Messaggi di Saramoon

    Ciao, volevo chiederti se lo hai assunto poi e se si come ti sei trovato, anch'io accuso un problema di dismissione di benzodiazepine, avevo pensato di farmi scrivere un farmaco diverso per aiutare la dismissione e da un po' sto provando En che essendo più diluito del clonazepam ho inserito per scalarlo meglio nel lungo periodo, ma non mi sento ancora a mio agio avverto un senso di abbattimento dell'umore che prima non avevo, pensavo a un farmaco che aiutasse anche il tono dell'umore.. ho sentito parlare piuttosto bene di Pregabalin e stavo valutando di farmelo prescrivere al posto dell'altro per aiutare lo scalaggio, se ha effetti sull'ansia e sul tono dell'umore per me sarebbe forse più indicato di En. Sugli effetti da dismissione non sono però informata.

    Anch'io ti consiglio una visita psichiatrica, devi anche provare a chiarire meglio il problema a tua madre, sei giovanissima e hai il tempo di lavorarci su.. io commisi l'errore di sottovalutare il problema allora quando potevo agire meglio, ne parlai in parte così da andare da uno psichiatra ma i miei poi si convinsero che quello che avvertivo come un vero disagio era meno importante di quello che sembrava, avrei dovuto dire meglio tutto quello che mi accadeva nonostante il pudore di farlo, forse se fossi intervenuta meglio prima coinvolgendo di più loro oggi avrei avuto meno seccature, comunque ti consiglio di farti seguire anche con una terapia comportamentale seria perché i farmaci danno l'illusione di stare meglio ma poi tutto ritorna a galla perché il problema va risolto cercando di analizzarlo alla radice, fatti aiutare coraggio e auguri di cuore!

    Ciao Karen Yang , mi viene il dubbio che la terapia di gruppo non sia così indicata per il tuo caso, ma ovviamente non sono una psicologa e non ho voce in capitolo. Però, da paziente, se mi sentissi un po' a disagio con il terapeuta (e con il gruppo, ma io non farei mai terapia di gruppo per via del carattere) proverei ad andare da qualcun altro meno brusco e che faccia terapia individuale. Il problema è dover rispiegare tutto dal principio...

    Ciao Saramoon, leggendoti mi sono un po' ritrovata. Io negli ultimi anni (e purtroppo soltanto grazie alla mia insistenza) ho scoperto due cose su di me, che ti riporto se volessi magari approfondire:

    - quella che viene chiamata (a torto) "plusdotazione" o "giftedness", cioè una maggiore densità di connessioni neuronali che porta a ipersensibilità (sia sensoriale che emotiva), ipermpatia, talento naturale per alcune materie ('na volta ^^ , ora non più), pensiero bulimico e arborescente (cioè non lineare, che va dappertutto), difficoltà nella sfera sociale, emotività. Non si tratta di pseudoscienza, in Francia e Inghilterra tutti gli specialisti in campo psicologico e psichiatrico la conoscono, qui sono veramente in pochi. Un articolo abbastanza esaustivo secondo me è questo: https://kakkabis.home.blog/202…cognitivo-unintroduzione/

    - un lieve deficit delle funzioni attentivo-esecutive: cioè nell'organizzazione, nella coordinazione, nell'elaborazione di un discorso ecc. Questo l'ho scoperto tramite dei test neuropsicologici a pagamento. È molto diverso dalla disprassia, che coinvolge le funzioni base e che può essere certificata; questo coinvolge la corteccia cerebrale, quella del pensiero, e ahimé non prevede certificazioni da poter esibire...

    Spero di averti fornito qualche spunto interessante e mi scuso con l'autrice del post per essermi "intrufolata".

