Messaggi di Keryan

    Io, purtroppo mi ci ritrovo ancora (unica differenza è che sono più tranquilli, ma hanno sempre vissuto nello stesso modo), spesso, anche se da quest'anno sto cambiando la mia vita poco a poco al meglio che posso.


    Per queste persone che hai descritto è alquanto difficile uscire da questa cerchia che si è fortificata negli anni, per via dei legami stretti fra essi e anche per la consapevolezza che la loro personalità verrebbe rifiutata in altre situazioni (nuovi gruppi, nuovi amici, contesti sociali...), eccetto il gruppo di cui fanno (o hanno fatto) parte. Queste persone instaurano rapporti con altre che, in qualche modo, comprendono i disagi sociali, i traumi e le loro paure più recondite, e con cui si forma un senso di comunanza, di comprensione, laddove in altre situazioni verrebbero incomprese o emarginate (poiché viste come problematiche e/o tossiche) e se ci aggiungi il fatto che non tutti imparano a stare da soli (poiché il dolore si intensificherebbe solo), allora è più facile restare dove ci si sente accettati (che è comunque giusto) invece che mettersi in gioco (che tecnicamente è la cosa migliore).

    È comprensibile comunque, perché questo richiederebbe il sopportare una grande fonte di stress, considerando anche che i problemi personali possono essere dei più svariati tipi, talvolta rimediabili, per niente facili da affrontare o permanenti.

    Secondo me l'istinto bypassa proprio "l'astuzia", permette di annusare la persona al di là di quello che dice o attua, va oltre ed agisce su un livello ancestrale e non razionale.


    Mi sembra di capire che a te le vecchie amicizie che hai mantenuto stiano un po' strette in quanto poco partecipi per indole e che vorresti instaurarne di nuove, o sbaglio?

    Se così è penso tu faccia bene a frequentare altri giri, ma pure a dare ascolto alle sensazioni che percepisci come negative, in modo da selezionare le frequentazioni secondo tuoi criteri interni

    Il mio proposito per quest'anno è quello di affrontare questa problema della fiducia e ho deciso di farlo a partire da oggi.

    Per cui, poiché il mio scopo è più che altro trovare poche amicizie ma buone, un classico poiché sono diventato introverso e ho notato che già mi "scarico" dopo aver parlato con un po' di persone (poi chi può dirlo, con i giusti amici potrebbe diventare il contrario).

    Kraljica Ti ringrazio per il post da te scritto. Condivido il tuo parere sul fatto degli amici, l'unica pecca, come sempre purtroppo, è che queste stesse persone con cui si può instaurare un vero rapporto tendono ad autoemarginarsi da come vedo, o quantomeno cercano di non farsi aspettative ed andare lentamente nel coltivare l'amicizia.


    Tuttavia si può sempre essere ingannati e non c'è proprio un metodo universale per evitare persone poco degne di fiducia, poiché queste potrebbero essere più astute e l'istinto potrebbe non entrare in gioco. Forse solo l'esperienza personale e quella altrui può essere d'aiuto.

    Stamane, dopo aver fatto colazione, ho riflettuto su tutte le "amicizie" che ho avuto in questi ultimi 3 anni, in particolar modo di una che ho avuto da una vita intera.


    Da dette esperienze è nata e cresciuta la mancanza di fiducia nelle persone, la mancata voglia di instaurare nuovi rapporti per tal causa. Ho come l'impressione che, offline o online, ci sono in maggioranza persone di cui l'altra faccia della medaglia non ispira positività.

    Dopotutto, questo è un problema comune al giorno d'oggi.

    Il perché nasce, almeno nel mio caso, è un po' "traumatizzante". Difatti, dopo aver riflettuto ho finalmente capito che se sono finito in certe relazioni tossiche è perché non mi sono più fidato del mio giudizio e del mio istinto, e questo perché è stata una persona a infondermi questo problema (anzi, più di una).


