Messaggi di marco1592

    Grazie degli interventi... tutti molto interessanti ed utili spunti di riflessione, oltre ad avermi dato punti di vista diversi dal mio che ovviamente non può essere imparziale.


    Follemente innamorata non lo era, era lei stessa a dire che "a questa età si ha un amore razionale", e questa era una di quelle cose che nel tempo mi hanno inquietato, anche se neanche me la sento di darle torto.


    A parte questo, se si fosse resa conto che non provava più interesse per me, non era più semplice dirlo apertamente?

    Poi magari ha messo di mezzo il lavoro solo per non ferirmi. Ma ripeto, non ero assillante, se la devo vedere così il messaggio che mi arriva è che per lei valevo meno di 3-4 ore a settimana di lavoro! Altro che stima ed affetto!

    Personalmente quando ho lasciato perchè mi son reso conto che non provavo niente di particolare ho cercato di spiegare al meglio la situazione non avendo niente da nascondere, sicuramente cercando di non ferire l'altra persona, ma è stato un levarsi un peso da fare rapidamente e senza lasciare possibili legami.


    Per quanto riguarda la sua situazione familiare, economicamente non era proprio disastrata, ma sicuramente sotto la media... parlavo di situazione difficile in quanto ha perso un genitore da piccola ed essendo la maggiore dei figli è stata responsabilizzata fin da piccola. Inoltre ha ricevuto un'educazione molto rigida, con molte attese e poche ricompense.


    Una cosa che non avevo detto è che è già in cura psicoterapeutica per il contenimento della rabbia (leggendo qua e la, poi negli ultimi giorni mi viene da pensare che abbia anche sintomi di disturbo ossessivo compulsivo della personalità tipo eccessivo bisogno di ordine, pulizia, inflessibilità sulle regole, ecc) e che è logorroica nel vero senso della parola visto che era solita a fare lunghi monologhi delle volte anche passando da un argomento all'altro in maniera sconclusionata, cosa di cui ne era consapevole e che lei stessa diceva che faceva per insicurezza e bassa autostima.


    Per quanto riguarda l'ipotesi workaholic (cosa su cui ero totalmente ignorante) del nostro amico bruce wayne l'ho presa in seria considerazione visto che mostra tutti i sintomi che vengono menzionati: lavorare più di colleghi e più del necessario anche nei week end, pensare sempre al lavoro, avere problemi fisici dovuti al troppo lavoro, deterioramento dei rapporti (mi disse che anche in famiglia le facevano notare che era sempre impegnata), sempre preoccupata per le responsabilità derivanti dal lavoro (ed io aggiungerei eccessivamente), hobby azzerati, dormire poco, non sopportare di ammalarsi perchè costretta a passare giornate improduttive.

    L'ho sentita praticamente delirare per critiche ricevute a lavoro, rifiutarsi di delegare le mansioni più banali dicendo che i colleghi non ne erano capaci. So di frequenti discussioni coi colleghi e che nei posti in cui ha lavorato ha sempre avuto cattivi rapporti coi colleghi.

    Se poi ci mettiamo la storia personale e le caratteristiche caratteriali pensare che si senta in obbligo di lavorare per riempire un proprio vuoto non lo vedo impossibile.

    Certo non è al punto in cui abbia totalmente azzerato la vita sociale ed i rapporti interpersonali e non posso affermare con certezza che lavora per una compulsione piuttosto che per forte determinazione.


    Altro piccolo aneddoto: fin dall'inizio mi son sentito quasi attaccato e mi sembrava come se lei fosse stata in continua competizione con me su quello che facciamo nella vita se non quasi invidiosa (guadagno di più, non un minuto di straordinari ed ambiente rilassato).

    Ciao a tutti, scrivo per avere un'opinione oggettiva, forse aggrappato alle ultime speranze. Mi sono da poco lasciato con una ragazza che frequentavo, o meglio sono stato lasciato, ma alla quale tengo ancora molto, nonostante nell'ultimo periodo il rapporto si fosse un po' intesito.

    Io ho 37 anni, lei 36... il rapporto andava avanti da qualche mese. Lei una persona molto orgogliosa e volubile caratterialmente, con una storia personale e familiare non fortunatissima, molto presa dal suo lavoro, il quale sta cominciado a dargli qualche soddisfazione dopo anni di gavetta e nel quale si identifica molto. Talmente presa, che tra lavoro ed impegni familiari succedeva che per settimane non ci vedevamo, anche se poi ci sentivamo spesso.

    Questa situazione col tempo mi ha infastidito e fatto nascere sospetti, magari infondati, fino al momento in cui dopo l'ennesima che non mi tornava esplodo, smetto di ragionare e le scrivo un messaggio piuttosto duro dicendole che mi sentivo infastidito e diffidente.

    Nei giorni successivi, resomi conto che magari avevo preso un granchio, cerco di riavvicinarmi ma quando ci rivediamo lei aveva già preso la sua decisione e mi lascia piangendo, baciandomi e con un lungo abbraccio, chiedendomi se potevamo risentirci e dicendomi che con me era stata bene e che ero stato importante per lei, ma che al momento la sua vita è così e vuole stare concentrata sul lavoro e che mi lasciava per il mio bene, per non farmi perdere tempo con lei.

    Io appena ho capito che aveva già deciso me ne sarei anche andato immediatamente, ma mi ha trattenuto per ripetermi queste cose.

    La motivazione che era per il mio bene non mi è mai tornata, razionalmente mi sembra assurdo che per il mio bene faccia il cotrario di quello che voglio e senza margini di discussione, oltretutto non sono possessivo e non sento l'esigenza di vedersi in ogni istante, ma essere sempre messo dietro a tutto il resto mi ha dato fastidio.

    Sono quindi settimane che mi chiedo se la sua non sia stata altro che una reazione di orgoglio al mio messaggio, o se effettivamente è stata una scelta razionale di altruismo da parte sua (che in realtà non è molto altruista) o se semplicemente lei non provava più interesse e l'accaduto abbia solo accelerato le cose (quello che mi chiedo è come mai abbia deciso di troncare senza fare nessun tentativo di sistemare le cose). Mancasse l'interesse non ci sarebbe soluzione invece fosse solo un problema di orgoglio o di tempo vorrei recuperare la sitazione e mi rifarei vivo.

    Certo non mi aspetto di avere risposte certe qui, ma quello che mi chiedo è se c'è una spiegazione "scientifica": che senso ha avuto il lungo abbraccio? E che senso ha dire di volermi risentire? Non capisco se abbia solo voluto addolcirmi il colpo oppure è prova del fatto che è andata contro quella che sarebbe la sua volontà... ammesso che si possa dare una risposta certa.