    Si molto interessante, credo si tratti di qualcosa di molto simile e sicuramente da approfondire.. è un peccato che in Italia si conoscano poco tali argomenti e se ne parli poco. Grazie tantissimo della tua testimonianza leggendo quanto hai scritto mi ritrovo pienamente e cercherò ulteriori approfondimenti. Posso chiederti tu come affronti questa "diversità" e quanto effettivamente ti pesa nella quotidianità? Grazie ancora

    Ci hanno voluto bene e ci vogliono bene. E quasi sempre hanno fatto tutto il possibile per noi. Al resto non ci sono arrivate, ma non è una lor colpa, non è una loro cattiveria. E' un loro limite, e quando siamo adulte lo accogliamo. :)


    Tu sei tu, senza dubbio. Sempre. :thumbup:

    Non sei tua madre, come tua sorella non è tuo padre, come io non sono mio padre. <3

    si lo so..non è una loro colpa hai ragione, grazie anche a te della risposta. È vero io sono io anche se spesso mi confonde questa somiglianza o meglio mi crea dei complessi poi però mi dico che tutti assomigliano un po'ai genitori, io non sono la fotocopia ma ho una certa somiglianza che noto più in certe caratteristiche che sono quelle che apprezzo meno, tra queste l'essere iperansiosa, ( capisco ora che devo averlo ereditato), il suo essere apprensiva, timorosa del giudizio altrui, sempre sul chi va là.. io lo sarò di certo si ma decisamente meno, mia sorella invece è completamente diversa e invidio questa sua tranquillità, non è un caso che sia del tutto simile a mio padre anche fisicamente, per cui viene oggettivamente identificata come quella più forte tra le due, quella coi piedi per terra... io sempre stata vista come la meno rassicurante, quella un po'fragile con problemi nervosi ... questo mi ha tanto condizionato e mi ha creato un grosso complesso, e come se non bastasse oggi è proprio mia madre spesso a farmi pesare tutte queste caratteristiche che lei ha ma non ammette neppure di avere ... rifiuterebbe l'idea ma io credo che lo sappia e fa la vigliaccata di rinfacciare queste cose a me proprio perché le detesta di sé stessa. È dura da affrontare questa cosa credo che pure per questo ho cominciato a voler andare più lontano possibile dalla mia famiglia d'origine e addirittura a fare uso di farmaci, negli anni è una cosa che mi è sempre tornata.

    Ciao, da una parte ti capisco, perché sicuramente deve essere spiacevole subire una somiglianza che mette a disagio e trovo normale che tu voglia affrancarti da essa e prendere le distanze.

    Dall'altra ecco, se vedo la cosa "da mamma" sarei certo dispiaciuta di questo, quando ora una delle cose che più mi inteneriscono è che mia figlia, esteticamente identica a mio marito e in nulla uguale a me, si ostina a credere e pretendere di somigliarmi in tutto e per tutto. Immagino siano fasi della vita, è giusto che ognuno si affermi come desidera e come sente soprattutto.

    Si infatti lei non immagina credo neppure questo che io vivo come un "disagio", per questo anche parlavo di senso di colpa ...mi sento in colpa io a provare questi pensieri e timori ma non riesco a evitarli.. tra l'altro ultimamente, forse ornai da un po'di tempo a questa parte mia madre ha degli atteggiamenti più ostili verso di me( incompatibilità caratteriali e questioni dovute a divergenze di opinioni che poi tirano in ballo cose del passato ecc...) e mi fa rabbia questo perché non capisce che più mi opprime con certi atteggiamenti più la subisco ma lei neanche immagina come mi sento forse... In effetti non è neppure colpa sua, lo so bene, il problema è che sono io che vado sempre più giù per una serie di situazioni che mi vengono fatte pesare.

    Grazie dell'intervento, ho molto apprezzato.

    Mi sono accorta di avere un problema sulla percezione fisica di me stessa, anche se può sembrare stupido è diventato negli ultimi anni un pensiero fisso, so di assomigliare fisicamente a ma madre, ho una sorella che è la copia di mio padre che oggi non c'è più. Vedo mia madre come una persona fragile, iperansiosa, che teme il giudizio altrui, mio padre al contrario è sempre stato molto sicuro di sé e anche piuttosto menefreghista di quello che pensano gli altri, mia sorella ha anche un carattere simile al suo mentre io sento di avere ereditato le ansie di mia madre, questa cosa mi spiazza.


