nuova casa.


    A lei ho detto che me ne andrò, tra l'altro dicendo che ho già firmato, perché mi sentivo in colpa; però poi ho pensato che avrei fatto meglio a stare zitto, ad aspettare, anche perché dall'altra parte non c'era stata nessuna richiesta.


    Vorrei riuscire ad aprirmi meno con gli altri ma senza chiudermi del tutto, anche perché per come sono fatto basta una minima bugia, in questo caso non avere ancora firmato, per sentirmi in colpa e in ansia allo stesso tempo. Ansia per non avere ancora firmato e che qualcosa vada storto.


    Sono goffo e impacciato nel relazionarmi e vorrei che questo cambiasse, anche perché mi rendo conto che spesso più che alle persone guardo alle mie proiezioni mentali su di loro.

    Ciao ti ho conosciuto attraverso le risposte che hai dato a dei miei post e ti ho subito visto come una persona sensibile ed empatica.

    Conosco però bene l'ansia e le situazioni che hai descritto perché sono io stesso a viverle ogni giorno.

    Non so darti un consiglio ma posso dirti quello che ho fatto e farò io trovandomi in una situazione abbastanza simile.

    Cambierò ambiente e cercherò di riprendere il percorso terapeutico.

    Forse è un'ennesima fuga da me stesso non lo so, ma ci provo.

    Quanto alla forza non so che dirti, certe volte anche io sento di non riuscire ad affrontare l'ansia e le situazioni di panico e imbarazzo sociale che mi crea.

    Qualcuno dice che i pensieri sono solo pensieri e bisognerebbe lasciarli andare ma so bene che non é facile.

    In ogni caso non mollare, non arrenderti il mondo ha bisogno della tua sensibilità, empatia ed intelligenza :)

    Ciao, grazie per le risposte forse in questo caso la mia diffidenza mi ha salvato.


    Io avevo dato per scontato fosse stata un'occasione persa ma con queste risposte mi avete dato modo di vedere le cose da un'altra prospettiva.

    Ciao a tutti, vorrei raccontare questo episodio: ieri ero con un amico e abbiamo fatto un salto in un ostello per un concerto. Io ero seduto a un tavolo con sconosciuti, cosa mai capitata prima. Si avvicina una ragazza e mi chiede se ho un accendino.


    Da lì inizia a parlare, si siede e mi racconta dei posti dove è stata in vacanza, di quanto le piaccia l'arte e la musica, e mi fa dei complimenti per il mio inglese (che è pessimo, non scherzo). Mi dice di essere ucraina, di vivere in Germania, e poi mi chiede che lavoro faccia e fa un commento sul fatto che in Italia si guadagna bene. Nel frattempo continua a mostrarmi foto di posti meravigliosi.


    Però vedo che guarda insistentemente verso un tavolo con tre ragazzi. Alla fine mi dice di non avere una camera e di doverne cercare una per il giorno dopo. Io di istinto le avrei voluto dire di stare da me, ma ancor prima avrei voluto farle qualche complimento e chiederle di andare a letto (nel letto dell'ostello). Il sospetto è sempre presente, non faccio nulla di tutto ciò e lei si alza e se ne va.


    Ovviamente sono dispiaciuto; era bellissima, ma purtroppo sono molto sospettoso di natura, ho poca autostima, poca esperienza e sono in una città nuova. Secondo voi è stata un'occasione persa o forse meglio così? Ah, spesso mi ripeteva quanto amasse l'Italia e che aveva un ragazzo, amava viaggiare sola e non era sposata ma solo fidanzata.


    Cosa ne pensate?

    Intanto non preoccuparti per i minuti in più, a meno che non si tratti di ore non credo sia così grave. capita in tutti i posti di lavoro.

    Comunque il tema del rapporto coi colleghi mi sta particolarmente a cuore perchè mi mette ancora un po' d'ansia,nonostante abbia lavorato in tantissimi contesti e non abbia mai avuto problemi...ma il fatto di stringere legami con persone che vedo ogni giorno e sentirmi magari obbligata a frequentarli dentro e fuori l'ambito professionale mi ha sempre messo ansia. Eppure con alcuni negli anni ho stretto delle splendide amicizie. Quindi, che consigliarti? Intanto di prendere il caffè con chi ti ispira e non con tutti, non sentirti in colpa se rifiuti caffè o pause, anche se è difficile...lo so. Però tante, tantisisme volte, il problema (ion questo caso che il tuo collega ci restasse male) è solo nella nostr atesta. Scommetto che al tuo posto, se aveva finito di lavorare pure lui, sarebbe uscito e non si sarebbe fatto problemi a rimandare il caffè...giustamente.

    Intanto grazie per le rassicurazioni e l'empatia che traspare dalle tue parole. :)

    Si tratta di poco più di mezz'ora, ma spero che non vi saranno problemi.

