Messaggi di QMD

    Sì, il peso delle aspettative sociali mi schiaccia molto. Mi sento giudicata da tutti e mi vergogno molto di questa condizione. Purtroppo ho una famiglia molto severa e pressante, per cui un esame non dato o una bocciatura sono visti come un completo fallimento, mettendoti il broncio per mesi. Per le persone, se non sei attivo e performante, sei uno zero. Perciò ho detto delle bugie da immatura. Per il resto, il futuro post-laurea non mi preoccupa particolarmente perché ho la fortuna di avere un fidanzato con cui sto facendo progetti e un posto di lavoro praticamente assicurato. Ho tutti gli strumenti per farcela, devo ritrovare la passione che avevo un tempo per lo studio di queste materie.

    Ora resta il dilemma: continuare a mentire o vuotare il sacco? Nel corso di tutti gli anni universitari ho sempre mentito perchè schiacciata dalle aspettative importanti della mia famiglia. Dicevo che superavo un esame ma poi non mi presentavo perchè non terminavo il programma, per poi recuperarlo la sessione successiva. Ora però i conti non sono riuscita a farli tornare: due esami in più rispetto ai 5 che sanno loro. Vogliono vedere il mio libretto elettronico. Se confesso succederà l'ira di Dio e non mi faranno più uscire, controllandomi più del dovuto. Se mento, si accumuleranno bugie su bugie ed entrerò in un vortice da cui non vedo uscite, anche perchè i residui si preparano in mesi e mesi (loro vogliono che dia esami uno dietro l'altro). Come devo fare?

    Ho preparato solo un paio di esami con amiche più motivate di me (che poi si sono laureate in corso un paio di anni fa). In genere preferisco in solitaria perchè, a meno che non si trovi un compagno più motivato e bravo di te, alla fine ci si distrae. Mi piacerebbe molto fare nuove conoscenze produttive in università. Per quanto riguarda i miei genitori, a questo punto, a malincuore dovrò dire la verità anche se non è semplice perchè sento di aver deluso le loro aspettative e tradito la loro fiducia...


    C'è da dire che di questi 7 esami rimanenti ce ne è uno che è molto più semplice rispetto agli altri. Purtroppo è bloccato dalla propedeuticità di un altro. La tesi la inizierò in contemporanea il mese prossimo.

    Un altro aspetto doloroso è che purtroppo dato che i miei genitori sono molto severi ed inflessibili, per evitare storie e per non deluderli ho sempre mentito sugli esami, recuperando poi la volta successiva. Purtroppo il blocco è rimasto tale questa volta. Sanno che me ne mancano 5 ma invece sono 7. E non so come uscire da questa bugia perchè ora vogliono controllare il libretto e la notte non dormo...


    Chiunque incontro per strada mi chiede a che punto sto, quanti esami mi mancano, quando mi laureo, come mai ci ho messo così tanto tempo. Mi sento come se avessi 50 anni e mi sto isolando da tutti per non farmi fare queste domande, non vado alle feste di famiglia perchè i parenti pressano ed io più ansia ho e più mi blocco, non frequento l'uni perchè i miei amici hanno terminato 2 anni fa e mi sento fuori luogo. I miei mi paragonano con chiunque e mi demoralizzano sempre, il mio fidanzato è esasperato perchè quando usciamo spesso mi sfogo con lui su questo fatto che non vedo la luce in fondo al tunnel e sono sempre di umore basso come se la mia vita dipendesse solo dal pezzo di carta. Il problema sta nel fatto che mi stanno facendo pesare più del dovuto la vita accademica e che sto ingigantendo esami come se fossero prove insormontabili. Ho perso la motivazione ed amore per quello che studio perchè non riesco ad impermeabilizzarmi dalle critiche del mondo esterno e più giudicano, più mi passa la voglia. E nonostante questo, in questi anni di fuoricorso tremendi ho tenuto duro e sono passata da 12 esami mancanti a 7. Ora di nuovo il blocco, le bugie che si accavallano... penso che pagherò qualcuno che mi dia ripetizioni almeno per gli esami più ostici per ritrovare un ordine ed una serenità ormai perse.

