Salve. Capita di venire a contatto con varie esperienze di trattamento psico-terapeutico.
Tanti indirizzi alle volte contrapposti come il cognitivismo, il comportamentismo e l'analisi. Uno dei pensieri che ho avuto: mi sono sentito, facendo analisi, carente della parte comportamentale, ora con un indirizzo "misto" di gran lunga efficace rispetto a "mie precedenti esperienze" di "terapia bioniana", mi capita adesso di avere in mano un "grand melange", una sintesi nuova nella quale il terapeuta in base al suo fiuto, e non già una semplice differenziazione di metodo, ricorre alle più svariate intuizioni della letteratura, e su base d'altro canto esperienziale.
Vengo così al mio: la cura dei traumi.
Vedendo amici che si aggiornano sui trattamenti rivolti all'età evolutiva in ambiente riabilitativo, prendo a prestito l'idea che un trauma può essere risolto sulla base di un'accurata ricostruzione dei processi cognitivi, comune sia alla cognitivo-comportamentale che all'analisi, -almeno secondo i tentativi che i dottori hanno fatto su di me "sinora".
Quindi la Mente, non più classificata per categorie, bensì orientata in un lavoro di progressiva consapevolezza e superamento dei traumi. Coraggio!!! (E' l'esclamazione che un dottore diceva spesso per far tirar fuori quello che "pigramente" continuavo a tenere dentro, differentemente da un eloquio che fungerebbe da "scudo" difensivo, coprente!!!)