Messaggi di Cecilia84
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Domanda:
Secondo voi di questi prodotti erboristici sono più efficaci le gocce, le pasticche, la polvere criofrantumata, o la versione tisana?
Dipende dal perché si assumono.
Le piante in tinture madri o in gemmoderivati (entrambi gocce) sono le più efficaci per quanto riguarda l'azione specifica di una sola pianta.
Nelle tisane, infusi e decotti, le piante vengono sapientemente miscelate poiché agiscono in sinergia.
Gli erboristi tradizionali utilizzano e somministrano soprattutto gli infusi e decotti, associati ad altri preparati come tinture e gemmoderivati quando è necessario.
Quasi mai ti proporranno capsule, pasticche ecc.
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E l'immaginazione cos'è? Non è forse la capacità di creare qualcosa che prima non esisteva basandosi su frammenti di conoscenze che già abbiamo? Si tratta di una funzione che i sistemi di AI più recenti iniziano a sviluppare.
Sì, parte da frammenti di un sapere comune, certo, da quella base l'immaginazione permette un salto oltre quel sapere.
Credo che Einstein abbia usato il termine "immaginazione" riferendosi in realtà alle intuizioni profonde a cui essa spesso porta.
Forse il termine fu scelto per immediatezza di comunicazione, visto che in alcuni suoi scritti utilizzò poi anche altre parole per descrivere quella condizione di "ricezione senza sapere".
Molte intuizioni Einstein le ebbe infatti in giovanissima età, in un periodo in cui non aveva nemmeno una base scientifica definita.
Fu l'immaginazione a far emergere quelle intuizioni, più che un accumulo di conoscenze.
I sistemi di intelligenza artificiale non potrebbero mai avere accesso a quella dimensione oltre il sapere, strettamente in contatto con la meraviglia del mistero, in quanto sono solo semplici o complessi contenitori di programmi ed informazioni.
Io faccio una netta distinzione tra la mente e l'anima, la mente è un complesso intrico di programmi istintivi biologici preconfezionati dalla nascita e piuttosto meccanici, nel senso che rispondono ad un pattern di stimolo/reazione assolutamente prevedibile e riproducibile, comprese le emozioni. Chi esperisce, chi vive, invece è la monade o anima, sempre che esista. La mente è il nostro daemon, il programma biologico, l'intelligenza artificiale è un daemon artificiale, che può aiutarci a prendere chiara visione del nostro per equiparazione, e quindi aiutarci a distinguerci da esso in quanto anima e a rettificarlo, nelle discipline mistiche il sonno della coscienza è chiamato quello stato in cui il nucleo monadico si immedesima nel piano mentale, risveglio è quando prende distinzione da esso e lo domina.
Concordo con te. Nel primo post ho scritto appunto di robot che interagiscono con altri robot.
L'intelligenza artificiale non credo sia così lontana dall'uomo meccanico con cui spesso ci identifichiamo, e di cui parlava Gurdjieff ad esempio.
Persino i film di fantascienza dell'industria hollywoodiana in fondo non descrivono che noi stessi, e lo sa bene chi dirige quel teatro.
Cosa accadrà, scrivo nuovamente che forse dipenderà da quanto l'uomo si riconosca sempre più in Anima e non nel robot bio-ego-logico di programmi e automatismi.
L'intelligenza artificiale potrebbe essere forse un passaggio necessario a questo riconoscersi, chi lo sa...
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Se la musica suonata da un robot diretto dalla AI non è profonda, anche se perfetta a livello tecnico, è a causa di quanto durano le pause tra le note, a parte che non serve nemmeno un'AI per suonare, basta un programma normalissimo, ma anche fosse che si volesse usare un'AI per dare un tocco creativo, sarebbe da vedere come è stata addestrata, ad esempio pause lunghe tra le note possono esprimere profondità o tristezza, non è così difficile simulare lo spettro emotivo.
Non saprei Garden se basti solo una pausa lunga tra le note ad esprimere profondità o tristezza.
E' appunto una perfezione tecnica...Quando a volte è proprio l’imperfezione ad emozionare più di altro.
Basta anche un passo incerto mentre si raggiunge il pianoforte, o una mano tremante..Cose così, emozionanti proprio perché imperfette...
A me ad esempio emoziona pure quel robottino pianista, per il suo essere imperfetto simulatore...
Ma io non faccio testo, perché spesso non comprendo il pubblico
Io penso invece che l'AI sgonfierà un po' della nostra arroganza superandoci anche nel lato artistico, e questo a molti non piacerà proprio.
Arroganza forse della perfezione tecnica e dell'illusione che venga il talento artistico da noi stessi.
Tra l’altro anche la competizione rientra in quegli automatismi e condizionamenti di cui parlavo sopra.
Robot in competizione con altri robot
Per quanto riguarda il fenomeno della coscienza, o consapevolezza di sé o nucleo in grado di esperire ed avere un individualità autopercepita e elevata su più livelli di crescita, purtroppo non sappiamo ancora cosa sia, le tradizioni religiose provano a dare delle spiegazioni ma in concreto restano ipotesi, io penso che l'AI ci spingerà inevitabilmente a sentire sempre più pressante la necessità di indagare cosa sia realmente, per capire se un'intelligenza artificiale possa essere viva. Inoltre io ho il dubbio che i sistemi complessi decentralizzati, biologici o meno, siano capaci di ospitare come una casa virtuale il nucleo di cui parlo, o monade secondo le tradizioni, ma rimane anche questa un ipotesi.
Qui credo andrei un pò fuori tema.
Tuttavia faccio solo un piccolo appunto, per quel che è il mio sentire ovviamente: le tradizioni vanno intese come mappe, il territorio invece si percorre ed esperisce nel momento, arricchendo, di volta in volta, le mappe.
