Messaggi di Niccolo

    Ciao ragazzi, scrivo oggi senza un motivo apparente, semplicemente perché ne ho voglia e ho bisogno di sfogarmi un po'.


    Sono un ragazzo di 24 anni e ho sempre sofferto di ansia. Ogni novità, opportunità o relazione mi ha sempre causato un po' di paura e preoccupazione. Nonostante questo, anche se mi sento fragile, ho sempre cercato di buttarmi e di affrontare le sfide, perché nella vita bisogna andare avanti!


    Ho cambiato un paio di psicologi negli ultimi 3-4 anni, ma sto comunque portando avanti il mio percorso di terapia. Mi sono sempre preoccupato tantissimo di quello che pensano gli altri. Molti mi dicono che sono un bel ragazzo (e non lo nego, senza nessuna vanità) e questa cosa, invece di rendermi felice, mi crea un sacco di problemi.


    Soffro di dismorfofobia per i miei capelli. Li ho sottili e penso che non vadano bene, che tanto rimarrò calvo e ci penso continuamente. Tutti, anche un esperto, mi dicono che va tutto benissimo e che ho semplicemente i capelli così, ma io non ci credo e non ascolto nessuno. Farò presto una visita da un tricologo rinomatissimo per togliermi ogni dubbio. Questa mia insicurezza sui capelli ha portato, nel tempo, ad un po' di fobia sociale e a tutte le altre ansie che si hanno nella vita quotidiana e nei rapporti con gli altri.


    Ultimamente, oltre all'ossessione per i capelli, mi è venuta un po' di acne da stress e per due brufoli vado in panico. Quando mi vedo così, non ci sono santi che tengano: mi faccio mille foto, mille pensieri negativi e immagino sempre lo scenario peggiore, ovvero che niente migliorerà e andrà tutto peggio. Ci sono però giorni in cui, quando i miei pensieri si placano, riesco a vivere serenamente, ad apprezzare le piccole cose e ad avere un umore positivo.


    Come sapete, però, questi pensieri disfunzionali ti fanno vedere le cose come vogliono loro anche se magari non c'è assolutamente niente, e ogni tanto, spesso, si ripresentano. Ci sono periodi in cui niente mi tira su, ma nonostante questo non ho mai smesso di lottare e mai smetterò, perché ho il diritto di piacermi per quello che sono e ho il diritto di stare bene con me stesso.


    Nonostante la maggior parte delle mie giornate siano così, vado a lavoro, mi alleno e faccio tante cose, senza arrendermi. Ci sono giorni migliori e altri un po' meno. Ho pensato anche all'aiuto di qualche farmaco che possa aiutarmi ad essere meno ansioso e ad avere pensieri più positivo, ma il mio psicologo mi dice che posso tranquillamente farne a meno e che non lo ritiene necessario.


    Ho pensato a questo ipotetico piccolo aiuto perché faccio fatica ad aggrapparmi a qualcosa quando ho i momenti no, e mi lascio sopraffare dallo sconforto con scarsa capacità di reagire. Infatti il mio benessere è temporaneo e dura pochissimo, perché prima o poi i pensieri negativi si ripresentano. Ormai sono un paio d'anni che convivo con questa situazione e non è cambiato molto. Mi piacerebbe ascoltare un vostro parere, le vostre testimonianze su come avete migliorato la vostra vita e avete "superato" questa cosa.


    Spero che questo post possa essere d'aiuto a qualcuno, che possa magari dare una spinta a non arrendersi e a continuare il proprio percorso, perché vi assicuro che prima o poi riusciremo tutti a stare meglio e a vivere una vita piacevole!


    Un grandissimo abbraccio a tutti.

    Premetto che il mio percorso psicoterapeutico non mi ha portato da nessuna parte, forse perché di carattere sono il tipo di persona che non crede che gli altri possano risolvere i miei problemi. Adesso sto meglio perché non ho più pensieri così negativi riguardo alla mia vita amicale e sentimentale. Sono sempre solo e non ho una ragazza, ma la cosa non mi infastidisce più di tanto. Sono riuscito a trovare qualcosa che mi dà speranza e che rappresenta per me un motivo per andare avanti, che nel mio caso è lo sport. Quello che permane in me è una forte forma di diffidenza verso gli altri e che, almeno inizialmente, si trasforma in disprezzo e in odio, ma conto di poter limare questa mia caratteristica prima o poi. I miei problemi quando ho scritto questo thread erano legati all'ossessione di voler avere tanti amici, molti flirt e fidanzate wannabe. Oggi ho capito che ognuno ha ciò che si merita e questo genere di cose non fanno per me perché non ho pazienza con le persone né tantomeno credo che le persone facciano delle cose se non per un tornaconto personale. Tutto sommato, ho cominciato a stare bene quando ho smesso di avere aspettative irrealistiche e soprattutto quando ho smesso di cercare cose e persone che in realtà non voglio.