    Esci ogni tanto a divertirti? A me il consiglio migliore che hanno dato all'università è stato questo: esci e divertiti ogni tanto, stacca! Erano altri tempi sicuramente (la società era proprio diversa), ma mi stavo incartando perché stavo sempre con la testa nello studio, invece si ha necessità fisiologica di resettare la testa ogni tanto con del sano divertimento.

    Sinceramente, sto uscendo poco. E quando esco, ho sempre l'ansia e il pensiero dell'università, anche quando mi diverto. Devo iniziare a vivere le cose con più spensieratezza. Mollare dopo aver superato 23 esami sinceramente non mi sembra il caso. Purtroppo i miei sono molto preoccupati e riversano la cosa su di me, e sono entrata in un circolo vizioso di ansia e salto degli appelli perché arrivo alla data senza niente di preparato. Più mi chiudo in casa, più mi esaurisco. Nel frattempo vedo ragazzini di 22/23 anni a lezione e mi sento fuori luogo e fuori posto. Credevo che chiedendo la tesi mi sarei sbloccata, ma così non è stato.

    È questo il problema. Quest’anno ho dato solo un esame e ogni anno circa 3 o 4. E me ne mancano ancora 7. Sono troppo disorganizzata e lenta. I miei pressano troppo e ho l’ansia triplicata, che non mi consente di studiare come vorrei. Intorno a me ci sono solo laureati che lavorano. Io sono senza indipendenza, non chiedo nulla ai miei per non pesare troppo su di loro, e mi sento indietro perché vedo gli altri che fanno progetti e viaggi mentre io sono sempre a casa. Ancora più nello sconforto.

    La pandemia ha coinvolto il mio quarto e quinto anno. Mi ha indubbiamente rallentata perché ho perso il contatto con la facoltà. Poi sono andata fuoricorso nel 2022. Pur non essendo fuori sede, ci vuole parecchio a raggiungere la mia università, quindi ho pensato che studiando da casa avrei ottimizzato i tempi, arenandomi ancor di più. Non ho mai rifiutato i voti; quando mi presento sono preparata e riesco a superarli molto facilmente. Studio dalle dispense fatte dagli studenti, che però sono sempre sulle 600 pagine fitte fitte ed ogni esame è sui 12 CFU. Inoltre, sono tutti con scritto e orale. Il mio problema è che, trovandomi il malloppone di 600 pagine, mi prende lo sconforto e procrastino sempre. Il mio metodo consiste nel fare schemi e riassunti di tutto (arrivo a circa 100 pagine) e studiare direttamente dai miei fogli. Mi trovo bene perché rielaboro tutto, lo faccio mio e, avendo una memoria fotografica, tra colori e schemi ricordo tutto perfettamente. Ciò mi porta via però troppo tempo! E rimando gli appelli :( Se non scrivo e faccio il classico leggi e ripeti, perdo la concentrazione e non mi resta nulla in testa a fine giornata. Nel frattempo le tasse aumentano, gli anni passano ed io non dormo la notte perché non so veramente come uscirne.


    Nel frattempo ho chiesto la tesi. Però, con questi ritmi, mi laureo nel duemilamai. I miei, a torto o a ragione, mi stressano molto perché giustamente non mi vedono ingranare e fare le cose con ritmo. Io invece, dopo un esame, sto talmente male per lo sforzo fatto che per aprirne un altro faccio passare tempo. Vorrei essere più efficiente… inoltre, le mie amiche sono laureate lo scorso anno o sono in procinto di farlo, quindi mi assale ancor di più la tristezza…

    Ciao a tutti, frequento la magistrale di Farmacia e ho 27 anni.


    Sono fuoricorso da marzo 2022 e mi mancano 7 esami abbastanza ostici per terminare il percorso.


    Nonostante la mia buona media del 27, sono rimasta impantanata. Vivo con la pressione sociale, acuita soprattutto dai miei genitori, di dover terminare al più presto. Ho sviluppato ansia e difficoltà di concentrazione e organizzazione, che mi portano a saltare molti appelli perché arrivo non preparata. Più leggo e più mi scoraggio. Ho iniziato a mentire sugli esiti di alcuni esami (sanno che me ne mancano due in meno). Non vedo vie d'uscita, ogni giorno parto carica e arrivo a fine serata che a stento ho studiato qualche pagina.


    Avete passato situazioni simili? Come ne siete usciti? Grazie. :)