    Più che altro mi pare di averle "assorbite" come una spugna, penso che il mio disagio sia in parte dovuto a questo, alla percezione della figura di mia madre, sono stata anche la prima figlia e su di me sono state scaricate ansie e paure che mia sorella non ha conosciuto allo stesso modo. Mi infastidisce la somiglianza che tento di non far risaltare truccandomi in modo che si noti meno, per questo ho cambiato spesso colore di capelli e cerco di evitare atteggiamenti che potrebbero evidenziarla, anni fa mi sentivo in colpa quando facevo questi pensieri oggi non più ... penso che mia madre, inconsapevolmente e non, abbia avuto una parte di responsabilità in quella che è stata la mia evoluzione personale e psicologica, cerco di sdrammatizzare ma in alcuni momenti temo di rivedere le sue ansie in me e di sentirmi "perdente", per questa caratteristica involontaria. Naturalmente sono consapevole che sia un'ossessione irrazionale.


    A qualcuno capita di avere proiezioni negative rispetto alla figura di un genitore? Questa cosa non mi fa avere un rapporto sereno ancora oggi con me stessa :( anche se vorrei essere più razionale e distaccata, a volte ci riesco perché so di essere unica e me lo dico con convinzione, a volte meno.

    Se ce l'hai fatta fino ad ora ce la farai... sei forte anche se stai soffrendo. Coraggio non mollare, devi farti forza anche per i tuoi figli, questa società è alienante e crudele.. personalmente credo che l'essere umano nella sua vera essenza venga irrimediabilmente ferito da quello che è un sistema sempre più malvagio e corrotto, dove ogni giorno bisogna lottare e competere, non è una situazione felice, penso che questo aspetto sia alla base di un comune malessere sociale per questo spesso si assumono farmaci purtroppo... Chi soffre di ansia sociale lo sa, i farmaci sono spesso un modo di attutire il problema ma hanno un doppio risvolto che tu hai imparato a conoscere... Io mi sono spaventata quando avevo le crisi di dismissione per questo ho deciso di scalare ma non ho perso fiducia in me stessa anche se è dura, ritenta ogni giorno rialzati ... e se proprio ti senti malissimo parla con qualcuno, se sei riuscita a ridurre tanto ormai è questioni di abituare il fisico penso che sei sulla buona strada e che questo è solo un percorso che stai facendo... ti faccio un mondo di auguri!

    Ciao! Sì, anche io vivo in modo più lento rispetto agli altri e questa cosa mi distrugge, perché vedo tutti ingranare, ed io non riesco a fare nemmeno cose semplici. Per ora, ho chiesto di accompagnare le sedute di gruppo a delle sedute individuali e aspetto di avere notizie.


    Non so che dirti, perché provo le stesse cose. Per me sta diventando ogni giorno una situazione meno sostenibile, mi sento intrappolata in qualcosa da cui non riesco a liberarmi, e mi sento sprofondare. L'unica cosa che mi riesce è dormire.

    Ti capisco mi sto chiedendo da cosa possa dipendere questa cosa ..dato che alcuni di noi vivono la stessa problematica, io mi sono ritrovata a stare bene assumendo farmaci o sarei rimasta stretta nelle mie ansie e nei miei ritmi "diversi"... però vorrei riuscire a farcela lo stesso cerco di capire a cosa è dovuta questa diversità di fondo...la cosa paradossale è che poi penso in modo tutt'altro che lento anzi molto veloce, durante il periodo scolastico avevo un apprendimento rapido per alcune materie ( ottime attitudini linguistiche)mentre ero una frana in quelle che erano le "skills" di tipo sociale, quando si trattava di fare gruppo e simili mi infastidiva anche il dover esporre ad alta voce una lettura mi metteva un po' in imbarazzo ...risulto più lenta nell'azione quando si tratta di alcune situazioni credo siano cose strettamente connesse, più si è ansiosi più si è bloccati ma si è ansiosi proprio perché si pensa troppo....

    Credo vi sia alla base un problema di tipo psicologico ma mi resta il dubbio che vi anche sia qualcosa di organico .. non so se la predisposizione all'ansia sia costituzionale come una ipersensibilità ( non uguale per tutti) che si accentua in determinate situazioni... Mi è venuto il dubbio però che vi sia anche una difficoltà di attenzione che accentua l'ansia perché si percepisce la diversità delle risposte a determinati stimoli... in età scolastica ero un po' lenta e particolarmente emotiva e timida quindi se analizzo da lì ( da ragazzina ero molto sveglia) credo che il problema alla base di questa "lentezza" sia proprio l'emotività....