    Sono contento che tu stia bene, mi fa molto piacere e mi dà speranza.


    Spero anche io di riuscire a trovare il mio equilibrio, spero che il mio nuovo psicoterapeuta individui da dove derivano i miei problemi e che mi sappia indirizzare verso il percorso giusto. Poi che sia lungo e difficile non è importante, ho solo bisogno di imboccare la strada giusta e lotterò.


    Spero di riuscirci e spero che la tua vita migliori giorno per giorno.


    Ti auguro il meglio, un abbraccio.

    Salve a tutti, premetto che sto facendo un percorso di psicoterapia. Sento sempre una forma di insoddisfazione e conseguente infelicità, non mi piace niente e considero anche le cose positive che mi succedono come non abbastanza. Sono molto solo, non ho amici né una ragazza. La mia terapeuta dice che mi svaluto troppo e ho una bassa autostima. Quello che non sa è che non sono sempre stato così. Per quanto riguarda la solitudine, la realtà è che io disprezzo le persone e non so perché. Mi sento come se mi fossi rotto in mille pezzi e ora piango con i miei pezzi tra le mani nella speranza di tornare ad essere quello di prima. Condivido questo con voi non perché voglio una soluzione, ma perché non so con chi parlarne. Forse me lo merito tutto questo dolore.

    Ciao, vagavo per il forum e ho letto questo. Sono passati diversi anni da questa tua pubblicazione e non so se mi darai una risposta.


    Mi rispecchio completamente in te... niente mi dà piacere o sollievo. Qualsiasi cosa mi succede, la ingigantisco come mai prima, e ormai mi sono 'abituato a stare male', come se la felicità fosse una cosa che non mi posso permettere per tanto tempo. Non riesco a reagire ai problemi e ho un'autostima bassissima.


    Posso chiederti come si è evoluta la tua situazione? Come sei adesso? Anche io sto facendo un percorso con uno psicologo e vorrei sapere se ora stai meglio e se avresti qualche consiglio che ti ha aiutato molto nel tuo percorso.


    Grazie, un abbraccio. Spero con tutto il cuore che tu stia meglio.

    Ti ringrazio infinitamente per tutto quello che mi hai detto, è pura verità... devo solo accettarlo ed evitare di abbattermi ulteriormente.


    Sto cercando di accettare la cosa e sto cercando di andare oltre me stesso. Cerco di andare in posti nuovi e situazioni nuove, anche contro voglia, anche se mi creano ansia perché credo che per capirmi ho bisogno di uscire dalla mia "dannosa" comfort zone. Il cambiamento, il fatto di andare in posti dove non vanno tutti i ragazzi della mia età, il fatto di apparire di meno, mi creano ansie e malessere, ma sto cercando di andare oltre. Tento di non programmare il futuro perché mi crea malessere e l'ho sempre fatto. Sto cercando di organizzare cose nuove, come un viaggio la prossima settimana da venerdì a domenica fuori dall'Italia. Sto cercando di accettare quello che fanno gli altri e di pensare che io posso fare quello che mi pare tanto a nessuno frega.


    Stasera uscirò con una ragazza, le ho scritto perché ero frustrato e in preda al malessere... penso che non è il modo giusto per conoscere un'altra ragazza e onestamente non ne ho manco voglia, ma accetto il tuo consiglio... mi butto, ci esco, vedo cos'ha da offrirmi, vedo se ci posso parlare ecc. Sbaglierò? Amen, meglio che non provarci con la scusa che non sia il momento giusto e il modo giusto.


    Inoltre, volevo chiedervi un altro consiglio, per me importantissimo, e visto che siete penso più grandi di me, vorrei sentire il vostro sincero e maturo parere. Parlare di rapporti con ragazze, parlare di sesso ed educazione sessuale l'ho sempre evitato, mi ha sempre creato ansia e imbarazzo, forse perché da piccolo mio padre scherzava spesso con altri papà su questa cosa; diceva spesso, scherzando, che fossi "gay" perché le ragazze non mi interessavano. Fatto sta che questo mi faceva arrabbiare e dopo 4/5 volte glielo feci presente.


