Messaggi di D.87

    Su Facebook ci sono molti che quando si fanno le foto mostrano il loro fisico, mentre ho notato che alcuni utenti invece, come immagine del profilo mettono un'immagine di un cartone animato o fanno foto ad oggetti, luoghi e animali, senza farsi vedere fisicamente. Premetto che non ho nulla contro di loro, ma vorrei capire perché alcuni utenti su Facebook si nascondono e non vogliono mostrare il loro aspetto esteriore.

    Io praticamente non ho profili social, tranne che su questo forum. Ho poche persone che definisco amiche, conteggiate sulle dita di una mano, e preferisco vederli e parlargli di persona. Sarò antiquato, ma preferisco così; prima avevo un profilo fittizio con cui interagivo con queste persone e con i miei parenti più stretti che sapevano essere io.


    Diciamo che non tutti quelli che si fanno vedere si interessano di me; più che altro, potrebbero interessarsi ad avere più follower ed è una situazione ben studiata nel marketing d'immagine. Mentre alcuni che, diciamo, celano la loro identità del tutto o in parte, sono quelli a cui potrebbe non interessare avere nessuno che li segua, tranne le persone che amano.


    Morale della favola, senza nessuna polemica, secondo me non è proprio detto che chi esibisce se stesso su Facebook sia più sincero perché lo vedo esteriormente; potrebbe usare gli altri per appagare se stesso, e non è detto che invece chi è più riservato lo faccia perché ha qualcosa necessariamente da nascondere.


    Tuttavia, viviamo, a mio avviso, in un mondo dove l'esteriore è marketing e l'interiore va nascosto o plasmato per catturare più persone, e chi nasconde la propria immagine, a volte, non interessa che qualcuno lo segua, viene posto come "sospetto".


    A me ha fatto sorridere quando hanno creato fake con l'I.A sui social, mettendo in risalto modelle create dall'I.A che già stavano al livello delle celebrità, con tanto di calciatori che corteggiavano. Lo stesso impatto non sarebbe stato possibile con uno disinteressato alla propria immagine.

    Ciao a tutti, da grande appassionato di romanzi, storici, fantasy e fantascientifici in particolare, ho letto un'infinità di storie che più o meno mi hanno colpito in diversi modi, ma nessuno mi ha trasmesso tanta ansia come 1984 di Orwell, non riesco neppure a rileggerlo. E voi, qual è il romanzo che più vi ha colpito e in che modo l'ha fatto?

    Sì, 1984 in pratica, più che un romanzo, è un capolavoro profetico. Comunque, a me è piaciuto molto anche Il nome della rosa di Eco e I pilastri della terra di Follett. La serie di romanzi fantasy che preferisco (è un genere che mi piace molto) è la saga di romanzi di Jack White, in particolare le saghe di Camelot, che è un corpus di più romanzi.


    Mentre fuori dal genere romanzo, ho anche interesse per quello più sociologico. Le 48 leggi del potere di Robert Greene descrive come viene percepito e mantenuto il potere nella società moderna. È di un realismo scevro da politically correct, dissacrante e praticamente privo di morale, il che mi ha disilluso molto sui comportamenti che conducono molte persone famose e in generale di chi detiene il potere sociale.

    Credo che la differenza sostanziale risieda nel fatto che sul Forum viene garantita la completa anonimità ed anche nella ricerca, da parte di chi approda su questi lidi, di una condivisione ed una comprensione provenienti da altri individui nella stessa condizione di sofferenza/disagio o comunque analoga, piuttosto che un rapporto di stampo simil-gerarchico quale quello che può instaurarsi, od almeno essere percepito tale, tra terapeuta e paziente. Si tratta di aspetti differenti che penso possano essere tranquillamente complementari e non obbligatoriamente esclusivi.


    Ad ogni modo, per quanto certamente interessanti, le tue osservazioni sono alquanto OT in questa discussione, pertanto se ti interessa approfondire ti invito ad aprire un thread apposito a parte.

    Grazie, sì in effetti sono andato OT perché ero preso molto dall'argomento, domando scusa.

    Infatti qui non si dice tutto (a volte nemmeno dallo psicologo)

    Diciamo che non dire tutto della tua vita in un qualsiasi spazio pubblico, quindi avere un'intimità personale, non penso sia sbagliato; forse è un meccanismo di protezione di sé e della propria persona. È sbagliato avere un'intimità personale? Penso di no. Da uno psicologo, invece, magari un po' meno; dipende dalla relazione di fiducia che abbiamo con lui. Maggiore sarà questa fiducia, più potremmo confidarci, mentre riporre la fiducia incondizionata a chi non si conosce può essere deleterio.