    Si in alcune persone danno non solo pemeisei suicidi e omicidi ma anche paure ai avute prime io le sa o di essere diventata pazza perché non avevo mai avuto tali pe seri prima a me mi è stato prescritto per togliere l agitazione indotta da Prozac per due settimane e stai ok poi l. Inferno credimi ogni cosa diventava morte anche cosa a qui non avrei mai pensato prima se leggi nelle news parecchi Giovanni che hanno preso le nenzo per l ansia a scuola si sono ritrovati molto aggressivi violenti ed hanno commesso crimini senza nemmeno sapere cosa hanno fatto io non avrei mai immaginato di avere così pensieri nemmeno nei fil horror peggiori del mondo ma sta roba qui mi ha messo paura impulsi immagini paure allucinazioni e la mia dose era piccola credimi mi veniva da spingere la gente un agitazione ed un insonnia da psicosi brutto farmaco credimi e tra quello e l antidepressivi o che mi ha agitata sbraco davvero un bipolare I. Furia e pochi giorni che gli ho smesso e strano quei impulsi quelle Imagini la voglia di spingere la gente l impulso suicido non ci sono più e io ho sempre paura mi guardo d'intorno sempre stessa cosa. I e successa con mirtazapina e zopiclone prese per dormire nel libro di Breggin c'è scritto che alcuni farmaci inducono psicosi deliri violenza aggressività pensiero suicidi ed omicidi e doc indotto chimicamente io prima non avevo niente di tutto questo solo sonno non dormivo bene e non avevo nemmeno ansia e questa che ho ora e agitazione continua 24 ore su 7 e non so se passa sul sito benO Buddies ci sono gli orrori i morti e chi dice che levare e peggio dell eroina e spesso i medici non le sanno gestire tantissima gente gli usava solo per mal di testa e si sono svegliati suicidi omicidi e aggressivi non sono l unica a confermerà edeun inferno smettere se ti calma e hai la fortuna di non avere reazione paradossa.... L agitazione che viene qua di le lasci e l'inferno condita di immagini terribili che anche a satana fanno invidia credimi butta via la roba prima che ti uccide

    Scusami ma tu che intendi per dose piccola? quante gocce di diazepam per avere un'idea? Io comunque ho ridotto da tempo e vorrei arrivare a una goccia a giorni alterni sto a due o tre ( non diazepam, clonazepam) so che è difficile dismetterlo ma sono stata dal medico e mi ha tranquillizzato dicendo che per lui la mia è un'ossessione di dipendenza anche se sa che danno dipendenza ma mi ha assicurato che quel dosaggio è davvero minimo..poi mi ha scritto En per scalarlo sostituendo EN a rivotril ..( su mia proposta di cercare un farmaco alternativo per lo scalaggio).. purtroppo però EN su di me ha un effetto che non mi piace, ho dovuto interrompere e sono tornata alla dose minima di clonazepam vorrei arrivare a 1goccia, se è quando ci riuscirò senza eccessivi problemi vedrò come fare x toglierlo del tutto, il fatto è io ancora non mi sento pronta, sia psicologicamente che fisicamente perché sono già provata da un mese di scalaggio da 5 gocce a 2-3... E non è cosa da poco. A volte mi chiedo come ho fatto a riuscirci ma di fatto sento che devo ancora abituarmi a "vivere" con questo dosaggio e la prova più difficile ora non sono più tanto i sintomi ma affrontare la quotidianità senza sentirmi schermata. A volte mi viene voglia di prenderne di più ( è una cosa psicologica temo di non essere in grado di fare certe cose).... Ma resisto..

    Anch'io ho molta difficoltà a chiedere aiuto... anche io come te mi sento bloccata da una vita e provo spesso un senso di impotenza, vorrei uscirne perché sono veramente stanca, non ho mai fatto terapie di gruppo non so quanto potrei reggere perché temo il confronto, subisco confronti da sempre con persone più realizzate di me e questo se da un lato mi spronava da un altro col tempo mi ha fatto stare molto male, anche se sono convinta che non sia un problema di intelligenza o di capacità né di motivazione interiore ma di un qualcosa che altri neppure immaginano, alla base c'è una componente di sensibilità che io so di avere e che mi fa sentire diversa, forse per questo subisco il torto di non sentirmi capita, mi sembra di andare più lentamente di non essere così a tempo con i ritmi della attuale società, della maggior parte delle persone...