    Non ho mai parlato di ragazze, delle mie esperienze, di sesso ecc. non me la sentivo... mi ha sempre creato ansia, insicurezze, timore e vergogna. Forse è per questo che ora non lo vedo come un piacere, come un modo per divertirmi e svagarmi, e lo vedo con tutta questa pesantezza. Lo farò presente al mio psicologo.


    Dopo tutto questo preludio, vi chiedo come voi avete fatto ad ottenere piacere e divertimento nel sesso e non tutte queste ansie, preoccupazioni, e come un modo per doversi dimostrare perfetto e migliore degli altri. Vorrei iniziare ad avere e ottenere un'educazione sessuale, che la mia è pari a zero... veramente, non so nulla. Vorrei conoscere cosa c'è di giusto e vero in questo ambito. Avete dei consigli su come arrivare a sapere tutto ciò che c'è da sapere di giusto nel sesso?


    Con imbarazzo vi dico che la mia ex, colei di cui ho parlato fino ad ora, provava enorme piacere nel sesso. Lei lo vedeva come un vero e proprio piacere, un lato della vita bellissimo, e quindi mi sono imbattuto in una ragazza molto matura e avanti sotto questo aspetto. Io ero sempre abituato a farlo ed una volta che avevo finito ero a posto, come se quasi fossi da solo... ogni tanto mi dedicavo all'altra parte, ma pochissimo. C'ero solo io, e nessuna mi ha mai detto niente. Lei invece, cavolo, voleva godere come facevo io, e per me era stranissimo, mai successo prima. Non l'ho mai saputo, e il fatto che dovessi dedicarmi a lei era per me come una perdita di tempo, e non lo vedevo come un piacere. Fatto sta che c'è anche di mezzo il fatto che lei me lo faceva spesso presente, e per me che non riuscivo era diventata, anche se ogni tanto lo facevo, una vera e propria forzatura.


    Tutto ciò per farvi capire il mio livello di conoscenza ed educazione sessuale. Vi ringrazio in anticipo per i consigli.

    Vorrei porvi una domanda che non ho mai posto a nessuno: cos'è per voi l'amore? Cosa devo trovare in una persona per poterla amare ed essere in pace con me stesso? Vorrei capire cosa cercate in una persona e cosa avete fatto e passato per capirlo. Mi sento molto schiavo di ciò che vi ho detto, di ciò che pensano le persone, e finché avrò questo limite, non credo di riuscire ad amare veramente qualcuno.


    Inoltre, ho paura. Paura di non essere abbastanza, paura di essere rifiutato, paura di stare da solo. A volte mi capita di uscire con amici single che fanno sempre discorsi sul fatto di voler fare sesso con tante ragazze, ma poi non fanno nulla. Nonostante ciò, mi vengono dei dubbi, mi viene la voglia di fare come loro, ma non ci riesco mai, nemmeno se bevo un po' di più, non trovo il coraggio di provarci con una ragazza.


    Quando esco con i miei amici fidanzati, invece, vorrei esattamente il contrario: una ragazza con cui condividere la mia felicità, una ragazza con cui non devo pensare a nient'altro se non alla spensieratezza, una ragazza che guardo e mi viene da pensare "ho lei, il resto non mi importa nulla", una ragazza con cui superare i miei limiti sessuali e provare un piacere unico.


    Secondo voi, come faccio a capire cosa voglio? Premetto che mi limito già in parte a fare esperienze perché ho molti problemi a livello sessuale, "mentali" ecc... E questo mi fa stare male perché penso che se stessi bene, potrei fare ciò che voglio, o ciò che penso che gli altri vogliano fare.

    Grazie a tutti per le risposte, sono pronto a valutare tutto quello che mi dite. Sono anni che soffro, anni in cui non trovo la mia dimensione, anni in cui non guardo me stesso, ma guardo solo ed esclusivamente ciò che fanno gli altri. Non so comportarmi, non so amare e non ho idea di come si faccia... Ho troppe cose che mi limitano e mi sento come una foglia in un prato durante una giornata ventosa, trasportato a destra e sinistra senza controllo, in balia di ciò che mi circonda.


    Il fatto che lei sia andata avanti mi fa stare malissimo e pensare che sia con un altro che possa renderla molto, molto più felice di me mi uccide dentro. Che io possa passare come un "finalmente se n'è andato" non mi fa andare avanti.


    Ho fatto la prima seduta ieri con il terzo psicologo che ho cambiato, ma non so perché parlare non mi aiuta... Mi dà un sollievo temporaneo che dura pochissimo e poi boom, punto e a capo. Non so chi sono, mi sento allo stesso tempo superiore ed inferiore a tutti, senza via di mezzo. Non riesco a superare nulla e penso a come farò a reagire ed a sopportare le vere difficoltà che la vita mi metterà davanti in futuro.