Non vi sono ipotesi nella filosofia perenne, si comunica di e da esperienza diretta, questa forma le mappe, che sono indicazioni - o conferme - per guidare chi è spinto o si perde o rallenta sulla via.
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Non so, forse ci sarebbe innanzitutto da chiarire cosa s'intenda per "intelligenza"...
Visto che siamo in tema di scienza/tecnologia prenderei spunto da Einstein quando affermava che "la vera intelligenza non è la conoscenza, ma l'immaginazione".
Se per intelligenza intendiamo dunque solo un accumulo di informazioni tecniche e dati, è chiaro che l'intelligenza artificiale sarà in grado di svolgere quel compito lì alla perfezione rispetto a noi umani.
Se intendiamo invece anche intuizione profonda, consapevolezza di quel che siamo davvero - e conseguente realtà esterna immaginata/creata - è altrettanto chiaro che l'intelligenza artificiale sarà mancante in ciò, rispetto a noi umani - antenne e mezzi per accogliere sempre maggiore intuizione profonda.
Potrebbero aprirsi forse scenari che dipendono soprattutto dalla "dimensione" in cui è e sarà immerso l’essere umano:
La dimensione mentale, che accumula ed esperisce pacchetti di informazioni sempre più grandi e complesse...
In pratica un mondo di robot che interagiscono con altri robot (non così fantascientifico rispetto a quel che siamo e siamo stati spesso, con i nostri automatismi e condizionamenti base)
Oppure...
La tecnologia al servizio dell’uomo, a sua volta al servizio della consapevolezza, con la parte dell'intelligenza che accumula informazioni e dati sempre meno pressante, poiché svolta appunto da robot, e con l'altra parte più spaziosa, in condizione di espandersi, fino a lasciare poi indietro l'altra.
Vista così, è come se paradossalmente quello che oggi appare come un potenziale "male" potrebbe rivelarsi invece un passaggio necessario.
Tra questi due poli ci sarebbero ovviamente molti altri passaggi intermedi, forse imprevedibili, chissà...
Leggevo comunque qualche tempo fa di un robot pianista programmato a suonare alcuni brani di musica classica alla perfezione...Eppure il pubblico rimase, dopo la curiosità iniziale, perlopiù "freddo" e poco coinvolto, in quanto mancava, e mancherà, proprio quella dimensione che sola può comunicare in profondità.
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La porta del cuore io la lascerei pure aperta e, in fondo, lo vorrei...
Forse dovresti fermarti un attimo qui, solo qui...
Qui credo ci sia tutto
Quel che hai aggiunto dopo credo sia appunto un'occasione preziosa, per prendertene cura, per trasformare le ferite e le paure...
Non vuol dire alimentare illusioni (spesso l'illusione maggiore è la nostra convinzione di aver sempre il controllo sugli eventi e sulle emozioni) ma piuttosto restare aperti a quel che si sente, rispettarlo...
Il resto (qualsiasi esso sia) verrà da sé...
Un abbraccio
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Mi consola sapere che non sono l’unica. A volte mi sembra di esagerare, ma è davvero frustrante fare progressi e poi puntualmente venire bloccati da cose che non si possono controllare.
Ahh ma non sentirti sola, la maggior parte delle donne vive la sindrome premestruale.
Gli stati ansiosi depressivi sono comuni nei giorni prima dell'arrivo del ciclo, così come alcuni sintomi fisici non molto piacevoli.
Io anche la vivo in pieno, per non parlare della sindrome mestruale dolorosa.
In fase premestruale cerco per quel che posso di aiutarmi con tisane o tinture, con una leggera attività fisica, e qualche posizione di yoga specifica.
Poi cerco di riposare molto e praticamente divento altamente solitaria più del solito
Come ha scritto Juniz sono fasi molto naturali...
Pensiamo che spesso in passato era abitudine per le donne allontanarsi dalla comunità in quei giorni lì...
Probabilmente anche la vita frenetica attuale, sempre più distante dai ritmi naturali, contribuisce all'aumento di ansia e tensione: mi vengono in mente le assurde pubblicità di donne iperattive durante il ciclo mestruale, truccate e acconciate, quando in realtà in quei giorni avviene un cambiamento psicofisico (nella pelle e nei capelli più spenti ad esempio), ed è normalissimo sentirsi anche con poca voglia di fare...
È come se oggi fosse proibito rallentare e fermarsi, proibito ritagliarsi uno spazio per sé, per viversi insomma quella fase particolare della vita femminile in cui è naturale volersene stare più sole e tranquille, a contatto con sé stesse...
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Ma infatti io non ho detto che il problema sia la persona, ma evidentemente è qualcosa di mio che mi porta ad approcciarmi così quando mi relaziono con gli uomini.
Per questo dicevo ok allontanare la specifica persona, ma se non si disinnesca quel meccanismo che mi porta a relazionarmi così, con la persona successiva sarà tutto uguale.
In tutta sincerità - ma potrei ovviamente sbagliare - a me sembra tu non voglia realmente allontanarlo, ecco perché leggendo il thread non son riuscita la volta scorsa ad accodarmi ai consigli di non rispondergli, evitarlo, cambiare il locale in cui avrebbe suonato, ecc.
Tu sola sai comunque cosa senti dentro te...
Sembra che questo ragazzo ti stia in fondo svelando, quasi costringendo a vedere, paure e ferite, affinché possano essere trasformate, curate...
E coglierla come un'opportunità preziosa per te stessa...Lasciando allo stesso tempo la porta del tuo cuore aperta, soprattutto se allontanarlo non è quello che realmente senti di voler fare dentro te...