    Forum e professionisti, secondo me, svolgono due compiti differenti. Si sta sul forum, a mio avviso, per condividere, fare comunità, essendo accomunati da disagi differenti, ma comunque riconducibili alla sfera psicologica. Si crea una relazione di rete. Il professionista cura, individua delle strategie per operare sul disagio personale del paziente a cui è legato da un patto terapeutico. Per natura si instaura una relazione uno a uno. Si tratta quindi, a mio modesto parere, di dimensioni del tutto differenti

    Diciamo che penso non siano due cose non del tutto differenti, ma simili: due grandezze simili hanno almeno una proprietà in comune; due cose differenti, invece, non hanno nessuna proprietà in comune. Una cosa in comune c'è: anche qui si esprimono i disagi come se si fosse da uno psicologo, legittimo? Magari certamente si, ma io non capisco perché, se non ha come finalità la cura; per il resto, mi trovi d'accordo: il forum per fare comunità, il resto, tuttavia, non lo comprendo. Da una parte c'è internet, spazio pubblico, e dall'altra lo psicologo, spazio isolato o privato, mi domando perché non ci sia continuità di comportamento tra i due luoghi? Ovvero, perché ci siano due comportamenti simili, da un lato su internet si esprime il disagio in presenza di sconosciuti, e dallo psicologo, nemmeno ci sogneremmo di far entrare qualche sconosciuto per ascoltarci e far ascoltare lo stesso disagio.

    Sicuramente, ma dallo psicologo non entrano né D.87 né Zaraki, bensì Mario Rossi e Anna Bianchi. Un forum virtuale fa sì che la riservatezza venga protetta dietro un nickname e uno schermo all'interno di uno spazio digitale. Sono due cose molto diverse. Come ho cercato di dire nel precedente post, la parola di un professionista non può sostituire quella di un utente di nienteansia.org MA anche viceversa, così come uno spazio reale circondato da quattro mura è molto diverso da un forum virtuale

    La distinzione che fai tra forum e psicologo penso sia in realtà la stessa distinzione tra pubblico e privato; o meglio, se siamo d'accordo sul fatto che lo psicologo chiuderà la porta non ammettendo nessuno sconosciuto al suo interno, sia per non provare disagio per se stesso sia per chi sta seguendo, che è un principio di cautela, allora, per maggior ragione, dovrebbe conseguire che un principio di cautela sia utile quando ci si rivolge a un forum pubblico. Non che l'amministrazione non faccia di tutto per tutelare, ovviamente, gli utenti del forum, ma sarebbe ragionevole comunque che io utente, per principio di cautela, non mi esponga troppo a rivelare tutti i dettagli della mia vita e della mia patologia su forum pubblici, a meno che non stia e non sia sicuro di parlare con un professionista. Allo stesso modo in cui non farei entrare nessuno sconosciuto dallo psicologo per fargli ascoltare le mie problematiche, così ugualmente, a maggior ragione, dovrei limitare le informazioni che do sulla mia patologia in uno spazio pubblico. Il che mi fa pensare: perché tutti vogliono far ascoltare in pubblico ogni loro aspetto della vita su internet ma non lo farebbero mai in una piazza reale o realmente da uno psicologo?

    Una patologia non può essere risolta su un forum, ma una parola di conforto e un confronto possono essere soggettivamente strumenti di aiuto momentanei o a lungo termine. Chi temesse di condividere le proprie debolezze perché teme un confronto o teme di mettersi in discussione direi che avrebbe un grosso problema tanto qui, su un forum virtuale, quanto in uno studio con un professionista. L'aspettativa cambia sicuramente, ma ricordiamoci che Hannibal Lecter era uno psichiatra.

    Pensavo quando si parla con uno psicologo, di solito, non è bene che tutto il mondo sia dentro ad ascoltare, non sarebbe gradito e sarebbe anche un po' imprudente, non tanto per assenza di un confronto o per paura di confronto ma proprio per riservatezza che uno può avere del proprio dolore. Immaginati se tutto il mondo dovesse venire a conoscenza di ogni aspetto della tua vita e dello scambio che si ha con lo stesso psicologo, penso sarebbe dannoso sia per chi lo segue, sia per chi è seguito dallo stesso psicologo.

    Non sono d'accordo, ci sono sicuramente degli utenti che vedono in un forum una possibile soluzione ma sono una parte esigua, così come i troll presenti su qualsiasi forum. Secondo me, dipende dalle aspettative che uno ha, ma certamente pensare di trovare una risposta definitiva qui è ingenuo o, molto più probabile, frutto di una disperazione tale che ti porta a scrivere e a condividere i propri problemi su siti come questo. A mio avviso un malessere ha molteplici aspetti, c'è l'aspetto terapeutico ed è quello che va discusso e affrontato con un terapeuta o un medico e c'è l'aspetto emotivo che può essere considerato anche al di fuori della sfera professionale. Quello che voglio dire è che la depressione non è solo psicoterapia e psicofarmaci, così come un cancro non è solo chemioterapia.