    Sono stanco di stare male... Mi sento di dover cambiare tutto, se potessi rinascere lo farei, ma purtroppo non è possibile. Aggiungo anche questa cosa: non so perché non riesco a portare MAI avanti una mia decisione, qualsiasi decisione prendo mi porta a ripensamenti, dubbi e incertezze. Lei non mi piaceva, allora perché non mi convinco di questa cosa e appena vedo qualche foto (Instagram, anche se sono foto con effetti) ritorno sui miei dubbi, ed il tempo anziché darmi risposte mi crea solo incertezze?

    Buongiorno a tutti, vorrei avere consigli, esperienze e pareri su questa vicenda. Parto dal fatto che sono da qualche anno (ho 23 anni) in una vera e propria crisi esistenziale. Non so quali sono i miei gusti, i miei piaceri, cosa cerco, cosa mi fa stare bene, ecc... Sono in balia di ciò che fanno e pensano gli altri, sono sempre pessimista, ho spesso un umore depresso, sempre alla ricerca di equilibrio e di ciò che mi fa stare bene. Ho avuto tanti pensieri disfunzionali, riguardo al sesso, alle persone e alle ragazze in generale. Ho fatto alcune esperienze, ma quando vivo il sesso come una sfilata per apparire più forte e devo essere perfetto, non me lo godo.


    Sabato scorso si è chiusa una relazione che è stata un tira e molla di esattamente un anno. Venivo da una relazione che era una vera e propria dipendenza fisica, perché era provocante e piaceva a me ed anche a tutti gli altri. Dopo poco lei è andata con un ragazzo che avevo appena conosciuto e che da ubriaco una sera mi ha confessato tutto. Tutti lo sapevano, ma nessuno mi aveva detto niente.


    Poi, finalmente, dopo essermi ritrovato solo e svuotato, ho incontrato una ragazza diversa dalle altre, che mi ascoltava senza giudicare, alla quale potevo dire tutto, raccontare i miei problemi esistenziali e sessuali senza essere giudicato. La vidi truccata le prime settimane, era tutto enfatizzato e la trovavo bella, ma quando l'ho vista senza trucco per la prima volta, cavolo, mi è caduto il mondo addosso. Era completamente diversa, non mi piaceva più! Anche a livello sessuale facevo molta fatica.


    La lasciai, non con belle parole perché volevo essere sincero, e le dissi che non era il mio tipo. Nella mia testa ero a posto, volevo fare esperienze come fanno tutti, ma avendo difficoltà dopo poco sono tornato da lei, ci vedevamo ogni sabato notte. Lei mi ha riaccolto nonostante tutto perché vedeva in me qualcosa di estremamente fragile, diverso dagli altri, e mi sono sentito pronto ad andare oltre a questa cosa dell'aspetto fisico perché mi capiva, mi ascoltava e mi aiutava.


    Ci siamo fidanzati, nonostante io non fossi convinto e avessi sempre dubbi, non mi piaceva realmente e non riuscivo ad innamorarmi, ma volevo farlo a tutti i costi visto che caratterialmente era perfetta con me... Un giorno però sono sbottato e le ho detto chiaramente che non mi attraeva. Ho fatto una cosa terribile, a una ragazza non bisognerebbe mai dire una cosa del genere, ma ero comunque a posto con me stesso, le avevo detto la verità. Dopo qualche giorno vidi una sua storia con due calici in un ristorante e mi sono sentito tradito, le ho scritto per sapere se aveva un altro e dopo varie domande mi ha risposto che in quella foto era con il padre. Così mi sono di nuovo riavvicinato, ero a casa in preda al mio malessere, non volevo che avesse un altro ed era diventata una vera e propria ossessione.


    Da lì, abbiamo ricominciato a vederci, nonostante tutto lei non ce l'aveva con me perché mi vedeva come un ragazzo in difficoltà. Ha ricominciato ad ascoltarmi e ad aiutarmi come se niente fosse ed io ci ho voluto riprovare con l'intenzione definitiva di andare oltre all'aspetto fisico... anche sapendo che lei ci stava male perché non era apprezzata per se stessa. Questo finché non mi ha chiesto una pausa di riflessione, al termine della quale, due settimane fa, mi ha detto che non riusciva ad accettare di non piacermi ed io ho preso la palla al balzo dicendole che aveva ragione e che non poteva funzionare, perché non sono mai stato convinto.