    Hai centrato esattamente il punto, anche per me è questo che mette ansia. Fare una gaffe con un amico non è lo stesso che con un collega. xD

    Per quanto riguarda il consiglio, lo seguirò. Selezionare può essere un buon modo per tutelarsi e mettere dei confini.

    Per quanto riguarda il discorso dei problemi nella nostra testa, anche qui hai centrato il punto.

    Troppa rigidità, troppa preoccupazione per il prossimo. Mi sarebbe bastato semplicemente dire "ok, ma la prossima volta esco subito."

    La vita è semplice, ma non complicarsela è difficile (almeno per me). :(

    Buongiorno, scrivo qui perché sono abbastanza preoccupato del rapporto che attualmente ho con i miei neo colleghi.


    Ho iniziato a lavorare da poco in una regione molto lontana dalla mia e quindi sono sostanzialmente solo.


    Dall'inizio mi è stato detto di non fidarmi dei colleghi e questo mi ha portato a isolarmi. Adesso sto cercando di aprirmi, ma vedo che spesso questi fanno di me quello che vogliono o quasi.


    Faccio un esempio molto semplice: ho finito di lavorare e sarei dovuto uscire dopo poco. Un collega mi contatta e mi chiede di prendere un caffè. Lunedì avevo declinato l'invito durante la pausa e mi sentivo in colpa.


    Ho preso il caffè col collega, ho perso la cognizione del tempo e ho timbrato il cartellino con ritardo. (Ovviamente non ho intenzione di chiedere nessuno straordinario). Sono stato anche visto da diverse persone e la cosa non mi fa stare tranquillo perché so che è un comportamento da non avere sul lavoro, solo che stanotte quasi non avevo dormito, avevo appena finito di lavorare e ho abbassato la guardia.


    Non so se sia grave, spero di no. Ad ogni modo, ne parlo su questo forum perché vorrei sapere come fare per non ricadere in questi meccanismi che in questo periodo di solitudine e stanchezza mi stanno particolarmente mettendo in difficoltà.


    In altre parole, chiedo a chi vive la stessa esperienza come trovare il giusto equilibrio nel rapporto con i colleghi.


    Grazie a chi risponderà.

    Ciao. Non vivo il tuo disagio ma volevo complimentarmi con te per i passi avanti che hai fatto nella tua vita in questi mesi.


    Hai grandi paure paralizzanti e difficoltà relazionali ma ci puoi lavorare e le affronterai con l'aiuto dei tuoi terapeuti.


    Sei riuscito a uscire da casa dei tuoi genitori e hai trovato un lavoro. È tanta roba. Complimenti.

    Grazie davvero, per i complimenti e per aver fotografato in poche parole la mia condizione passata, presente e spero non futura.

    Questa cosa non va, molto meglio vivere da solo che in un ambiente del genere che può solo deprimerti.
    Consiglio: cerca una sistemazione da solo in qualche modo o anche con altri inquilini, ma che siano più puliti e ordinati.

    Assolutamente d'accordo, infatti devo fuggire da qui cercando di trovare una sistemazione da solo quanto prima perchè già mi sto deprimendo.

    Ciao ad_rte :) ho letto il tuo ultimo post e posso dirti se puoi, non giudicarti così! Anche io molto spesso non esco per paura di fare brutte figure o non parlo per lo stesso motivo... secondo me prima di tutto ti direi che quando stai in casa, se puoi coltiva un hobby o qualcosa che ti faccia stare bene. Anche in solitudine si può (e si dovrebbe) cercare di stare bene :) E secondo, anche se è difficile cerca di non giudicarti prima di fare o dire qualcosa, ma fidati più di te stesso! Quando dici "sono goffo", "sono strano", sei tu che lo dici! (Hai le prove di ciò? :)) E poi il consiglio è ovviamente quello di continuare a parlarne con la terapeuta...

    Grazie per i consigli e mi dispiace che tu, anche se solo in parte, condivida questa situazione.

    Nel mio caso il blocco è legato al fatto di non avere mai fatto quello che adesso sto facendo per cui molto spesso mi rendo conto di essere visto come strano perchè fare una spesa, una lavatrice o semplicemente occuparsi di se stesso sono cose semplici che di solito tutti sanno fare, soprattutto alla mia età.

    Di hobby ne ho ma al momento sono veramente in difficoltà per cui non riesco a coltivarli, se non un pò di meditazione (praticata da solo) che mi sta aiutando ad andare avanti

    Pian piano cerco di imparare anche aiutandomi con google ma spesso ho difficoltà a trovare tutorial che insegnino a fare le faccende di casa (per esempio) perchè mi rendo conto che sono degli automatismi che si acquisiscono semplicemente vivendo e che a me purtoppo mancano.