    Al di là di tutto ciò, è ovvio che poi ognuno fa le proprie valutazioni, ci mancherebbe. Buona giornata anche a te :)

    Penso che la disperazione, io al tempo suo l'ho passata, possa portare proprio a condividere con gli altri le proprie debolezze. Poi ci saranno quelli che sono comprensivi e quelli che potrebbero approfittarne per farsi una risata, da qui l'idea di prudenza. Io per conto mio non saprei nemmeno come approcciarmi a chi ha un disturbo depressivo; infatti, se non so proprio come affrontare un fenomeno depressivo come quello che potrei avere io, come posso approcciare e magari aiutare lo stesso disturbo di qualcuno che mi è vicino? Da qui la scelta personale di non intervenire in altre sezioni. Certo, si può dare una parola di conforto, ma certamente non servirebbe a risolvere il problema; sarebbe ingenuo pensarlo, infatti.

    A mio avviso dipende cosa si intenda con "divulgare il proprio fascicolo sanitario". Non credo che la maggior parte degli utenti iscritti cerchino una risposta definitiva al proprio malessere, su questo converrai sicuramente.

    E proprio questo il punto, c'è una risposta definitiva al proprio malessere o bisogna conviverci? Penso che solo dei professionisti possano aiutare poi la persona rispondendo alla domanda caso per caso. Noi possiamo dargli dei consigli forse, ma non possiamo sapere se sono utili o meno.

    Ci sono diverse sfumature e diverse finalità, per questo anche l'approccio da parte di ognuno di noi sarà diverso. Se volessi un parere medico, non aprirei una discussione su un forum, così come se volessi intentare una causa contro qualcuno/a non andrei dal mio amico ingegnere informatico o dall'amica traduttrice. Se non potessi esprimermi per paura che il mio pensiero o il mio vissuto possa mettere a disagio o in difficoltà un'altra persona, credo che a quel punto non mi iscriverei nemmeno su un forum. Buon pranzo!

    E lo so, ma molti pensano che risolveranno i problemi su un forum. Io penso invece che un conto è il proprio pensiero e il proprio vissuto, un conto è il disturbo in sé che va affrontato, o prima o dopo, con un professionista, anche a volte con terapie farmacologiche; un altro è il proprio vissuto, le proprie esperienze o le proprie idee che possono essere condivise. Non perché a una persona dovrebbe essere proibito farlo, ma semplicemente penso sia prudente non farlo (visto proprio che ci sono anche troll), solo nel caso sia evidente un disturbo. Ed è per questo che c'è una sezione dove rispondono dei professionisti. Penso che il punto di inizio, però, non può essere risolto da un forum.


    Buon pranzo e buona giornata anche a te.

    La privacy è una cosa, il prendere in giro una persona è un'altra. Posso essere una persona riservata e non raccontare la mia intimità senza il bisogno di prenderti in giro e raccontarti cavolate.

    Capisco il tuo punto di vista, ma a mio avviso ci sono diverse forme di aiuto e diverse aspettative. Ovviamente il sostegno che si può ricevere su una piattaforma del genere non è il sostegno che ti può o meglio che ti dovrebbe dare un parente, un amico o un professionista. Ciò non significa che raccontare il proprio vissuto, condividere le proprie sofferenze e dialogare con degli sconosciuti non possano offrire conforto, vicinanza o spunti di riflessione. Inoltre, ricordiamoci sempre che ci sono molti partecipanti passivi, i quali decidono volontariamente di non condividere passivamente alle discussioni il proprio punto di vista.

    In ogni caso, se venisse meno tutto ciò, credo che al contempo verrebbe meno anche la sostanza di un forum come questo. Ci sono tanti modi di passare il tempo e quello del troll non dovrebbe essere contemplato in un ambiente come questo.

    Capisco indubbiamente che prendere in giro qualcuno è sempre sbagliato. Il punto credo, ma ripeto è un mio punto di vista personale, è che ci sono disturbi anche coperti dall'art. 10 del Codice Deontologico Medico, e di norma il proprio fascicolo sanitario è prudente non divulgarlo su un forum pubblico.


    Poi si può parlare di tutto, ma i propri disturbi bisognerebbe, a mio avviso per un principio di prudenza, non divulgarli su internet. Poi certo, si può offrire conforto, vicinanza e spunti di riflessione sui vari problemi di vita personale ed esistenziale, ma sui disturbi medici penso sia meglio non divulgarli.


    Per il resto, si può discutere di tutto.