    Ora mi sento male perché ero abituato a vederla sempre interessata a me e "sottomessa", e da quando mi ha detto che si sta frequentando con un ragazzo più grande (bello, un casanova di prima categoria), nonostante abbia provato tante volte e nonostante non ci sia riuscito, sto come un cane, non riesco ad andare avanti. Pensare di essere "scavalcato così", di essere rimpiazzato in questo modo, pensare che lui magari la faccia stare benissimo e che lei possa pensare "fortuna che ho chiuso con lui, non era la persona giusta per me", mi distrugge dentro. Se penso che durante la pausa riflessione abbia mostrato interesse per colui che aveva rifiutato prima che tornassi con lei mi fa stare ancora peggio. Questa cosa dell'aspetto fisico mi ha logorato, ho paura che io sia troppo immaturo per andare oltre, ed anche di non piacere sufficientementr agli altri né a me stesso.


    Questo dubbio mi tormenta, nonostante ci abbia riprovato tante volte non ci sono mai riuscito, e questa dovrebbe essere una risposta evidente. Ma allora perché sto così male? Perché mi sento così impotente ed incapace di andare avanti?

    Buon pomeriggio a tutti, sono da poco sul forum e scrivo qua perche non ho trovato nessune seziona apposita per sottoporvi la mia domanda.

    Conoscete uno psicologo con cui vi siete trovati molto bene e avete superato le vostre difficoltà? Se sì potete consigliarmi un professionista a cui affidarmi? Ne ho gia cambiati due e principalmente soffro di un po' di depressione, ossessioni e tutto ciò che deriva dall'ansia.

    Avrei bisogno di un professionista che mi guidi, che mi dia dei veri e propri esercizi o compiti da fare per superare le mie difficoltà. Sono stanco di parlare e basta, ho bisogno di agire e vorrei farlo sotto consiglio di un professionista.

    Io sono di Fano (Marche) e se avete qualche eccellente psicologo che magari soddisfi pure le mie richieste ve ne sarò molto grato.

    Buona giornata a tutti e voglio dire a tutte le persone di questo forum che non dovete mai smettere di lottare per trovare il vostro equilibrio e il vostro benessere!

    I sacrifici ripagano! Un abbraccio a tutti. <3

    Buongiorno a tutti, scrivo questo post per raccontarvi un po' cosa mi passa per la testa vedendo che molte persone ci sono passate o ci stanno passando. Premetto che sto affrontando un percorso con lo psicologo: è da qualche anno che l'ansia e le insicurezze, lo stress e le ossessioni sono aumentate in maniera considerevole, sono una persona che prova ansia anche per le piccole cose di tutti i giorni e sono schiavo del giudizio delle persone; tutto ciò mi porta a vivere la vita in maniera sbagliata e mi sento sempre triste e malinconico, come se avessi un freno a mano che mi impedisce di essere sereno. Ultimamente sono molto giù perche a 23 anni mi sento diverso da tutti, vedo tutti felici, spensierati e che sanno cosa vogliono e cosa gli piace fare, mentre io non so nulla di tutto ciò. Vedo ragazzi che escono, hanno voglia di fare mentre io mi faccio problemi di ogni tipo. Mi faccio paranoie anche per uscire con i miei amici, per fare quello e fare quell'altro e la cosa che mi sta rovinando è che tutto ciò che conta è la considerazione che hanno le persone di me e questo fa si che debba essere sempre perfetto. Questo mi ha portato a crearmi piccole ossessioni di ogni tipo che poi sono sfociate prima in ambito sessuale e poi sui capelli. In questo momento non ho fatto particolari accertamenti, ma sono sicuro che per come sono soffro di alopecia da stress, anche se effettivamente riconosco che sia più un'ossessione perchè è solo un principio... sto facendo una cura, ma non riesco ad uscire dal fatto che tutto prima o poi peggiorerà e rimarrò senza. Sto tutto il giorno a farmi foto, me le faccio proprio da sopra e con il telefono a un centimetro davanti ad una luce che evidenzia in maniera esponenziale i miei difetti, come se volessi rovinarmi da solo. Detto questo continuerò a lottare perché l'unico obiettivo che ho in questo momento nella vità è raggiungere la serenità e vivere piacendomi e piacendo per quello che sono.


    Siccome leggo spesso di persone che soffrono di questi problemi, vorrei sapere se c'è qualcuno che ha affrontato questi ostacoli ed è riuscito a sconfiggerli arrivando a vivere una vita serena. Ciao e grazie a tutti.