E' da un po' che non scrivo, mi piacerebbe dire che le cose vanno meglio ma non è così.
Non credo sia il caso di aprire una nuova discussione, il tema è lo stesso e si ripete, ho solo bisogno di sfogarmi e scrivo qui, stanotte è veramente buia. In tutti i sensi.
Ho lasciato il lavoro, non ne valeva davvero la pena, per qualche mese mi ha tenuto impegnato, stile di vita più regolare, ma la paga era una vera miseria e la motivazione è andata scemando, complici anche le promesse non mantenute e una prospettiva non proprio di crescita professionale. Insomma per farla breve mi ritrovavo a pensare "Ma che ci faccio qui? Dovrei/potrei fare di meglio!" e alla fine ho mollato, sebbene non abbia grandi alternative nell'immediato.
E' dura. Le giornate si ripetono uguali, vuote di significato, piene d'ansia, di paure, di incertezze, di incomprensioni con una famiglia che sento sempre più lontana e indifferente nei miei confronti, di rabbia a volte, di sconforto e rassegnazione. Di pensieri, pensieri, pensieri... Non ce la faccio davvero più.
Mi sveglio sempre più tardi, salto i pasti, ho ricominciato a bere le mie quattro o cinque birre al giorno per non pensare, vita sociale al minimo, ho quattro amici contati e ultimamente neanche li sento più, uno ha trovato lavoro fuori e torna un paio di volte al mese, un'altro non lo vedo da tanto, si è lasciato con la ragazza e ultimamente frequenta compagnie non proprio raccomandabili, gli voglio bene ma non mi va di immischiarmi, già sto incasinato di mio e non voglio farmi trascinare in situazioni che non mi piacciono. Parlo di droga ovviamente, e non di un paio di cannette alla sera.
Sto uscendo dal discorso, quello sugli amici meriterebbe un capitolo a parte, compreso il fatto che due di loro hanno litigato e se prima c'era sempre un'occasione per riunirsi a cena a casa di qualcuno ora capita di rado e a "compartimenti", si è come disgregata la compagnia. Le uniche serate goliardiche sono quelle passate con la chitarra a bere del vino e a mangiare carne alla brace, oppure due spaghetti improvvisati, ma se c'è l'uno non c'è l'altro e mi dispiace. Chiudo la parentesi.
L'ansia è tornata prepotente, costante e a tratti spaventosa. La sera si amplifica, tachicardia e preoccupazioni di ogni tipo, a volte immotivate, di notte dormo male e spesso mi sveglio completamente sudato, sebbene faccio sogni distensivi e belli. Nei miei sogni sono immemore della mia condizione, come se tornassi spensierato, quasi sempre sono in compagnia di molte persone e il clima è festoso, gioioso, al risveglio vorrei tornare in quella dimensione e stare bene ancora un po', invece finisce che dopo pochi minuti torno alla realtà, e mi alzo già depresso, quando va bene. Quando va male sono agitato, oppure arrabbiato, o peggio il giorno prima non ho mangiato e sono andato a letto sbronzo e neanche mi ricordo come sono rientrato.
Faccio finta che va tutto bene, ma non è così. Non va bene. Non va bene per niente.
In primis la famiglia.
Ne ho parlato a lungo in un 3d dedicato, con mio padre ci parliamo a malapena ma sembra che non gli interessi proprio di me, cioè manco mi considera, in tutti i sensi. Non considera la mia situazione, neanche gli interessa. E poi ci sono atteggiamenti e frasi che mi fanno davvero male, a volte neanche lo capisce. Per mio fratello invece c'è sempre, qualsiasi cosa è a disposizione. Qualsiasi.
Da quando si è sposato qualche anno fa (ma anche da prima) i miei hanno impiegato tutte le risorse possibili (tempo, soldi, affetto) per soddisfare le richieste che certo non si limita a fare ma a pretendere quasi.
E io che mi vergogno anche solo a chiedergli di prestarmi la macchina.