    Sapevo, dentro di me, che certe cose che i miei amici facevano, mi scrivevano in chat e quant'altro erano strane e mi davano una sensazione negativa, che mi diceva di stare alla larga da queste persone. E nonostante ciò, credevo che fidarmi del mio istinto fosse avventato e che dovevo conoscere meglio quelle persone, che stavo ragionando male, che giudicare una singola azione fatta da loro era superficiale.


    Lungi dal dire che mi sbagliavo, perché a rigor di logica e istinto avevo già capito tutto. Ma temevo che fosse sbagliato, e lo temevo anche perché pensavo che probabilmente non capivo più come funzionasse il tutto realmente, perché ero ritornato ad essere molto introverso e con pochi amici che contavo sulle dita, perché pensavo che mi sentivo distaccato dalla realtà.


    Alla fine ho chiuso tutti questi rapporti, ma era lasciato irrisolto questo dilemma del perché tutto era successo e finalmente l'ho capito. Mi piacerebbe sapere la vostra in merito, le vostre esperienze se volete parlarne.

    Solitamente, quando ero all'università, sentivo spesso queste "dispute" tra facoltà. C'ho sempre il dubbio di credere alle dicerie che si sentono spesso in giro, per questo è meglio ascoltare le opinioni di chi è veramente sul campo e le statistiche veritiere riportate sulla rete.

    Poi vediamo veramente chi fa il lavoro migliore e guadagna di più.


    Tutto il resto sono giudizi stupidi tramandati da altri colleghi di corso e docenti, volti a sminuirsi tra una facoltà e l'altra. Non credere a quello che ti dicono, segui quello che vuoi veramente fare e soddisfa te stessa piuttosto che le aspettative e le approvazioni altrui.


    Ti auguro Buona Fortuna

    Purché nell'amicizia, idealmente, si è generosi semplicemente perché abbiamo a cuore quella persona, 9 su 10 (dato inventato per dire che quasi sempre è così) amici non rispetteranno questo gesto ricevuto.


    A queste cose bisogna rispondere, dopo aver spiegato chiaramente ed educatamente come da te fatto (che apprezzo come cosa), con un semplice e secco "No", con tono deciso e stufo.

    Fare people-pleasing, alla fine, riceve sempre il risultato opposto a quello voluto, perché si attraggono prevalentemente persone approfittatrici e manipolative, cui ti disprezzeranno e ti faranno sentire in colpa se non soddisfi più le loro richieste.

    Sembra che tu abbia descritto la mia vita.

    Ci proverò. Se poi si offendono, amen

    Se sono riguardevoli nei tuoi confronti, se sono tuoi amici, capiranno.


    Male che vada, invece, sbraiteranno come i bambini che vengono puniti dopo aver sbagliato.

    Per ora no, ma potrei incominciare un percorso generale con uno psicologo pubblico. Non è il massimo, ma le sedute private non posso permettermele ora, per cui è meglio che stare senza lavorarci su.

    Non so, una coppia che stava così bene insieme e che aveva pianificato anche di convivere si sbriciolò, perché lui cornificò lei con un'altra donna, dopo aver scoperto che la ragazza era incinta?

    Sia lui che quella che era la sua amante non me la dicono lunga, forse è per questo che la madre di lui prova risentimento nei loro confronti.

    D'altronde, io valuto spesso con la puzza sotto il naso su situazioni del genere, e ciò non implica che il mio pensiero possa essere esatto.


    Quantomeno, potrebbe semplicemente aver conosciuto un'altra donna che le piace di più rispetto alla sua ex, nonostante il fatto che con quest'ultima sia stato affiatato per 5 anni e abbia deciso di conviverci insieme. Una visione poco realistica della cosa considerato il tutto.


    Poi chi lo sa, gli sarà venuto sto sc∙∙∙o di volersi mettere con questa qua ed è successo l'ambarabà. Talvolta non c'è una spiegazione, certe persone fanno cose strane e basta.