Il punto è che da una parte mio fratello se ne approfitta, dall'altra i miei non fanno nulla perché le cose siano "eque", anzi continuano a dare e a fare tutto per lui. A me neanche mi aiutano a trovare lavoro, che so un conoscente, un loro amico, un parente che possa darmi un'opportunità... niente. A volte penso quasi che gli faccia comodo che io sia solo, senza lavoro stabile, senza prospettive. Così possono fregarsene. Chiudo qui anche questa parentesi perché non ho voglia di ripetermi su quanto sia disfunzionale la mia famiglia, a partire da mia madre che ha tratti fortemente narcisistici, passando per mio fratello che le poche, pochissime volte in cui oramai ci vediamo non perde occasione per lanciare frecciatine, battute che sa mi daranno fastidio o peggio subdoli atteggiamenti di superiorità mascherati da buonismo. A lui si che gli fa comodo la mia situazione, più in basso vado io più lui si sente importante e migliore. E non parlo per gelosia, ve lo assicuro, sono le dinamiche famigliari che mi hanno portato a questo. Io questa famiglia non la sento mia. Ho una madre, un padre e un fratello, ma per me sono fonte di immensa tristezza, rabbia e delusione, a volte quasi di incredulità. Fino a trent'anni neanche avevo coscienza di tutto ciò, l'ho capito col tempo, purtroppo è così. Mio padre empatia zero, centrato solo su se stesso e le sue necessità, maturità affettiva/emotiva non ne parliamo. Mia madre falsa, manipolatrice e narcisista, mio fratello come mia madre, in più arrivista e materialista nell'animo, sentimenti non ne ha, un grande parac*lo e approfittatore.
E io prigioniero a casa mia, che ormai non sento neanche più come casa.
Insomma mi sveglio e già sto così.
Non ho privacy, non ho soldi per andarmene e anche se li avessi non capisco perché debba sentirmi così, un'ospite, e pure non gradito. Faccio di tutto per non restare a casa, non ricordo quando ho mangiato con i miei l'ultima volta. Davvero non lo ricordo, sono mesi.
E' agghiacciante vivere così. E la cosa peggiore è che mi sono rassegnato, convivo con la consapevolezza di quanto la mia famiglia sia... non lo so, non voglio definirla.
...
E' uno stress continuo, da ogni lato, non ho pensieri felici, neanche uno. Da anni.
Credo di essere al limite. Gli episodi ansiosi si fanno sempre più frequenti e intensi, a volte credo di sfiorare crisi di panico e ci vuole per calmarmi. Non prendo farmaci, ho anche smesso di fumare erba, se non sporadicamente, a volte una canna la sera per rilassarmi. In compenso sono arrivato a fumare più di un pacchetto di sigarette al giorno. Non bevo più caffè, me ne concedo uno le rare volte in cui al risveglio sono "tranquillo". Le birre non mancano mai. Appena posso nel pomeriggio esco e ne bevo tre o quattro, a volte ne prendo un altro paio da bere a casa, da solo o in compagnia di un amico. Sono le uniche ore in cui mi rilasso, ma appena finisce l'effetto dell'alcol l'agitazione torna più forte di prima.
Come ho detto all'inizio il tema è sempre lo stesso e mi rendo conto di aver ripetuto a grandi linee cose già scritte, avevo solo bisogno di condividere questo mio profondo malessere, ho passato la notte insonne nonostante sia stanco e ieri abbia dormito si e no tre ore. Stamattina ho un impegno importante e nel pomeriggio dovrei sentire un amico (conoscente) che mi ha parlato di un lavoro ma non ho veramente qualifiche per la mansione che mi ha proposto, non so che dirgli. Un'altra opportunità sarebbe andare all'estero, un lavoro stagionale di cui mi ha parlato un amico di mio zio, ma sarebbe un'esperienza, niente più, stranamente l'idea non mi affascina più di tanto, eppure cambiare aria per un po' mi farebbe bene.
Non ho più motivazioni, ne stimoli, il presente è quasi un incubo e le prospettive per il futuro sono avvilenti.
Mi sento un naufrago che naviga senza rotta, solo e abbandonato.
Scusate il papiro, la sintesi non è il mio forte.
Auguro a tutti di trovare la serenità lungo il vostro cammino.
Lo spero anche per me.